come si può arrampicare in solitaria???????

Arrampicata e alpinismo su roccia in montagna

come si può arrampicare in solitaria???????

Messaggioda Patibuk » mar gen 27, 2004 17:11 pm

:roll: :?: Chi avesse dei consigli per per saperne di più come iniziare, sulle attrezzature ed ecc. Alcuni mi hanno consigliato corda in zaino euno o due cordini da 7mm in kevlar.Boh!!! :?
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Messaggioda grizzly » mar gen 27, 2004 18:08 pm

Materiale: sosta alla base (in funzione del secondo), corda intera o due mezze corde (però più complicato perchè si attorcigliano), rinvii, due prusik.
Uso: un capo ancorato alla sosta, primo rinvio, due prusik sulla corda, a monte del rinvio, salire tirando su man mano i prusik, secondo rinvio, ecc. ecc
Arrivati alla sosta atrezzare una doppia. Ridiscendere. Smontare la prima sosta, risalire in arrampicata assicurato con prusik.

Corda nello zaino (capo libero) secondo me è scomoda. Cordini in kevlar, non so, per i prusik l'importante è la differenza di diametro tra corda e cordini.

Quasto è il mio sistema, normale, altre variazioni su vie da atrezzare sono più laboriose.

Spero sia ritenuto sicuro dal forum. Anch'io comunque sarei contento se qualcuno, più esperto, consigliasse alternative.
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Messaggioda Pié » mar gen 27, 2004 18:36 pm

Quello che ti ha detto grizzly bene o male è quello che faccio anch'io, con qualche variante:
- i cordini in kevlar sono meglio di quelli normali per il carico di rottura maggiore e per il punto di fusione più alto, e sono meglio del dynema per quanto riguarda il punto di fusione..
- io sono passato al gri-gri (non modificato perchè non ne sono capace) perché se voli fai comunque un volo statico (la sosta) su un cordino che in fin dei conti è sempre un cordino..
- sempre per il discorso dei carichi se è appena possibile in falesia cerco di non fare mai la sosta su un fix solo (in genere la si vede fare solo sul primo rinvio) ma la rinforzo con qualcosa tipo dadi o friend o pianta..
- per la progressione mi dò sempre corda sufficiente per passare da un rinvio all'altro, perchè altrimenti diventa un casino farlo con una mano sola.. occhio però che in questo modo se voli, voli di brutto (con 3m se fanno già 6/7m..) e qui ritorna in gioco anche il discorso del volo statico, quindi attento alle difficoltà che vai ad affrontare...
- con il gri-gri modificato la corda scorre da sola e quindi si evita quest'ultimo problema..

spero di esserti stato utile, comunque se non ricordo male un po' di tempo fa era uscito nel forum questo argomento, per cui prova a controllare,
ciao pié
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Messaggioda BAT » mer gen 28, 2004 13:12 pm

Ohhhh!
Per le solitarie autoasscurato uso due sistemi, uno classico, l'altro inventato da me e descritto in una pubblicazione edita da imprimitur (http://www.imprimitur.it).

PRIMO SISTEMA.
Sostanzialmente è identico a quello descritto sopra, solo che uso il gri-gri modificato, tengo la corda nello zaino. La corda conviene sia da 10mm, non da 10,5, altrimenti fa fatica a scorrere nel gri-gri.
Per scendere, uso una corda statica da 9mm che in genere si usa in speleologia.
Infine, in sosta, uso il dissipatore, collegato ad due punti di attacco. La corda di sicura non entra nel dissipatore, ma è annodata a 2m dalla fine, ad uno spezzone di corda da 11mm. La corda di sicura, infine, viene attaccata alla sosta, per ulteriore sicurezza del sistema.
Uso poi due autobloccanti per la risalita su corda statica, che ovviamente non può essere a tiro unico dalla sosta superiore, ma deve essere frazionata là dove tocca e sfrega contro la roccia in risalita.
Io, tra l'altro faccio speleologia da oltre 10 anni e quindi ho anche l'esperienza di attrezzamento di corde fisse e tutti i criteri per massimizzare la sicurezza.

SECONDO SISTEMA.
Mi sono chiesto: ma perchè devo percorrrere TRE VOLTE ciascun tiro? Non è possibile salire e basta? Alla fine, la risposta è SI'!!!
Se le difficoltà sono ben abbordabili per salire in solitaria, uso un particolare nodo di mia invenzione (ne ho inventati una decina), NODO AD OTTO VIRTUALE, che è possibile sciogliere a distanza, ma la sua tenuta è quasi superiore ad nodo delle guide con frizione (tetstato al laboratorio all'Università di Padova).
Salgo quindi con due corde, una di assicurazione, l'altra di recupero. Così, arrivato in sosta, tiro il cordino (che può essere anche la corda statica sopra menzionata) e recupero tutto il materiale.
Ovvio che si fa riferimento ad una parte già attrezzata e che chi sale non lasci alcun materiale aggiuntivo.

IN SOLDONI
Non è che bisogna usate o un sistema o l'altro! E' possibile usare un misto, a seconda della morfologia di ciascun tiro di corda.
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Messaggioda Buzz » mer gen 28, 2004 13:21 pm

BAT ha scritto: Mi sono chiesto: ma perchè devo percorrrere TRE VOLTE ciascun tiro? Non è possibile salire e basta? Alla fine, la risposta è SI'!!!
Se le difficoltà sono ben abbordabili per salire in solitaria, uso un particolare nodo di mia invenzione (ne ho inventati una decina), NODO AD OTTO VIRTUALE, che è possibile sciogliere a distanza, ma la sua tenuta è quasi superiore ad nodo delle guide con frizione (tetstato al laboratorio all'Università di Padova).
Salgo quindi con due corde, una di assicurazione, l'altra di recupero. Così, arrivato in sosta, tiro il cordino (che può essere anche la corda statica sopra menzionata) e recupero tutto il materiale.
Ovvio che si fa riferimento ad una parte già attrezzata e che chi sale non lasci alcun materiale aggiuntivo.


Non ho capito BAT,
se non lasci nulla lungo il tiro, che ti assicuri a fare in sosta?

A che serve sto nodo?
Se proprio vuoi essere legato alla sosta allora tanto vale andare su in una sorta di muolinette inversa... (un capo legato all'imbrago, corda che passa nella sosta e poi entra nel grigri e mentre sali ti dai corda) quando sei su recuperi tutto.

Ma ....
a me....
ma pare na strunzata....
:D
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Messaggioda Roberto » mer gen 28, 2004 13:28 pm

Per favore, cercate prima nell'archivio del forum, di questo argomente se ne è parlato fino alla noia!
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Messaggioda BAT » mer gen 28, 2004 21:59 pm

Forse nella fretta non mi sono spiegato bene.
Risponderò con più calma più tardi. Ora dico solo che:
1) certo che ci si assicura durante il tiro. Tale mia tecnica è molto utile nelle vie in artif già chiodato
2) il nodo in questione serve per collegare il rinvio al chiodo, non mediante il moschettone. In modo da recuperare tutto eccetto il chiodo stesso. Insomma, è come il recupero della vite da ghiaccio in calata... non è "'na strunzata"!!!
3) meglio percorrere una vola volta che tre, la parete, no?!?
4) La molinette inversa NON VA bene, perchè se si vola, il meccanismo che sta alla base della moulinette interviene, la corda scorre e si finisce giù.

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Messaggioda Roberto » mer gen 28, 2004 22:14 pm

BAT ha scritto:Forse nella fretta non mi sono spiegato bene.
Risponderò con più calma più tardi. Ora dico solo che:
1) certo che ci si assicura durante il tiro. Tale mia tecnica è molto utile nelle vie in artif già chiodato
2) il nodo in questione serve per collegare il rinvio al chiodo, non mediante il moschettone. In modo da recuperare tutto eccetto il chiodo stesso. Insomma, è come il recupero della vite da ghiaccio in calata... non è "'na strunzata"!!!
3) meglio percorrere una vola volta che tre, la parete, no?!?
4) La molinette inversa NON VA bene, perchè se si vola, il meccanismo che sta alla base della moulinette interviene, la corda scorre e si finisce giù.

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Ma se sali una sola volta il tiro, chi recupera il materiale?
Tu dici che è un sistema adatto solo per vie attrezzate, ma i rinvii dovrai pur passarli nella corda e quindi, recuprarli!
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Messaggioda recupero » gio gen 29, 2004 0:03 am

E ste nodo ad otto virtuale ce lo spieghi?
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Messaggioda Zio Vare » gio gen 29, 2004 0:09 am

Roberto ha scritto:Tu dici che è un sistema adatto solo per vie attrezzate, ma i rinvii dovrai pur passarli nella corda e quindi, recuprarli!

già... i rinvii come li recuperi? :roll:
... e questo nodo a otto virtuale? come è fatto?
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Messaggioda Silvan » gio gen 29, 2004 1:06 am

Non ho capito neanch'io. Io ho provato con il gri-gri non modificato ma è un casino, è sempre incastrato. Bisogna praticamente dare corda sufficiente per raggiungere lo spit successivo e rinviare. Su una via a tiri, nel terzo tiro dopo averlo fatto tre volte ed aver recuperato il materiale mi si è incastrata la corda..... alla quarta volta che ripetevo lo stesso tiro ho rinunciato!!!!!
Non mi ispirano molta fiducia i prusik, sbaglio????
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Messaggioda BAT » gio gen 29, 2004 2:51 am

Beh, i prusik lasciali perdere!

Ok, ok! Domani vi mando 2 disegni e spero di spiegarmi con la dovuta chiarezza.
In effetti non sono stato il massimo della chiarezza, ma ho sempre scritto di fretta...
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Messaggioda Buzz » gio gen 29, 2004 8:48 am

Ovvio che il concetto di "moulinette inversa" è una battuta...
(anche se non vedo perchè dovrebbe scorrere...)

La tecnica del recupero delle viti da ghiaccio mi è nota, ma non vedo proprio come possa essere applicata a dei moschettoni o rinvii.
Ovvio che considero la via attrezzata, a spit o a chiodi che sia, ma un moschettone in cui passare la corda vorrai metterlo?
Quello come lo recuperi?

In questo senso dicevo che se non passi nulla lungo il tiro ma ti limiti ad essere legato alla sosta, allora con una moulinette inversa fai la stessa cosa.

Hai presente quando sali in autosicura con la corda in moulinette e invece di legare un capo in basso te lo leghi addosso? (metodo che non uso e trovo scomodo, tuttavia possibile).

"Na strunzata" era riferito al concetto di legarsi solo alla sosta, non al tuo "metodo" che non ho capito e quindi non mi permetto di giudicare, perchè se sono talmente sicuro di andare su un tiro senza passare niente allora tanto vale che vado con la corda nello zaino e festa finita.
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Messaggioda Buzz » gio gen 29, 2004 8:53 am

Silvan ha scritto:Non ho capito neanch'io. Io ho provato con il gri-gri non modificato ma è un casino, è sempre incastrato. Bisogna praticamente dare corda sufficiente per raggiungere lo spit successivo e rinviare. Su una via a tiri, nel terzo tiro dopo averlo fatto tre volte ed aver recuperato il materiale mi si è incastrata la corda..... alla quarta volta che ripetevo lo stesso tiro ho rinunciato!!!!!
Non mi ispirano molta fiducia i prusik, sbaglio????


Il grigri va modificato.
E va usato nel modo giusto.
Usare il grigri senza modifiche e montato come nella sicura al primo è assurdo.
...
Prima del grigri con i nodi autobloccanti ci hanno fatto fior di solitarie. Da quello che mi ha detto gente che li usava c'era da destreggiarsi bene fra misure dei cordini e numero delle volute per far si che bloccassero senza essere troppo statici.
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Messaggioda Roberto » gio gen 29, 2004 9:32 am

Okkei, mi arrendo.

Il grigri va modificato (come dice in mio amico sola Buzz), funziona che è una meraviglia ed è il sistema migliore in circolazione. Ma non è banale imparare a far girare tutto bene, ci vuole esperienza ed accortezza, specie su vie in montagna da attrezzare.
La corda va lasciata alla sosta, tutta ben ordinada, se non c'è posto a sufficenza, conviene usare lo zaino. Io la arrotolo sopra, in modo che non cada e che si svolga per bene.
Si sale e, se tutto è ben fatto, il grigri scorre da solo.
Conviene stoppare la corda a qualche rinvio sicuro, tanto per non rischiare che scorra all'incontrario, verso la sosta.
Occorre assicurarsi un anello di corda di 15/20 metri all'imbrago (con un prusik o altro sistema), per far si che il capo libero, non pesi troppo, ostacolando lo scorrimento.
Arrivati in sosta si gira il grigri e si scende a recuperare tutto.
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Messaggioda BAT » gio gen 29, 2004 22:05 pm

Ecco qui! Come promesso, ho inserito 2 disegni: spero siano chiarificatori!

La tecnica consente di percorrere un tiro di corda auto-assicurandosi agli ancoraggi presenti in loco. Si sale con due corde, una di auto-assicurazione (preferibilmente da 10mm in modo che scorra bene nel gri-gri), l'altra di servizi, che può essere un cordino da 7 oppure 8 dinamico, oppure una corda statica da 9mm.
Arrivati alla sosta successiva, si tira il cordino di servizio e si recupera tutto, eccetto gli ancoraggi. Tutto significa: corda, moschettoni, cordini vari, sistema di costruzione della sosta da cui si è partiti.

Il cuore di questo mio sistema è un particolare nodo che ho chiamato "nodo ad otto virtuale", ovvero tirando un capo della corda che vi fuoriesce, il nodo tiene (caduta, eccetera), tirando l'altro capo, il nodo si scioglie. E' possibile quindi sciogliere il nodo a distanza, sia essa 50cm, sia essa 40m!
Il nodo l'ho testato a trazione lenta (vedere la pubblicazione "Nodi Ultima Frontiera, ancora in vendita a basso prezzo, oppure vedere i filmati contenuti in un cd-rom multimediale in cui vi sono 14 nodi nuovi) presso il laboratorio di Scienza e tecnica delle Costruzioni, presso l'Università di Padova.

Oltre al nodo, nella mia tecnica è particolare pure il tipo di rinvio utilizzato. Non utilizzo il classico rinvio: mosco+fettuccia+mosco. Bensì utilizzo un moschettone (entro cui far passare la corda di auto-asicurazione) e un cordino, con il quale si costruisce, di volta in volta, lotto virtuale, per ogni chiodo a cui ci si vuol assicurare.
Ok, può esser faticolo costruire nodi, mentre si sale, ma, a volte, può essere una gran fatica percorrere la stessa parete ben 3 volte!

Io l'ho sperimentata con un buon successo su vie lunghe fino a 400 metri, sia su placca, sia su pareti articolate.

Dimenticavo.
Mentre si sale, in genere, per un miglior scorrimento della corda di auto-assicurazione, conviene senz'altro tenersi la tale corda in uno zainetto, anziché lasciare in sosta, con due corde che pendono dal propiro imgrago.
Avendo la corda nello zaino, con un breve movimento del mano-braccio, si da un po' di corda al gri-gri.
Inoltre, salendo, è da tenere abbastanza lasca la corda di servizio (o di recupero) ovvero una decina di metri e la si fissa all'imbrago con un barcaiolo. Ogni tanto si controlla quanto lasca è, se è poco lasca, ci si ferma e ci si da corda (di servizio), in modo che ritorni ad essere abbondante.
Insomma, tra l'ultimo otto virtuale e il proprio imbrago, la corda di servizio deve essere abbondante, in modo che in caso di caduta essa non vada in tiro.

Ecco i disegni tratti dalla pubblicazione edita nel 1996.

Immagine
Immagine


Spero di esser stato abbastanza chiaro!
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Messaggioda recupero » gio gen 29, 2004 23:01 pm

Brrr... L'Universita' di Padova fece anche gli esperimenti per la DIGA DEL VAJONT...
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Messaggioda annetta » ven gen 30, 2004 1:47 am

interessante... ma i nodi non si incastrano mai?
Preferisco fare tre giri! In fondo é il bello della solitaria, sono il mio primo e il mio secondo.
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Messaggioda Roberto » ven gen 30, 2004 11:04 am

annetta ha scritto: In fondo é il bello della solitaria, sono il mio primo e il mio secondo.
Bella questa similitudine.... in fondo si scala in compagnia di se stessi :wink:
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Messaggioda BAT » ven gen 30, 2004 11:13 am

Come dicevo, tiro per tiro conviene valutare in che modo salire se con il metodo classico oppure il mio. Quindi si possono alternare i due sistemi, e valutare di massimizzare il rendimento di ciascuno.
Si usaerà il sistema classico, per esempio, là dove il tiro è poco protetto e bisogna integrare oppure un tratto in libera strapiombante, oppure ancora in un tratto di parete frastagliato.
Può essere comodo il mio sistema nei traversi, nei tratti in artif (già attrezzata), magari strapiombanti, oppure su parti di parete abbastanza lineare.

Per la possibilità che i nodi si incastrino, tutto dipende dove viene utilizzato il mio sistema. Può essere di sì, può essere di no.
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