SCOTT ha scritto:Mi spiego meglio...
...mi è abbastanza chiaro il pensiero di Susy su quest'argomento e devo dire che mi trovo anche daccordo con lei sotto vari aspetti...
...è anche vero che al contrario ci sono ancora molte donne che ragionano con le modalità che venivano impartite fino agli anni settanta(in molti casi ancora oggi) dalle famiglie stesse...
Si insegnava alle figlie femmine "l'arte" di ammaliare gli uomini ... e soprattutto come scegliere tra loro ... e non in base all'avvenenza o all'animo nobile ... ma in base al portafogli (o posizione sociale che dir si voglia) ... e questo è un fatto, non una fantasia o qualcosa su cui arrabbiarsi... tantomeno mi sembra il caso di pensare a tali donne come a "delle zoccole" ... non penso fosse quello il "principio" che le loro madri volevano impartire loro...
Oggi le cose sono molto cambiate ma non tutte le realtà si sono evolute di pari passo...ci sono ancora donne che "mirano" al matrimonio e alla prole come a una meta da raggiungere ... molto di più di quanto non lo sia per gli uomini...
Per contro l'uomo è sempre stato "addestrato" già dalle famiglie stesse (dalle madri in primis) a non farsi "accalappiare" tanto facilmente, ad avere l'opzione di "scelta", questo perchè fino a pochi decenni fa l'uomo era quello che lavorava e "portava a casa la pagnotta" ... mentre la donna era "l'angelo del focolare" e si prendeva cura de figli...quindi dipendeva economicamente prima dalla famiglia...poi dal marito.
Queste modalità ormai odorano di stantio ... ma sono talmente radicate da millenni nell'animo umano da risultare in alcuni casi e in alcuni atteggiamenti ancora attualissime.
Le eccezioni al discorso "generico" che ho fatto ci sono sempre state e ormai è forse persino sbagliato chiamarle eccezioni vista l'emancipazione che la donna ha voluto e compiuto...ma l'istinto alla prole e al matrimonio è rimasto comunque più radicato nella donna. (non che sia un male, intendiamoci)
Dire che queste sono fandonie è negare l'evidenza.
Scott.
Anch'io come Scott mi trovo d'accordo con quanto espresso da Susy, e non solo, questa è la dimostrazine che certe argomentazioni portate in questo thread non riguardano "tutte" le donne, ma una parte, che però è una parte molto consistente, per che ne dicano le stesse donne quali Susy, Scrausa e le altre...
Premettendo che quanto espresso da Scott trovo faccia riferimento a quanto io avevo inizialmente definito riguardo all'interesse femminile per "il portafoglio dell'uomo" (inteso come soldi), poi precisato che non è inteso tanto come la ricerca dell'uomo particolarmente ricco, ma di quello che ha una certa stabilità economica e, possibilmente, anche un certo status sociale minimo.
Ho sperimentato questa cosa su me stesso, avendo avuto per parecchi anni una piccola attività per conto mio, non chissachè, ma che comunque non andava sotto a quel minimo di status sociale a cui faccio riferimento, dovendo ad un certo punto chiuderla e trasformandomi in un lavoratore precario, ho notato questa netta differenza nella considerazione delle donne nei miei confronti...
La questione è che fisicamente, pur non essendo ne Brad Pitt o George Clooney

, qualche occhiata interessata la noto, e spesso c'è anche un buon approccio a livello di dialogo, però inevitabilmente come salta fuori la mia situazione economica-lavorativa cade tutto!
Preciso: non che sia un poveraccio, intendiamoci bene, se voglio pagare una cena ad una donna o farle un regalino non mi mancano i soldi, e non sono di certo il tipo che li chiede a lei, però per gli standard della nostra società, e in particolar modo per gli standard femminili, al momento sono... come dire... "il contrario di un buon partito", per intenderci!
Questo è dimostarto anche dal fatto che le ultime storie che ho avuto sono state con una donna sposata, dove c'era... una "chimica" allucinante, ma non ci poteva essere altro, e con una ragazza che ha una posizione come manager di punta in una delle più grosse realtà aziendali italiane, già molto benestante di famiglia (oltre alle cospicue entrate della sua professione), una donna molto bella e a cui non è che fregasse molto dello status sociale o dello stato economico del proprio compagno una volta che c'era un'intesa intellettiva, sessuale e che c'erano tutte quelle cose che "teoricamente" dovrebbero essere alla base di ogni rapporto di coppia.
Con le altre la menata è sempre quella, interesse sino a quando non salta fuori la mia attuale situazione economico-lavorativa, però dopo un terzo grado cammuffato, arriva sempre la presa di distanza, perciò da tempo non vado nemmeno più a cercare e mi dedico ad altro (ad esempio all'arrampicata!!!

). La riprova di questo mio atteggiamento è che nelle due storie che ho citato sopra sono state loro ad approcciarmi e non io.
Tutto questo per dire che quanto cita Scott non è un'atteggiamento "solo" dei tempi andati e che nella donna moderna va sparendo, a mio avviso è ancora ben presente nella maggior parte, anche se spesso viene negato...