alberto60 ha scritto:Roberto ha scritto:Ho sempre considerato l' alpinismo una forma di avventura e non trovo nessuna avventura nella salita di una serie di appigli seguendo una fila di spit che ti indicano la via e ti permettono di scendere quando vuoi se non passi.
Dopo il quarto tiro di Tangerine c' è una fessura sotttilissima e molto obbliqua (A3 e C3), borda un grande e lungo tetto. Da quel punto non c' è alternativa, o sali o chiedi ai soccorsi di scendere da sopra per recuperarti. Lo strapiombo è talmente accentuato e il tiro talmente obbliquo che è impossibile scendere in corda doppia. Ecco, questa è avventura, questo per me è alpinismo.
posso solo dire che concordo pienamente con questa tua definizione dell'alpinismo.
Se non ricordo male questa è una via di Charlie Porter. Alpinista e uomo d'avventura.
Bravo roberto e complimenti! Ti vorrei però chiedere se non trovi che alpinismo di avventura più che su una via durissima ma molto famosa e ripetuta di yosemite, non sia piuttosto quello che hai fatto l'anno scorso con quel tentativo al san lorenzo o in altre tue esperienze, dove non penso avevi gli occhi di decine di persone che ti seguono da sotto la parete sdraiate su un prato al sole o dal finestrino dell'auto
Io considero avventura l'alpinismo esplorativo dove condizione essenziale è l'isolamento geografico e psicologico, dove l'alternativa non è chiamare i soccorsi che ti vengono a recuperare ma doversela cavare da soli senza alcuna altra possibilità se non quella di tornare indietro, e se non si torna indietro ci si trova come doseth sulla trango, allan e allen sulla mazeno, unterkirker sul rakhiot o come tanti altri meno forti e famosi che cercano avventura in antartide, alaska, cina o anche vicino casa ma in quelle condizioni
La stessa domanda che avrei rivolto al compianto charlie porter, vero mostro sacro dell'alpinismo esplorativo autore di imprese solitarie leggendarie, al quale non so quanto le sue vie in yosemite, per quanto durissime e rischiose, dessero sensazioni di avventura pari a quelle da lui vissute sull'asgard o sul mckinley