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Arrampicata e alpinismo su roccia in montagna

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Messaggioda SIBAUDI » dom feb 22, 2004 17:32 pm

MI POTETE INDICARE UN BUON LIBRO PER IMPARARE AD ARRAMPICARE IN SOLITARIA?
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Messaggioda alison » dom feb 22, 2004 17:57 pm

Secondo me,non esiste nessun libro che insegni ad arrampicare in solitaria, la solitaria puo essere solo dentro di Tè!
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Messaggioda Roberto » dom feb 22, 2004 23:09 pm

Non ho mai sentito di libri su come andare in solitaria, devi fare esperianza da te, per gradi e con prudenza!
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Messaggioda rugge » lun feb 23, 2004 1:51 am

Ci conosciamo? Perchè ultimamente ho conosciuto uno che tira fuori spessissimo questo argomento.... sei forse di Modena? L'arrampicata in solitaria.... :|
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Messaggioda pf » lun feb 23, 2004 10:23 am

"SOLO", Tècnicas y experiencieas. Autore Carlos Suarez.
Manuale Desnivel ( ovviamente in spagnolo).

Libretto molto bello, che spazia su tutte le solitarie; come l'autore, capace di aleatori 8a in free solo a solitarie in montagne molto expo.
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Messaggioda alison » lun feb 23, 2004 13:46 pm

pf ha scritto:"SOLO", Tècnicas y experiencieas. Autore Carlos Suarez.
Manuale Desnivel ( ovviamente in spagnolo).

Libretto molto bello, che spazia su tutte le solitarie; come l'autore, capace di aleatori 8a in free solo a solitarie in montagne molto expo.


Si l'ho comprato, il libro è bello ma! Fabio, siamo onesti,puoi fare 8° ma Solitari si nasce, chi pratica solitarie non è un Supermen rispetto a chi non lo fa, ma deve avere un qualcosa in piu, non saprei cosa ma, qualcosa si di sicuro e, libri e manuali ti schiariscono le idee ma il resto è ...quel qualcosa in piu
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Messaggioda pf » lun feb 23, 2004 13:49 pm

Ah, beh, questo è sicuro!!!
Infatti io non ne ho ancora fatta neanche una...
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Messaggioda Roberto » lun feb 23, 2004 13:53 pm

alison ha scritto:
pf ha scritto:"SOLO", Tècnicas y experiencieas. Autore Carlos Suarez.
Manuale Desnivel ( ovviamente in spagnolo).

Libretto molto bello, che spazia su tutte le solitarie; come l'autore, capace di aleatori 8a in free solo a solitarie in montagne molto expo.


Si l'ho comprato, il libro è bello ma! Fabio, siamo onesti,puoi fare 8° ma Solitari si nasce, chi pratica solitarie non è un Supermen rispetto a chi non lo fa, ma deve avere un qualcosa in piu, non saprei cosa ma, qualcosa si di sicuro e, libri e manuali ti schiariscono le idee ma il resto è ...quel qualcosa in piu
Forse è più una questione di carattere, non dico che i "solitari" sono scontrosi, anzi, ma credo che sentano il bisogno di avere un contatto totale, senza mediazioni, con la parete/montagna, quasi una necessità di completamento. Almeno per quelli come me, che ci sono arrivati per gradi, passo dopo passo, alla ricerca di non so cosa, per non so dove!
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Messaggioda Paolo Marchiori » lun feb 23, 2004 14:10 pm

pf ha scritto:Ah, beh, questo è sicuro!!!
Infatti io non ne ho ancora fatta neanche una...


io ci ho provato ma ho capito che decisamente non fa per me...considero le solitarie (soprattutto se non autoassicurate) l'essenza dell'arrampicata, ma personalmente, le aborro... :oops:
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Messaggioda erik. » lun feb 23, 2004 15:08 pm

Come gia' detto sopra non credo neanc'io che si possa imparare ad arrampicare in solitaria: è uno stimolo che deve venirti da dentro e deve essere talmente forte che ti sembrera' che nulla ti potra' succedere quando sarai lassu' aggrappato alle roccie tutto solo e soletto.
Ma questo è solo uno degli input iniziali; dopo probabilimente ti troverai ad avere mille dubbi che ti disturberanno il sonno ed ancora ti troverai con pensieri contrastanti durante l'avvicinamento:dal "che caz.... sto facendo" a "non vedo l'ora di attaccare";
ed infine inizierai ad arrampicare:all'inizio con titubanza, poi lentamente ti sentirai tutt'uno con la parete e l'ambiente circostante, sarai proiettato in un'altra dimensione, non ti renderai nemmeno piu' conto di dove sei e di quello che stai facendo:nelle rare occosioni che l'ho praticata per me e' stato davvero un viaggio indimenticabile: e non certo per la difficolta' della via (fino ad ora mi sono mosso al massimo sul IV).

Queste le sensazioni a cui puoi andare incontro ma sicuramente molto personali e quindi diverse a seconda di ognuno di noi.
Io sono stato affascinato/amagliato dalla storia di Angelo Ursella narrata nel "Ragazzo di Buia" (Vivalda editore).Ma pure il libro su Casarotto è molto interessante come pure quelli su Bonatti, la cui psicologia rende molto bene l'idea sulle possibili "delusioni" che una salita estrema puo' arrivare (All'uscita della sua solitaria invernale sul Cervino era proscigato di ogni energia psico/fisica).

Se volevi invece informazioni tecniche forse sono piu' difficili da reperire in quanto i metodi di autoassicurazione spesso sono dettati dalla fantasia del solitario.
Io ho sempre preferito stare su gradi e vie in cui ritenevo di non dover usare la corda e me la sono portata dietro nell'eventualita' di un "emergenza".
In palestra ho provato con forse il piu' classico dei metodi:
Lego al primo spit (potrebbe essere la sosta) un capo della corda e dopo salgo portandomi su un autobloccante (prussik)
costruito sulla corda; pero' non è comodo come metodo e ti costringe quasi sempre a doverti dare corda da una protezione all'altra cosa che in monte è difficilmente calcolabile.

Ribadisco comunque il concetto in cui, come ogni attivita' che si pratica in monte, sono fondamentali gli stimoli e le motivazioni che hai per provare una salita in solitaria: non cadere nella trappola dell'esibizionismo e nel credere che un solitario sia piu' forte di un non solitario.
Spero di esserti stato in qualche modo utile.
Mandi.
erik.
 
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Messaggioda Roberto » lun feb 23, 2004 15:52 pm

Importante e non fare le solitarie perchè non si trova un compagno!
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Messaggioda erik. » lun feb 23, 2004 16:15 pm

Roberto ha scritto:Importante e non fare le solitarie perchè non si trova un compagno!


Se adeguatamente forte puo' essere anche questo uno stimolo: nel caso di Ursella lo era:
E' anche vero che quando ha avuto dei compagni affidabili le sue solitarie si sono sempre piu' rarefatte. :wink:
erik.
 
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Messaggioda federica602 » lun feb 23, 2004 16:28 pm

mpz129 ha scritto:....All'uscita della sua solitaria invernale sul Cervino era proscigato di ogni energia psico/fisica....


il mio compagno, pure dedito alle solitarie, mi ha raccontato che all'uscita di una via, non ricordava più il nome di uno degli apritori (pur conoscendolo benissimo) e sul libro di cima l'ha indicato sbagliato....
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Messaggioda Roberto » lun feb 23, 2004 16:36 pm

mpz129 ha scritto:
Roberto ha scritto:Importante e non fare le solitarie perchè non si trova un compagno!


Se adeguatamente forte puo' essere anche questo uno stimolo: nel caso di Ursella lo era:
E' anche vero che quando ha avuto dei compagni affidabili le sue solitarie si sono sempre piu' rarefatte. :wink:
Per anni ho avuto problemi di compagni, una volta ci ho anche provato, ma arrivato all'attacco mi prese un attacco di fifa e tornai sui miei passi. Ora non ho più di questi problemi, eppure faccio solitarie.
Spesso sono imbarazzato, ma devo dire di no, che lo faccio per piacere personale e non perchè ho qualcosa da ridire sul compagno!
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Messaggioda erik. » lun feb 23, 2004 17:00 pm

Roberto ha scritto:Per anni ho avuto problemi di compagni, una volta ci ho anche provato, ma arrivato all'attacco mi prese un attacco di fifa e tornai sui miei passi. Ora non ho più di questi problemi, eppure faccio solitarie.
Spesso sono imbarazzato, ma devo dire di no, che lo faccio per piacere personale e non perchè ho qualcosa da ridire sul compagno!


Anche a me è capitato.Avevo appena iniziato ad arrampicare e non conoscevo nessuno.Troppo timido ed inesperto per presentarmi al cai o per cercare di entrare in qualche compagnia di "duri climbers".Cosi' sono partito tutto solo e dopo quasi 3 ore di straziante avvicinamento alla vista dell'attacco sono letteralmente morto di paura e cosi' mi sono diretto verso la normale.
Vista la mia totale inesperienza anche la via normale (II/III) avrebbe dovuto darmi delle grandi soddisfazioni ma ricordo invece che una volta arrivato in cima mi sentivo disperatamente solo e malinconico.Ho giurato a me stesso che non sarai piu' partito per una via a causa della solitudine.
Ho imparato che tra essere un solitario ed essere solo c'e' una grande differenza di fondo:una è una condizione ricercata e sa essere estremamente piacevole (come dice Paolo l'essenza dell'arrampicata) l'altra è una condizione imposta e come tutte le imposizione estremamente triste e dura da accettare.
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Messaggioda milcha » mar feb 24, 2004 9:32 am

Non conosco nessun libro che tratti il tema in questione. Mi permetto di segnalarti un atrezzo ancora poco conosciuto: SILENT PARTNER. Personalmente l'ho usato soprattutto in aperture da solo: geniale anche se un attimino caro = ca. 350€. Se hai bisogno di ragguagli fatti vivo.
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Messaggioda biemme » mar feb 24, 2004 11:39 am

milcha ha scritto:Non conosco nessun libro che tratti il tema in questione. Mi permetto di segnalarti un atrezzo ancora poco conosciuto: SILENT PARTNER. Personalmente l'ho usato soprattutto in aperture da solo: geniale anche se un attimino caro = ca. 350?. Se hai bisogno di ragguagli fatti vivo.


ciao,
mi sai dire se il SP l'hai comprato in italia o all'estero ? perchè non mi risulta sia reperibile in italia nè in europa (forse in spagna)
grazie
biemme
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Messaggioda milcha » mar feb 24, 2004 11:51 am

L'ho acquistato in Svizzera al seguente indirizzo:

http://www.grspeleo.com/old/wren/silentp1.htm
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Messaggioda SIBAUDI » mer feb 25, 2004 1:51 am

Ragazzi grazie di avermi risposto.
Io vado ad arrampicare con amici e a volte anche solo raramente e su vie facili facili ( che poi la testa me rende estremamente difficili ma forse il bello e li).
Comunque ho metodi miei e volevo sapere se ve ne era uno - diciamo ufficiale o riconosciuto - che mi potesse semplificare la vita.
Ho letto alcuni vostri metodi e più avanti li proverò;speravo solo di avere anche delle illustrazioni.
grazie a tutti.
A visto che ci sono vi vorrei porre una questione che non centra un caiser con quello che dicevamo.

Avete mai notato che ai bordi delle strade di montagna o comunque strade in cui l'inverno fa spesso ghiaccio o neve, vi sono tutte le piante secche? ( se vi sono abeti secchi li potete notare meglio ).
Ciò è sicuramente dato dall'uso costante e in quantita del sale.
Vale la pena avere sempre la strada pulita o non ghiacciata a scapito....
ciao a tutti
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