diedro manolo "cesare levis"

Arrampicata e alpinismo su roccia in montagna

diedro manolo "cesare levis"

Messaggioda FEDERICO PIAZZON » mar mag 03, 2005 15:28 pm

Domenica sono andato a fare questa straordinaria via sul dain...
sono andato per provarmi su difficoltà che di norma non affronto e poter programmare l'estate con cognizione di causa....
la guida del Filippi la grada V+ pressochè continuo con un passo(il tetto)diVI ma su internet ho trovato gradazioni ben diverse ( VI continuo,VI+ e un passo diAo) giudicando l'ingaggio notevole che ho affrontato (dopo aver tirato le prime tre lunghezze dure ero così stanco che la quarta m'ha tirato su un altra cordata colta da compassione :oops: ..)sono portato a credere che di quintoppppiù non ce ne fosse poi molto...chi l'ha fatta mi può dare il suo parere del tipo: sono io che non mi tengo una emerita cippa o quel tetto era un bel seibbì con i controcazzi e armenicoli vari e il passaggio del penultimo tiro con malconcio cordone da azzero vien dato quintopppppiù come scherzo ironico e irrosorio???se mi dite che era quarto non mi offendo ma ditemi qualcosa....
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Re: diedro manolo "cesare levis"

Messaggioda freeaquila » mar mag 03, 2005 21:28 pm

FEDERICO PIAZZON ha scritto:Domenica sono andato a fare questa straordinaria via sul dain...
sono andato per provarmi su difficoltà che di norma non affronto e poter programmare l'estate con cognizione di causa....
la guida del Filippi la grada V+ pressochè continuo con un passo(il tetto)diVI ma su internet ho trovato gradazioni ben diverse ( VI continuo,VI+ e un passo diAo) giudicando l'ingaggio notevole che ho affrontato (dopo aver tirato le prime tre lunghezze dure ero così stanco che la quarta m'ha tirato su un altra cordata colta da compassione :oops: ..)sono portato a credere che di quintoppppiù non ce ne fosse poi molto...chi l'ha fatta mi può dare il suo parere del tipo: sono io che non mi tengo una emerita cippa o quel tetto era un bel seibbì con i controcazzi e armenicoli vari e il passaggio del penultimo tiro con malconcio cordone da azzero vien dato quintopppppiù come scherzo ironico e irrosorio???se mi dite che era quarto non mi offendo ma ditemi qualcosa....


ciao, ho ripetuto la MANOLO a dicembre e ho avuto le tue stesse impressioni!! Certo non sono un "FORTE" ma azzo, sò riconoscere un v+ e anche secondo mè su qualche tiro e qualcosina di più! il tetto? bhe personalmente li dò un 6b, poi sai e tutto relativo, cmq son curioso di leggere le risposte del forum visto che ci sono persone che oltre alle ciaccole fanno anche i GRADI
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Re: diedro manolo "cesare levis"

Messaggioda stefanop » mer mag 04, 2005 7:32 am

L'ho fatta qualche anno fa, :roll: ma a mio avviso il tetto al max 6a però faticoso. Il resto della via è molto continuo e forse direi che c'è più 5+ di quello segnato. Meravigliosa via.... peccato che sia corta
??
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Messaggioda quilodicoequilonego » mer mag 04, 2005 7:57 am

...a me piace come ha gradato Bassi nella sua guida, sicuramente l'ha fatto in modo omogeneo, e le vie elencate le avrà ripetute tutte o quasi.
Credo che l'impressione derivi più dal fatto che è molto continua, e non ha una protezione ogni 3 metri (dove psicologicamente sei molto tranquillo).
Poi si fa' più fatica su una via tutta V+/VI° che su una di IV° con qualche passaggio di VII°
enzo
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Messaggioda Drugo Lebowsky » mer mag 04, 2005 20:11 pm

quilodicoequilonego ha scritto:...a me piace come ha gradato Bassi nella sua guida, sicuramente l'ha fatto in modo omogeneo, e le vie elencate le avrà ripetute tutte o quasi.
Credo che l'impressione derivi più dal fatto che è molto continua, e non ha una protezione ogni 3 metri (dove psicologicamente sei molto tranquillo).
Poi si fa' più fatica su una via tutta V+/VI° che su una di IV° con qualche passaggio di VII°


:twisted: :twisted: :twisted: :twisted:
concordo.
Unitamente al fatto che siamo sempre meno abituati ad andar su per diedri e fessure liscietti, dove se si spacca e si spinge fluidamente, senza cercare tache o mono-bi-triditi ad ogni passaggio...., si va su "sentendo" la valutazione corretta, altrimenti si arriva in sosta stressati e si percepisce un grado più elevato--- :roll:
Comunque, per quanto ricordo, preso a sx il tettino non era più di sesto. Ma forse ricordo male.

Per Stefanop: ca*** vai su per diedri che c'hai la flessibilità di un motopicco!?!
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Messaggioda quilodicoequilonego » gio mag 05, 2005 8:38 am

...forse dovreste provare a fare la Kerouak o Big Bang (io la sconsiglio però... friabile), per vedere la differenza, quelle sono un po' più dure, hanno del VI°+ ma non mi sembra si vada oltre, altrimenti le rigradiamo tutte ? Non mi pare il caso....
enzo
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Re: diedro manolo "cesare levis"

Messaggioda LimaMike » gio mag 05, 2005 10:27 am

FEDERICO PIAZZON ha scritto:Domenica sono andato a fare questa straordinaria via sul dain...
sono andato per provarmi su difficoltà che di norma non affronto e poter programmare l'estate con cognizione di causa....
la guida del Filippi la grada V+ pressochè continuo con un passo(il tetto)diVI ma su internet ho trovato gradazioni ben diverse ( VI continuo,VI+ e un passo diAo) giudicando l'ingaggio notevole che ho affrontato (dopo aver tirato le prime tre lunghezze dure ero così stanco che la quarta m'ha tirato su un altra cordata colta da compassione :oops: ..)sono portato a credere che di quintoppppiù non ce ne fosse poi molto...chi l'ha fatta mi può dare il suo parere del tipo: sono io che non mi tengo una emerita cippa o quel tetto era un bel seibbì con i controcazzi e armenicoli vari e il passaggio del penultimo tiro con malconcio cordone da azzero vien dato quintopppppiù come scherzo ironico e irrosorio???se mi dite che era quarto non mi offendo ma ditemi qualcosa....


La via è senz'altro meravigliosa ma concordo con Quilo... la gradazione della guida di Filippi la ritengo corretta.
E' sicuramente una via continua con protezioni presenti ma non eccessive e che necessita di essere integrata, direi una via nel complesso faticosa e forse da questo deriva la tuia sensazione di esserti trovato su di un grado più elevato.
Salut
ML
Perchè arrampico? Semplice! perchè mi diverto.
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Messaggioda paolo 76 » gio mag 05, 2005 12:56 pm

boh... sarà... ma anche a me pare che superare il tettino della levis direttamente, sia un passo ben sopra al VI. Forse è VI, se si traversa all'altezza dei 3 chiodi (come faccio io :lol:), in spaccata, e si entra nel diedro, ma superarlo direttamente mi pare ci possa stare un grado ben maggiore di VI. Tra l'altro non mi sembra un poblema di distaza dalle protezioni, visto che ci sono tre chiodi all'alteza dei piedi.

Cmq, splendida via molto ben chiodata/proteggibile.
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Messaggioda quilodicoequilonego » gio mag 05, 2005 13:04 pm

paolo 76 ha scritto:boh... sarà... ma anche a me pare che superare il tettino della levis direttamente, sia un passo ben sopra al VI. Forse è VI, se si traversa all'altezza dei 3 chiodi (come faccio io :lol:), in spaccata, e si entra nel diedro, ma superarlo direttamente mi pare ci possa stare un grado ben maggiore di VI. Tra l'altro non mi sembra un poblema di distaza dalle protezioni, visto che ci sono tre chiodi all'alteza dei piedi.

Cmq, splendida via molto ben chiodata/proteggibile.



...su quel passaggio trovi diversi chiodi, ma lungo la via, pur essendo di difficoltà V°/VI° continue, non trovi protezioni ogni 3metri. Questo, puo' portare chi è abituato a vie più protette, ad arrampicare meno sciolto e fare più fatica, sia mentale che fisica, lungo tutta la via.
Per esempio l'ultimo tiro di IV° e senza protezioni (le volte che l'ho fatta io), ad esempio, non è da sottovalutare, anzi.
Io intendevo questo
enzo
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Messaggioda FEDERICO PIAZZON » gio mag 05, 2005 13:08 pm

Ho capito sono io che non mi tengo!!!
...o forse i 7a che provo a lumignano sono sesti + con gli spit!!scherzo!
Comunque sicuramente la continuità della sezione dura mi ha impressionato e provare e riprovare il tetto(la manetta d'uscita non si trova facilmente)mi ha sfiancato così tanto che il tiro soprail tetto l'ho sentitio più duro...
il tettino del penultimo tiro per me continua però a essere ben più di quinto+ perchè su quel grado trovi chiodi ogni tanto e non trechiodiinduemetri con cordone da azzero così consumato.. siete passati tutti in libera li? bravi , ma c***o quanto vi tenete per darlo un futido quinto!!???!!!
Chi è che mi consiglia salite sul genere dure uguali o poco meno ben proteggibili che si possono fare anche adesso??
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Messaggioda MarcoS » gio mag 05, 2005 13:14 pm

la questione non è "tenersi" ma "muoversi". in generale e sprattutto su certe vie.
stame ben!
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Messaggioda paolo 76 » gio mag 05, 2005 14:12 pm

allora non avevo capito io che tettino....

il passo più duro dovrebbe essere il tetto che si incontra dopo il primo tiro nel diedro. E lì, secondo me, è più di VI se si passa diritti.

Invece il tetto alla fine della via (dove parte la vaiante stenghel, se ho ben capito) non mi pare più di V+ anzi, se si esce a dx del tetto e si ritraversa e sx (cengetta appena sopra il bordo), può essere, IMHO, anche meno di V+. Il cordone da A0 non lo ricordo.

L'ultimo tiro l'è 'na m***a e no l'ho fat! :wink:
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Re: diedro manolo "cesare levis"

Messaggioda lconserva » lun mag 16, 2005 13:54 pm

FEDERICO PIAZZON ha scritto:Domenica sono andato a fare questa straordinaria via sul dain...
sono andato per provarmi su difficoltà che di norma non affronto e poter programmare l'estate con cognizione di causa....
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La via l'ho ripetuta l'anno scorso. Mi ricordo di aver trovato piuttosto duretto il tetto, di certo qualcosina in piu` di un 6a di quelli che si trovano in falesia (6a+). Il resto della via e` generalmente corretta la valutazione sul V+, max qualche passo di VI. E` un tipo di arrampicata molto classica in diedro, quindi molto diversa da quella che si trova in falesia di solito, secondo me mooolto di soddisfazione...

In ogni caso ho l'impressione che ogni volta che si usano i gradi classici V+, VI si tenda inesorabilmente a cadere in una sorta di retaggio classico, dove per scrivere un VII- deve cascare il mondo. Sbagliero`, ma perche` allora il VI e` sempre duro, mentre il 5c diventa un tiro dove quasi ti riposi ??

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Messaggioda MarcoS » lun mag 16, 2005 14:10 pm

forse anche perché i gradi che trovi in falesia (e su certe vie sportive) rispetto ad un tempo sono non di rado abbastanza regalati (oltre che abbondantemente attrezzati)?
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Messaggioda quilodicoequilonego » lun mag 16, 2005 14:41 pm

...tieni conto anche, che in falesia pensi solo a salire, e solo a salire quei 20 metri. In ambiente, bisogna stare attenti a molte più cose, e queste "distrazioni" (dal semplice salire), aumentano il grado percepito. Ma il superamento di tutto l'insieme di "problemi" è il bello delle vie tradizionali
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Messaggioda FEDERICO PIAZZON » gio mag 19, 2005 11:55 am

Marco S. hai ragione sui gradi di falesie e sportive rispetto ad un tempo,ma secondo me è anche giusto così perchè la compressione e schiacciamento verso il basso dei gradi "vetusti" è dovuto ad un certo tipo di retaggio alpinistico pre messner che si è riflesso a lungo sia su spit che su chiodi è la mentalità del sesto stitico in montagna come degli spit ogni kiloparsec in falesia sulle vie facili solo perchè chi le spitta le sa fare..Penso che una via anni ottanta di qualsiasi genere sia più impegnativa di una sulla carta equivalente ma di apertura odierna.
Quanto al tenersi e al muoversi.. non mi giudico un palestraro anche se sono un po' coniglietto.. :oops: :oops: e la differenza che c'è nell' ingaggio psicofisico tra alpinismo e sportiva lo conosco benino( anche se probabilmente tu alla mia età avevi fatto quattro volte le vie che ho all'attivo io)lo apprezzo e mi piace arrampicare in quello stile so bene che la percezione del grado è fortemente alterata dai fattori di rischio ed ambientali..il passo chiave della via in questione è però protetto extra lusso perchè hai tre chiodi ai piedi un chiodo marciotto al naso che ho migliorato con friend n4 70 cm sopra.. non c'è nulla di psyco!!Magari ho saltato delle prese (non sono esattamente un falco..)ma mi è sembrato un passaggio molto molto fisico un po' incastroso e sicuramente se la lama non la porti all'ombelico la presa dopo (quella d'uscita)la guardi e basta..
tutto questo per chiarire cos'avevo con quel tettino infame...che l' importante sia muoversi ne sono pienamente convinto (e in falesia sul lavorato credo anche di farlo bene!! :D )e ti do ragione!in ambiente però secondo me è più importante la testa che il muovimento..tanto chiunque non fa mai il suo massimo(fisico) a vista in montagna perchè è la psiche il freno.. non gareggi ne con il tuo corpo ne con la montagna..solo con te stesso.Vabbè ma cosa sto a raccontare ste cose io che ne so poco o niente???Tra vent'anni quando avrò fatto tutte le più impegnative libere della zona( :D dovrei fare cabaret!!!!!! 8) )scriverò un post e mi rimangerò ogni cosa!
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Re: diedro manolo "cesare levis"

Messaggioda gug » lun mag 08, 2023 15:50 pm

FEDERICO PIAZZON ha scritto:Domenica sono andato a fare questa straordinaria via sul dain...
sono andato per provarmi su difficoltà che di norma non affronto e poter programmare l'estate con cognizione di causa....
la guida del Filippi la grada V+ pressochè continuo con un passo(il tetto)diVI ma su internet ho trovato gradazioni ben diverse ( VI continuo,VI+ e un passo diAo) giudicando l'ingaggio notevole che ho affrontato (dopo aver tirato le prime tre lunghezze dure ero così stanco che la quarta m'ha tirato su un altra cordata colta da compassione :oops: ..)sono portato a credere che di quintoppppiù non ce ne fosse poi molto...chi l'ha fatta mi può dare il suo parere del tipo: sono io che non mi tengo una emerita cippa o quel tetto era un bel seibbì con i controcazzi e armenicoli vari e il passaggio del penultimo tiro con malconcio cordone da azzero vien dato quintopppppiù come scherzo ironico e irrosorio???se mi dite che era quarto non mi offendo ma ditemi qualcosa....


Riapro questo vecchissimo topic che ho trovato venerdì scorso cercando info sulla via dopo averla fatta, proprio perché mi erano venuti gli stessi dubbi sulla valutazione delle difficoltà e della proteggibilità e penso possa essere utile per chi cerca informazioni per andare a farla.

Partendo dalla guida di Filippi si è portati a pensare che sia una via facile, perché di fatto è al massimo di V+ e con ottima chiodatura, invece quando invece poi si trova una via con tutti tiri di VI e VI+, molto fisica, con diversi chiodi, ma su cui è indispensabile integrare perché in alcuni tratti la distanza fra i chiodi è notevole (sul penultimo tiro almeno 10/12 m).
Tra l'altro ho trovato particolarmente impegnativo proprio il tratto per arrivare ai chiodi di uscita del penultimo tiro, dove dopo aver messo un paio di friend si deve fare un paio di passi un po' precari con una protezione non molto buona perché non eviterebbe di cadere su una piazzola sospesa.
E non si tratta di non essere abituati a questo tipo di scalata o di non conoscere questo tipo di vie, perché ho inseguito a lungo questa via perché avevo fatto tutte le più importanti vie di questo genere in Valle del Sarca: Missile, Diedro Stenico, Renata Rossi, Pilastro Gabrielli e Diedro Loss. Leggendo le relazioni sulla guida ci si convince che fra queste e il Diedro Manolo ci sia un grado di differenza e invece non è assolutamente così: secondo me ad esempio è nettamente più impegnativa del Diedro Loss, che ha diversi tiri di VI e VI+.

Il problema secondo me nasce dal fatto che sicuramente queste valutazioni sono state date da Manolo in apertura e sono compresse e nessuno poi ha voluto aggiornarle per renderle coerenti con le altre vie: solo che così si possono fare valutazioni sbagliate. Ad esempio noi ci siamo andati come prima via della stagione e praticamente senza ancora aver messo friend o dadi, quando invece sarebbe stato meglio fare diversamente, o addirittura avevamo invitato una ragazza che arrampica da poco perché appunto la valutavamo molto più facile: meno male che non è venuta :wink:

Aggiungo poi per completezza che il chiodo sulla placca finale di VI sotto l'albero pensile noi non lo abbiamo trovato e da lì quindi è preferibile uscire verso sinistra, come del resto dovrebbe passare la via originale e dove si trovano possibilità di protezione e difficoltà più basse.
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Re: diedro manolo "cesare levis"

Messaggioda Kinobi » lun mag 08, 2023 17:44 pm

Ho fatto questo via sui 37 anni va circa.
La ricordo non facile, ma nulla di più. Nel senso, non ricordo.
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Re: diedro manolo "cesare levis"

Messaggioda gug » lun mag 08, 2023 18:09 pm

Kinobi ha scritto:Ho fatto questo via sui 37 anni va circa.
La ricordo non facile, ma nulla di più. Nel senso, non ricordo.


Si, infatti, non è certo una via estrema, è una solida via classica di VI grado, ma il punto secondo me è che la relazione della guida la banalizza e la fa sembrare più facile di altre al contrario di come è in realtà
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Re: diedro manolo "cesare levis"

Messaggioda Pié » ven mag 12, 2023 8:41 am

L'ho salita parecchi anni fa, per cui i ricordi sono abbastanza vaghi. Sicuramente la prima volta che ero andato a farla non l'avevo fatta perchè non mi ero sentito di salire il camino marcio dello zoccolo slegato, ed eravamo andati a bere delle birre visto che evidentemente non era giornata.. La volta dopo avevo scoperto che stando a dx era più facile... comunque a parte il tiro del tettino dove mi pare di averci fatto un resting, mi ricordo un'arrampicata molto delicata nel senso che avevi poco per le mani, poco per i piedi e c'era da fidarsi molto... oltre che di chiodi non è che ce ne fossero molti ed idem tantissime possibilità di integrare... penso che l'untume che si è aggiunto in quasi una ventina d'anni non abbia giovato, magari la tua sensazione è anche per quello. Ad ogni modo, quando eravamo andati la prima volta avevamo sopra dei ragazzi che l'avevano letteralmente passeggiata.. Non dico che nel tempo che avevo deciso le mie sorti sul camino marcio han fatto la via, ma non ci mancava tanto.. non ho idea di chi fossero, ma veramente bravi.
evviva la burtleina!
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