Il silenzio degli spaventi

Arrampicata e alpinismo su roccia in montagna

Il silenzio degli spaventi

Messaggioda Fokozzone » gio mag 02, 2019 17:19 pm

Ho guardato in giro nel forum e non ho trovato nessun topic sulla morte di Lama, Auer e il loro amico americano.
Ho trovato la cosa strana, perché, ad esempio, è ancora in vita il topic su Leclerc, insomma mi ha fatto riflettere.
Allora butto lì i miei 2 cent, non sugli alpinisti caduti, ma sulle nostre reazioni davanti a queste tragedie.

Parlare dell'eroe dell'altro secolo è figo, scomparso gloriosamente su una parete mitica e bla bla bla.
Parlare dell'amico, beh è triste ma si ha da dire qualcosa sull'amico più che sull'alpinista.

Però parlare della morte dei grandi del presente è molto sgradevole. Sono quelli bravi, che fanno le cose bene, che sembrava potessero farla franca in ogni occasione.
insomma erano i rappresentanti di quella vocetta che sentiamo dentro che suggerisce che dovrebbe andare bene anche a me, che sono meticoloso, prudente e non mi metto in situazioni impegnative come le loro. Se va bene a loro, a me allora...ehhh con margine!!!
Invece anche loro hanno chiuso, game over, in un modo molto prosaico e banale: giù la valanga e fine di tutti i sogni di gloria in pochi secondi.

Veramente molto sgradevole, non rispetta il galateo, senza dignità letteraria.
E soprattutto ci riporta alla constatazione della fragilità della nostra esistenza, cosa della quale preferiamo non parlare.
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Re: Il silenzio degli spaventi

Messaggioda paolocar88 » gio mag 02, 2019 17:23 pm

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Re: Il silenzio degli spaventi

Messaggioda wolf jak » gio mag 02, 2019 17:28 pm

Ti offro un'altra chiave di lettura: c'è ormai sempre più la consapevolezza (almeno in questo forum) che, a quei livelli di alpinismo si può anche morire. Anche se sei il più forte del mondo. E non necessariamente per uno sbaglio.
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Re: Il silenzio degli spaventi

Messaggioda scairanner » gio mag 02, 2019 17:58 pm

Non sono d'accordo focozzone.
Ognuno dei noi è artefice del proprio destino; tutti questi top che sono in attività 300 giorni all'anno sanno benissimo che ogni mattino potrebbe essere l'ultimo, ma non ne possono fare a meno ugualmente.
Quando succede l'imprevisto definitivo, chissà quante volte in precedenza lo hanno evitato per un nulla, ma che ne sappiamo noi che veniamo informati solo a performances compiuta.
A certo livelli si tratta nientemeno che di una roulette russa, magari con un colpo solo su mille, ma quel colpo c'è e se spari mille volte può essere l'ultima o la prima.
In certi casi qualcuno è arrivato a 999 vivo, ma ha voluto provare anche l'ultimo.

Ne consegue che il paragone con il nostro andare sia quantomeno fuori luogo.
-Come sarà la scalata di Adam Ondra nel 2030?
-Arrampicherò di certo. Spero di non scalare peggio di quanto non faccia ora...


-meno internet, più cabernet
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Re: Il silenzio degli spaventi

Messaggioda Fokozzone » gio mag 02, 2019 18:13 pm

scairanner ha scritto:....

Ne consegue che il paragone con il nostro andare sia quantomeno fuori luogo.


Non è proprio un paragone con la nostra attività, ma un riflesso inconscio che il personaggio pubblico esercita sulla nostra psiche.
Comunque trovo assolutamente accettabile anche il tuo contributo.
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Re: Il silenzio degli spaventi

Messaggioda scairanner » gio mag 02, 2019 19:12 pm

Fokozzone ha scritto:
scairanner ha scritto:....

Ne consegue che il paragone con il nostro andare sia quantomeno fuori luogo.


Non è proprio un paragone con la nostra attività, ma un riflesso inconscio che il personaggio pubblico esercita sulla nostra psiche.
Comunque trovo assolutamente accettabile anche il tuo contributo.


Sì ma, almeno per quanto riguarda la mia ormai modesta attività sulle terre alte, è riflesso dalla parte opposta. Tanto loro sono sicuri e si permettono libertà spesso oltre la zona di rischio controllata, quanto io, lento, impacciato, con i riflessi rallentati dalla diversa giovinezza, devo applicare in ogni azione maggior controllo e soprattutto prevenzione, per evitare di cacciarmi nei guai. Quando ti trovi 10 metri sopra l'ultimo nut mediocre e la roccia diventa friabile, inutile lamentarsi, ormai è tardi. Se non capisco questo, meglio dedicarsi, come il drugo, che la sa lunga, alla pesca fluviale (possibilmente non durante un diluvio eccezionale :mrgreen: )
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Re: Il silenzio degli spaventi

Messaggioda ciocco » mar mag 07, 2019 8:41 am

Mi faccio portavoce di me stesso
Io personalmente sono rimasto letteralmente shockato e senza parole
Lama e Auer erano due leggende viventi ma allo stesso tempo erano due di noi, letteralmente
Soprattutto Lama conturte le volte che l’ho incrociato ad Arco ai tempi del rockmaster
Poi non so, pur consapevole dei rischi che correvano con la loro attività (e un clamoroso video di Auer di una calata in doppia su un dentino di roccia su cui stava a malapena la corda) sembrava che a loro non dovesse toccare mai.
Per dire, trovo naturale e inevitabile che si schianti Honnold (gli auguro di cuore di smentirmi) ma Lama e Auer... io davvero ancora non ci credo...
Non c’è sconfitta nel cuore di chi se ne sbatte il ca.zzo
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Re: Il silenzio degli spaventi

Messaggioda il Duca » mar mag 07, 2019 9:01 am

Ho dovuto aspettare che li trovassero veramente per crederci.
Certo facevano cose pazzesche, ad altissimo livello, dando però l'impressione di sapere esattamente quanto si spingessero in là e di farlo sempre avendo il controllo della situazione.
Certo in montagna c'è sempre il fattore montagna, l'imprevedibilità, il movimento della montagna che va avanti nonostante qualcuno si metta a strisciare lungo i suoi fianchi. L'indifferenza della montagna. Però entrambi davano la sensazione di essere in grado di cavalcare con ragione questa indifferenza gigantesca.

A me quello che però ha scioccato di più è perderli entrambi insieme. Non volevo crederci, non era possibile. Certamente due dei cinque migliori in circolazione, ed entrambi caduti insieme. Considerando che non facevano coppia fissa, sembra davvero un attentato del destino.

Poi faccio fatica a paragonare quello che fanno loro con quello che faccio io. E per ricordarmi che posso finire schiantato sotto ad una valanga non ho bisogno di leggere del loro incidente, purtroppo o per fortuna.
http://www.respirodelvento.blogspot.com

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Re: Il silenzio degli spaventi

Messaggioda tatone » mar mag 07, 2019 9:34 am

il Duca ha scritto:Ho dovuto aspettare che li trovassero veramente per crederci.
Certo facevano cose pazzesche, ad altissimo livello, dando però l'impressione di sapere esattamente quanto si spingessero in là e di farlo sempre avendo il controllo della situazione.
Certo in montagna c'è sempre il fattore montagna, l'imprevedibilità, il movimento della montagna che va avanti nonostante qualcuno si metta a strisciare lungo i suoi fianchi. L'indifferenza della montagna. Però entrambi davano la sensazione di essere in grado di cavalcare con ragione questa indifferenza gigantesca.

A me quello che però ha scioccato di più è perderli entrambi insieme. Non volevo crederci, non era possibile. Certamente due dei cinque migliori in circolazione, ed entrambi caduti insieme. Considerando che non facevano coppia fissa, sembra davvero un attentato del destino.

Poi faccio fatica a paragonare quello che fanno loro con quello che faccio io. E per ricordarmi che posso finire schiantato sotto ad una valanga non ho bisogno di leggere del loro incidente, purtroppo o per fortuna.


evidentemente quando è il tuo momento è il tuo momento :cry:
mai e poi mai metterei comunque alla prova questa mia affermazione
* * * *
Alex
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Re: Il silenzio degli spaventi

Messaggioda crodaiolo » mar mag 07, 2019 12:12 pm

si è solo formichine.
sempre e comunque
inciampa piuttosto che tacere
e domanda piuttosto che aspettare
...
alla fine, è solamente un gioco
a cui a volte tendiamo a dare troppa importanza.
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Re: Il silenzio degli spaventi

Messaggioda madflyhalf » ven mag 10, 2019 14:38 pm

Solo per dire che ci sono rimasto esattamente come il Duca e Ciocco

E a dire il vero ancora a volte non ci credo... Auer era l'unico degli alpinisti di oggi che ammiro per la voglia di avventura, per la naturalezza, l'umiltà e al contempo la bravura e la professionalità, non di tutti.
3 Giorni prima della tragedia mi riguardavo la sua impresa del 2016 delle "3 pareti, 2 voli in parapendio, 1 giorno, 0 corde" ancora coi brividi della prima volta e poi... leggere subito la notizia che lui e Lama erano dispersi probabilmente sotto una valanga mi ha gettato nello sconforto totale.
Non c'era bisogno di conferme o altro, da una valanga se non emergi dopo 4-6' non hai scampo.

Non che mi sia mai illuso dell'intoccabilità delle persone che fanno certe attività, non che pensi che non siamo solo formichine su piccoli sassetti...
Lo sappiamo lo so anch'io, tant'è che sono uno che ancora non tollera certi commenti di certi nomi illustri dell'alpinismo, all'altra tragica vicenda sul K2.

Eppure questo è stato un fulmine a ciel sereno che, per la prima volta in assoluto, colpendomi dentro ha intaccato esattamente il giorno dopo il mio modo di arrampicare su una via che in altre condizioni mi sarei letteralmente mangiato.
Avevo lo stomaco sottosopra per la prima volta, per persone talmente tanto lontane da me, che mi ha scombussolato ulteriormente.

Riposino davvero in pace,
30m di 6a non valgono 150 di IV. Oltre al fatto che non li so fare :D
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