etica di chiodatura

Arrampicata e alpinismo su roccia in montagna

etica di chiodatura

Messaggioda sergio63 » lun ago 09, 2004 15:35 pm

leggo nel sito di cui siamo ospiti il documento steso in val Gardena in materia di chiodatura che incollo di seguito:

DOCUMENTO

Etica della chiodatura alpinistica in Val Gardena

La Val Gardena gode di un'affermata storia alpinistica e ha avuto un ruolo di primo piano nell'esplorazione delle cime e pareti che la circondano. Da sempre si è cercato, mantenendo tradizione e stile, di rispettare itinerari classici e di compiere le imprese seguendo l?etica consolidatasi nel tempo. Facendo tesoro delle gesta di G. B. Vinatzer, autentico pioniere dell'arrampicata libera e seguendo il filone di Messner, i giovani scalatori gardenesi hanno continuato nello stesso stile compiendo dagli Anni Settanta in poi numerose prime ascensioni di notevoli difficoltà. Sono riusciti così nel loro intento di valorizzare le linee logiche offerte dalla natura verticale, facendo prevalentemente uso di protezioni mobili senza trapanare inutilmente e sistematicamente la roccia.

Esaminando l'evoluzione dell'arrampicata dei nostri giorni, che si muove nelle più varie direzioni, da quella consumistica dei gradi da accumulare, del fascino della presa più piccola, a quella della sua dimensione spirituale, gli scalatori della valle hanno deciso di incontrarsi per riflettere e discutere sul futuro della montagna.
Le varie associazioni alpinistiche locali (Gruppo Alpinisti Gardenesi, Corpo Nazionale Soccorso Alpino Val Gardena, Catores, Associazione Guide Alpine Val Gardena, Gruppo Guide Alpine Catores) si sono riunite in assemblea per trattare la questione dell'etica alpinistica in generale e dello stile adottato nell'apertura di itinerari nuovi in zona. Sono giunte a delle conclusioni molto intuitive e semplici:

- Innanzi tutto si auspica che vie classiche non vengano stravolte da una chiodatura sistematica a perforazione (per esempio a spit, a fittoni resinati e simili). Le vie già esistenti dovrebbero mantenere il loro carattere originario e così anche il loro valore alpinistico. L'assemblea chiede quindi a tutti gli alpinisti, arrampicatori e chiodatori di rispettare e di immedesimarsi nelle tradizioni vigenti su queste pareti, ovvero di prestare attenzione a non ledere vie già esistenti intersecandole, ricalcandole o tracciando nuovi itinerari in prossimità di esse.
o Anche in pareti con spazio sufficiente per vie nuove è importante salire dal basso, evitando di far largo uso di violenza perforante, proprio per conservare terreno d'avventura e d'esplorazione per le future generazioni, alle quali occorre rendere possibile libertà d?azione secondo le loro capacità, indubbiamente un domani più evolute.

- Un altro problema riguarda le cosiddette vie "moderne" o "sportive a spit" in ambiente alpino. Le aspre condizioni (scariche di sassi e di ghiaccio, corrosione per continua umidità, ecc.) incidono sull?affidabilità della chiodatura e possono anche comportare sporadici cedimenti della stessa. Un eventuale rinnovamento della chiodatura a perforazione da parte dell?arrampicatore risulta problematico ed improbabile e comporterebbe in ogni caso pessime tracce incancellabili (relitti degli spit precedenti).

- Itinerari superattrezzati ingannano facilmente chi esce dalla falesia, dandogli la sensazione di una totale sicurezza. Nel severo ambiente di grandi dimensioni permangono pur sempre una serie di pericoli oggettivi che si moltiplicano, inoltre, a causa dell?iperfrequentazione di dette vie. Per i motivi suesposti, le associazioni presenti hanno espresso parere contrario a tali ?tracciati costruiti?.
Una maggiore sicurezza è raggiungibile facendo leva sull?autoresponsabilità di ogni singolo alpinista. Per fare ciò è importante che tutte le pubblicazioni in merito diano un quadro preciso e corretto della pericolosità e dell?impegno complessivo delle vie descritte, dando all?alpinista la possibilità di cimentarsi su itinerari adeguati alla sua preparazione, esperienza ed alle sue capacità. Ivi è compresa l?abilità e la tecnica nell?applicazione di protezioni mobili (clessidre, spuntoni, dadi, friends ecc.), indispensabile peraltro nel completare soste già esistenti, e la verifica (relativa alla sicurezza) della chiodatura che potrebbe eventualmente anche esigere la sostituzione di qualche chiodo leso o malfermo.

Per chi vuole dedicarsi all'arrampicata sportiva, la Val Gardena offre determinate zone attrezzate adeguatamente (Cansla, Frea, Busc dl Preve sono esempi).
Facendo riferimento alle Tavole di Courmayeur, al documento del Club Alpino Accademico Italiano riguardante l'etica dell'arrampicata, alla recente dichiarazione "Tirol Deklaration" delle associazioni alpine di Germania, Austria e Alto Adige in collaborazione con l?UIAA, al progetto ?Mountain Wilderness Svizzera? vorremmo fare un appello a tutti gli scalatori di qualsiasi livello ed ideologia di associarsi alle nostre idee. Esse non sono intese come una restrizione, ma come forma d'espressione di maggior libertà, lasciando più spazio alla creatività di ogni arrampicatore che potrà così continuare la sua personale esplorazione (simile a quella dei primi salitori) in un ambiente di unica e naturale bellezza.

Val Gardena, autunno 2003

Firmato:
? per i Catores: Hubert Moroder;
? per il Gruppo Alpinisti Gardenesi: Andreas Anvidalfarei, David Demetz,
Willy Comploj, Benno Vinatzer, Veronika Schrott;
? per l'Associazione Guide Alpine Val Gardena: Reinhard Senoner;
? per il Gruppo Guide Alpine Catores: Stefan Stuflesser;
? per il Corpo Nazionale Soccorso Alpino Val Gardena: Adam Holzknecht;
? Othmar Prinoth (Presidente Collegio Guide Alpine Alto Adige);
? Tullio Mussner (Presidente della Lia Mont Gherdëina);
? Manuel Runggaldier (Presidente CAI ? sezione Val Gardena);
? Monika Insam (Presidente AVS ? sezione Val Gardena);
? Ivo Rabanser;
? Manfred Stuffer.

VAL GARDENA ?TERRAIN D?AVENTURE??
? le vie d?arrampicata esistenti devono mantenere il loro
valore alpinistico e carattere originale
? esistono splendide zone preparate per l?arrampicata
sportiva (con itinerari anche a più tiri)
? nuovi itinerari in ambiente alpino vengono aperti dal
basso (facendo prevalentemente uso di protezioni mobili),
nel rispetto dell?etica locale



visto che qui dentro ci siamo divertiti, e ci divertiamo ancora, a "discutere" in materia questa mi sembra una buona base (con cui personalmente mi trovo in perfetta sintonia); se non siete tutti ad arrampicare....

ciao
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Messaggioda quilodicoequilonego » lun ago 09, 2004 15:48 pm

...bravi :roll:
(se il sistema sarà quello di arrangiarsi con protezioni veloci dove si può, secondo me è giusto. Dadi e friends, sono comodi, sicuri, e non lasciano alcun segno)
enzo
Avè rot le bale, basta spit 'n Dolomiti, tanto i cavan tuti...
In arrampicata, cosa c'è di più artificiale del trapano ?
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Messaggioda rurps » lun ago 09, 2004 18:32 pm

I grandi saccentoni della montagna si sono riuniti!!
Nel 2004 dopo tanto discutere si delibera che i chiodi di Vinatzer e compagni piantati un milione di anni fà devono essere conservati!!!
E' bello vedere guide alpine con al seguito decine di clienti appesi a soste fatte con i sopracitati chiodi dalla tenuta eccezzionale ed insegnare loro che la sicurezza in montagna dipende inanzitutto dal portare il casco!
Premesso che tutto il resto" possa essere giusto", possibile che a nessuno viene in mente che LE SOSTE! ALMENO E SOLO LE SOSTE!!!, debbano essere spittate, anzi superfittonate!!!!
La via non cambia, non perde niente, resta quella di prima!!!
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Messaggioda quilodicoequilonego » lun ago 09, 2004 19:21 pm

...chi ha detto che non si possono sostituire con altri chiodi ? Forse hai capito male... :P
(probabilmente una guida sa anche rinforzarla con un dadino o un friend)
enzo
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Messaggioda Redpoint » lun ago 09, 2004 20:26 pm

bepositive ha scritto:la sicurezza in montagna effettivamente non dipende innanzitutto dal portare o no il casco, ma dalla nostra capacità di valutazione...
.......
credo che sia il miglioramento personale a permettere il raggiungimento degli obiettivi, e non il loro svilimento.

In due frasi hai raccolto l'essenza di un'etica alpinistica di grande spessore...

sottoscrivo :wink:
Ma urmài sun chè... in mèzz al tempuraal
tuìvess föe di bàll che a me me piaas inscè...
(DvdS)

I can still feel you
even so far away
I think different.
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Messaggioda stefano michelazzi » lun ago 09, 2004 20:58 pm

bepositive ha scritto:
rurps ha scritto:I grandi saccentoni della montagna si sono riuniti!!
Nel 2004 dopo tanto discutere si delibera che i chiodi di Vinatzer e compagni piantati un milione di anni fà devono essere conservati!!!
E' bello vedere guide alpine con al seguito decine di clienti appesi a soste fatte con i sopracitati chiodi dalla tenuta eccezzionale ed insegnare loro che la sicurezza in montagna dipende inanzitutto dal portare il casco!
Premesso che tutto il resto" possa essere giusto", possibile che a nessuno viene in mente che LE SOSTE! ALMENO E SOLO LE SOSTE!!!, debbano essere spittate, anzi superfittonate!!!!
La via non cambia, non perde niente, resta quella di prima!!!


già almeno e solo le soste mi suona di controsenso: solo le soste o almeno le soste? guardando oltre, che vorrebbe dire? niente lungo il tiro o libero arbitrio lungo il tiro?

la sicurezza in montagna effettivamente non dipende innanzitutto dal portare o no il casco, ma dalla nostra capacità di valutazione. se si pensa non ci sia differenza tra una via completamente disattrezzata, una chiodata, una fittonata e una con il cavo di acciaio a tutta lunghezza perchè la roccia e gli appigli sotto sono gli stessi, forse è meglio cambiare sport. credo che sia il miglioramento personale a permettere il raggiungimento degli obiettivi, e non il loro svilimento.

le soste, solo le soste... per me vorrebbe dire uniformare la parete alla fotocopia. lunghezza standard (...hai fatto 30 metri...vedi la catena?), difficoltà standard (ora c'è il tratto duro, ma le soste sono a prova di bomba... ), sicurezza standard (...okkio, adesso viene il duro: in parete c'erano le soste, ma adesso che esci in cima c'è solo ghiaione...). ma per fare una attività del genere in effetti ci sono già strutture di tutte le difficoltà, in tutte le dolomiti e le alpi, anche multi tiro.
ci sono anche in quota e in ambiente (purtroppo, ma questa è una mia idea, so di essere estremista). perchè andare a modificare, intersecare, sovrapporre, affiancare nuovi baffi alla gioconda?

ma perchè ti chiami rurps? non sarebbe meglio tassello, fittone, piastrina o spit? :wink:




...pienamente d'accordo con be+...!
Mi lascia perplesso solo il fatto che documenti di questo tipo sono già stati sottoscritti più di una volta, ma il risultato è stato meno di zero...
Un documento di questo tipo denota certamente che si sta creando una situazione deleteria per tutto ciò che può venir definito alpinismo, il quale non ha regole scritte ma morali(etica), ma non può purtroppo, risolvere il problema...
In un vecchio post, l'avevo già scritto, solo il rispetto per la montagna potrà portare a qualcosa di diverso del tentativo di addomesticarla.
Spiace vedere quanto alcuni pur di dire ho realizzato i miei sogni arrivino al punto di addomesticarli!
Caro rurp per arrampicare si deve far gavetta, imparandone i trucchi e prendendone coscienza, trova la sicurezza in quello che fai, vedrai che i chiodi vinatzer saranno ancora buoni, perchè come qualcuno ti ha suggerito qualche intervento più sù, basta rinforzarli con un nut o un friend ed il gioco è fatto!
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Messaggioda rurps » lun ago 09, 2004 23:05 pm

Caro Stefano Michelazzi, ho 40 anni, arrampico da 25 in montagna e da 20 anche in falesia, giusto per allenarmi, di esperienza su questi gingillini che dici tu penso di averne fatta anche parecchia ed anche senza alcuni di essi tipo i friends in quanto allora non se ne vedevano...forse sei tu che devi ancora fare un pò di esperienza.....e poi...chissà che vie farai visto che riesci sempre a rinforzare le soste....
qualcuno ha anche parlato di standardizzazione dei tiri...ma che significa...alle soste esistenti affiancare un fittone non vedo cosa cambia alla via...lo so, starò invecchiando...troppe ne ho fatte di soste come dici tu...probabilmente adesso per pigrizia mi piacerebbe trovarla pronta... oppure perche una volta ne ho vista una di quelle che piacciono a te andare giù insieme ai due poveri cristi che stavano arrampicando...oppure perchè vedo le pareti sempre più affollate...spesso da caproni....no lo so...ma la mia opinione l'ho espressa anche in vecchi topic di questo forum....non è uno spit di sosta a modoficare la via....
Dimenticavo.....mi chiamo rurp perchè una volta grazie ad uno di questi aggeggi sono uscito sano e salvo da una bella placca marmoladiana liscia come uno specchio.
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Messaggioda rurps » lun ago 09, 2004 23:12 pm

toh!!!non mi ero neanche accorto che stavo rispondendo a quello che esordisce in un forum vantando una prima ripetizione di una via ALLE TORRI DEL SELLA DI V E VI CON PASSAGGI NIENTE POPODIMENOCHE FINO AL VII!!!!!!!!
rurps
 
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Messaggioda stefano michelazzi » lun ago 09, 2004 23:26 pm

rurps ha scritto:toh!!!non mi ero neanche accorto che stavo rispondendo a quello che esordisce in un forum vantando una prima ripetizione di una via ALLE TORRI DEL SELLA DI V E VI CON PASSAGGI NIENTE POPODIMENOCHE FINO AL VII!!!!!!!!


caro piagnucolone, io non ho esordito, visto che è già da un bel po' che scrivo in questo forum...
com'è che ti permetti di criticare qualcosa che non conosci e che da quello che scrivi non sei in grado di fare?
Altrimenti perchè piangere per i chiodi vecchi di una delle tante vinatzer, che per difficile che siano sono cmq delle classiche?
Magari in terza torre?
Ripetiti la via che ti permetti di criticare e poi ne parliamo...lì non puoi piagnucolare dei chiodi vecchi alle soste, hanno solo due anni di vita!
Chissà che ce la fai...!? La relazione la trovi nel forum!
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Messaggioda rurps » lun ago 09, 2004 23:32 pm

Il forum l'avevo lasciato proprio perchè allora scrivevano parecchi ragazzetti...adesso invece scrivono i bimbi delle elementari...se sei capace...di alzarti..piagnucolone....mio figlio di 11 avrebbe controbbattuto in maniera più elegante e con un linguaggio più da adulto....se arrampichi come scrivi....
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Messaggioda stefano michelazzi » lun ago 09, 2004 23:41 pm

rurps ha scritto:Il forum l'avevo lasciato proprio perchè allora scrivevano parecchi ragazzetti...adesso invece scrivono i bimbi delle elementari...se sei capace...di alzarti..piagnucolone....mio figlio di 11 avrebbe controbbattuto in maniera più elegante e con un linguaggio più da adulto....se arrampichi come scrivi....


speriamo che non diventi come te!!!
il linguaggio d'adulto dovevi provare ad usarlo tu prima di offenderti, se vuoi prendere per il culo gli altri aspettati di essere contraccambiato...e questo alle scuole elementari dovrebbero averlo insegnato anche a te visto che a me quasi quarant'anni fa l'hanno insegnato, e da allora di questo ho fatto tesoro, non tentando di offendere mai nessuno per primo...!
tornando alle critiche...anche questo l'ho imparato in tenera età...non criticare qualcosa o qualcuno che non conosci...denota IGNORANZA e si rischia di fare figure meschine!!!
buone arrampicate gringo!
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Messaggioda rurps » lun ago 09, 2004 23:52 pm

Figurati ormai mi conoscono in parecchi....sono io che invece non mi riconosco più....sarà la vecchiaia...da un pò di tempo sto anch'io frequentando le torri del sella facendo vie con passi fino al VII CONFERMATI....Mamma mia che calo.....
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Messaggioda stefano michelazzi » lun ago 09, 2004 23:55 pm

rurps ha scritto:Figurati ormai mi conoscono in parecchi....sono io che invece non mi riconosco più....sarà la vecchiaia...da un pò di tempo sto anch'io frequentando le torri del sella facendo vie con passi fino al VII CONFERMATI....Mamma mia che calo.....


heilà un'altro "gran figo"!!!
ma chi sarai mai?
fino a pochi anni fa ai meeting quelli che facevano il settimo in montagna (e parlo di vie tradizionali non sugli spit) erano conosciuti (non ce n'erano tanti) com'è cambiato il mondo!!! :wink:
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Messaggioda rurps » mar ago 10, 2004 0:03 am

AHHH AHHH AHHH stasera mi stai facendo crepare dalle risate...possibile che non mi riconosci? Io so benissimo chi sei e ci siamo anche incontrati diverse volte, so come arrampichi e quello che fai in montagna...per questo forum va bene ma...la montagna è un'altra cosa amico mio e tu sai quello che ho fatto io...
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Messaggioda stefano michelazzi » mar ago 10, 2004 0:51 am

rurps ha scritto:AHHH AHHH AHHH stasera mi stai facendo crepare dalle risate...possibile che non mi riconosci? Io so benissimo chi sei e ci siamo anche incontrati diverse volte, so come arrampichi e quello che fai in montagna...per questo forum va bene ma...la montagna è un'altra cosa amico mio e tu sai quello che ho fatto io...


beh allora ridiamo insieme!!!
se sai chi sono e io dovrei sapere chi sei fatti avanti no? molto semplice !
in quanto a:"la montagna è un'altra cosa..." se sai quello che ho fatto e che faccio non credo parleresti in questi termini, visto che nel forum non ci scrivo tutto, anzi...
fatti vivo! se sei un amico ci beviamo una birra se sei un "nemico"...beh non ti sparerò io tifo per la non violenza, ma nemmeno ti offro la birra e ti rimane la sete...! :wink:
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Re: etica di chiodatura

Messaggioda maxx » mar ago 10, 2004 9:54 am

sergio63 ha scritto:leggo nel sito di cui siamo ospiti il documento steso in val Gardena in materia di chiodatura che incollo di seguito:

[...]

visto che qui dentro ci siamo divertiti, e ci divertiamo ancora, a "discutere" in materia questa mi sembra una buona base (con cui personalmente mi trovo in perfetta sintonia); se non siete tutti ad arrampicare....

ciao


con tutto il rispetto, mi sembra un testo "diplomatico" che si guarda bene dal prendere una posizione netta, e diventa fastidiosamente vago quando entra nel merito della questione spit. sappiamo tutti molto bene che un itinerario moderno aperto dal basso con uso del trapano in montagna offre in generale caratteristiche di impegno ben diverse dalla falesia, impegno che, vista la distanza tra le protezioni, spesso e' paragonabile (se non superiore) ad una classica di pari difficolta' tecnica. per quel che riguarda lo spit, il documento in questione fa un po' di tutta l'erba un fascio, e se ne esce con dei propositi che, cosi' come sono messi, suonano vagamente talebani e oscurantisti.

un tiro di 7a (o anche di 5c per quel che mi riguarda) aperto dal basso con spit a 5, 6, 8 metri vi da' una sensazione di sicurezza totale? lo chiamate "superattrezzato" o "costruito" ad hoc per la squallida ed acritica fruizione consumistica da parte della massa di falesisti checche? ma fatemi ridere... :lol:
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Re: etica di chiodatura

Messaggioda sergio63 » mar ago 10, 2004 11:31 am

maxx ha scritto:
sergio63 ha scritto:leggo nel sito di cui siamo ospiti il documento steso in val Gardena in materia di chiodatura che incollo di seguito:

[...]

visto che qui dentro ci siamo divertiti, e ci divertiamo ancora, a "discutere" in materia questa mi sembra una buona base (con cui personalmente mi trovo in perfetta sintonia); se non siete tutti ad arrampicare....

ciao


con tutto il rispetto, mi sembra un testo "diplomatico" che si guarda bene dal prendere una posizione netta, e diventa fastidiosamente vago quando entra nel merito della questione spit. sappiamo tutti molto bene che un itinerario moderno aperto dal basso con uso del trapano in montagna offre in generale caratteristiche di impegno ben diverse dalla falesia, impegno che, vista la distanza tra le protezioni, spesso e' paragonabile (se non superiore) ad una classica di pari difficolta' tecnica. per quel che riguarda lo spit, il documento in questione fa un po' di tutta l'erba un fascio, e se ne esce con dei propositi che, cosi' come sono messi, suonano vagamente talebani e oscurantisti.

un tiro di 7a (o anche di 5c per quel che mi riguarda) aperto dal basso con spit a 5, 6, 8 metri vi da' una sensazione di sicurezza totale? lo chiamate "superattrezzato" o "costruito" ad hoc per la squallida ed acritica fruizione consumistica da parte della massa di falesisti checche? ma fatemi ridere... :lol:


Io non "leggo" niente del genere.
Non mi sembra che abbiano scritto che un modo di salire è più da supermen di un altro (in quanto alle checce ho degli amici che si professano tali, non arrampicano, ma sono senz'altro migliori e più "coraggiosi" in molti frangenti della vita di chi considera gli omosessuali gente di serie B, lasciamo perdere...).

personalmente "uso" i vari tipi di chiodatura ma credo che ognuno sia più corretto/etico in un posto piuttosto che in un altro.
Mi "arrabbio" solo quando trovo trasformate vie nate in un modo differente.
In quanto alle osservazioni di Rurps si potrebbe fargli parecchi esempi di gente "gabbata" dalla falsa sicurezza (che tanto si scende da dove si vuole)....


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Messaggioda christian71 » mar ago 10, 2004 11:45 am

penoso utilizzare il forum per le proprie beghe da cortile.
"io faccio il VII, tu no...." ma dai, fate veramente ridere.
quanto al testo dei Catores, io lo trovo equilibrato, sicuramente tutti quelli che hanno postato su questo argomento dovrebbero prenderne ad esempio almeno lo stile e la pacatezza.
poi siamo nel campo delle opinioni personali..
forse sarebbe ora che ci fosse un intervento legislativo che regolasse con intelligenza la materia della attrezzatura e riattrezzatura delle vie di arrampicata, soprattutto nelle zone a tutela speciale (vedi i parchi)
almeno finalmente si andrebbe di più ad arrampicare e si perderebbe meno tempo a fare pettegolezzo davanti ad un computer su questi argomenti (oramai da più di 10 anni triti e ritriti)
Beethoven era talmente sordo che per tutta la vita ha creduto di essere un Pittore

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Messaggioda sergio63 » mar ago 10, 2004 11:53 am

christian71 ha scritto:penoso utilizzare il forum per le proprie beghe da cortile.
"io faccio il VII, tu no...." ma dai, fate veramente ridere.
quanto al testo dei Catores, io lo trovo equilibrato, sicuramente tutti quelli che hanno postato su questo argomento dovrebbero prenderne ad esempio almeno lo stile e la pacatezza.
poi siamo nel campo delle opinioni personali..
forse sarebbe ora che ci fosse un intervento legislativo che regolasse con intelligenza la materia della attrezzatura e riattrezzatura delle vie di arrampicata, soprattutto nelle zone a tutela speciale (vedi i parchi)
almeno finalmente si andrebbe di più ad arrampicare e si perderebbe meno tempo a fare pettegolezzo davanti ad un computer su questi argomenti (oramai da più di 10 anni triti e ritriti)


sono d'accordo con te sulla prima parte ma non quando chiedi gli interventi legislativi sia per problemi "etici" (vado in motagna anche per allontanarmi da questa società di plastica) ma anche perchè (e sopratutto) gli unici interventi sarebbero quelli di VIETARE qualunque attività...

ciao
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Messaggioda quilodicoequilonego » mar ago 10, 2004 13:19 pm

christian71 ha scritto:...forse sarebbe ora che ci fosse un intervento legislativo che regolasse con intelligenza la materia della attrezzatura e riattrezzatura delle vie di arrampicata, soprattutto nelle zone a tutela speciale (vedi i parchi)
almeno finalmente si andrebbe di più ad arrampicare e si perderebbe meno tempo a fare pettegolezzo davanti ad un computer su questi argomenti (oramai da più di 10 anni triti e ritriti)


...guarda che se arriva la politica e la burocrazia, siamo veramente spacciati :!:
Per favore, che rimangano dove sono i teste quadre :(
enzo
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