Chiodare dal basso!!!!

Arrampicata e alpinismo su roccia in montagna

Messaggioda pittolo » mer apr 27, 2005 22:25 pm

Per cuorpiccino:
p.s. per pittolo: non ho capito se il pinguino è contento.


Il pinguino fa i salti di gioia.....quando il diavolo smette.......





Devil inside!
pittolo
 

Messaggioda cuorpiccino » gio apr 28, 2005 9:20 am

mimo^ ha scritto:
bepositive ha scritto:...................
sabato, complice il clima freddo, io e il compare ci siamo calati senza aver completato una via. per non 'buttare la giornata' siamo andati ad arrampicare su un itinerario di più tiri sulla Parete di S. Paolo, appena a nord di Arco. via a spit, tanto per fare qualche tiro... difficoltà costanti... a voi la relazione
http://www.scuolagraffer.it/Relazioni/ValleSarca/Pantarei.pdf

la faccio breve. le difficoltà costanti nel primo tiro sono state addomesticate con appigli scavati: per carità fatti a regola d'arte, quasi impercettibili. ma sempre scavati.

oltre ai costumi che si stanno diffondendo nell'apertura, nelle riattrezzature, nei materiali utilizzati, nei tratti in comune nelle vie, ci mettiamo anche questo... addomesticare il grado al gusto corrente.

solo poco tempo fa sarebbe stato un comportamento condannabile. oggi? beh... così si è sfruttato un settore... la via non sarebbe omogenea... l'intervento è pressochè invisibile...

magari non c'entra con il 'chiodare dal basso'... ma pensate se chiodando dal basso si lavora anche su appigli e appoggi per proseguire... andiamo avanti? presto si incomincerà a portare dry tooling su itinerari di più tiri, magari non conformi all'attuale moda, itinerari di artificiale, non liberabili, e così sacrificati ad essere crivellati da picche e ramponi.. la differenza con un forellino di trapano non è poi così grossa...

si è partiti dalla sicurezza, andiamo verso la certificazione, il tutto distruggendo un'attività a 360° (e l'ambiente) per appiattire tutto a un bell'esercizio ginnico.

..e in tutto questo c'è ancora qualcuno che non vede la differenza tra una via nuova :idea: e una nuova via. :?

scusate l'intrusione.


La via in questione non l'ho ripetuta. Ora non vorrei fare l' avvocato del diavolo, ma secondo me quelle vie ci vogliono, sono tra le più ripetute, semplicemente perchè è alla portata del livello medio. Chidare una via non è ne un dovere ne un diritto, tutti lo possono fare, scelga il chiodatore lo stile ed il tipo di via. C'è solo da alzare tanto di cappello a chi si dedica, investe tempo, energie e anche qualche spicciolo, per chiodare (basta che non rovinino vie già esistenti) vie ai ripetitori, ma quest' ultimi che fanno, si lamentano. Con questo non voglio dire che bisogna scavare, o migliorare prese, tantomeno spittare ogni 20 cm, ma intendo dire che ognuno faccia come crede meglio. Io la penso così, anche se non ho mai scavato una presa nella mia vita, piuttosto torno quando ho più livello, ma questa è una mia idea, ed è sbagliato imporla.
In genere non mi diverto sulle vie come quella in questione, perciò non la scelgo, comunque quando passo in macchina vedo sempre più gente sulla parete di S.Paolo, perciò deduco che a qualcuno piaccia il genere di via.

No, le prese non si dovrebberoo scavare. Restano i dubbi in posti come Badolo o Petrella liri (dove comunque si è esagerato). Ma scavare le prsese per omogeneizzare una via, che si salirebbe ugualmente in libera...allora è meglio chiodare un tratto da A0, e chi vuole passa in libera.
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Messaggioda pf » gio apr 28, 2005 9:32 am

Teniamo anche conto che, come ha sottolineato FlavioP, già scavare in falesia ha poco senso visto i mostricciattoli circolanti ( che passeggiano sull'8a a 14 anni, non scordiamocelo), figuriamoci in montagna dove un apritore, che diamine, non credo che vada ad infilarsi su un 9b!! Io non conosco quella via e quindi dovrei starmene ben zitto, tuttavia mi lancio presuntuosamente a pensare che senza prese scavate fosse meno di 9b. Quindi, del tutto salibile.
Non dalla massa?
Eh, la vita è dura per la massa...io mi ritengo della massa e confermo che la vita è dura.
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Messaggioda stefano michelazzi » gio apr 28, 2005 10:05 am

mi sa che l'argomento seppur interessante stia piano piano scivolando verso i "soliti problemi", segno che la situazione che continua ormai da parecchio non tende certo a cedere anzi...
addomesticare le pareti purtroppo è un segno dei tempi...è chiaro che se dappertutto siamo bombardati da messaggi più o meno subliminali che ci dicono:"prendilo dev'essere tuo!", il risultato alla fine è questo...!
essere o non essere non è più un problema...si deve essere a tutti i costi...le nuove generazioni, e non solo loro visto che l'esempio di be+ riporta un segno lasciato oggi ma da esponenti di una generazione precedente..., non capiscono tutti i discorsi etici perchè a ben guardare di etica nel mondo odierno ce n'è ben poca...
se osservate chi sono i postatori di topic come questo, ci ritroviamo più o meno sempre a parlare tra gente di una fascia d'età tra 35 e 50 anni più o meno, affacciatisi al mondo dell'arrampicata a cavallo tra '70 e '80, che hanno respirato l'aria sia del Nuovo Mattino che della prima Arrampicata sportiva, in un ambiente che era tutto un sommovimento di etiche e stili dove ognuno cercava il suo posto...
A me piacerebbe sentire la voce dei climber di oggi, di quelli che nascono oggi, per avere un confronto ed uno scambio che possa generare qualcosa di positivo, altrimenti seppur interessante e piacevole, rischiamo di ridurre come sempre questi argomenti in brontolamenti che leggiamo solo noi...
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Messaggioda Paolo Marchiori » gio apr 28, 2005 10:07 am

bepositive ha scritto:ma è vero. sono lo specchio dei tempi e ci vogliono. sono a spit? per queste vie va bene! aperte dall'alto o dal basso? per questo tipo di via è uguale... vanno in cerca delle difficoltà omogenee? viste le ragioni per cui vengono creati questi itinerari, mi meraviglierei del contrario! però arrivare a scavare è veramente da emeriti coglioni.



straquoto!!

ps: Ciao Belumàt positivo! :wink:
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Messaggioda cuorpiccino » gio apr 28, 2005 11:13 am

Comunque poteva essere peggio, potevano avvitarci le prese di resina.....
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Messaggioda pittolo » gio apr 28, 2005 11:20 am

.......prese di resina avvitate???????


.....Perchè, non è ancora stato fatto??????



NON CI CREDOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO
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Messaggioda gug » gio apr 28, 2005 13:06 pm

pittolo ha scritto:.......prese di resina avvitate???????


.....Perchè, non è ancora stato fatto??????



NON CI CREDOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO


In valle del Sarca le ho viste delle prese avvitate su una via.
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Messaggioda quilodicoequilonego » gio apr 28, 2005 13:21 pm

gug ha scritto:
pittolo ha scritto:.......prese di resina avvitate???????


.....Perchè, non è ancora stato fatto??????



NON CI CREDOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO


In valle del Sarca le ho viste delle prese avvitate su una via.

(4 Stagioni ai Colodri !)

Spero che qualche buon schiodatore vada a tappare i buchi scavati :evil:
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In arrampicata, cosa c'è di più artificiale del trapano ?
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Messaggioda cuorpiccino » gio apr 28, 2005 14:01 pm

In falesia è stato fatto sicuramente. Il Finocchi avvitava prese al Pueblo, poi a Grotti. Ora ha smesso, ma per convincerlo a non scavare buchi sui boulder hanno faticato un po'. C'ha il gene michelangiolesco. Su vie lunghe, non saprei dire.
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Messaggioda HappyFra » gio apr 28, 2005 14:31 pm

Tornando al tema originale del topic, a proposito di tecniche per aprire vie dal basso, io non ho mai usato il trapano, ma ho aperto qualche vietta piantando gli spit a mano e in aderenza è meno difficile di quello che sembra. Dopo le prime tre o quattro martellate lo spit comincia a scavare un gradino che diventa un punto di sostegno fantastico. Io tenevo una fettuccia regolabile attaccata al perforatore e in genere martellando ci scaricavo sopra un bel po' di chili. L'unico momento di vero panico erano i primi dieci - quindici secondi: trovare l'equilibrio, sganciare martello e perforatore appoggiati sui gomiti e dare la prima martellata. Un paio di volte sono schizzato via proprio in quel momento... 8O 8O 8O
... dopo è tutto più semplice, fino allo spit successivo!
Ogni problema complesso ammette almeno una soluzione semplice. Sbagliata.


Siamo qui per scalare, mica per divertirci!
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Messaggioda pittolo » gio apr 28, 2005 14:49 pm

......dipende dalla difficoltà......

Quando sei in bilico sulle suole delle scarpe togliere il piantaspit e il martello dall'imbrago può essere moooooooolto delicato, non parliamo poi dei primi colpi di martello....... :cry: :!: :!: :!: :!:
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Messaggioda gug » gio apr 28, 2005 17:38 pm

cuorpiccino ha scritto:In falesia è stato fatto sicuramente. Il Finocchi avvitava prese al Pueblo, poi a Grotti. Ora ha smesso, ma per convincerlo a non scavare buchi sui boulder hanno faticato un po'. C'ha il gene michelangiolesco. Su vie lunghe, non saprei dire.



...un artista! :wink: :D :D :D
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Messaggioda mimo^ » gio apr 28, 2005 19:03 pm

pittolo ha scritto:l'ultimo post mi ricorda un po' le difese dei sostenitori dell'arrampicata artificiale negli anni '70 (D. Hasse, L. Brandler e compagni, gli autori delle varie direttissime e superdirettissime dolomitiche). Una difesa apparentemente legittima, ma che pecca di presunzione. Chi siamo noi per decidere se è lecito scalpellare appigli su una via? puo darsi che domani qualcuno arrivi e salga quel tiro senza mezzi artificiali(compresi gli appigli scavati).Può darsi che quel passaggio scalpellato in futuro diventi un tiro "9b boulder".....
Vie omogenee ne esistono tantissime, di tutti i generi e di tutte le difficoltà, non penso che sia il caso di forzarne altre che in futuro potrebbero rappresentare qualcosa di nuovo.
Per capire seriamente di cosa stiamo parlando bisogna che ci mettiamo tutti in testa un concetto fondamentale: lo spazio sulle nostre pareti NON E' INFINITO. dobbiamo gestirlo e cercare di preservarlo. gestirlo vuol dire salire in modi eticamente e storicamente corretti, preservarlo vuol dire fare in modo che esso sia ancora fruibile dalle generazioni future.
La gestione dei siti di arrampicata (esclusi quelli prettamante "sportivi") passa attraverso il riconoscimento delle proprie capacita e la consapevolezza che non bisogna salire ad ogni costo! Un giorno arriverà qualcuno di più bravo.....
La preservazione è strettamente collegata a questo atteggiamento: il rispetto della parete porta automaticamente al punto precedente, se mi rendo conto che oggi non posso passare , domani i nostri nipoti avranno ancora dei terreni di gioco a loro disposizione!
......una provocazione: proviamo ad immaginare quale splendido terreno di gioco avrebbero potuto essere le varie direttissime(Lavaredo ad esempio) se non fossero state salite con i sistemi in voga in quegli anni???? (beninteso che non voglio togliere nulla alle vie in questione, sono tuttoggi un banco di prova durissimo per tutti gli arrampicatori!!!!)

.....forse se gli apritori sportivi moderni si avvicinassero alla storia alpinistica degli ultimi trent'anni attraverso i libri scritti dai vari alpinisti( uno per tutti "Settimo grado" di Messner che mi sembra più che mai attuale!!!), queste discussioni sarebbero superflue......




Max



Ok,ok,ok, e se qualcuno si chioda una vietta di quattro tiri in mezzo alla boscaglia (la parete di S.Paolo non è il Verdon, la frequentano più le capre dei Climbres), e siccome non ha assolutamente livello, ma solo voglia di arrampicare, perchè è "un alpinista in pensione", in quanto tale ha esaurito il sacro fuoco che brucia nel petto, quindi si chioda una via con spit vicini e se occorre resina qualche menetta migliorandola (lo vedo uguale che scavare) ed in più lo fa per portarci quanche suo amico perciò la rende il meno stressante possibile, che si fa? si giudica come tutti quelli che scavano prese per passare in falesia su un 6c che magari sarebbe 7a? Secondo me, quelle vie per quel tipo di gente ci vogliono.... è giusto che si divertano anche loro che non hanno voglia di stressarsi e tantomeno di allenarsi. Poi evidentemente mi sbaglierò.....
Ultima modifica di mimo^ il gio apr 28, 2005 20:07 pm, modificato 1 volta in totale.
mimo^
 
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Messaggioda stefano michelazzi » gio apr 28, 2005 19:15 pm

mimo^ ha scritto:
pittolo ha scritto:l'ultimo post mi ricorda un po' le difese dei sostenitori dell'arrampicata artificiale negli anni '70 (D. Hasse, L. Brandler e compagni, gli autori delle varie direttissime e superdirettissime dolomitiche). Una difesa apparentemente legittima, ma che pecca di presunzione. Chi siamo noi per decidere se è lecito scalpellare appigli su una via? puo darsi che domani qualcuno arrivi e salga quel tiro senza mezzi artificiali(compresi gli appigli scavati).Può darsi che quel passaggio scalpellato in futuro diventi un tiro "9b boulder".....
Vie omogenee ne esistono tantissime, di tutti i generi e di tutte le difficoltà, non penso che sia il caso di forzarne altre che in futuro potrebbero rappresentare qualcosa di nuovo.
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La gestione dei siti di arrampicata (esclusi quelli prettamante "sportivi") passa attraverso il riconoscimento delle proprie capacita e la consapevolezza che non bisogna salire ad ogni costo! Un giorno arriverà qualcuno di più bravo.....
La preservazione è strettamente collegata a questo atteggiamento: il rispetto della parete porta automaticamente al punto precedente, se mi rendo conto che oggi non posso passare , domani i nostri nipoti avranno ancora dei terreni di gioco a loro disposizione!
......una provocazione: proviamo ad immaginare quale splendido terreno di gioco avrebbero potuto essere le varie direttissime(Lavaredo ad esempio) se non fossero state salite con i sistemi in voga in quegli anni???? (beninteso che non voglio togliere nulla alle vie in questione, sono tuttoggi un banco di prova durissimo per tutti gli arrampicatori!!!!)

.....forse se gli apritori sportivi moderni si avvicinassero alla storia alpinistica degli ultimi trent'anni attraverso i libri scritti dai vari alpinisti( uno per tutti "Settimo grado" di Messner che mi sembra più che mai attuale!!!), queste discussioni sarebbero superflue......




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direi che ti stai sbagliando, per il solo fatto che quelle vie già ci sono, e naturali senza bisogno di ritocchi...!
il farlo non indica necessità di trovare spazi adeguati, come già detto ci sono già, indica il volere a tutti i costi, e per il signore in pensione che non ce la fa più non è solo il non saper accettare la sua naturale condizione ma è ancor di più il dare un cattivo insegnamento alle nuove generazioni menefregandosi di quello che potrà essere domani...
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Messaggioda flaviop » gio apr 28, 2005 19:19 pm

mimo^ ha scritto:
pittolo ha scritto:l'ultimo post mi ricorda un po' le difese dei sostenitori dell'arrampicata artificiale negli anni '70 (D. Hasse, L. Brandler e compagni, gli autori delle varie direttissime e superdirettissime dolomitiche). Una difesa apparentemente legittima, ma che pecca di presunzione. Chi siamo noi per decidere se è lecito scalpellare appigli su una via? puo darsi che domani qualcuno arrivi e salga quel tiro senza mezzi artificiali(compresi gli appigli scavati).Può darsi che quel passaggio scalpellato in futuro diventi un tiro "9b boulder".....
Vie omogenee ne esistono tantissime, di tutti i generi e di tutte le difficoltà, non penso che sia il caso di forzarne altre che in futuro potrebbero rappresentare qualcosa di nuovo.
Per capire seriamente di cosa stiamo parlando bisogna che ci mettiamo tutti in testa un concetto fondamentale: lo spazio sulle nostre pareti NON E' INFINITO. dobbiamo gestirlo e cercare di preservarlo. gestirlo vuol dire salire in modi eticamente e storicamente corretti, preservarlo vuol dire fare in modo che esso sia ancora fruibile dalle generazioni future.
La gestione dei siti di arrampicata (esclusi quelli prettamante "sportivi") passa attraverso il riconoscimento delle proprie capacita e la consapevolezza che non bisogna salire ad ogni costo! Un giorno arriverà qualcuno di più bravo.....
La preservazione è strettamente collegata a questo atteggiamento: il rispetto della parete porta automaticamente al punto precedente, se mi rendo conto che oggi non posso passare , domani i nostri nipoti avranno ancora dei terreni di gioco a loro disposizione!
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Ok,ok,ok, e se qualcuno si chioda una vietta di quattro tiri in mezzo alla boscaglia, e siccome non ha assolutamente livello, ma solo voglia di arrampicare, perchè è "un alpinista in pensione", in quanto tale ha esaurito il sacro fuoco che brucia nel petto, quindi si chioda una via con spit vicini e se occorre resina qualche menetta migliorandola (lo vedo uguale che scavare) ed in più lo fa per portarci quanche suo amico perciò la rende il meno stressante possibile, che si fa? si giudica come tutti quelli che scavano prese per passare in falesia su un 6c che magari sarebbe 7a? Secondo me, quelle vie per quel tipo di gente ci vogliono.... è giusto che si divertano anche loro che non hanno voglia di stressarsi e tantomeno di allenarsi. Poi evidentemente mi sbaglierò.....


Non ti sbagli, ma a tutto c'è un limite.
Perche chiodare "merda" e scavare appigli se si vuole arrampicare sul facile ne trovi di posti, o forse sono fuori mano dal negozio di tendenza.
SEM AL MUND EN DU E V'UN ME STA SUI BALL!
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Messaggioda erik. » ven apr 29, 2005 9:01 am

mimo^ ha scritto:Ok,ok,ok, e se qualcuno si chioda una vietta di quattro tiri in mezzo alla boscaglia (la parete di S.Paolo non è il Verdon, la frequentano più le capre dei Climbres), e siccome non ha assolutamente livello, ma solo voglia di arrampicare, perchè è "un alpinista in pensione", in quanto tale ha esaurito il sacro fuoco che brucia nel petto, quindi si chioda una via con spit vicini e se occorre resina qualche menetta migliorandola (lo vedo uguale che scavare) ed in più lo fa per portarci quanche suo amico perciò la rende il meno stressante possibile, che si fa? si giudica come tutti quelli che scavano prese per passare in falesia su un 6c che magari sarebbe 7a? Secondo me, quelle vie per quel tipo di gente ci vogliono.... è giusto che si divertano anche loro che non hanno voglia di stressarsi e tantomeno di allenarsi. Poi evidentemente mi sbaglierò.....


La via in questione l'ho ripetuta poco dopo la sua apertura e non ricordo degli scavi....o piu' semplicemente non me ne sono accorto.
Non credo che l'apritore volesse portarci qualche amico visto che in valle le sue vie abbondano ma sono anche d'accordo che se su una via di 180m scavare un passaggio per renderla omogenea non è un peccato,anzi!
Immaginate se su una via di 6 tiri di cui 2 di 6b e 4 inferiori avesse un'unico passo di 7b: chi andrebbe a ripeterla?
Nè chi ha il livello da 7b (per un passo vado a farmi altri 5 tiri di scaldo???) nè che si muove sul 6b (non passerebbe!!!!! :wink: ).
E' vero come dice cuorpiccino si potrebbe rendere il passaggio azzerabile,ma sinceramente non vedo che differenza farebbe visto che chi avrebbe il grado per passare probabilmente non si butterebbe mai su una via di queste difficoltà e gli altri tirerebbero sui rinvii (inoltre trovo molto piu' ferrata azzerare su una serie di spit che avere degli scavi!).
Per quanto mi riguarda via come Panarei (in valle ce ne sono molte) non le considero "alpinismo" nè terreno d'avventura e come tali non le trovo soggette alle questioni etiche che come a molti di quelli che ho letto stanno a cuore e fanno arrabbiare pure me!
Mandi,Erik.
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Messaggioda berni » ven apr 29, 2005 10:27 am

...ma che bell'interventino quello del nostro Erik...ma si dai, ma scaviamo tutto quel che ci pare, ma che si ne frega se la via è di 150 o 180m o 1000, allora scaviamo anche i massi, che tanto son ancor più bassi!
Dai mettiamoci d'accordo che si va a scavar "Hotel Supramonte", in modo da portarla tutta a livello dell'ultimo tiro, che è 6b e ci stò dentro...
Umiltà.
"Vedo che l'uomo perfeziona tutto intorno a sé, ma non vedo ch'egli perfezioni se stesso"...diceva Alphonse Karr.
...NUOVI SORRISI, HANNO L'ANIMA BIONDA COME I CAPELLI DI CHI LI INDOSSA...
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Messaggioda cuorpiccino » ven apr 29, 2005 10:45 am

erik. ha scritto:
mimo^ ha scritto:Ok,ok,ok, e se qualcuno si chioda una vietta di quattro tiri in mezzo alla boscaglia (la parete di S.Paolo non è il Verdon, la frequentano più le capre dei Climbres), e siccome non ha assolutamente livello, ma solo voglia di arrampicare, perchè è "un alpinista in pensione", in quanto tale ha esaurito il sacro fuoco che brucia nel petto, quindi si chioda una via con spit vicini e se occorre resina qualche menetta migliorandola (lo vedo uguale che scavare) ed in più lo fa per portarci quanche suo amico perciò la rende il meno stressante possibile, che si fa? si giudica come tutti quelli che scavano prese per passare in falesia su un 6c che magari sarebbe 7a? Secondo me, quelle vie per quel tipo di gente ci vogliono.... è giusto che si divertano anche loro che non hanno voglia di stressarsi e tantomeno di allenarsi. Poi evidentemente mi sbaglierò.....


La via in questione l'ho ripetuta poco dopo la sua apertura e non ricordo degli scavi....o piu' semplicemente non me ne sono accorto.
Non credo che l'apritore volesse portarci qualche amico visto che in valle le sue vie abbondano ma sono anche d'accordo che se su una via di 180m scavare un passaggio per renderla omogenea non è un peccato,anzi!
Immaginate se su una via di 6 tiri di cui 2 di 6b e 4 inferiori avesse un'unico passo di 7b: chi andrebbe a ripeterla?
Nè chi ha il livello da 7b (per un passo vado a farmi altri 5 tiri di scaldo???) nè che si muove sul 6b (non passerebbe!!!!! :wink: ).
E' vero come dice cuorpiccino si potrebbe rendere il passaggio azzerabile, ma sinceramente non vedo che differenza farebbe visto che chi avrebbe il grado per passare probabilmente non si butterebbe mai su una via di queste difficoltà e gli altri tirerebbero sui rinvii (inoltre trovo molto piu' ferrata azzerare su una serie di spit che avere degli scavi!).
Per quanto mi riguarda via come Panarei (in valle ce ne sono molte) non le considero "alpinismo" nè terreno d'avventura e come tali non le trovo soggette alle questioni etiche che come a molti di quelli che ho letto stanno a cuore e fanno arrabbiare pure me!
Mandi,Erik.


Primo grassetto: no, non è un peccato, è una stronzata (scusa la franchezza). Se una via è bella, ci si va comunque, se la chiodi a 2 metri, allora non ci va veramente nessuno. Può essere un allenamento ad inizio stagione, una via da fare velocemente, da portarci un amico (e magari mandarlo da primo). No, la storia di omogeneizzare le vie, proprio non regge. E aggiungo che è generalmente sostenuta da persone che nell'arrampicata non cercano altro che una "ferrata" o un centro "fitness".

Secondo grassetto, se non vedi la differenza, sei cecato. Aggiungo che, in un posto come Arco, agli occhi del popolo arrampicatorio, è ancora più grave. Proprio in questi posti bisognerebbe dare un esempio di rispetto della roccia (e quindi indirettamente dei propri limiti) per evitare che pratiche simili si diffondano a macchia d'olio, praticate da persone che poi non sono in grado di capire la differenza tra un 6c e un 7c.

Anche in arrampicata spportiva esiste un'etica!
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Messaggioda pietrodp » ven apr 29, 2005 11:31 am

cuorpiccino ha scritto:
erik. ha scritto:... ma sono anche d'accordo che se su una via di 180m scavare un passaggio per renderla omogenea non è un peccato,anzi!
Immaginate se su una via di 6 tiri di cui 2 di 6b e 4 inferiori avesse un'unico passo di 7b: chi andrebbe a ripeterla?...


Primo grassetto: no, non è un peccato, è una stronzata (scusa la franchezza)...


Accidenti se sono con Cuorpiccino!

E, riguardo alla via in questione: come? chi andrebbe a ripeterla? IO!!! :lol: Io andrei a ripeterla!!! Ioooooo, capito?!?!

Ho una sincera passione per le vie che hanno un "chiave" ben definito, un passaggio molto piu' duro di tutti gli altri, un piccolo punto in cui si giocano i destini del passare o il non passare... perche' caspita deve arrivare chi si crede il padrone delle pareti e rendere tutto omogeneo in base alle sue capacita'?!!

Questa e' davvero una cosa che non capiro' mai, e che bollero' sempre come menefreghismo, egoismo, stupidita', mancanza di cultura.

Erik, e' ora di finirla con l'equivoco colossale delle vie che devono essere omogenee!!!

Cacchio, al prossimo che mi ripete ancora questa cagata mondiale, prescrivo un mese intero di blocchi a fontanble' e vieto l'accesso alle pareti piu' alte di 4 metri. :lol:
mandi
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