Salvaterra, il Torre e Maestri

Alpinismo sulle Alpi ed extraeuropeo, ghiaccio, cascate ecc.

Messaggioda .:eZy:. » ven dic 02, 2005 12:35 pm

biemme ha scritto: ps : grazie eZy !!! magnifiche e chiare quelle foto, soprattutto quella dalla egger verso la nord.....quando le hai scattate ? 8) 8) :lol:
saluti
biemme

prego 8) le ho fatte nel '94, quando con Conrad Anker, Jay Smith e Steve Gerberding abbiamo aperto Badlands ... :roll:
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Messaggioda bummi » ven dic 02, 2005 13:40 pm

biemme ha scritto:...
non esiste una prova contraria, ma è certo che i forti di allora, con pugnali e ramponazzi coi lacci (e maglie di flanella, ecc.) erano anche in grado di salire, e veloci (dal nanga di buhl, alle jorasses di desmaison, al torre di egger) e non potevano certo inventarsi quegli equipaggiamenti, attrezzi ed integratori salini che avrebbero inventato 50 anni dopo. Gli alpinisti di punta di oggi, al contrario, potrebbero anche provare a salire oggi su quelle stesse montagne conciati in quel modo? ci sarebbe da divertirsi. ...


Domanda provocatoria: ma siamo proprio sicuro che gli attrezzi odierni abbiano aumentato il livello tecnico medio?
A me pare quasi il contrario...
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Messaggioda quilodicoequilonego » ven dic 02, 2005 13:51 pm

...
Ultima modifica di quilodicoequilonego il ven dic 02, 2005 21:53 pm, modificato 1 volta in totale.
enzo
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Messaggioda .:eZy:. » ven dic 02, 2005 14:54 pm

quilodicoequilonego ha scritto:...scusa Ezy, ma la foto col scarpone e il resto ....., andrebbe modificata dai, grazie

prego ...e cosa ci vuoi aggiungere (o levare) :?: :roll:
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Messaggioda gug » ven dic 02, 2005 14:54 pm

Enzolino ha scritto:Sara' la mia deformazione da ingegnere dei materiali, ma so bene che piccole differenze nelle condizioni termodinamiche e nella loro storia possono dar luogo ad enormi differenze nella struttura dei materiali.



.... 8O 8O 8O ...ingegnere dei materiali: ma tu non eri biologo?
"montagne che varcai, dopo varcate, sì grande spazio d'in su voi non pare"

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Messaggioda Enzolino » ven dic 02, 2005 15:00 pm

gug ha scritto:
Enzolino ha scritto:Sara' la mia deformazione da ingegnere dei materiali, ma so bene che piccole differenze nelle condizioni termodinamiche e nella loro storia possono dar luogo ad enormi differenze nella struttura dei materiali.
.... 8O 8O 8O ...ingegnere dei materiali: ma tu non eri biologo?
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Messaggioda Pié » ven dic 02, 2005 15:14 pm

Anch'io ieri sera sono stato alla serata di Ermanno a Carpenedolo: davvero davvero bella! Se ne avete occasione andate a sentirlo!


ciao pié
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Messaggioda Buzz » ven dic 02, 2005 15:17 pm

biemme ha scritto:
Buzz ha scritto: .......visto che maestri non era forte come egger su ghiaccio ... non dico che lo parancasse ma ... qualche momento in cui si appendeva ci sarà pur stato ?
e visto che egger era anche leggerino, per quanto ne so

altrimenti era fortissimo pure maestri su ghiaccio........


ciao buzz,
beh, su ghiaccio, molto più che sulla roccia, sai bene che salire da primo o da secondo , ti cambia il mondo.
Ora un cesare maestri parancato che arranca non ce lo vedo proprio,


in effetti non ce lo vedo nemmeno io,
infatti volevo sottolineare semplicemente, di fronte a qualcuno che ha detto "i chiodi non si trovano perchè sono saliti su ghiaccio" che qualche chiodo per le soste avranno dovuto metterlo, no?

Questa storia del ghiaccio spesso quasi un metro che corrazza la parete e permette di salire e che diventa un wafer friabile quando si tratta di spaccarlo per chiodare... :roll:

Allora: 500 colpi per un chiodo... quanti ce ne vogliono per spaccare la crosta di ghiaccio al punto da poter martellare i chiodi sulla roccia? (e più è profondo lo strato e più ampia deve essere l'apertura).
Il tutto appesi sui chiodi a cavatappo che, per permettere un buon lavoro di martellatura dovevano essere ben portanti (quindi ghiaccio solido).

:::


Per il resto possiamo essere d'accordo, ma siamo nell'ambito delle ipotesi.
E nell'ambito delle ipotesi contesto la metodologia d'indagine.

La Desmaison alle Jorasses è assurda?
Ok, ma abbiamo prove che l'hanno fatta.

Messner sulle Droite era impensabile al momento in cui l'ha fatta?
Ok ma l'hanno visto salire.

Cosa ci dice questo, ed altre?
Che il fatto che un'ascensione sia eccezionale per i tempi non vuol automaticamente dire che sia impossibile.

Prendiamo atto di ciò. E meno male.

Maestri ed Egger è un'ascensione eccezionale?

Indubbiamente, e, in forza di quanto sopra, il fatto che lo sia non è di per se una prova che non l'abbiano compiuta.

Questo ci dice l'esperienza di altre ascensioni eccezionali.

Ma NON PUO', questo, diventare una prova al contrario.

Ovvero che l'abbiano effettivamente compiuta.

Andiamo quindi a cercare altre prove. E non le troviamo.
Andiamo a verificare la via. E non la troviamo

Questi sono fatti.

Il resto è fideismo.
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Messaggioda Herman747 » ven dic 02, 2005 16:23 pm

Buzz ha scritto:
biemme ha scritto:
Buzz ha scritto: .......visto che maestri non era forte come egger su ghiaccio ... non dico che lo parancasse ma ... qualche momento in cui si appendeva ci sarà pur stato ?
e visto che egger era anche leggerino, per quanto ne so

altrimenti era fortissimo pure maestri su ghiaccio........


ciao buzz,
beh, su ghiaccio, molto più che sulla roccia, sai bene che salire da primo o da secondo , ti cambia il mondo.
Ora un cesare maestri parancato che arranca non ce lo vedo proprio,


in effetti non ce lo vedo nemmeno io,
infatti volevo sottolineare semplicemente, di fronte a qualcuno che ha detto "i chiodi non si trovano perchè sono saliti su ghiaccio" che qualche chiodo per le soste avranno dovuto metterlo, no?

Questa storia del ghiaccio spesso quasi un metro che corrazza la parete e permette di salire e che diventa un wafer friabile quando si tratta di spaccarlo per chiodare... :roll:

Allora: 500 colpi per un chiodo... quanti ce ne vogliono per spaccare la crosta di ghiaccio al punto da poter martellare i chiodi sulla roccia? (e più è profondo lo strato e più ampia deve essere l'apertura).
Il tutto appesi sui chiodi a cavatappo che, per permettere un buon lavoro di martellatura dovevano essere ben portanti (quindi ghiaccio solido).

:::


Per il resto possiamo essere d'accordo, ma siamo nell'ambito delle ipotesi.
E nell'ambito delle ipotesi contesto la metodologia d'indagine.

La Desmaison alle Jorasses è assurda?
Ok, ma abbiamo prove che l'hanno fatta.

Messner sulle Droite era impensabile al momento in cui l'ha fatta?
Ok ma l'hanno visto salire.

Cosa ci dice questo, ed altre?
Che il fatto che un'ascensione sia eccezionale per i tempi non vuol automaticamente dire che sia impossibile.

Prendiamo atto di ciò. E meno male.

Maestri ed Egger è un'ascensione eccezionale?

Indubbiamente, e, in forza di quanto sopra, il fatto che lo sia non è di per se una prova che non l'abbiano compiuta.

Questo ci dice l'esperienza di altre ascensioni eccezionali.

Ma NON PUO', questo, diventare una prova al contrario.

Ovvero che l'abbiano effettivamente compiuta.

Andiamo quindi a cercare altre prove. E non le troviamo.
Andiamo a verificare la via. E non la troviamo

Questi sono fatti.

Il resto è fideismo.


Ma alla fine si stanno arrampicando sugli specchi, tutto basato su "condizioni eccezzionali della parete"... lasciali dire... ormai dopo che hanno sentito che i chiodi non sono stati trovati, che solo per piantare i chiodi in alto ci volevano 17 ore (e però l'hanno fatta in tre giorni) che la relazione è dettagliata fino dove i ripetitori hanno trovato traccia e dopo no (chissà come mai) che il deposito materiali erà chissà perchè dove hanno trovato traccia (e la relazione dettagliata) che le pendenze sono totalmente differenti ( a certò che le condizioni spianano la montagna) e la corda spezzata uguale a quella trovata adosso a Egger fino al punto dove hanno trovato traccia(e ovviamente bene relazionato 300 m in su) e poi la macchina fotografica dispersa ( ovviamente l'avrà appoggiata da qualche parte... non tenuta appresso magari sotto i vestiti), cosa vuoi convincere ancora? Si, no però le condizioni sai che salgono qua la erano i più forti ecc ecc...
Forse sono troppo realista? Ma i romanticismi li tengo per me..... anche se sostenere romanticamente un uomo che per dimostrare la propria salita ha fatto 400 buchi rendendo l'accesso forse facile no, ma moltissimo più veloce è sicuro a una montagna che solo a guardarla è magica e poi una tra le più difficili al mondo mi sembra proprio un'idiozia...
Cmq ottimo scalatore Maestri
Ciao
Boh, 'n altra volta
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Messaggioda jonni74 » ven dic 02, 2005 16:58 pm

steazzali ha scritto:ieri sera sono stato a Brescia a vedere la serata di Ermanno.
questa salita è semplicemente pazzesca e bellissima, il filmato anche se breve rende l'idea, bravissimi ancora :wink:

ha partecipatto alla discussione anche Daniele Chiappa. avevo letto il libro di Ferrari ma non mi ero soffermato su un particolare. Chiappa a 22 anni in cima al torre 8O, nel '74 8O 8O



...Ciapin è un grande! Non lo sapevi????

Gio :arrow: :arrow: :arrow:
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Messaggioda Enzolino » ven dic 02, 2005 17:28 pm

Herman747 e Buzz,
anche io penso di essere realista, e questo realismo mi insegna che la stragrande maggioranza degli exploit sono senza prove e si basano sulla fiducia.
Solo per fare un'esempio banale, di quante libere si hanno video che ne dimostrano l'autenticita'. Chi ci assicura che Lynn Hill abbia veramente fatto tutto il Nose in giornata ed in libera? Nessuno! Eppure ci fidiamo.
Quindi non c'e' contraddizione tra fiducia e realismo. Anzi. E' esattamente il contrario. Avere fiducia significa essere spesso realisti. Perche' ci permette di costruire senza ogni volta dover scoprire l'acqua calda.
Poi ci sono casi ecclatanti di bugie, e queste ci invitano alla cautela.

Sulla ripetibilita', ci sono tanti esempi di situazioni che non si ripetono nel corso di un lungo arco di tempo. Andrea Orlini ne ha riportato uno in particolare, ma ti assicuro che anche qua in Grecia, ci son diverse vie di ghiaccio/misto che non hanno ripetizioni da molti anni perche' le condizioni di apertura non si son verificate.
Ma non capisco perche' sul Cerro Torre invece bisogna essere scettici a tutti i costi.

L'eccezionalita' di un'impresa non e' una prova a favore, ma neanche se per questo, a sfavore. E converrete che il principale argomento portato avanti dai detrattori di Maestri e' che dal '59 nessuno e' stato in grado di ripetere la sua via. Beh. Allora mi sembra giusto correggere il tiro e ribadire che queste son solo congetture belle e buone. E la storia dello sport le confuta facilmente.

Sulle pendenze. I 50-60 gradi dichiarati da Maestri, rispetto a quelli reali di 80, secondo me sono un'errore accettabile per uno che aveva poca dimestichezza con le descrizioni, per uno che e' sceso nella bufera, ha perso un'amico ed e' stato trovato semincosciente da Fava.
E, se, come dice qualcuno, Maestri si sia confuso ed ha scalato il crinale Nord-Ovest?

Sui chiodi. Beh ... centinaia di metri della Maestri-Egger ancora non sono stati percorsi. Quindi, ancora non si puo' dire se in quella linea ipotetica ci siano o meno.
Insomma, se il beneficio del dubbio e' ragionevole, invece sfiduciare totalmente Maestri, quello si che e' un'atto di fede, ben lontano da quello che volete sbandierare come realismo.

Ciao :wink:

Lorenzo
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Messaggioda Buzz » ven dic 02, 2005 18:03 pm

Enzolino ha scritto:Herman747 e Buzz,
anche io penso di essere realista, e questo realismo mi insegna che la stragrande maggioranza degli exploit sono senza prove e si basano sulla fiducia.
Solo per fare un'esempio banale, di quante libere si hanno video che ne dimostrano l'autenticita'. Chi ci assicura che Lynn Hill abbia veramente fatto tutto il Nose in giornata ed in libera? Nessuno! Eppure ci fidiamo.


Si dice:
se assomiglia a un cane, si muove come un cane, abbaia come un cane, probabilmente è un cane. :roll:


ma vabbè

a sto punto le chiacchiere stanno a zero

occorre organizzare una spedizione del forum che dirima sta questione una volta per tutte!!!

:evil:
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Messaggioda andreag » ven dic 02, 2005 19:46 pm

Enzolino ha scritto:Herman747 e Buzz,
anche io penso di essere realista, e questo realismo mi insegna che la stragrande maggioranza degli exploit sono senza prove e si basano sulla fiducia.
Solo per fare un'esempio banale, di quante libere si hanno video che ne dimostrano l'autenticita'. Chi ci assicura che Lynn Hill abbia veramente fatto tutto il Nose in giornata ed in libera? Nessuno! Eppure ci fidiamo.
Quindi non c'e' contraddizione tra fiducia e realismo. Anzi. E' esattamente il contrario. Avere fiducia significa essere spesso realisti. Perche' ci permette di costruire senza ogni volta dover scoprire l'acqua calda.
Poi ci sono casi ecclatanti di bugie, e queste ci invitano alla cautela.

Sulla ripetibilita', ci sono tanti esempi di situazioni che non si ripetono nel corso di un lungo arco di tempo. Andrea Orlini ne ha riportato uno in particolare, ma ti assicuro che anche qua in Grecia, ci son diverse vie di ghiaccio/misto che non hanno ripetizioni da molti anni perche' le condizioni di apertura non si son verificate.
Ma non capisco perche' sul Cerro Torre invece bisogna essere scettici a tutti i costi.

L'eccezionalita' di un'impresa non e' una prova a favore, ma neanche se per questo, a sfavore. E converrete che il principale argomento portato avanti dai detrattori di Maestri e' che dal '59 nessuno e' stato in grado di ripetere la sua via. Beh. Allora mi sembra giusto correggere il tiro e ribadire che queste son solo congetture belle e buone. E la storia dello sport le confuta facilmente.

Sulle pendenze. I 50-60 gradi dichiarati da Maestri, rispetto a quelli reali di 80, secondo me sono un'errore accettabile per uno che aveva poca dimestichezza con le descrizioni, per uno che e' sceso nella bufera, ha perso un'amico ed e' stato trovato semincosciente da Fava.
E, se, come dice qualcuno, Maestri si sia confuso ed ha scalato il crinale Nord-Ovest?

Sui chiodi. Beh ... centinaia di metri della Maestri-Egger ancora non sono stati percorsi. Quindi, ancora non si puo' dire se in quella linea ipotetica ci siano o meno.
Insomma, se il beneficio del dubbio e' ragionevole, invece sfiduciare totalmente Maestri, quello si che e' un'atto di fede, ben lontano da quello che volete sbandierare come realismo.

Ciao :wink:

Lorenzo



Mettiamola cosi:

manca l'arma del delitto, le prove a carico sono solo circostanziali, ma mi risulta che i processi si facciano anche così: certo, è più difficile emettere la sentenza.

Certo che se nel caso della Franzoni ci fossero così tante circostanze a sfavore, neanche Taormina si sarebbe preso la briga di difenderla.... :cry: :cry: :cry:

Oltretutto qualcuno, non ricordo più chi, diceva che una circostanza da sola non prova nulla, due coincidenti fanno nascere qualche dubbio, tre coincidenze sono una prova!!!!!!
:wink: :wink: :wink:

Andrea
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Messaggioda quilodicoequilonego » ven dic 02, 2005 20:30 pm

...
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Messaggioda bonsai » sab dic 03, 2005 2:59 am

andreag ha scritto:
MarcoS ha scritto:Messa così (ricerca di sensazionalismo) in effetti non posso darti torto. Da capire se il titolazzo che dici va imputato a Salvaterra (sarebbe stato comunque di cattivo gusto da parte sua, come si diceva) oppure detto titolazzo è di responsabilità di giornalisti (cazzoni come al solito)?



Sono quasi certo che l'impostazione dell'articolo e i titoli sono responsabilità del giornale e non di Salvaterra....
i giornalisti sono una massa di cazzoni al 99%, quelli sportivi poi al 99.99%....
:twisted: :twisted: :twisted:

A.


beh..... quando i giornali affibbiano i titolazzi gli interessati possono sempre successivamente smentire oppure se sono stati fraintesi fornire
spiegazioni e/o rettifiche .......
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Messaggioda bonsai » sab dic 03, 2005 3:18 am

èrman ha scritto: Quella via io la provai per la prima volta nel 90 o 91 con Guido Bonvicini e Adriano Cavallaro. Facemmo un primo tentativo in ottobre ed arrivammo ad un tiro dal diedro degli inglesi e rinunciammo perché la parete era carica di neve. In attesa si pulisse scalammo la Franco-Argentina al Fitz e la via del compressore al Torre. A novembre abbiamo fatto un secondo tentativo ed abbiamo dormito nel box inglese alla base del loro diedro. Il giorno dopo il tempo era pessimo ed i miei soci volevano scendere. Io gli chiesi di lasciarmi qualche ora per salire un po'. Volevo arrivare al Colle della Conquista e ci riuscimmo. Ero curioso di vedere il posto. La bufera ci ricacciò indietro. Altri compagni, al momento di partire per quella storia si tirarono indietro ma io mai me la presi per l loro decisione. Nel 1994 feci un altro tentativo con l'austriaco Tommy Bonapace, già esperto di quella via. Partimmo quel giorno dl campo base ed alla sera eravamo alla base del primo nevaio triangolare. Ci successero un po' di cose spiacevoli e dopo un bivacco penoso al mattino lui mi disse:"Finish Ermano, never more"! Intendeva che con quella via aveva definitivamente chiuso. Gli anni passavano ed ogni tanto quella via mi assillava. Per diversi anni difesi Maestri, Egger e Fava. Non lo difesi in un forum o con chiacchiere da "bar". Lo difesi a spada tratta con il suo (mi perdoni il grande Ken Wilson) grande accusatore KEN WILSON della Rivista inglese Mountain. Poi lentamente iniziai a cambiare idea. Rilessi e ristudiai quanto avevo detto e scritto a difesa di Cesare e cambiai idea. L'idea di quella via non era quindi mai morta. Lo scorso novembre tornai a casa dalla Patagonia ed un due mesi dopo ho compiuto cinquant'anni. Per la prima volta dovevo guardare in faccia anche la realtà del tempo che passava ma la voglia era ancora tanta. A gennaio avevo praticamente deciso che sarei tornato là per provare questa salita. Verso fine inverno il mio amico Rolo Garibotti mi scrive con un progetto. L'idea mi alletta molto ma gli rispondo che prima vorrei provare quella "cosa". All'inizio lui non è molto convinto. Qualche anno fa voleva andarci con Silvo Karo, lo sloveno, ma Silvo gli disse che era troppo pericolosa quella via e Rolo accantonò il progetto. Quando l'ho proposto inizialmente non era molto convinto della cosa nemmeno lui ma poi accettò con entusiasmo e Ale già era d'accordo. Poi in estate le lunghe polemiche sui giornali. Noi non siamo partiti per fare un'indagine, siamo partiti per seguire quella linea. Gli austriaci Toni Panholzer e compagni fino allo scorso gennaio hanno efettuato molti tentativi a quella parete e sono giunti a circa 200 metri dalla cima seguendo la parete est nella prima parte e poi direttamente su uno dei due diedri sulla nord. Diedro seguito in parte anche da Giarolli-Orlandi. Inizialmente anche noi pensavamo di seguire quella linea ma l'insicurezza e la difficoltà di quell'itinerario ci ha spinti a cambiare obiettivo. Le parole del Grande Bruno Detassis dicono di cercare il facile fra il difficile e questo è stato il nostro obiettivo. Mi sarebbe piaciuto molto trovare uno dei chiodi a pressione che Maestri dice di aver usato. Ne abbiamo trovati un paio nel diedro iniziale di 300 metri ma poi niente più. Se avessi trovato qualcosa, non necessariamente vicino alla vetta, ma anche poco oltre il primo nevaio, sarebbe stato sufficiente per me e per gli scettici del mondo alpinistico. Se avessimo trovato qualcosa sarebbe stata una prova del loro passaggio. Non trovando niente non abbiamo la prova che non sono passati ma il dubbio permettetemi, che ci possa essere.



Circa 3 anni fa è uscito un film dal titolo significativo : "Non la vogliono capire .... - il Cerro Torre in inverno sulla Maestri-Egger" dove lo svizzero Thomas Ulrich ( dopo aver effettuato la prima invernale della via dei Ragni sulla Ovest ) tenta con tre compagni di ripetere la via in questione.
I toni con cui si dipana la narrazione sono molto pacati ed esenti da qualsiasi polemica, nella presentazione si cita tra le altre cose :"....questo film è il racconto della loro impresa, ma è anche un omaggio ai grandi protagonisti del passato, Cesare Maestri e Cesarino Fava che raccontano del '59 ....", in particolare C.Fava appare mentre discorre tranquillamente della vicenda sollecitato da un' intervista filmata ( invece che da titoli oltraggiosi diffusi dalla stampa su scala nazionale ).
Non ci sono accenni a chiodi trovati o non trovati, ad inesatezze delle relazioni, alla veridicità della prima salita e ad altre questioni.
Come è possibile che due cordate che affrontano il tentativo di ripetere la stessa via in un breve arco di tempo (qualche anno ) e quindi si presume a parità tecnica in quanto a dotazione e materiale ne riportino dei giudizi cosi' discordanti ed assumano successivamente comportamenti diametralmente opposti ?
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Messaggioda steazzali » sab dic 03, 2005 9:08 am

bonsai ha scritto:Circa 3 anni fa è uscito un film dal titolo significativo : "Non la vogliono capire .... - il Cerro Torre in inverno sulla Maestri-Egger" dove lo svizzero ?


bellissime immagini in questo film, ce l'avevo e l'ho prestato a un istruttore cai e non ne l'ha più ridato :cry: :evil:

io provo a dire la mia. mi è sempre piaciuto credere che Maestri e Egger fossero arrivati in cima al torre ma adesso siccome come dice buzz un'opinione ce la devi avere io adesso credo che la salita sia frutto di fantasia. e sono deluso. a Maestri gli voglio bene comunque.

credo a quello che dice Salvaterra perchè credo sia obbiettivo e che porti prove "scientifiche" e tangibili dell'impegno della salita. come può Maestri sostenere che fosse stata "tra le più facili della sua carriera"...e non sono polemico, sono deluso da questa frase. se Ermanno e soci sono passati cercando i punti più vulnerabili della parete come può essere che ci sia una parte di parete che possa corrispondere a una salita "tra le più facili della carriera di Cesare" :roll:

altra cosa e poi basta che proprio mi sento abbastanza fuoriluogo a parlare di una montagna che non ho neanche mai visto. quello che ci rimette di più come figura mi sembra sia Egger. la sua carriera sarebbe stata meno ricordata se avessero detto "abbiamo salito i primi 300 metri di quella parete che un giorno farà la stroria dell'alpinismo"? si probabilmente di egger si parlerebbe molto meno ma adesso verrà ricordato da tutti come quello che molto probabilmente "pensavamo tutti avesse salito il torre e invece no" e anche questo mi delude.

c'è una frase sul libro dedicato a Casimiro Ferrari di un dialogo tra Fava e Egger impegnato su una cornice pericolante.

Fava: "Tony...ma se non tiene...?"
Egger: "...e se invece tiene...?!"

per me questa frase per me è molto carica, è una di quelle cose che ogni tanto mi vengono in mente. ... e guarda te adesso mi tocca pensare che se la siano inventata.... eun po' mi dispiace.
Ultima modifica di steazzali il sab dic 03, 2005 20:41 pm, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda Enzolino » sab dic 03, 2005 18:38 pm

Anche io provo a dire la mia al di la' delle prove, dimostrazioni o congetture.

Per me la fiducia e la sfiducia, in una situazione ambigua come quella della vicenda del Torre, sono come il bicchiere che puo' essere visto mezzo pieno o mezzo vuoto.
Ci sono quelli che preferiscono vederlo mezzo vuoto, e quelli che, preferiscono vederlo mezzo pieno. Ovvero ci son quelli che preferiscono dare fiducia e quelli che non credono.
Gli elementi a sfavore di chi espone una sua verita' diminuiscono.
Allora il livello dell'acqua del bicchiere scende ad un quarto.
Allora ci sara' chi vedra' il bicchiere 3/4 vuoto e chi lo vedra' 1/4 pieno. I primi aumenteranno rispetto ai secondi. Ragionevole.
Gli elementi a sfavore di chi espone una sua verita' diminuiscono ulteriormente.
E quasi tutti vedranno il bicchiere vuoto, ma, sinche' ci sara' un po' d'acqua nel bicchiere, non me la sento di dire che e' vuoto e continuero' a dare fiducia.

Ciao :wink:

Lorenzo
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Messaggioda èrman » sab dic 03, 2005 20:39 pm

Qualcos?altro:
Da tre giorni non ho letto niente sul forum e sono rientrato solo oggi. Molto interessante ma, a parte qualcuno? poca informazione.
Chi dice che centinaia di metri della ipotetica Egger-Maestri non sono stati percorsi non è molto informato. L?unica parte che non è stata salita, ma comunque in parte discesa, è lo spigolo nord o se volete nord-ovest dove Maestri dice di essere salito:
Dal libro di Maestri:
?La scartiamo per decidere di salire la parete nord sul suo filo nord-ovest. La pendenza sembra forte a tratti, ma ci sono delle fessure che forse ci aiuteranno a salire.
Considerazione mia: a parte forse la parte iniziale del primo tiro sopra il colle, sino alla prima spalla con cengia esagerata, lo spigolo si presenta è po? strapiombante e poi, più o meno, prosegue verticale e praticamente privo di fessure e molto sporco di ghiaccio inconsistente. Nessun alpinista, credo, si infilerà mai su quello spigolo se non con una fila di buchi.
Sulla parte della ovest sono saliti per primi gli austriaci e poi con altri due tiri, venendo dal basso, Orlandi-Giarolli-Ravizza e poi noi.
Sul diedro alla parete nord gli austriaci, che fino a quest?anno sono stati quelli che sono giunti più in alto, e per i primi tre tiri anche Giarolli e Orlandi. Questo diedro è una delle linee che Maestri dice di aver seguito. Anche loro non hanno trovato tracce di passaggio o di discesa. Altre linee non ce ne sono?

Altro:
credo che l?attrezzatura, soprattutto in ghiaccio, abbia portato ad una grande evoluzione nella scalata sullo stesso.

Non è vero che Maestri su ghiaccio si muoveva bene come su roccia. Nel ?70 al Torre, quando gli era possibile evitava il ghiaccio. Il lungo traverso sui chiodi a pressione lo ha salito perché quando è arrivato lì, sopra di lui, un grande scudo di roccia leggermente strapiombante, era incrostato di quel ghiaccio di cui ho già parlato più volte. Questa era invece la parte che gli inglesi con l?argetino Fonrouge avevano salito nel ?68. La linea che poi ho seguito io con Mabboni nel ?99.
Nella zona delle torrette c?è un tiro con diversi chiodi a pressione piantati sulle rocce affioranti dal ghiaccio e poco destra si passa benissimo su ghiaccio con pendenze non certo estreme. In quella zona Maestri saliva gradinando e metteva chiodi da ghiaccio ogni due metri o anche meno. Questo me l?ha detto Ezio Alimonia che era con lui su quella via.

Non mi ricordo e non ho voglia di andare a leggere ma sono stati usati un sacco di chiodi a pressione e dove sono spariti?

Mi sembra di capire che molti di voi che scrivono sono alpinisti. Perché in questo forum non vi mettete d?accordo ed andate là? Vi darei volentieri tutte le informazioni che voi vorreste.
èrman
 
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Messaggioda èrman » sab dic 03, 2005 20:40 pm

Qualcos?altro:
Da tre giorni non ho letto niente sul forum e sono rientrato solo oggi. Molto interessante ma, a parte qualcuno? poca informazione.
Chi dice che centinaia di metri della ipotetica Egger-Maestri non sono stati percorsi non è molto informato. L?unica parte che non è stata salita, ma comunque in parte discesa, è lo spigolo nord o se volete nord-ovest dove Maestri dice di essere salito:
Dal libro di Maestri:
?La scartiamo per decidere di salire la parete nord sul suo filo nord-ovest. La pendenza sembra forte a tratti, ma ci sono delle fessure che forse ci aiuteranno a salire.
Considerazione mia: a parte forse la parte iniziale del primo tiro sopra il colle, sino alla prima spalla con cengia esagerata, lo spigolo si presenta è po? strapiombante e poi, più o meno, prosegue verticale e praticamente privo di fessure e molto sporco di ghiaccio inconsistente. Nessun alpinista, credo, si infilerà mai su quello spigolo se non con una fila di buchi.
Sulla parte della ovest sono saliti per primi gli austriaci e poi con altri due tiri, venendo dal basso, Orlandi-Giarolli-Ravizza e poi noi.
Sul diedro alla parete nord gli austriaci, che fino a quest?anno sono stati quelli che sono giunti più in alto, e per i primi tre tiri anche Giarolli e Orlandi. Questo diedro è una delle linee che Maestri dice di aver seguito. Anche loro non hanno trovato tracce di passaggio o di discesa. Altre linee non ce ne sono?

Altro:
credo che l?attrezzatura, soprattutto in ghiaccio, abbia portato ad una grande evoluzione nella scalata sullo stesso.

Non è vero che Maestri su ghiaccio si muoveva bene come su roccia. Nel ?70 al Torre, quando gli era possibile evitava il ghiaccio. Il lungo traverso sui chiodi a pressione lo ha salito perché quando è arrivato lì, sopra di lui, un grande scudo di roccia leggermente strapiombante, era incrostato di quel ghiaccio di cui ho già parlato più volte. Questa era invece la parte che gli inglesi con l?argetino Fonrouge avevano salito nel ?68. La linea che poi ho seguito io con Mabboni nel ?99.
Nella zona delle torrette c?è un tiro con diversi chiodi a pressione piantati sulle rocce affioranti dal ghiaccio e poco destra si passa benissimo su ghiaccio con pendenze non certo estreme. In quella zona Maestri saliva gradinando e metteva chiodi da ghiaccio ogni due metri o anche meno. Questo me l?ha detto Ezio Alimonia che era con lui su quella via.

Non mi ricordo e non ho voglia di andare a leggere ma sono stati usati un sacco di chiodi a pressione e dove sono spariti?

Mi sembra di capire che molti di voi che scrivono sono alpinisti. Perché in questo forum non vi mettete d?accordo ed andate là? Vi darei volentieri tutte le informazioni che voi vorreste.
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