Croda Cuz

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Croda Cuz

Messaggioda Falco5x » mer giu 02, 2010 23:59 pm

Scendendo da Pieve di Cadore verso Tai e guardando in alto sopra il paese di Valle si nota una montagna di roccia e mughi dalla caratteristica forma a piramide. Forse non tutti si chiedono che nome abbia, ma di certo tutti quelli che passano di qua l?hanno notata più volte senza darle l?importanza che merita. Si tratta di una cima dalla quota abbastanza modesta, appena sopra i 2200 metri, situata però in un incrocio miracoloso di valli e vedute che la rendono particolarmente interessante: la Croda Cuz. La quota modesta unita alla possibilità di salirla dal versante sud-est la rendono particolarmente appetibile come meta da raggiungersi in questa stagione ancora così acerba, quando i fianchi delle montagne più alte e famose, soprattutto sui versanti nord, sono ancora troppo striati di bianco per offrire agevole accesso.
Ci muoviamo io e kala in questa nuvolosa mattina del 2 giugno confortati da previsioni meteo non pessime, per scrollarci di dosso qualche ragnatela invernale che ancora lega le nostre giunture.
Raggiungiamo in auto il basso lago artificiale di Valle nei pressi del quale alle 8.15 lasciamo la macchina a quota 810 m circa. Salendo per le scorciatoie del ripido bosco raggiungiamo in breve a quota 1502 m la Ciasa del Conte, un?antica costruzione di tronchi ormai tarlati che presenta un tratto di nobiltà da vecchia signora cortese.

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Ciasa del Conte

Proseguiamo per stradina ora in lieve discesa fino alla Casera de l?Acqua 1429 m, dalla quale si gode un?ottima veduta sulla catena Duranno-Cima dei Preti

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Alla Casera de L'acqua

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Veduta Duranno-Cima dei Preti dalla Casera de l'Acqua

Nei pressi, una buona sorgente rende ragione del nome della casera.

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Sorgente presso la Casera de l'Acqua

Proseguiamo per sentiero fino alla Casera de Cassan a quota 1494 m

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Casera de Cassan

Da questo punto in poi la traccia diviene abbastanza labile, i segni rossi che la marcano si fanno radi e inizia la parte più avventurosa del tragitto.
Ci portiamo sul letto di un torrente, il Ru Bianco, dove incontrando un bivio optiamo per il ramo di destra, che appare più ripido e diretto nella direzione della nostra meta. Presto la traccia diviene labile e scoscesa. Dopo un buon tratto in salita confluiamo in un nuovo sentiero meglio marcato e lo seguiamo fino a un nuovo bivio assai poco visibile. Qui optiamo per il meno marcato ramo di destra, per il semplice motivo che sale deciso in direzione del canalino che, intuiamo, ci porterà in cresta. Intanto la vegetazione ad alto fusto è stata sostituita dai mughi, e compaiono prime chiazze di neve.

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Tragitto di avvicinamento tra i mughi

Alla fine dei mughi usciamo allo scoperto nella zona delle Buse de Cuz, da cui parte il canale che conduce alla Forcella del Cavalet, situata sullo spartiacque tra la Val Piave dove ci troviamo e la val Rite affluente della Val Boite.

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Verso al Forcella del Cavalet

Giunti in forcella pieghiamo a destra affrontando direttamente la cresta

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Lungo la cresta verso la cima

e dopo un altro po? siamo in cima

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Autoscatto in vetta

Verso sud-ovest ecco l?alta dorsale da cui svetta il Sassolungo di Cibiana

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Veduta del Sassolungo di Cibiana

Verso Nord ecco l?ampio scenario del Centro Cadore

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Veduta verso il lago di Centro Cadore

mentre verso nord-ovest ecco, al di là del vicino e più basso Monte Rite, la valle del Boite condurre alle lontane Tofane cortinesi, sorvegliata sulla destra dall?arcigno Antelao e sulla sinistra dal solare Pelmo.

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Veduta verso la Val Boite

Sono appena le 11.00, ce la siamo cavata in meno di 4 ore e quindi come prima gita (quasi) della stagione possiamo ritenerci soddisfatti.
In un barattolo nascosto tra i sassi che reggono la modesta croce di vetta troviamo un piccolo notes con i nomi dei percorritori degli ultimi 3 anni. Veniamo così a sapere che i visitatori annuali di questa cima si possono contare con una sola mano, e questa scoperta ci rallegra assai perché ci fa capire che qui nel centro del centro del prestigioso Cadore sopravvivono ancora indenni luoghi trascurati dallo sfruttamento turistico, che riescono a regalare l?emozione della solitudine e della scoperta a chi abbia sufficiente fantasia per venirli a scovare.
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Messaggioda granparadiso » gio giu 03, 2010 8:53 am

hoooo!!

finalmente si rilegge un bel report alla falco :D

son contento per voi, sembra una bella gitarella :wink:


ps.

ma che s'è messo kala in testa :smt028
babbo....
è....
quindi le montagne tengono su il cielo!

(mio figlio dopo aver visto Bonatti e Messner)

Mitakuye oyasin
*************
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Messaggioda Falco5x » gio giu 03, 2010 8:57 am

granparadiso ha scritto:ps.

ma che s'è messo kala in testa :smt028

Si sta allenando a diventare nonno puffo.
Vedessi come lo guardano quelli che lo incontrano. Per questo (pietosamente) cerco mete deserte!
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Messaggioda rediquadri » gio giu 03, 2010 9:49 am

Bravi!
Nel cadore ho girato paracchio nell'ampezzano e nella zona di San Vito, ma la zona bassa del Cadore purtroppo mi è ancora sconosciuta.

Però a quanto leggo ci sono anche lì parecchie "cosette" interessanti.
Cent amis de spèss hinn pòcch, on nemis l'è semper tròpp
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Messaggioda kala » gio giu 03, 2010 18:31 pm

Caro Falco, forse certe foto dovrebbero rimanere nella scheda di memoria... o anche solo nella nostra memoria. :mrgreen:

Il Sas de Mezdi è sicuramente in una posizione felice: non solo per l'ampio panorama disponibile, vista la posizione centrale e isolata rispetto alle valli circostanti, ma anche per il fatto di rimanere - pur ad una quota relativamente modesta - isolato dai più frequentati sentieri di avvicinamento. Se - per esempio - il Sassolungo di Cibiana coi suoi 2413m è raggiungibile dalla stessa Forcella Cibiana con un dislivello che si aggira sui 1000m, il Sas de Mezdì con soli 2200m resta raggiungibile con semplicità solo dopo una scarpinata di 1500m e passa (a meno di non essere tra i fortunati locals che rumoreggiano in jeep o quad fin la Ciasa del Conte :roll: ).

Pochissimi i problemi di orientamento che nonostante le previsioni si riducono (come dice il buon Falco) a scegliere il bivio giusto in un paio di occasioni (la seconda meno visibile, intorno ai 1700m) ed a prestar occhio alla traccia in alto tra i mughi, soprattutto - immagino - se trovate innevato; dove la traccia, in alto, si perde ormai si è usciti dai mughi e la via è banalmente intuibile. Si tenga per buon riferimento la Tabacco 025 in edizione aggiornata almeno al 2003: il sentiero è segnato con buona approssimazione.

Splendida e felice intuizione per una giornata tutto sommato clemente ed un giro davvero meritevole. Un ringraziamento agli ignoti (CAI locale?) che evidentemente tengono in buona manutenzione la traccia, soprattutto tra i mughi; e naturalmente un grosso ringraziamento, meritato, all'ineffabile compagno di scorribande. :mrgreen:

Approfitto invece per chiedere notizie a chi sa (?):

- dove può portare la buona traccia che, salendo da Casera Cassan, già alti sopra il Rui Bianco, prosegue in quota intorno ai 1700-1750m?

- può risultar percorribile il canale che perviene da NW direttamente a Forcella del Cavalèt?

- qualcuno è mai stato sul Cavalèt o ancor più in là sulla cima quotata 2199 (probabilmente Pala de l'Aga)?

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Messaggioda Falco5x » gio giu 03, 2010 19:53 pm

kala ha scritto:Caro Falco, forse certe foto dovrebbero rimanere nella scheda di memoria... o anche solo nella nostra memoria. :mrgreen:

Prova a immaginare quante foto ho lasciato nella scheda...
Tu non rendi giustizia al mio buon senso nella scelta. Queste foto, secondo me, sono tutte assai dignitose.
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Messaggioda kala » gio giu 03, 2010 20:00 pm

Falco5x ha scritto:
kala ha scritto:Caro Falco, forse certe foto dovrebbero rimanere nella scheda di memoria... o anche solo nella nostra memoria. :mrgreen:

Prova a immaginare quante foto ho lasciato nella scheda...
Tu non rendi giustizia al mio buon senso nella scelta. Queste foto, secondo me, sono tutte assai dignitose.


In effetti la maggior parte sono dal mio lato migliore, mentre l'unica di fronte è accettabile; è nella prima che sembro un puffo grassottello.

il che magari è vero ma potevi almeno fotoritoccarmi

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Messaggioda Falco5x » gio giu 03, 2010 20:24 pm

kala ha scritto:In effetti la maggior parte sono dal mio lato migliore, mentre l'unica di fronte è accettabile; è nella prima che sembro un puffo grassottello.

il che magari è vero ma potevi almeno fotoritoccarmi

:roll: :roll: :roll: :roll:
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Ma come la fai lunga, non è affatto vero.
E poi in quella foto il soggetto è la casa mica tu, che fai soltanto la parte (accessoria) di uno che esattamente in quel momento si rende conto di aver dimenticato a casa la batteria della macchina fotografica.
:mrgreen:

PRECISAZIONE
Vorrei qui precisare che, a differenza di quanto fa kala, al posto del nome "Sass de Mezdì" ho preferito usare il nome "Croda Cuz" sia perché è un nome meno comune e quindi più caratteristico per la nostra montagna (di "Sass de Mezdì" ce ne saranno almeno una dozzina sparsi per le Dolomiti), sia per motivi sentimentali. Infatti "Croda Cuz" era il nome che compariva nelle vecchie tavolette IGM al 25.000 che mi studiavo golosamente la sera ai tempi della mia perduta giovinezza, quando da queste parti ero di casa per almeno due mesi l'anno.
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Messaggioda kala » gio giu 03, 2010 20:37 pm

Falco5x ha scritto:E poi in quella foto il soggetto è la casa mica tu, che fai soltanto la parte (accessoria) di uno che esattamente in quel momento si rende conto di aver dimenticato a casa la batteria della macchina fotografica.


:smt013 :smt013 :smt013 :smt013 :smt013

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Messaggioda michelasso » ven giu 04, 2010 12:43 pm

Falco5x ha scritto:PRECISAZIONE
Vorrei qui precisare che, a differenza di quanto fa kala, al posto del nome "Sass de Mezdì" ho preferito usare il nome "Croda Cuz" sia perché è un nome meno comune e quindi più caratteristico per la nostra montagna (di "Sass de Mezdì" ce ne saranno almeno una dozzina sparsi per le Dolomiti), sia per motivi sentimentali. Infatti "Croda Cuz" era il nome che compariva nelle vecchie tavolette IGM al 25.000 che mi studiavo golosamente la sera ai tempi della mia perduta giovinezza, quando da queste parti ero di casa per almeno due mesi l'anno.


Farà allora piacere alla tua parte nostalgica sapere che anche sulla mia Tabacco 016 - Dolomiti del Centro Cadore, acquistata nel 2005, tale cima è riportata con il toponimo a te sì caro (più precisamente Croda de Cuz), e compare anche nell'elenco riassuntivo delle cime principali sul frontespizio della mappa

:D
"Io credo che le pietre respirino,
soltanto con le nostre brevi vite
non riusciamo a percepirlo"
(detto Sioux)
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Messaggioda cromazio » lun lug 25, 2011 21:25 pm

Caro Falco5x grazie alla tua preziosa e accurata descrizione oggi sono salito sulla Crode de Cuze. Spero che tu possa mettere in rete tante altre belle escursioni così ben descritte. Complimenti.
Cromazio da Mestre
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Messaggioda Falco5x » lun lug 25, 2011 23:16 pm

cromazio ha scritto:Caro Falco5x grazie alla tua preziosa e accurata descrizione oggi sono salito sulla Crode de Cuze. Spero che tu possa mettere in rete tante altre belle escursioni così ben descritte. Complimenti.
Cromazio da Mestre

Bene, sono contento di vedere che alcune tracce lasciate nel tempo non restano inutilizzate ma forniscono ancora spunti e stimoli a quanche utopista sognatore che mi somiglia.
Grazie fra' cromazio da mestre :D , chissà che i nostri cammini non si incrocino qualche volta.
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Re: Croda Cuz

Messaggioda kala » dom ott 29, 2023 14:21 pm

A tredici anni di distanza mi ha fatto piacere tornare sugli stessi passi... Comunque saranno i ricordi falsati, sarà che è veramente cambiato qualcosa ma dalla Casera de Cassan in poi non è banalissimo trovar la traccia. Bella escursione, bella cima. E chissà che riesca a salirci prima o poi in una bella giornata...

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