Lauteraarhorn, 4042m (2006) & UNTERAARGLETSCHER (2012)

Alpinismo sulle Alpi ed extraeuropeo, ghiaccio, cascate ecc.

UNTERAAR: sulle tracce di Agassiz

Messaggioda Franz77 » gio set 27, 2012 15:17 pm

UNTERAAR GLETSCHER, Oberland Bernese
Grimsel see ---> Aar biwak

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L?Ober e l?Unter Aar gletscher. In rosso il probabile livello del ghiacciaio nel 1800. Sullo sfonfo il Finsteraarhorn, 4278m e il Lauteraarhorn, 4048m. Foto tratta da Wikimedia

La glaciologia, come la intendiamo oggi, pone le proprie basi nelle idee di un luminare del 1800, Jean Louis Rodolphe Agassiz (1807-1863). Questi fu uno dei primi a teorizzare l?estensione dei ghiacci nel passato oltre i limiti spaziali dell?epoca: a parlare quindi di ere glaciali. Nel 1840 costruì una capanna sul ghiacciaio inferiore dell?Aar (Unteraar gletscher) ove risiedette per un certo periodo in modo da poter studiare la morfologia glaciale e dar luce al prezioso volume giunto a noi: "Etudes sur les glaciers" ("Studio sui ghiacciai").

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Impressionante è il raffronto con la foto aerea del 2012 (fonte GoogleEarth) con il contorno sulla mappa di Agassiz del 1842
https://lh4.googleusercontent.com/-eGlA ... p_hist.jpg
«Carte du Glacier inférieur de l'Aar, levée en 1842, d'après les directions de m.Agassiz par Jean Wild, Ingénieur»
(mia personale elaborazione).

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Ecco anche qualche altra mia elaborazione da satellite.
Due immagini da satellite (Landsat Thematic Mapper NASA) del 1984 e del 2010.
Non va guardato l'arretramento della parte "blu" (ghiaccio) che viene progressivamente ricoperta da roccia, ma l'arretramento della fronte (coperta da detrito).

1984 vs 2011
In ciano (azzurro) la neve, in blu il ghiaccio
(si consideri che nell'immagine del 2011 c'era più neve che nel 1985: l'immagine non è stata acquisita nel periodo perfettamente idoneo allo studio)
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Lo zoom alla fronte chiarisce bene l'arretramento di circa 1400 m in 27 anni.
e l'aumentata copertura di detrito.
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Corre quest?anno il ventennale della nascita del Servizio Glaciologico Lombardo. In alcuni si fa strada l?idea di fare una spedizione oltre i confini regionali con scopi glaciologici. Colgo immediatamente l?idea di Valerio, che ripone le sue attenzioni sugli studi di Agassiz, perchè ha un sapore molto romantico. Sulle sue tracce si vorrebbe percorrere questo ghiacciaio e in qualche modo rievocarne gli studi, magari in futuro con un accampamento stanziale o con un film.
È un ghiacciaio che non mi è nuovo. Nel 2007, con la salita del Lauteraarhorn avevo avuto modo di percorrerlo: era stato un viaggio eterno e snervante, ma il solo pernottamento all?Aarbiwak ne giustificava un ritorno: si tratta per me di uno dei luoghi più belli e remoti delle Alpi.
Il percorso al bivacco è lungo ben 16 km (solo di andata, col ritorno: una maratona!!!)! Ma ogni angolo ha un fascino particolare?
Eccoci quindi in questo weekend di fine estate io, Warta, Valerio, Paglia e Livio alla volta del Grimselpass. La giornata comincia grigia e piovosa, ma il tempo di prepararsi a partire dall?auto e il cielo comincia ad aprirsi, come da previsione, lasciando sopraggiungere un bel sole. Il lago del Grimsel è lunghissimo, ma il percorso che lo costeggia è magnifico. Dopo un paio d?ore giungiamo al punto dove pare, secondo le antiche mappe di Agassiz, arrivasse il ghiacciaio nel 1840. Ora c?è la parte finale del lago. A destra la celebre parete de L?Eldorado, ove corre la famosa via Motorhead.
Eccoci ove il torrente Aar entra nel lago. La fronte del ghiacciaio è ancora lontana. Continuiamo sul comodo sentiero. Il tempo intanto peggiora sensibilmente e quando mettiamo piede sul ghiacciaio, che qui è completamente ricoperto da detrito, comincia a piovere. Superiamo il bivio per il Lauteraarhutte, posto 200 metri più in alto a causa dell?abbassamento del ghiacciaio. Al bivio tra Lauteraargletscher e Finsteraargletscher giriamo a sinistra per quest?ultimo e veniamo colti da una fitta nebbia: dei pali di legno sul ghiacciaio ci aiutano però a trovare la direzione. Quando entriamo nello Strahlegg gletscher manca ormai poco allo splendido Aar biwak. Acqua corrente, le crocs con marchio svizzero come ciabatte, piumini d?oca, fornello, ecc. E? presente il gestore per la chiusura della stagione. Dopo aver goduto delle ultime luci sulle vette, ci dedichiamo alla luculliana cena: raviolini, melanzane alla parmigiana, due bottiglie di vino, salame, formaggi,?grappa. Insomma, non ci siam fatti mancare nulla. Sotto i caldi piumoni passeremo un?ottima notte. L?indomani ci svegliamo con una splendida giornata. Ridiscendiamo lo Strahlegg gletscher e il Finsteraar gletscher. Giunti allo Abschwung (la confluenza tra le due lingue principali) scavalchiamo la possente morena mediana mettendo piede sul Lauteraar gletscher alla ricerca di punti fotografici coerenti con le incisioni storiche di Agassiz. Ci rendiamo tuttavia conto che è difficile ritrovare un punto che si trovava sì in questo luogo, ma 100-200 metri più in alto: eh sì, il ghiacciaio ha subito questa sorprendente riduzione di spessore; ciò è evidente dai ?segni? lasciati sulle rocce a lato della valle. Percorrendo la morena mediana alla ricerca dei macigni che costituivano l'Hôtel de Neuchâtelois (il bivacco di sassi dove alloggiava) la nostra fantasia torna a quelle gelide notti in cui lo scienziato e i suoi colleghi discorrevano di glaciologia davanti ad un fuoco. Con questi pensieri allestiamo un pic-nic di tutto rispetto con lo sfondo del Finsteraarhorn. Una sosta alla foce dell?Aar nel lago sulla sabbia (till glaciale) e non ci resta che tornare alla macchina, dopo aver rilevato con il GPS, metodi moderni di rilievo ;-), la fronte e alcune particolarità morfologiche.
Insomma, la montagna non è solo vie alpinistiche e 4000. La montagna è anche un libro aperto in merito alle variazioni climatiche e alle modificazioni ambientali di secoli e millenni che ci hanno preceduto. Un libro interessante e pregno di emozionanti conoscenze che arricchiscono chi ha la fortuna di non passare oltre senza porci attenzione. Bisogna anche aver la fortuna di avere soci validi e appassionati. Con quelli di questo weekend c'è stata la giusta intesa per tornare a casa con un bagaglio in più! Grazie!



Il report completo allo: http://www.on-ice.it/onice/viewtopic.php?t=14092

Qui qualche foto:

Ecco la fronte con il livello del 1800. Sopra visibile il Lauteraarhornhutte.
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Un posto magico
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La magnifica Nord del Finsteraarhorn
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Il Finsteraar gletscher in 2 secoli di arretramento
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Pic nic con panorama sublime
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Quanto monotona sarebbe la faccia della Terra senza le montagne (Emanuel Kant).
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Messaggioda VinciFR » lun ott 01, 2012 8:38 am

fantastico!!

Complimenti! :wink:
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Messaggioda undertaker777 » lun ott 01, 2012 9:39 am

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