per alleggerire un po' i toni,
di queste noiosissime, sempre uguali discussioni;
?..sono estraneo a questo alpinismo, arrampico per il puro piacere fisico, ho provato la sofferenza in altre circostanze della vita e non sono disposto a prenderla in considerazione come viatico per le cime himalaiane..?
Le rughe sofferte del volto si increspano in questo esordio sottovoce, poi altri spunti.. da riempire una serata:
l?alpinismo, ultima frontiera dell?esplorazione;
l?alpinista e il limite del finito, le cime come limite del finito verticale il mare di quello orizzontale..
l?infinito..nò, non sono credente..
La grandezza delle imprese di Nives e Romano?
Non certo inanellare tutti i quattordici ottomila in una collana di perle grezze (come dice Nives del loro modo di andare), piuttosto l?unicità e irripetibilità della loro unione che suscita ammirazione..
Poi anche l?ossigeno che non usano,
i portatori d?alta quota che non usano,
la loro ?normalità? che fa quasi arrabbiare (fa dire. Fossi io..!!)
...
Erri se ne va, lasciando in sospeso la risposta alla domanda delle domande: ?perché?? l?alpinismo, la ricerca, l?esplorazione..sembra sogghignare sotto i baffi: ?..la risposta ce l?ho ma ve la dovete guadagnare, ognuno la sua..?
tratto dal blog di
Intraisass
parole scritte da chi sulla montagna ci va con leggerezza,
con pace. tranquillità. e che nn lascia segno.
grazie Erri
Topocane