A proposito di falesie

Area di discussione a carattere generale sull'arrampicata.

Messaggioda Roberto » dom gen 23, 2005 21:57 pm

rugge ha scritto:grazie sai? con questo topic pensavo di essermi definitivamente rovinato..... :lol:
Non c'era bisogno di topic :twisted:
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Messaggioda rugge » dom gen 23, 2005 22:41 pm

Roberto ha scritto:
rugge ha scritto:grazie sai? con questo topic pensavo di essermi definitivamente rovinato..... :lol:
Non c'era bisogno di topic :twisted:


cattivo.... :cry:













:mrgreen:
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Messaggioda Roberto » dom gen 23, 2005 22:46 pm

rugge ha scritto:
Roberto ha scritto:
rugge ha scritto:grazie sai? con questo topic pensavo di essermi definitivamente rovinato..... :lol:
Non c'era bisogno di topic :twisted:


cattivo.... :cry:



:mrgreen:
Ti ho conosciuto a Sperlonga, ancora non avevi fatto il topic in questione ed eri già bello e rovinato di brutto :wink:
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Messaggioda rugge » dom gen 23, 2005 22:53 pm

quella tegola non era certificata.... :evil:
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Messaggioda Roberto » dom gen 23, 2005 22:59 pm

rugge ha scritto:quella tegola non era certificata.... :evil:
Il litro di vino che ti sei scolato si 8) :roll:
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Messaggioda rugge » dom gen 23, 2005 23:15 pm

Roberto ha scritto:
rugge ha scritto:quella tegola non era certificata.... :evil:
Il litro di vino che ti sei scolato si 8) :roll:


è vero: sono pronto a certificare anch'io, e mi assumo tutte le responsabilità burocratiche e legali della mia affermazione :mrgreen:
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Messaggioda Roberto » dom gen 23, 2005 23:21 pm

rugge ha scritto:
Roberto ha scritto:
rugge ha scritto:quella tegola non era certificata.... :evil:
Il litro di vino che ti sei scolato si 8) :roll:


è vero: sono pronto a certificare anch'io, e mi assumo tutte le responsabilità burocratiche e legali della mia affermazione :mrgreen:
Ce l'hai il certificato dell'ASL sullo smaltimento liquami? :wink: 8)
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Messaggioda rugge » dom gen 23, 2005 23:31 pm

Roberto ha scritto:
rugge ha scritto:
Roberto ha scritto:
rugge ha scritto:quella tegola non era certificata.... :evil:
Il litro di vino che ti sei scolato si 8) :roll:


è vero: sono pronto a certificare anch'io, e mi assumo tutte le responsabilità burocratiche e legali della mia affermazione :mrgreen:
Ce l'hai il certificato dell'ASL sullo smaltimento liquami? :wink: 8)


Quello per smaltimento topic va bene lo stesso ? :P
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Messaggioda Mago del gelato » lun gen 24, 2005 0:02 am

Forse a mr. Aloi farebbe bene riguardarsi il film "La vie aux bout des doigts", gli servirebbe come inizio della cura per sparare meno cazzate, mi fa piacere comunque che almeno voi del forum siate sani di mente.
La liberazione dello spirito generò la liberazione del gesto, e nacque il Free Climbing
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Messaggioda cuorpiccino » lun gen 24, 2005 9:58 am

rugge ha scritto:La FASI ha portato nel mondo dell'arrampicata una rivoluzione democratica: ha sostituito a quell'alone di pericolo che sembrava aleggiasse sul mondo dell'arrampicata e dell'alpinismo, vedi un secolo di cronache nefaste, introducendo in montagna, per la prima volta, il concetto di "Arrampicata= Sport pulito e sicuro", fino allora negato a ragion veduta, ed ha trasformato, lottando caparbiamente, la diffusa mentalità ostile dell'opinione pubblica in un'accettazione prima cauta poi entusiastica dell'arrampicata, sfociata nell'accostamento sempre più massiccio di giovani a questo sport troppo bello.

Le Falesie di arrampicata, nate sotto il CAI per un'esigenza collaterale all'Alpinismo, sono state poi centuplicate e valorizzate dalla FASI, che ne ha fatto per anni l'unico campo di azione delle proprie attività, arrivando a chiodare scogli sperduti in luoghi impensabili, che nessuno soltanto 10 anni prima si sarebbe mai sognato di attrezzare, e sfociando nelle prime gare storiche in natura.

Le falesie hanno un'enorme valore storico, etico e culturale per la FASI, prima ancora che sportivo: il 99, 9% degli associati FASI non parla che di falesia, della tal via, del tal passaggio.... i campioni della fasi girano incessantemente da una falesia all'altra alla ricerca continua di vie a vista, necessarie a migliorarsi.

Dire FASI= Plasticari del c***o significa non avere capito un c***o della FASI.


Sperlonga = Stefano Finocchi, Andrea Di Bari e Bruno Vitale (e tanti altri tra cui, oggi, anche FAB)

Pietrasecca = Andrea Di Bari, oggi richiodata da un associazione che non ricordo (ma hanno anche un sito internet http://www.yama.it/)

M. Moneta = A Di Bari, Roberto Ciato, B Vitale S. Labozzetta

Ferntillo = Gigi Mario, Andrea Di Bari, soldi del Comune di Ferentillo.

Petrella Liri = Stefano Finocchi

Grotti = Finocchi, Ciato, Toffa, Smargiassi; Gambineri, Labozzetta...e tanti altri

Roccasecca e Frosinate - Andrea Imbrosciano (che si va a fare i corsi della COSIROC per capire come chiodano in Francia)

Sicuramente dimentico qualcuno

Grazie FASI, Grazie. Senza di te, dove saremo oggi con le nostre falesie?

Io credo che la rivoluzione in arrampicata sia stata un po' precedente alla FASI, che è nata DOPO, con il bum delle competizioni. Poi, che l'assicurazione che hai se ti iscrivi alla fasi, ti copra anche per incidenti di arrampicata in falesie attrezzate per l'arrampicata sportiva, è un altro discorso (almeno una volta era così).



Mi permetto di copiare e incollare dal sito della fasi

LA STORIA
L'Arrampicata è una vera e propria disciplina sportiva, la cui nascita è relativamente recente: la prima competizione internazionale di questo nuovo sport si è svolta proprio in Italia, a Bardonecchia nel 1985. Questa moderna disciplina è nata sulle rocce naturali ed ha quindi lontane origini alpinistiche; in seguito, non necessitando le grandi pareti di montagna, si è diffusa e sviluppata sulle numerose falesie, specie di fondovalle, trascurate dagli alpinisti ed invece attrezzate e valorizzate da questi nuovi climbers. L'obiettivo degli arrampicatori sportivi è il superamento di percorsi su roccia con difficoltà sempre maggiore senza l'ausilio di alcun mezzo artificiale per la progressione: le protezioni in parete (i chiodi o - meglio - "gli spit") e la corda, vengono utilizzati esclusivamente per proteggere l'arrampicatore in caso di caduta. La regola principale che guida l'etica di questa moderna disciplina è vincere la parete "by fear means", cioè con mezzi leali. Proprio in ciò essi intendono distinguersi da un etica puramente alpinistica: non la conquista della vetta come fine unico, con la conseguente accettazione dell'imponderabile e dei relativi fattori di rischio oggettivi, ma, eliminata ogni componente di pericolo, si dedicano ad un'affascinante ed atletica danza verticale, estrema e pulita. Quindi, senza alcun rammarico, si spogliano della componente eroica, tipica dell'alpinista, per indossare orgogliosi la divisa dell'atleta moderno, appassionato sportivo ed anche agonista.


In un primo tempo la FASI è cresciuta a seguito e per volere di quegli arrampicatori che hanno scelto l'arrampicata "libera" e "sportiva" come loro disciplina, staccandosi dall'alpinismo.

Se ti vedi "Opera Vertical" ci sono le foto di Berhault in libera sul bombamento di Pichenibule, in Verdon, del 1978. Io andavo a Montecarlo e a Finale ad arrampicaresui tiri spittati nel 1984, e ero un po' tardo nel recepimento delle nuove "mode"!

P.S. Ribadisco che l'enorme valore che la roccia e l'arrampicata su roccia riveste per la FASI, non si nota sul suo sito internet, dove sembra esistano solo le gare!

P.P.S. Io non ho nulla contro l'istituzione FASI, anzi. I personaggi che ci sono dentro non è che mi convincano un gran ché (troppi maledetti plasticari del c***o se vuoi togli "maledetti" e "c***o", certi personaggi restano sempre dei "plasticari"), e la lettera in questione è solo un esempio.

P.P.P.S. NO ALLA BUROCRATIZZAZIONE DELLE FALESIE

:twisted:
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Messaggioda pf » lun gen 24, 2005 11:14 am

MInchia!!

Mi ero perso l'articolo!!!

Ma 'sto Aristo ha mai visto un video di Berhault o di Edlinger?
Non conosco una sola falesia chiodata dalla Fasi, e se quell'articolo ne è l'impostazione, divento il Valbelluna delle falesie!!

Così succederà che il nostro amico chiodatore, continuerà lo stesso a fare il suo appassionato lavoro, frutto di estro, fantasia e, sopratutto competenza tecnica che, ovviamente, nessun altro fuori della FASI può avere

Cacchio, tutti i chiodatori che conosco non appartengono alla FASI e non c'entrano nulla con essa. Poveri incompetenti...
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Messaggioda Enzolino » lun gen 24, 2005 13:16 pm

Rugge, come puoi vedere il coro delle voci che urlano contro questa possibile iniziativa della FASI e' corposo e come hai potuto leggere gli argomenti a riguardo sono altrettanto numerosi.

Personalmente non ho nulla contro la FASI che avrebbe molte potenzialita' nel diffondere l'arrampicata come sport, che io trovo altamente educativo, ma lo deve fare nel modo giusto, inserendosi in un certo contesto e prospettiva e non in maniera ridicola ed arrogante come l'articolo in questione di cui ci hai informato.

Io vivo in Grecia e ti posso dire che qua c'e' molta confusione su cosa sia l'arrampicata ed anche molta ignoranza sulla storia della stessa. E questo e' dovuto anche al fatto che le scuole danno un certo imprinting agli allievi per cui loro imparano che esiste una sola arrampicata: quella sportiva ipersicura.
Ed ecco che nasce Kalymnos.
Ed ecco che quasi nessuno dice niente quando vie tradizionali vengono spittate. Quando ho chiesto "perche'?" mi e' stato detto "per le scuole ... affinche' gli allievi arrampichino in sicurezza!"

La FASI ha una responsabilita' nell'educare giovani arrampicatori, e deve far capire a costoro che la sicurezza nell'arrampicata e' una possibilita', una scelta e non un imperativo categorico.
Dire "arrampicata = sport pulito e sicuro" non e' un'eresia ma una falsa banalita', perche' non tiene conto della storia e di come l'arrampicata puo' essere vissuta in maniera diversificata, , e quindi arricchente, al di la' del discorso "sicurezza". Affermare che lo sport e' una delle dimensioni dell'arrampicata invece, a mio avviso, e' gia' diverso.
Poi il pericolo di caduta massi o il crollo di porzioni di roccia mi sembra solo uno specchietto per le allodole. La frase "competenza tecnica che, ovviamente, nessun altro fuori della FASI può avere" indica di per se' una volonta' di monopolio che prescinde dalle apparenti buone intenzioni di chi ha scritto l'articolo.
L'idea della certificazione non puo' riguardare solo il pericolo di caduta massi o il crollo di una falesia, ma ha come paradigma di base quello della sicurezza.
Ed e' questo, a mio avviso, il pericolo che la Fasi rischia di creare. Il voler ricondurre ad un'idea ristretta, una disciplina, l'arrampicata, che la supera.
Il passo a negare la certificazione verso falesie con spit un po' lontani o il ripristino di tali falesie secondo standard certificabili, e' molto breve (Kalymnos insegna). E questo potrebbe uccidere l'individualita' di molte falesie chiodate piu' o meno lunghe, e l'evoluzione dell'arrampicata in direzioni che prescindono dalla sicurezza.

Sarei curioso di leggere il documento della FASI a cui ti riferisci e spero sia meno arrogante e ridicolo rispetto a quello di Aristo Aloi.

Ciao

Lorenzo
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Messaggioda yena » lun gen 24, 2005 14:27 pm

come al solito parliamo ascoltiamo cosa hanno da dirci i fasi ( non è una costola di elio e le storie tese!) ma non facciamo nulla per impedire la burocratizzazione delle nostre falesie!
se non facciamo per boicottare questo piano malefico andrà in orto e sarà la fine della nostra arrampicata sportiva!
io propongo di sommergere la fasi di proteste.
secondo me se sta storia circola la fasi perde un 30 % dei suoi iscritti ( quelli che sanno cos'è una falesia, cosè l' arrampicata sportiva e come vanno le cose in italia!

cosa proponete?..... e mail di protesta, sit in, diserzione delle iniziative fasi, sit in con conseguente blocco di tutte le iniziative fasi....
avanti tirate fuori qlc proposta ( qlc aveva già procurato un' email elaboriamo un testo unitario da spedire prendendo spunto dalle riflesionni svlte fin' ora) :twisted:
Leggi i miei articoli sulla patologia arrampicatoria www.patologia-arrampicatoria.it
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Messaggioda yinyang » lun gen 24, 2005 14:36 pm

si ma yena così è guerra preventiva, mi sembra che la FASI non abbia fatto nulla di concreto, se non pubblicare un documento con cui tutto il forum (tranne qualche eccezione) ci si è pulito il c... (come disse il grande totò). Già la discussione su questo forum è significativa pensando a quanti hanno la possibilità di leggerla

se ci aggiungiamo il fatto che la loro proposta sembra irrelizzabile nella pratica... :roll: che vuoi aggiungere ancora? la cosa marcirà da sola...

semmai è più preoccupante l'aspetto culturale, cioè il fatto che potrebbero venir su generazioni di giovanissimi plastic-climber arroganti quanto la loro federazione
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Messaggioda gug » lun gen 24, 2005 15:11 pm

topic, molto interessante: purtroppo lo leggo in ritardo e dovrò rimediare leggendo in un colpo 6 pagine....
L'unica cosa che mi viene in mente è che mi è sempre sembrato che delle gare di arrampicata non gliene frega una mazza a nessuno, neanche a chi arrampica, figurarsi agli altri e quindi una uscita della FASI in questo senso mi sembra un pò inopportuna.
"montagne che varcai, dopo varcate, sì grande spazio d'in su voi non pare"

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Messaggioda yinyang » lun gen 24, 2005 15:19 pm

gug ha scritto:L'unica cosa che mi viene in mente è che mi è sempre sembrato che delle gare di arrampicata non gliene frega una mazza a nessuno, neanche a chi arrampica, figurarsi agli altri


:lol: :lol: :lol:

grande gug!
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Messaggioda yinyang » lun gen 24, 2005 15:24 pm

aggiungerei anche che le gare che si fanno ora non sono nemmeno rappresentative della plastica perchè non ne esauriscono l'universo possibile, essendo le prese usate abbastanza codificate (insomma son sempre quelle :? )

avete mai visto dei microgranuli o delle rughe usate in arrampicata (difficoltà) ?

un pò più di creatività l'ho notata nel boulder, ma rispetto alla natura
il paragone non si pone nemmeno! :roll:
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Messaggioda ehi man » lun gen 24, 2005 16:08 pm

cuorpiccino ha scritto:Senza contare l'arroganza del "solo la FASI può!"



mi associo.
dal voler certificare le "proprie" falesie al dover per legge certificarle tutte e non poterle chiodare senza autorizzazione il passo è breve. quando si comincia a tirare in ballo regolamenti e istituzioni extra-arrampicatorie si mettono in mezzo persone che di arrampicata non sanno assolutamente niente, ferme ancora all'eroico e assassino alpinismo da prima pagina di bonatti e compagnia bella!!! della serie: vietatoscalareamaninude!!!!!! e in questi casi difficile che venga fuori qualcosa di buono. tipo lumignano dove bisognerebbe arrampicare con il casco!!!!


@ rugge: ma stiamo sherzando rugge?!!! forse la certificazione ti salverebbe il culo nel caso di incidenti coi tuoi pargoli in falesia, ma non ti salva dagli incidenti. devi essere tu ad assicurarti che in falesia ci siano meno pericoli possibili, attrezzature a posto e assenza di sassi mobili, col buon senso e l'esperienza. se poi l'intero monte ti crolla addosso di sicuro non è colpa tua.
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Messaggioda cuorpiccino » lun gen 24, 2005 16:25 pm

Ormai in molte guide c'è scritto se si possono portare i bambini, ma dipende da com'è fatta sotto la falesia, non da com'è fatta sopra!
Io il mio nano atomico sbavone lo porto a Grotti tranquillamente, ma in molti altri posti non lo porto perché si potrebbe far male da solo e, avendo poca mobilità possibile, comunque non si divertirebbe.
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Messaggioda gug » lun gen 24, 2005 18:47 pm

Mi sembra che tutto questa ansia di "certificazione" non sia altro che un riflesso dell'ossessione della sicurezza che attanaglia la nostra società e che alla fine è solo una sorta di esorcismo che cerchiamo di compiere, con poche speranze di sortire qualche risultato.
E' vero che non è consolante sapere che una falesia su cui si arrampica può crollare, così come non lo è pensare di poter essere spazzati via da un'onda anomala mentre si prende il sole nelle vacanze di Natale, ma questo è il mondo ed appiccicare un'etichetta sopra una falesia non cambierà di molto le cose (dato che come ha evidenziato Roberto è un'impresa senza speranza), ma in compenso distruggerà una delle attività più libere ed appaganti.
Poi perchè deve essere la FASI, che è una federazione sportiva, a dover certificare le falesie e non altri enti o associazioni?
Perchè non le Guide Alpine (che sono professionisti abilitati ad operare in ambiente, anche se non a chiodare)? Perchè non il CAI, (che è un'associazione riconosciuta e legittimata per legge, oltre che l'unica che svolge ricerche e prove sulla sicurezza di materiali e tecniche)? Tra l'altro nei corsi per Istruttore di Arrampicata del CAI si parla anche di chiodatura di siti sportivi.
In definitiva mi sembra che questa uscita della FASI, sia inopportuna soprattutto per il modo in cui si è proposta, in un ambiente in cui non è l'unico attore e forse neanche il più autorevole. meglio sarebbe stato proporre una discussione sull'argomento fra tutti gli operatori del settore.
Messa così sembra più che altro che un tentativo di emergere e crearsi degli spazi sgomitando.
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