Ma chi era Guido Rossa..e Marco Pedrini????

Area di discussione su argomenti di montagna in generale.

Messaggioda giudirel » gio mar 23, 2006 10:50 am

L'ho visto scalare al nibbio con un piede ingessato...
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Messaggioda giudirel » gio mar 23, 2006 10:59 am

Dimenticavo.
Guido Rossa.
Sindacalista comunista genovese ucciso dalle brigate rosse e grande alpinista ed arrampicatore.
Un po' di tempo fa RAI3 (i soliti comunisti, come Pininfarina!) intervistò la figlia... ma si sà è meglio guardare le cosce delle ballerine e i reality...
Tra le sue vie più famose le placche gialle alla Rocca Sbarua ed un tentativo al Diedro del Terrore alla Parete dei Militi... dove poi Grassi finì evitando i tettoni finali e battezzò in suo onore "Boia chi dimentica".
In questi tempi grami di revisione storica è un personaggio da non dimenticare... uno che forse aveva capito in anticipo il grande piano poi puntualmente attuato con il terrorismo... quello che ci ha portato in successione i due pelati.
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Messaggioda .:eZy:. » gio mar 23, 2006 11:05 am

giudirel ha scritto:Dimenticavo.
Guido Rossa.

Sempre puntuale Giudirel... che devo ancora dirti grazie per la tua foto e il ricordo di Vinatzer :P ....

di quella foto, poche cose in comune, a parte l'età? La tua bella tutina ....fine anni '70 :roll: :lol:

:wink:
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Messaggioda andreag » gio mar 23, 2006 11:14 am

alexzappa ha scritto:non mi ricordo esattamente dove l'ho letto (probabilmente in qualche vecchio post :roll: ) ma mi sembra si chiami Nodo Belzebù, e consiste semplicemente nel fare qualche giro di corda sopra il capo sciolto, in modo che tenga finchè è in tensione 8O


Esatto!!!!
Nodo Belzebù, non ricordavo il nome....
e si fa esattamente così, in pratica è come chiudere un sacchetto di plastica con uno di quei ciappini di fil di ferro ricoperti di plastica, solo che si usa la corda....
:cry: :cry:

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Messaggioda cialtrone » gio mar 23, 2006 11:29 am

Beh, di Guido Rossa, impressionante la scalata slegato in Frac e mocassini della Gervasutti alla Sbarua: terore! 8O

Ma di Guido Rossa, mio personale stimolo, non finirò mai di apprezzare la capacità di uscire dal tunnel dell'isolamento alpinistico fine a se stesso, e dedicarsi a cose differenti, tenendo l'alpe a corollario di una vita vera, e non una vita ad inseguire nulla, sui monti.
Inimitabile.

Mi permetto di inserire questo. La descrizione di un grandissimo (ignorato) su Guido Rossa.

Ma ancora non bastava. Bisognava toccare il fondo. Vuoi per un certo crepuscolarismo di balorda qualità, che ogni tanto affiora nei miei giorni peggiori, vuoi per una certa "voluptas dolendi" che ogni tanto esercita il suo fascino, assunsi la parte dell'uomo deluso e finito e cominciò una recita piuttosto grottesca. Per giustificazione o per meglio mascherare il mio fallimento agli occhi degli altri, mi atteggiai a ribelle nei confronti della società, cercai di entrare nella parte dell'anarchico che disprezza i comuni mortali, che odia la normalità, dell'uomo finito a vent'anni, dalle idee tenebrose e cupe, dai lunghi silenzi. E anche nel vestire cercai di adeguarmi al soggetto proposto: barba, capelli lunghi, abiti logori e sdruciti, atteggiamenti molto posati.

Con il risultato che il mio cervello non tollerò più oltre e mi assestò il colpo definitivo.

Esaurimento nervoso di grossa portata, con perdita completa del sonno ed un sacco di disturbi fastidiosissimi. Smisi naturalmente di andare in montagna, in tutti i sensi, anche su quella facile e non feci che aggravare le cose.

... Oggi, oggi invece, seppur da un piccolo spiraglio, comincio a rivedere la luce. Ho capito l'errore; troppo a lungo ho vissuto in una piccola stanza dove ho chiuso ermeticamente le finestre e le porte e lì, da solo, nel buio mi sono illuso che il mondo fosse tutto racchiuso fra quattro pareti. Poi, una finestra si è leggermente dischiusa ed un filo di luce vi è penetrato.

Seguirà un autunno incerto, un ritorno alla montagna timoroso, ma con animo diverso. Però non ancora tutto era chiarito: anche se cominciavo a star bene, qualcosa ancora nella mia testaccia non funzionava.

Incontrerò una sera di inverno Guido Rossa il quale fissandomi a lungo, con quei suoi occhi che ti scavano e ti bruciano l'anima, con quella sua voce calma e posata, mi dirà delle cose che avranno un valore definitivo. Mi dirà che l'errore più grande è quello di vedere nella vita solo l'alpinismo, che bisogna invece nutrire altri interessi, molto più nobili e positivi, utili non solo a noi stessi ma anche agli altri uomini. Non rinunciare alla montagna, e perché? no; ma andare in montagna per divertirsi, per cercare l'avventura e per stare in allegria insieme agli amici.

Io lo so e l'ho sempre saputo; ma dovevo sentirmelo dire da un uomo che mi ha sempre affascinato per la sua intelligenza e per la sensibilità artistica che scopri nel suo sguardo.

E poi ci saranno altre persone, tutti gli amici che stupidamente avevo perduto e che ritroverò ad uno ad uno e che mi aiuteranno moltissimo a ritornare quello di prima...

[...]

E veramente, come disse Seneca, posso rivedere serenamente i giorni del passato. E rivedo tanti volti, tanti uomini per i quali oggi non posso provare che una profonda tristezza. Perché ho conosciuto molti ragazzi e molti uomini che avevano trovato nell'alpinismo il compenso al loro fallimento nella vita di ogni giorno. Uomini che avevano dato e che danno caparbiamente tutto se stessi alla montagna, con l'illusione di trovare un'affermazione che li ripaghi di tutte le frustrazioni, le delusioni e le amarezze della vita.

Alcuni si illudono di essere qualcuno, credono di essere importanti, solo perché nell'alpinismo hanno raggiunto i vertici. Ma se tu trasporti gli stessi individui in un altro ambiente, se li inserisci in un differente contesto sociale, allora li vedi incapaci di sostenere un dialogo qualsiasi, spauriti ed intimiditi, incapaci di intrecciare relazioni umane.

Ed eccoli allora portare a giustificazione del loro fallimento l'incomprensione altrui, la banalità ed il qualunquismo della gente, la superiorità di chi pratica l'alpinismo, la diversa sensibilità di chi ama la montagna. In realtà vi sono uomini sensibilissimi ed amanti della natura anche al di fuori del territorio alpinistico, vi sono uomini che cercano e trovano altrove l'avventura e che sanno comprendere; ma, purtroppo, nell'alpinismo troppi sono i falliti e troppi i condizionati [...]

Gian Piero Motti

"Rivista Mensile del CAI", settembre 1972.
cialtrone
 

Re: Ma chi era Guido Rossa..e Marco Pedrini????

Messaggioda M@zzo » gio mar 23, 2006 11:53 am

.:eZy:. ha scritto:
M@zzo ha scritto:
ps: io ci ho provato a non parlare di politica
! :wink:

provare a parlare di Guido Rossa senza parlare di politica ... :roll::
è un bel problema :idea:

:wink:


C'è riuscito benissimo persino Cialtrone (bellissimo pezzo, commovente), si può fare alla grande!
Di Motti, per restare in tema, ricordo anche un bel ritratto su Intraisass

http://www.intraisass.it/ritratto02.htm

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Re: Ma chi era Guido Rossa..e Marco Pedrini????

Messaggioda .:eZy:. » gio mar 23, 2006 12:19 pm

M@zzo ha scritto:
.:eZy:. ha scritto:
M@zzo ha scritto:
ps: io ci ho provato a non parlare di politica
! :wink:

provare a parlare di Guido Rossa senza parlare di politica ... :roll::
è un bel problema :idea:

:wink:


C'è riuscito benissimo persino Cialtrone (bellissimo pezzo, commovente), si può fare alla grande!
Di Motti, per restare in tema, ricordo anche un bel ritratto su Intraisass

http://www.intraisass.it/ritratto02.htm

Grazie a tutti per le piccole "perle".

'Persino' Cialtrone? Beh non è mica uno qualunque :roll:

Si, si può fare ... per mano di Motti, poi, è certezza (bravo Cialtron) :P

... quanto imprescindibile sia il percorso politico e l'impegno di Guido Rossa e poi la tragedia rispetto alla sua storia tutta è purtroppo così evidente...
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Re: Ma chi era Guido Rossa..e Marco Pedrini????

Messaggioda M@zzo » gio mar 23, 2006 12:59 pm

.:eZy:. ha scritto:
M@zzo ha scritto:
.:eZy:. ha scritto:
M@zzo ha scritto:
ps: io ci ho provato a non parlare di politica
! :wink:

provare a parlare di Guido Rossa senza parlare di politica ... :roll::
è un bel problema :idea:

:wink:


C'è riuscito benissimo persino Cialtrone (bellissimo pezzo, commovente), si può fare alla grande!
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http://www.intraisass.it/ritratto02.htm

Grazie a tutti per le piccole "perle".

'Persino' Cialtrone? Beh non è mica uno qualunque :roll:

Si, si può fare ... per mano di Motti, poi, è certezza (bravo Cialtron) :P

... quanto imprescindibile sia il percorso politico e l'impegno di Guido Rossa e poi la tragedia rispetto alla sua storia tutta è purtroppo così evidente...


"Persino" aveva a che fare esclusivamente con il discorso politico Ezy e la moderazione con cui Cialtrone discute le sue idee. :wink:
Imprescindibile, a mio personale parere, è "l'impegno politico" e il modo in cui viene portato avanti (con onestà)...non il percorso politico.

firmato: il drogato di berghem :D
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