etica di chiodatura

Arrampicata e alpinismo su roccia in montagna

Messaggioda Maurizio » mer ago 25, 2004 15:01 pm

[quote="pf"]Ricordando che quella volta ad Ivrea le arance erano dolorosissime e che quindi è meglio esporsi ora che è tempo di angurie...

L'esempio dei Remy è un buon esempio, non so se esiste qualcuno che ha aperto più di loro in Europa.

Ciao Fabio,

a titolo di curiosità...perchè non penso assolutamente che risponda a verità... lo sai che c'è un tipo di Genova che ama le statistiche e che è 20 anni che raccoglie minuziosamente ogni info e registra tutto? Una cosa pazzesca. un giorno mi ha mandato questa mail:

Ieri sera, incuriosito dalla molteplicità delle tue vie, ho provato
a fare una statistica di quanto ho nel mio Data Base. Allora: su oltre
80.000 alpinisti ho estratto quelli che hanno più di 500 salite (non è detto
che siano tutte "prime salite"). E il risultato è il seguente:
* Coolidge 510
* Daniel Gorgeon 528
* Victor de Cessole 562
* Pete Oxley 678
* Gian Carlo Grassi 1154
* Maurizio Oviglia 1312

Complimenti!!!

---

A parte questo dato, che non credo sia vero, perchè conosco gente che come prime salite e ripetizioni ne ha ben più di me...credo che sicuramente i Remy siano quelli che detengono il trono... Però negli ultimi anni ho capito che è soprattutto la qualità a pagare...dunque probabilmente anche io passerò la vecchiaia a sostituire e raddrizzare :cry: :roll: :roll: :lol: quando non a schiodare le mie stesse vie... :cry:

ciao

Maurizio
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Messaggioda Drugo Lebowsky » mer ago 25, 2004 16:23 pm

Cialtrone ha scritto:.......
Ma nessuno si è espresso su come fare "manutenzione" a 'ste benedette vie esistenti che ci sono in montagna...............


Ecco, appunto, è questo il problema: ma perchè BISOGNA che qualcuno faccia manutenzione alle vie classiche?
Ok, sono un retrogrado, ma non lo capisco.
Nè più ne meno che le esagerazioni alla Valbelluna.
Secondo me sbaglia sia chi vuol "sistemare", sia chi vuol "riportare alle origini".

...certo che metter spit e catene sul Velo...altro che Valbelluna...ci vorrebbe il FLESSIBILE...
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Messaggioda valbelluna » mer ago 25, 2004 16:58 pm

Drugo Lebowsky ha scritto:
Cialtrone ha scritto:.......
Ma nessuno si è espresso su come fare "manutenzione" a 'ste benedette vie esistenti che ci sono in montagna...............


Ecco, appunto, è questo il problema: ma perchè BISOGNA che qualcuno faccia manutenzione alle vie classiche?
Ok, sono un retrogrado, ma non lo capisco.
Nè più ne meno che le esagerazioni alla Valbelluna.
Secondo me sbaglia sia chi vuol "sistemare", sia chi vuol "riportare alle origini".

...certo che metter spit e catene sul Velo...altro che Valbelluna...ci vorrebbe il FLESSIBILE...



Nessuna esagerazione, oh esimio Drugo!
Se non si fa nulla e si accetta tacitamente il procedere delle cose, tempo dieci anni ed è lo sfacelo: ciodi, ciodere, spit e fix ovunque. Senza rispetto di storia, tradizioni, etica, primi salitori e compagnia cantante.
Ma ti rendi conto? Spit (e catene) sul velo! Obrobrio!
Se solo fosse accaduto negli anni 80, entro una settimana (1) dalla "posa in opera" ci sarebbe stato qualcuno che avrebbe spaccato via tutto, senza pensieri. E nessuno si sarebbe permesso di criticarlo, anzi.
Ora, invece, si prova a ragionare e discutere, a vedere le diverse sfaccettature della questione, bla bla. Cazzate.
E' come guardare la televisione: un mucchio di porcheria.
Alpinismo è rispetto dell'etica, a qualsiasi livello e a qualsiasi grado. E' il come che conta. E' la stessa roba successa sulle placconate rivisitate dal buon King Lizard. E il processo continua e si evolve.
Con l'aiuto dei materiali supertecnologici di oggi (te lo ricordi il tanto osannato, e ora mortosepolto clean climbing?) il dovere è riportare alle origini, altroche seghe mentali. E se vuoi avere il culo parato e straparato và a Erto (che una volta magari potevi pure romperti una caviglia perchè non arrivavi al primo spit, ma adesso mi pare ben sicuro no?).
Ma l'esempio del Velo è diffuso: gli spit alle soste della Cassin alla Ovest, il progetto di chiodatura sicura delle guide alpine e avanti con sta tiritera!
Se uno non ce la fa, torna giù. Io l'ho fatto spesso e non è "sconfitta" ma "consapevolezza".
Porca di quella p*****a se le lascio là quelle catene!
A costo di metterle giù tutte alle Perine.
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Messaggioda Titanium » mer ago 25, 2004 19:14 pm

Parlavo di questioni simili con un amico-guida alpina e ci dicevamo che uno dei problemi dell'atteggiamento impernte è che si vuole far finta che tutti siamo uguali e che tutti abbiamo le medesime possibilità. Estrinsecando, tutti possiamo fare tutto. Invece siamo tutti diversi per genetica, per evoluzione, per conoscenze e capacità.

Ma la tendenza è quella di portare il 102enne nello spazio, il neonato all'università, e chiunque si svegli con il firticchio su una via di arrampicata. Così, anziché approcciare la questione dal basso concludendo che per raggiungere un traguardo troppo elevato non posso fare altro che alzare il mio livello, si finisce per concludere che la soluzione ottimale sia abbassare il livello del traguardo fino a che non posso coglierlo da qui dove sono.

Ma qui il problema non è la montagna. Il tipo che paga 5000 euro per essere DAVVERO parancato attraverso il pesce con rischio di entrambi vale come il pirla che fa la garetta al mugello perché ha i soldi per avere la moto che spinge, o come la laurea presa barrando il quadratino giusto in un quiz del c***o anziché imparando davvero la materia.

Il problema è che ci sono interessi potenti e violenti che da dietro il palco governano qualsiasi (o quasi) attività, e non c'è molto da fare se non lottare contro se stessi edimpedirsi di cadere in simili trappole.

COl benestare di QLDQLN :wink: so benissimo che per arrivare in cima ad una parete di montagna arrampicando dovrò fare fatica, esperienza, e prendere tante bastonate, anziché sperare di potermi tirare su per una serie infinita di 1500 spit.


Sono considerazioni generiche, e amare, fatte appunto a suo tempo, ma avulse da questa o quella via, dallo spigolo del velo o da spittare le soste e non i tiri o tutto quanto o niente..
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Messaggioda King Lizard » mer ago 25, 2004 19:31 pm

Maurizio ha scritto:Per la palestra trad dovremo ancora aspettare che i tempi siano più maturi e che la massa abbia capito bene cosa vuol dire "moderno"... :roll: :wink:

Maurizio, mi scuserai, parto da questa tua per comodità, non per rispondere direttamente a te. Mi piacciono i termini che hai usato e da qui parto.

La massa non sa cos?è arrampicata, non sa cos?è alpinismo, nemmeno etica, trad, moderno. La massa consuma e basta. Planetmountain pubblica 10 itinerari e la massa va solo lì. Bep mette i tiri con grado e foto e tutti a zigzagare su luce del primo mattino-la grande guerra-pacchia-grande muro. Il sito di Tosi aggiorna le condizioni delle gite di scialpinismo e il weekend dopo sulle consigliabili ci trovi il mondo. Tiziocaio racconta che c?è c?è ghiaccio scarso in val di Sole e per tre settimane non ci si preoccupa nemmeno di andare a guardare.
Pappa pronta.
Questo è quello che la massa vuole. La massa parla di ingaggio, di obbligatorio, e queste sono le uniche varianti ignote ammesse. La bella arrampicata e il bel passaggio, la via e la cima.
I tempi erano maturi anni fa, con il nuovo mattino, ora stanno marcendo :roll:

Troppa gente? Non penso: vent?anni fa in generale ce n?era di più, era solo meglio distribuita, c?era più gente con il cervello acceso, oggi la maggioranza lo ha connesso, ma in quanto a farlo funzionare :?

È bravo Larcher che mette solo tre spit su un tiro di 7c e due di sosta, ma è meno bravo chi ne mette quattro sulle stesse difficoltà? Trenta tasselli su cinquanta metri di IV sono una storpiatura? L?etica dello spit è legata al grado. Arriverà il nipotino di Rolando, passerà con uno spit su un tiro di 8a e il nonno diventerà il vegliardo dal trapano facile? Oppure il livello di cacasottaggine scenderà ancora, e oltre alle soste delle classiche si chiederà più accessibilità alle alte difficoltà? Cominceremo a veder le guide (perché poverini loro in montagna ci stanno 365 giorni all?anno e ci lavorano e hanno diritto etc. etc.) ad aggiungere spit sulla Larchervigiani? Del resto se la frequentazione aumenta, quei due pirla :wink: mai avrebbero immaginato che il loro capolavoro diventasse una via alla portata della massa, che però non può fare voli di trenta metri, non è etico su una via a spit.

Mai nessun medico di base ha prescritto la salita di una classica. E, per quanto sia cinico, non mi pare sia obbligatorio abbattere le barriere architettoniche nelle Pale di San Martino per permettere a qualcuno di salire sul Velo in carrozzella. I diversamente abili sono decisi ad ottenere quanto vogliono by fair means più che la quasi totalità degli attuali climber cerebrolesi ed esosi pataccati.

Chi apre ha diritto di scegliere in che modo farlo, sapendo che moderno non vuol dire solo trapano e telefonino, ma minimo impatto. Chi ripete ha il dovere di attenersi alla via indicata, non solo come tracciato, ma soprattutto come idea.

La godibilità dell'arrampicata è legata alla sicurezza e all'allenamento? quella dell'alpinismo alla preparazione e al non lasciare tracce. Chi non se la sente di giocare a poker con solo 5 carte in mano, può accendere la TV e scegliere tra centinaia di canali.
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Messaggioda Maurizio » mer ago 25, 2004 20:33 pm

Ciao King, dio mio, non pensavo di parlare un giorno con Jim Morrison in persona :D .

Siamo d'accordo...ma tu vuoi portare il discorso sulla fanta-arrampicata. Che succederà in futuro? Io non ho soluzioni e tanto meno riesco a prevedere il futuro ...Però di professione faccio il pubblicitario... dunque so quale impatto possa avere sull'opinione pubblica, la massa appunto, ciò che fa un testimonial, se propaganda una certa idea in modo sottile e pulito. Tanto per fare un esempio, quattro anni fa, provocatoriamente, "attrezzai" una falesia senza mettere un chiodo, la salii solo con i nut e friend, come si fa in Inghilterra. Pubblicai un articolo con belle foto sulla Rivista della Montagna. Due anni dopo Calibani fece un viaggio in Inghilterra e salì un tiro di hard grit qui in Italia, forse il primo, se non consideriamo i miei. Nota che solo un anno prima se proponevi ad un garista di andare in vacanza in Inghilterra ti avrebbe mandato a quel paese istantaneamente... Pedeferri fece delle cose simili al Sasso remenno. Fiorirono gli high ball un po' in tutta Italia, mentre prima erano considerati da criminali (un mio articolo su Pareti, con foto senza paratore su massi alti, ricevette diverse lettere di proteste). Magari è tutta una coincidenza e mettiamo pure che lo sia, e che tutti invece siano stati soggiogati dal video Hard Grit. C'è in ogni caso una parziale riscoperta dell'arrampicata psicologicamente esigente, in poche parole del rischio, almeno da parte di molti top climber. Huber, ad esempio, fa le solitarie slegato, Bubu le sue vie sui chiodi normali, persino Larcher ha iniziato ad aprire trad e a liberare vecchie vie. Tutto ciò non vuol dire nulla?
Ora, tu non sei uno stupido e sei sicuramente un tipo navigato, per cui sai bene che io non ho inventato proprio nulla, ma ho solo girato la frittata. Solo che, invece che tenermelo per me, come fanno tanti, ho utilizzato i media per dire che l'avevo girata. Comportamento disdicevole, per alcuni. In realtà sai bene che son tutte cose che si facevano 20/30 anni fa, bouldering compreso. E sai bene anche che quelli che in qualche modo hanno recepito il messaggio e il cambiamento di tendenza sono pochissimi, per ora. Troppo pochi. La massa, come dici bene tu, continua a fare ciò che andava di gran moda 10 anni fa e a volere l'arrampicata plaisir, spit dappertutto, obbligatorio non sopra il 6b. Però è comunque un inizio, e sicuramente ci sarà un inversione di tendenza a medio-lungo termine.
Hai tirato in ballo il Nuovo Mattino. Anche il messaggio di Motti e soci, negli anni 70, non era stato recepito. Lo si è assimilato (e spesso anche travisato) solo molto dopo. E' normale che sia così. Parli delle teste pensanti negli anni '70. Ma immaginiamo di entrare nella macchina del tempo e trasferire questa discussione 10 anni fa. Tu credi che ci sarebbero altrettanti utenti che sposerebbero le tue tesi? Secondo me oggi c'è molta più gente che "pensa" di 10 anni fa... Come ha detto qualcuno, gli spit sulle classiche sono in gran parte opera di professionisti, non degli utenti di questo forum.

In poche parole. Io ho fiducia che le cose cambino e, a dispetto di quel che sembra ora, aumenti la sensibilità. E' necessario però parlarne. Sarebbe importante un'attività di denuncia, come quella che hai fatto tu in questo topic, con tanto di foto, non solo sui forum. Ma sulle riviste. Perchè le cose cambino serve l'impegno di tutti.

This is the end, cantava Jim, ma io non mi darei ancora per vinto...

ciao

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Messaggioda àshpita! » mer ago 25, 2004 21:43 pm

Ho avuto solo il tempo di "sorvolare" un topic finalmente robusto, interessante ed autorevole. Ora so come passerò domani la pausa pranzo: a rileggere con attenzione i tanti spunti qui riportati.
Prima però vorrei provare a lanciarne uno anch'io.
Premesso che conosco abbastanza la Valgardena e che ne sono innamorato; premesso anche che ho avuto modo di conoscerne alcune guide, di averci parlato a lungo e di essermi fatto un'idea del loro modo di pensare e di agire, che ritrovo in modo abbastanza rispondente nel loro documento, mi chiedo:

perché lo hanno elaborato, scritto e, soprattutto, divulgato?

Il tema come si nota in questo topic è appassionante, ma il loro è solo un contributo ragionato ed autorevole volto ad indicare la via ad una masnada sbandata ed anarchica di alpinisti disorientati?
àshpita!
 
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Messaggioda Maurizio » gio ago 26, 2004 7:43 am

àshpita! ha scritto:Ho avuto solo il tempo di "sorvolare" un topic finalmente robusto, interessante ed autorevole. Ora so come passerò domani la pausa pranzo: a rileggere con attenzione i tanti spunti qui riportati.
Prima però vorrei provare a lanciarne uno anch'io.
Premesso che conosco abbastanza la Valgardena e che ne sono innamorato; premesso anche che ho avuto modo di conoscerne alcune guide, di averci parlato a lungo e di essermi fatto un'idea del loro modo di pensare e di agire, che ritrovo in modo abbastanza rispondente nel loro documento, mi chiedo:

perché lo hanno elaborato, scritto e, soprattutto, divulgato?

Il tema come si nota in questo topic è appassionante, ma il loro è solo un contributo ragionato ed autorevole volto ad indicare la via ad una masnada sbandata ed anarchica di alpinisti disorientati?


...il perchè è detto proprio nel mio precedente intervento. Perchè si è raggiunto il limite e ora c'è un'inversione di tendenza. Il documento dei gardenesi va in questa direzione. Anche gli spit sullo spigolo del Badile sono stat tolti da un gruppo di "guide dissidenti" della Val Malenco, mica ho detto che perchè uno è guida deve fregarsene di preservare le vie classiche! Per fortuna che tutti non la pensano allo stesso modo. In tutto l'arco alpino, e anche nell'Italia centrale ed insulare, ci sono segnali (che prima non c'erano) di insofferenza verso le spittature selvagge. Chi schioda alla Valbelluna, chi tenta di discutere, chi scrive in un forum, ma una reazione si registra. Io penso che si arriverà alla proposta di aree clean e spero che il CAI, o chi per esso, individuerà delle pareti alpine dove NON si può più aprire. Si potrebbe anche "razionalizzare" ciò che c'è. Ad esempio il Gran Capucin, tanto per fare un nome. Qui in Sardegna lo stiamo tentando di fare per l'Aguglia. Però tieni conto che qui c'è un forte senso di appartenenza del territorio. Nel senso che sembra ovvio a tutti che l'Aguglia appartenga al comune di Baunei. Dunque basta sensibilizzare il sindaco sul problema ed il gioco è fatto. Nelle Alpi non è così, e trovo improbabile che il comune di Chamonix faccia un ordinanza di "non apertura" sul Gr. Capucin...

ciao

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Messaggioda orietta » gio ago 26, 2004 9:33 am

àshpita! ha scritto:
perché lo hanno elaborato, scritto e, soprattutto, divulgato?
Il tema come si nota in questo topic è appassionante, ma il loro è solo un contributo ragionato ed autorevole volto ad indicare la via ad una masnada sbandata ed anarchica di alpinisti disorientati?

Io credo di avere una possibile risposta alla tua domanda (domanda retorica?) e te la do con un esempio.
Vai sulla Prima Torre del Sella. A destra della Rossi c'era una via del '77 di Callegarin, la via Bruno Bertoldi, massimo VI+, chiodatura tradizionale. Una via impegnativa e severa, seppur breve e comoda.
Nel 2002 arrivano i bolzanini Roly Galvagni e Massimo Maceri, armati di trapano (violenza perforatrice) e aprono Delenda Cartago, che nei primi tre tiri (sono 5 in totale!) ricopre la Bertoldi. Un effetto strano di questa operazione è che il VI+ con chiodatura trad è diventato non si sa come 6b su spittatura da falesia, ma questo è OT.
Ora di fatto la Bertoldi non esiste più, però su Delenda Cartago c'è la fila.
E' solo uno degli esempi che si possono fare (in altro topic si parla di una via "moderna" che minaccia la bellissima Moroder in Quarta Torre).
Credo che l'incubo che ha indotto i gardenesi a divulgare quel documento sia la prospettiva di vedere in un giorno non lontano un paio di volonterosi rodigini o spezzini o padovani aprire una nuova via "moderna" dal nome esotico che ricalca Geo o Brunsin o Franz (o altro) nei primi quattro tiri (o negli ultimi, cambia poco) o che gli passa a venti centimetri di distanza. O di vedere pareti che meriterebbero ben altra impresa svendute al prezzo di un Hilti, magari calandosi dall'alto.
Ciao
orietta
 
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Messaggioda Feo » gio ago 26, 2004 10:07 am

orietta ha scritto:Io credo di avere una possibile risposta alla tua domanda (domanda retorica?) e te la do con un esempio.
Vai sulla Prima Torre del Sella. A destra della Rossi c'era una via del '77 di Callegarin, la via Bruno Bertoldi, massimo VI+, chiodatura tradizionale. Una via impegnativa e severa, seppur breve e comoda.
Nel 2002 arrivano i bolzanini Roly Galvagni e Massimo Maceri, armati di trapano (violenza perforatrice) e aprono Delenda Cartago, che nei primi tre tiri (sono 5 in totale!) ricopre la Bertoldi. Un effetto strano di questa operazione è che il VI+ con chiodatura trad è diventato non si sa come 6b su spittatura da falesia, ma questo è OT.
Ora di fatto la Bertoldi non esiste più, però su Delenda Cartago c'è la fila.
E' solo uno degli esempi che si possono fare (in altro topic si parla di una via "moderna" che minaccia la bellissima Moroder in Quarta Torre).
Credo che l'incubo che ha indotto i gardenesi a divulgare quel documento sia la prospettiva di vedere in un giorno non lontano un paio di volonterosi rodigini o spezzini o padovani aprire una nuova via "moderna" dal nome esotico che ricalca Geo o Brunsin o Franz (o altro) nei primi quattro tiri (o negli ultimi, cambia poco) o che gli passa a venti centimetri di distanza. O di vedere pareti che meriterebbero ben altra impresa svendute al prezzo di un Hilti, magari calandosi dall'alto.
Ciao


Ecco qui: Bertoldi (new age :lol: :lol: o Delenda Carthago).
Anch'io, come un pecorone, mi son infilato su... sosta 2, dopo il tiro chiave: due luccicanti spit affiancati ai due chiodini originali (con anello) farmati da blocchetti di legno... 8O )
Immagine
Feo c'è! ... o ci fa?
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Messaggioda orietta » gio ago 26, 2004 10:36 am

bepositive ha scritto: fiore di corallo in mandrea ....soleado ...

mi dispiace ma non so darti una risposta, non ho ripetuto nè l'una, nè l'altra.
Di esempi tipo Bertoldi/Cartago, credo che se ne possano portare molti, sarebbe interessante mantenere il discorso sulla zona del massiccio del Sella e limitrofi, o magari alle Dolomiti, visto che ad esso il documento che ha innescato il topic si riferisce. Credo infatti che allargando il discorso alla valle del Sarca, alla Sardegna, al Monte Bianco, al Medale, a Sanetsch, a Briancon, a Paklenica, alla Groenlandia e al sud Africa si rischi di perdere un po' di vista il problema...
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Messaggioda pf » gio ago 26, 2004 11:23 am

Guardando le cose in macrovisione, noto che non ci sono assolutamente posizioni inconciliabili, nel senso che pare di osservare il classico schieramento bipolare, con posizioni da RC ( Valbelluna...) a Margherita ( Cialtrone ), sia chiaro senza nessun riferimento politico. Io mi sento un pò Verde e un pò Prodiano, nel senso che sono contrarissimo alla minima aggiunta di materiale alle vie esistenti ma sono per la loro manutenzione, con una posizione anche più tollerante nel caso di vie di scarso spessore storico/culturale.
Sembra quindi che in realtà siano pochi, forse pochissimi, quelli che sono capaci di mettere catene e spit sul Pesce o sullo Spigolo Gervasutti alla Punta Allievi ( vedi guida di Von Kanel: "peccato che una via classica così bella come la Gervasutti non sia ancora stata riattrezzata a spit"...), o che partirebbero armati fino ai denti di spit o di chiodi lungo la stessa linea di salita di una via già esistente ( ed importante ). Fra l'altro sembra che gli scempi possano essere fatti solo su vie classiche, ma andate a chiedere a Dal Pra cosa ne pensa della via chiodata dall'alto da Dulac e Andrada a Gorropu, per giunta spesso a pochi metri dalla Dal Pra/Kammerlander.
Verso quei pochissimi forse l'atteggiamento alla RC non è del tutto sbagliato: nel senso che attrezzare una via sia pure a ferrata costa tempo e denaro e vedersela schiodata sarebbe una bella mazzata.
Una osservazione sulle doppie: lasciando stare le catene che in effetti pure in falesia stanno abbastanza male, secondo me le calate in doppia devono essere sicure e a prova di bomba. Non ci vedo nessun calo di avventura nel calarsi da una doppia a spit piuttosto che da una doppia a cuneo di legno. L'avventura è un'altra cosa, la doppia di per sè è una cosa stupida ma pericolosissima e secondo me non si preserva nessun spirito selvaggio nel lasciare doppie attrezzate con roba arrugginita e traballante. Pedrini è morto perchè faceva le doppie in un certo modo, è stato grandissimo per come e dove saliva, ma il giudizio sulle sue doppie e sulla sua fine è unanime.
Forse qui sento l'influenza speleologica, dove si è grandi quando si esplora in condizioni anche isolatissime, rischiando nella progressione e nei tempi, ma si è coglioni se si attrezza male una calata di un pozzo.
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Messaggioda sergio63 » gio ago 26, 2004 11:37 am

Bene adesso sono proprio contento di leggervi ...

personalmente sono d'accordo con B+ che l'etica non va certo a zone
almeno io personalmente cerco di comportarmi allo stesso modo dappertutto

per me, prevalentemente ripetitore di vie sul V/VI, il massimo della soddisfazione è sentirmi a mio "agio"e "autonomo" in parete/montagna

per questo ripeto/apro (poco) da sempre (vent'anni) cercando di seguire l'etica clean proprio perche mi fa sentire meglio

se "uso" uno spit/resinato (lo faccio) mi domando sempre se sarei mai salito se qualcuno non mi avesse "preparato" la via (anche per la sicurezza); con i chiodi e le protezioni veloci ho un rapporto diverso, so che sono/sarei capace e mi da particolare soddisfazione trovare il modo di metterli anche in posti non facili...(sono sorpassato anche in questo non mi sembra sia più un aspetto sentito da nessuno)

probabilmente l'etica dipende anche dagli obbiettivi di ciascuno

c'è poi il problema della convivenza e del rispetto reciproco
è mi sembra sia stato quì evidenziato bene

mi lascia poi perplesso il problema dell'affollamento sulle vie; ultimamente (causa tre bambini piccoli) non giro più molto ma qui in Brenta mi sembra proprio (purtroppo ?) che non esista salvo pochissime vie e giornate....
quet'estate ho fatto sei vie mai trovata un'altra cordata...
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Messaggioda cialtrone » gio ago 26, 2004 11:47 am

Boh.
Io continuo a non capire.
Si portano esempi di gente che interseca vie esistenti, ricopre quelle che già ci sono, etc etc., e si parla di costoro come se fossero i portavoce di una gran massa di persone, tutti armati di Bosch e fix.
E' come se pensassimo che tutti, girando per città, sputino sui monumenti, e caghino per le piazze.
Non mi pare così. Anche se senza dubbio qualcuno che fa queste cose c'è. Ma questo è un problema di cultura, non di divieti. Per evitare che si caghi nelle piazze, non credo che il metodo migliore sia vietare la frequentazione delle piazze od andare con la fiamma ossidrica a chiudere gli orifizi posteriori di coloro che fanno ciò.
E del resto, fatemelo dire, la cultura non è certo legata alla capacità tecnica (da sempre): mi pare che il signor Astner, al cui confronto io sono una mmmerda, e che non mi pare sia l'ultimo, abbia piallato con la sua ISO2000 una precedente via, e che in Lavaredo non sia certo l'unico dei big moderni ad aver fatto una cosa simile...Come del resto il professor Rabanser, a cui va tutta la mia stima ed ammirazione, nel 1999 ha aperto in Innerkofler, e senza intersecare una fava, "la Falce", e, da quanto ho visto, sullo spettacolare tiro di VIII- ha piantato anche gli spit, alternati sapidamente da chiodi spessorati da tenero legno.

Dunque. Questo è un problema di cultura. E questa si insegna. Chi di noi lo fa attivamente? Alzi la mano. E se non la alzate, mettetevela in coscienza sul cuore.

Il secondo problema strettamente connesso con il primo (il rispetto per le piazze che già ci sono), è quello di costruire le piazze nuove. Ed anche qui, oltre al problema tecnico, in se interessantissimo ma che, ahimè, è quello su cui si fa più leva, da sempre, perchè porta gloria, pesa estremamente la questione di cultura, ovvero di legame etico con la superficie terracquea, che di gloria non ne dà alcuna.
Anche in questo caso vedo fondamentale l'insegnamento e la divulgazione. Quella seria, però.

Il terzo problema è come manutenere le piazze. Insisto nella mia noiosità. Indipendentemente dal fatto che esista gente che ci caga sopra. Perchè, come saprete meglio di me, i monumenti si manutengono, eccome! E questo, fatemelo dire, è il più semplice da risolvere. Si discuta, e si agisca (e con agire intendo dire che se la summa sapienza alpinistica decide, dopo aver valutato e ponderato di tutto e di più, di lasciare tutte le piazze nel loro attuale stato, e che mai verranno toccate, si agisca in questo senso, ovvero non si tocchi nulla).
:-)
Ciao!
cialtrone
 

Messaggioda cialtrone » gio ago 26, 2004 11:52 am

pf ha scritto: (...) con posizioni da RC ( Valbelluna...) a Margherita ( Cialtrone )

[OT]
Margherita tua sorella! Io sono un comunista, anzi, Komunista. E se vedo una margherita, me la fumo...
:D
[/OT]

Ciao!
cialtrone
 

Messaggioda Buzz » gio ago 26, 2004 11:59 am

oi cialtrone...
sono in vallee ... e quella birra?

;-)

(leggo con attenzione il 3d ma sono indeciso...
un giorno mi sveglio pieno di adrenalina e gli spit mi fanno schifo, il giorno dopo tremebondo e li adoro, a periodi gonfio il petto pensando all'alpinismo eroico, guardando le classiche e ammirando quelle tempre di uomini che hanno aperto certe vie, altri mi nullifico nella massa e ci farei un bel taglia cuci a piastrine lucenti)

forse interverrò con più nick a seconda dello stato d'animo...
mi trattiene l'idea che potrei iniziare a litigare con me stesso)

:roll:
Buzz
 
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Messaggioda cialtrone » gio ago 26, 2004 12:06 pm

Buzz ha scritto:oi cialtrone...
sono in vallee ... e quella birra?
;-)
Alè Buzz! E fino a quando ci resti?

Buzz ha scritto:(leggo con attenzione il 3d ma sono indeciso...
un giorno mi sveglio pieno di adrenalina e gli spit mi fanno schifo, il giorno dopo tremebondo e li adoro, a periodi gonfio il petto pensando all'alpinismo eroico, guardando le classiche e ammirando quelle tempre di uomini che hanno aperto certe vie, altri mi nullifico nella massa e ci farei un bel taglia cuci a piastrine lucenti)

forse interverrò con più nick a seconda dello stato d'animo...
mi trattiene l'idea che potrei iniziare a litigare con me stesso)

:roll:

Io l'ho sempre detto che tu sei avanti. Il triplo nick a seconda dell'umore è una genialata ;-)
Ad ogni modo io ho deciso da che parte stare: sono una mmerda, ma rispetto tutti! Adoro l'aria dell'arrampicata, in ogni sua forma, ma di sera mi piace essere a casa con moglie che mi saluta. O quanto meno, mi piacerebbe che ritrovassero almeno la mia dentiera, per il riconoscimento del cadavere, sai...è per questo che le soste mi piacciono inox! :-)
Ciaoooo!
cialtrone
 

Messaggioda Maurizio » gio ago 26, 2004 12:16 pm

ciao,

brevemente

a Orietta: il fenomeno che tu hai osservato è capitato anche su una mia via dell'84, trad, si direbbe ora, oggi rispittata senza informarne gli apritori. Il V+ (UIAA) è oggi divenuto 6a+. Tale fenomeno è curioso e non sto qui a spiegare le ragioni per cui probabilmente si manifesta...

Poi si potrebbe fare un esperimento grafico, ci vorrebbero non più di due ore. Prendere un disegno di una parete famosa, che so, la Seconda o terza torre del Sella, e intrecciarvi sopra un considerevole numero di linee tratteggiate e puntinate (in un solo disegno, non come fa Piola per il Capucin, che ne ha fatti tre). In concomitanza delle vie classiche una bella scrittina, come si legge oramai in tante guide 'ex tracciato Vinatzer"...oppure "vecchio tracciato Messner"...oppure ancora "variante originale Pincopalla"...anche se "variante-originale" è una contraddizione in termini, capita ormai di dover leggere anche questo. Avremmo un'idea più che efficace di quello che succederà a breve e del perchè i gardenesi hanno scritto il loro manifesto.

a Be+: non bisognerebbe mai confondere l'apertura di vie nuove con la riattrezzatura (o manutenzione, che dir si voglia) di quelle già esistenti. Sono due situazioni molto diverse. Io ho fatto le mie proposte.

a Cialtrone: io alzo la mano, molto presuntuosamente. Mi vedi? Sono sempre in prima linea, al centro delle polemiche! Però alla sensibilizzazione culturale devono seguire anche i fatti, altrimenti si rimane nel campo delle chiacchere. Le ordinanze non piacciono a nessuno, però possono obbligare qualcuno a riflettere ed a rimpiangere la libertà (mal usata) che c'era prima.

amen

maurizio
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Messaggioda Maurizio » gio ago 26, 2004 12:21 pm

Cialtrone ha scritto:
pf ha scritto: (...) con posizioni da RC ( Valbelluna...) a Margherita ( Cialtrone )

[OT]
Margherita tua sorella! Io sono un comunista, anzi, Komunista. E se vedo una margherita, me la fumo...
:D
[/OT]

Ciao!


...infatti i comunisti sono di centro...aggiornati! :twisted: :twisted:

poi per te e Fabio Palma, che avete così terrore delle soste e amate rivedere la moglie la sera...non vedo che problema c'è: basta andare a fare le vie a spit e depennare dai propri desideri le vie trad... O ci debbono essere per forza nei vostri curriculum? :twisted: :twisted: :lol:

ciao

Maurizio
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Messaggioda orietta » gio ago 26, 2004 12:57 pm

Tacciata di provincialismo, rispondo:
il documento da cui siamo partiti si intitola Etica della chiodatura alpinistica in Val Gardena.
Formulano dei principi generali e dei criteri di applicazione nello specifico.
Io credo che nella ricerca di una soluzione universalmente valida (dalle Alpi al Madagascar) e universalmente condivisa (apritori, fruitori della domenica, palestrari, vecchi e nuovi alpinisti, arrampicatori estremi, liberatori di artificiali, CAI, guide, uomo della strada, soccorso alpino, contribuenti, sindaci, storici, APT, .... l'ONU?) si rischia di lasciar passare troppo tempo e nel frattempo un fenomeno irreversibile avanza. I gardenesi, saggiamente e con grande spirito pratico, guardano alla loro valle. Io credo che se raggiungono un risultato di tutela su di essa, comunque questo avrà un effetto positivo di esempio e di contagio sulle zone limitrofe.
E come qualcuno ha scritto, tirare in mezzo i sindaci in alcuni posti e in alcuni casi è positivo, in altri no. Idem per il CAI e idem per le guide idem per tutti gli altri.
Saluti.
orietta
 
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