XV Piolet d'or: i candidati

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Messaggioda .:eZy:. » mer gen 25, 2006 16:18 pm

pf ha scritto: ...
Dal mio punto di vista, un'impresa alpinistica eccezionale, anche perchè salire a vista su quelle difficoltà stando in parete per 14 notti non è esattamente come aprire una via scendendo a dormire alla base.
Peraltro anche la via spagnola era irripetuta anche se tentata più volte, fu una grande apertura in artificiale; ma aprire in libera e a vista è propri tutta un'altra cosa.

Sicuramente è una grande avventura, questa, anche se il merito di aver tirato l'arrampicata libera e aleatoria su un terreno già percorso per i 2 terzi e una quindicina di anni prima, non dà più smalto alla prestazione, soprattutto rispetto alle altre del Piolet...

So di una via giapponese che passa sulla sinistra...mi chiedo dove abbia scalato Perlotto diversi anni fa...se non vado errato fu attivo sul Salto Angel negli anni 80: ho un ricordo di caldo umido, piante carnivore e ragnazzi 8O 8) .

E visto che ci sei, 'sta gradazione E6, E5 ... si riferisce anche al rischio o che? :wink:
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Messaggioda pf » mer gen 25, 2006 16:44 pm

Sì, ti ricopio sotto.
Mah, io ricordo quella giungla infinitamente meno umida e cosparsa di ragnazzi rispetto a quelle del guatemala, della thailandia, e così via. Ricordo piacevolissimi bagni nell'acqua color coca cola. Quel posto è magico e se ci sei stato ti ricorderai che c'erano pareti ovunque.
Perlotto ha raccontato nel suo libro, andò anche alla ricerca di una cascata che lui dice essere più alta del salto angel, ma la zona era diversa.
Sul Mte Roraima c'erano stati Manica e compagni, Mario Manica ha anche avuto un grave incidente, credo su quel monte. E questo, bisogna dirlo, rende l'avventura degli inglesi notevoli. Lì se ti fai male sei più nella merda che in certi posti del Nepal, e il fatto che loro abbiano tirato l'apertura in quel modo secondo me è davvero incredibile. E' vero, la parete e parte della linea erano già state salite, ma loro sono andati in libera, e a vista. Mettendosi le protezioni. Tutta un'altra cosa. E tieni conto che un soccorso su una parete strapiombante di 1000 metri è praticamente impossibile. Anche una frattura semplice può diventare mortale, e se uno scala al limite queste cose le sa. Questo è un atteggiamento che già Simone ha giudicato incredibile leggendo Deep Play di Pritchard. Simone ha salito e aperto vie estreme nel mondo, di valore mondiale, ma è stato sempre un pò sotto il suo limite, a differenza, per esempio, che in qualido, dove ha gettato il cuore oltre l'ostacolo. Invece questi vanno in posti dove il soccorso è una chimera e "tirano" come se fossero ad uno schioppo da Chamonix o dal campo base del K2, con elicotteri sempre pronti.

Per capire la gradazione inglese delle vie, si deve tenere conto della difficoltà globale - psicologica (espressa con la lettera E) e della difficoltà tecnica del passo più duro della via valutato come se si trovasse a un metro dal suolo (passo boulder). Ma le cose non sono così semplici perché la difficoltà globale si alza insieme alla difficoltà tecnica (che per di più viene espressa con lo stesso sistema della scala francese), così un E4 può avere una difficoltà tecnica di un 6b, un 6c o addirittura un 7a francese? Può persino succedere che una via di E4 5b sia più impegnativa di una di grado E4 6b, perché per la prima il grado E4 viene giustificato dalla sua esposizione e il passo chiave è più facile, mentre per la seconda la difficoltà tecnica alza anche la valutazione dell?impegno globale della via.
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Messaggioda grip » mer gen 25, 2006 17:53 pm

trivi ha scritto:ma questa parete dove si trova? 8O
venezuela?

SI VENEZUELA.
TROVI UN BELLISSIMO ARTICOLO SU PARETI NUMERO 46, SALTO ANGEL,
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Messaggioda biemme » mer gen 25, 2006 17:54 pm

pf ha scritto: ...........Per capire la gradazione inglese delle vie...? Può persino succedere che una via di E4 5b sia più impegnativa di una di grado E4 6b, perché per la prima il grado E4 viene giustificato dalla sua esposizione e il passo chiave è più facile, mentre per la seconda la difficoltà tecnica alza anche la valutazione dell?impegno globale della via.


molto interessante.......praticamente, questa scala non serve a una mazza :lol: :lol: :lol:

comunque io voto, pari merito, il carpentiere steck e lo stile alpino di house/anderson sul nanga :

il primo perchè, dopo aver polverizzato 1500 metri di "facile" parete himalayana (tawoche est) in 4 ore e mezza e solo 9 gg dopo che si era mangiato, in 48h + bivacchi e sempre da solo, altri 1500 metri di "dura" parete himalayana (nord cholatse), ha avuto il coraggio/capacità/saggezza di fare dietrofront a 6000 metri sull'ama dablam...per pericolo valanghe 8O .... uno che ha fatto silberfinger e excalibur slegato 8O ....legatelo ! :lol:

house/anderson per aver salito, a quota 8000, 4 salti angel uno sopra l'altro in 6 gg, schifando - al 6° giorno - di assicurarsi in discesa alle fisse che erano davanti al loro naso (magari rischiando di inciamparci 8) )

saluti
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Messaggioda pf » mer gen 25, 2006 18:00 pm

Bello quello schifando...rende anche un casino quello che si devono essere detti quando le hanno viste.
Bello anche il commento sulla scala inglese...sì, insomma...hai detto quello che pensano in molti...
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Messaggioda grip » mer gen 25, 2006 18:02 pm

IO VOTEREI COSI':PREMESSO CHE IO RIESCO A FATICA A FARE LE SCALE DI CASA :oops:

1- L'IMPRESA ITALIANA SUL CERRO(perche' sono italiani) :D
2- GLOWACZ (perche' lo conosco) :wink:
3- Gli inglesi su salto angel? (per la pazzia) 8O

COMUNQUE TUTTI DA AMMIRARE, E RESTARE A BOCCA APERTA :o 8O
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Messaggioda .:eZy:. » gio gen 26, 2006 9:53 am

pf ha scritto:Sì, ti ricopio sotto
...

Grazie pf 8) .... verrò a trovarti alla libreria Pangea, sabato 11

:wink:
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Messaggioda .:eZy:. » gio gen 26, 2006 11:01 am

Feo ha scritto:Tutto ciè mi fa pensare: ma quanta ne sa Intruder? 8O

Tante...
intruder ha scritto:La via dei cechi a Trango è per due terzi un lungo zoccolo appoggiato, poi come sono andati su all'arrembaggio sono cazzi loro e non dà un valore a quello che hanno fatto. Se fossero morti di fame o di freddo avrei parlato di due pirla.

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Dodo Kopold, Gabo Čmárik
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Messaggioda Feo » gio gen 26, 2006 13:14 pm

Vedendo la foto mi convinco ancora di più che ha ragione!! :lol:
Feo c'è! ... o ci fa?
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Messaggioda .:eZy:. » gio gen 26, 2006 13:23 pm

Feo ha scritto:Vedendo la foto mi convinco ancora di più che ha ragione!! :lol:

:wink:

On August 4 we started up the south face of Great Trango, with just two small packs and food for 4 days. We had no sleeping bags, no mats, fix lines or radios. Just the essentials for climbing and determination to succeed.

We did not know much about the line. We have scoped the wall the day before: a clear line of the buttress should lead us from the foot of the wall to the headwall, where we expected the hardest climbing. We knew, that once we start, it would be very difficult to retreat if the weather turned bad. We planned to change the leads each day.

We started up quickly but our progress was soon hampered. The terrain was too difficult to allow simul-climbing and on the second day the weather came in and it started to rain and snow. On the fourth day, when we were directly under the headwall, all hell broke loose. During the night the temperature dropped below -15 Celsius, there was strong wind and it snowed heavy.

In the following days the rock was icy and our progress was very slow. We had nothing to eat on the fifth day and were still 100 meters below the summit. We reached the ridge leading to the summit on the seventh day, having climbed over 3000 meters of vertical cracks, lots of pendulums, wet slabs with no protection and loose chimneys.

Our plan was to descend by the normal route, however the avalanche conditions forced us to opt for rappelling the west face. We were in for long hours of rappelling with minimum gear. In addition I took a 150 meters ride with an avalanche, where I had lost the rope so we had to descend unroped. Then Gabo fell on icy slabs and slid for 30 meters. After 16 hours we reached Trango Base Camp.

We only left 3 pitons in the route and 2 bolts for pendulums. The descent took all of our 8 bolts and most of other gear.
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Messaggioda .:eZy:. » mar gen 31, 2006 10:06 am

riporto quanto scritto da erman nel topic che riguarda il Cerro Torre:
èrman ha scritto:Grazie per le belle parole che mi avete detto e che mi hanno fatto molto piacere ed anche messo in imbarazzo. Per la storia del Piolet mi ha fatto anche piacere ma noi non ci saremo. L'abbiamo già comunicato da fare in modo che abbiano semmai il tempo per rimpiazzarci con qualcun altro. Non faccio queste cose per competizione ed andare là a fare un gara non mi và. A marzo dovrebbe esserci una mia risposta alla lettera di Giovannini. Ciao a tutti e grazie ancora, ermanno

http://www.forum.planetmountain.com/php ... &start=700
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Messaggioda .:eZy:. » mar gen 31, 2006 11:01 am

e comunque, al di là delle 'classifiche', anche questa non è male 8O

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Shabalin e Tukhvatullin
Partiti il 20 agosto 2005, in 10 giorni e in stile alpino, superano i 2800 metri della parete nord combinado le vie Studenin (parte bassa), Myslovsky (parte mediana) and Zakharov (bastione sommitale). Non sarà una via nuova ma questo è grande alpinismo, in una montagna impressionante?chapeau!
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Messaggioda Enzolino » mar gen 31, 2006 12:30 pm

Per capire la gradazione inglese delle vie, si deve tenere conto della difficoltà globale - psicologica (espressa con la lettera E) e della difficoltà tecnica del passo più duro della via valutato come se si trovasse a un metro dal suolo (passo boulder). Ma le cose non sono così semplici perché la difficoltà globale si alza insieme alla difficoltà tecnica (che per di più viene espressa con lo stesso sistema della scala francese), così un E4 può avere una difficoltà tecnica di un 6b, un 6c o addirittura un 7a francese? Può persino succedere che una via di E4 5b sia più impegnativa di una di grado E4 6b, perché per la prima il grado E4 viene giustificato dalla sua esposizione e il passo chiave è più facile, mentre per la seconda la difficoltà tecnica alza anche la valutazione dell?impegno globale della via.
8O
Fabio, tu o altri avete fatto un'errore. Quanto scritto in grassetto non puo' succedere. Difatti la parte in corsivo la contraddice. L'esposizione e l'impegno globale sarebbero gli stessi, ma il passaggio duro superiore della seconda via la renderebbe decisamente piu' difficile e quindi pericolosa rispetto alla prima. I due gradi devono essere combinati e da soli hanno poco senso.

Complimenti a tutti i candidati del Piolet ... imprese grandiose!!!

Ciao :wink:

Lorenzo
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Messaggioda pf » gio feb 09, 2006 13:06 pm

Leggevo il commento acido sulla salita dei due cechi...

boh...in tempi in cui si spacciano per leggere ed esplorative spedizioni con 90 portatori, e camminate su pendii a 50 gradi vie esplorative con salite di cime inviolate, e vie che si dipanano per risalti con un passo di sesto ( ma protetto a chiodo, ovviamente) come vie aperture di gran fiuto, io dico che i due ragazzi saranno anche stati avventati etc etc ma la loro mi sembra una gran via e pure in un posto piuttosto isolato e pericoloso.
Poi magari non da piolet d'oro, questo non lo so ed è pure difficile confrontare salite diverse, ma io li ammiro e penso che la loro è una tipica salita da "cechi", del tipo di quelle che costellano le dolomiti e l'alta val masino. Rischiose, con materiale inadatto, disorganizzato, fatte alla spera in Dio ma, cavolo, con controfiocchi!! che si vada a farle e a ripeterle, prima di sparare giudizi invidiosi. Io ricordo che in speleologia ogni volta che nel Bue Marino arrivavano i cechi con la loro attrezzatura fatta in casa gli speleosub sardi, e italiani in genere, guardavano con orrore la roba a cui affidavano la loro vita, ma questi si sparavano venti e più sifoni invece di tre superati dai migliori nostri con attrezzatura d'avanguardia. Io dico che è bello che ci sia gente che con niente si fa salite del genere e avventure simili, forse perchè io ammiro sempre chi fa cose che io non saprei ripetere neanche per poche ore. Altri invece preferiscono lapidare, è sempre facile fare ironia e l'ironia e il giudizio sommario sono sempre state le migliori armi dei superficiali e degli invidiosi.
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Messaggioda Enzolino » gio feb 09, 2006 13:53 pm

Mah ... secondo me la critica alla via dei cechi non mi sembra fuori luogo.

A me sembra che il Piolet d'oro si ponga come obiettivo quello di premiare imprese alpinistiche umanamente e storicamente eccezionali.

Facendo un paragone, l'esperienza umana di quel giovane solitario, di cui non ricordo il nome, che si spara una via free solo di 7a (Rostrum?) pur avendo scalato al massimo sul 6b umanamente e' di sicuro superiore all'8b+ straripetuto di Alex Huber. Eppure la seconda ha avuto maggior risonanza proprio per il suo valore storico.

Insomma, se quello che dice Intruder e' vero, forse la via dei cechi meriterebbe piu' spazio in un libro d'avventura o in una proiezione, ma non mi sembra abbia un gran valore storico cosi' come, ad esempio la via di Salvaterra & Co sul Torre o quella di Steve House sul Nanga Parbat.

Ciao :wink:

Lorenzo
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Messaggioda Xymox » sab feb 18, 2006 12:25 pm

.:eZy:. ha scritto:e comunque, al di là delle 'classifiche', anche questa non è male 8O

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Shabalin e Tukhvatullin


Avevo letto di questa salita e non posso che essere d'accordo con te ... chapeau.
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