da pf » sab ott 22, 2005 6:40 am
Ciao a tutti.
Letto critiche molto costruttive, a cui rispondo volentieri. Sul mio sito trovate tutte le citazioni lette, intanto, uno degli errori della serata è che non tutti riuscivano a leggerle in tempo
1) Dia sovraesposte, tipo quelle di Pedeferri.
Giusta critica!! E chi lo sapeva che la retroproiezione brucia i bianchi??? Non succederà più!
2) Telo alzato a metà: la sala, per il sound check e prove, ci è stata data la sera prima, abbiamo finito alle 2 di notte...e il giorno dopo non avevo il giorno di ferie per andare a noleggiare ( a mie spese, of course) un telo alto 5 metri ma largo solo tre...prossima volta lo farò in anticipo
3) Musiche: d'accordo perr i Queen, che fra l'altro hanno ricevuto consensi unanimi da prime file ( over 45...). Secondo me con Cile e Patagonia non c'entravano molto...allora perchè? Perchè la serata è stata confermata tre settimane fa, e imparare con efficacia brani come quello di Brett Garsed ( Algeria ) è un pò come chiudere un 8b in cinque giri...i Miradavaga ne avevano imparati altri due, ma non erano soddisfatti dell'efficacia. Dico la verità, se ne sarebbero accorti in due o tre, ma tastierista e chitarrista sono maniacali in queste cose. Paradossalmente, i Queen sono piaciuti un casino, ma anch'io li leverei dalla prossima scaletta.
Invece i testi degli Audioslave erano proprio adatti a ciò che rappresentavano.
Sono stati scartati dei pezzi che richiedevano l'uso di fiati e coriste, sapete, questione economica, non potevo chiedere ai Miradavaga di finanziare una serata alpinistica...loro sono rimasti entusiasti della serata, e altri pezzi come quello di Garsed ( Algeria) faranno parte della prossima scaletta ( per esempio il chitarrista conosce a memoria tutto Satriani, e il batterista e il bassista possono suonare jazz rock, ma lo fanno per conto loro, hanno anche inciso un disco; ora queste loro personali culture verranno unite per serate tipo queste, mentre come Miradavaga loro sono richiesti per suonare solo rock, visto la grande abilità del cantante, 10 anni di canto lirico alle spalle, di replicare la maggior parte delle più grandi voci rock di sempre).
4) Sapete, esporsi in pubblico porta a qualche piccolo inconveniente; tipo essere considerato uno che ci fa la grana (....ovviamente, preso zero euro per la serata, e i Miradavaga anche perchè hanno dovuto, a loro spese, attrezzare la sala, non adatta a un concerto live...e tutti loro hanno preso due giorni di ferie per l'evento. Chissà se l'avrebbero fatto in tanti...), o uno che si autocelebra.
Io sono contento e orgoglioso delle cose che so fare, ma ho paura della sovraesposizione; il problema è che quando i tre o quattro giovani che dovevano venire a dire la loro mi dicono che piuttosto non sarebbero venuti, e poi quando vengono si siedono in terz'ultima fila in mezzo ad altri così che venire sul palco in meno di dieci minuti è impossibile, e poi mi fanno aspettare due mesi per 50 battute da proiettare, ecco, allora quando ci sono queste cose io devo giocoforza riempire un evento. Una persona molto cara mi ha detto che rispetto alle mie serate mi ha visto molto, molto dimesso. L'ho fatto apposta, e vedo che comunque a qualcuno sono sembrato autocelebrativo. Me ne dispiace, chissà se anche Selva e Spreafico, tanto per fare due nomi, sarebbero stati considerati tali se fossero venuti sul palco. E non parliamo di Simone, che fra l'altro dice e scrive cose molto profonde ma odia parlare su un palco.
Io mi sono forzato a non vergognarmi di quello che penso e dico, anche per questo non uso nickname, tanto comodi, e a parlare in pubblico di queste passioni, ovviamente col mio gusto e le mie idee. Quando cerco di non sovraespormi, come non firmarmi nell'editoriale di Stile Alpino e in altri due articoli della rivista, vengo bombardato di mail con la critica: ma perchè chi ha scritto l'editoriale non si è firmato? Volevo far uscire Solitari con uno pseudonimo, e me l'hanno impedito. E quando ho detto il dieci per cento dei commenti positivi sulla via del Wenden sono stato comunque tacciato di manie di grandezze. Poi due svizzeri forti dieci volte me ripetono la via e dicono la loro e improvvisamente " ah, ma allora è una bella via, anche davvero difficile". E forse qualcuno noterà che la via del Wenden non comparirà sulle riviste "specializzate", mentre verranno esaltate vie su cui è meglio sopprassedere, e che io sono stato l'unico non intervistato da stampa e TV locale a fine concerto, per mio rifiuto.
Insomma, certe volte viene proprio la voglia di mandare tutto a fan culo, scusate lo sfogo, o di portare a forza su un palco quelli che potrebbero dire tanto e si nascondono nell'ultima fila.
la serata, però, pare proprio sia piaciuta a moltissimi, fra l'altro anche un mucchio di gente che era lì per la proiezione e che non aveva ( parole loro ) mai sentito un concerto o visto proiezione di dia di alpinismo. Il gruppo non ha praticamente commesso errori, il fonico pagato un casino sì ( appunto, la voce del cantante non esaltata quanto meritava), mentre io ne ho commesso alcuni, perchè ho improvvisato troppo e non sono certo un Bonolis. Inoltre non abbiamo sicnronizzato bene dia e musiche, ma sapete, la notte prima, alle due, eravamo un pò stanchi...
Grazie ancora a tutti quelli che c'erano, come sempre la prossima volta tutti gli errori verranno spianati e piano piano anche questo esperimento diventerà un bell'evento, che non avrà neanche bisogno di un conduttore, Fabio o chicchessia. L'unico, vero, gigantesco punto di domanda è: ma in questo piccolissimo mondo di nicchia, ci sarà qualcuno disposto a tirare fuori una manciata di euro per fare queste cose o, come al solito, si dovrà fare tutto di tasca propria?