da Caffeine69 » ven giu 17, 2022 11:25 am
Dopo le letture epiche di Herzog e Lachenal sull'Annapurna, con le scioccanti descrizioni di cancrene ed amputazioni (e già qui... non capivo se il gioco valesse la candela, e non lo capisco ancora) il K2 degli italiani, il mitico Nanga Parbat di Buhl, l'epopea di Messner ed i grandi epigoni (Kukuzka, Loretan e avanti) ero andato in blackout per una quindicina d'anni e non avevo letto più nulla.
Da modestissimo "dolomitico" con qualche sconfinamento al massimo alle vette di confine, non riuscivo a capire perché l'alpinismo himalayano si concludesse qualche volta purtroppo con morte da valanga, da ipossia, da sfinimento, magari impazzendo e ogni orrore, ma soprattutto che spesso, nel caso di esito felice, tornassero con la vetta ma accecati da oftalmia e con qualche dito amputato.
Quest'epica granguignolesca mi respingeva, così come al liceo mi respingevano le descrizioni truculente delle battaglie, raccontate da greci e latini.
Però il tutto rimaneva in una sorta di narrazione eroica, con ossigeno o senza ossigeno (tanto anche quelli dell'ossigeno raccontavano che era comunque dura, che era rischioso perchè potevano finire le scorte eccetera).
Così, fino a quando mi regalarono Aria Sottile di Krakauer, ed improvvisamente mi si aprì un mondo. Di spedizioni commerciali, di gente che paga 100kusd, di tonnellate e tonnellate di immondizia, anche di morti, appunto, ma non solo, se si guarda quest'anno praticamente sono arrivati su, e rientrati alla base, tutti incolumi.
Io ero rimasto che su quelle montagne non c'era soccorso salvo il compassionevole ed eroico braccio del tuo compagno, invece alla fine scopro che fino a 7000 con condizioni favorevoli, un pilota con le palle ed il baricentrico, si può tornare a casa.
Ovviamente la polemica sulle bombole non ha più ragione di essere. Ovvio che il cliente deve andare "in sicurezza", quindi bombole. Ma anche la guida, se ha la responsabilità dei clienti, non può mettere a repentaglio la sicurezza, quindi...
Dacché ho capito che quel mondo, oltre a non appartenermi e mai essermi appartenuto per manifesta inidoneità e incapacità, non mi appartiene neanche nella narrazione.