da gano70 » mar ago 24, 2004 22:21 pm
da Maurizio » mer ago 25, 2004 8:40 am
marinoroma ha scritto:il dibattito oramai un po' stremato (eufemismo) potrebbe arrichirsi un po' se a prendere la parola fossero anche coloro che le vie le aprono.
se faccio una stima nasometrica direi che un 5 % delle persone che scrivono probabilmente hanno aperto anche qualche via (tra cui naturalmente non ci sono io).
mi piacerebbe sentire anche il loro punto di vista e un confronto tra di loro.
il punto di vista del ripetitore si polarizza troppo spesso sul bisogno o meno di sentirsi sicuri ed indirizzati (nel senso di ricerca dell'itinerario)quando si arrampica. Fa leva sulla paura ancestrale e ci scagliamo, con tutte le sfumature del caso, con chi propone o boccia lo spit alla sosta sulle classiche (ad ex.) a seconda di quanto disprezziamo rispettivamente chi ricerca la sicurezza o chi l'autonomia in montagna.
Sono due scuole di pensiero che possono perfettamente convivere ma di difficile sintesi.
Fra l'altro bisogna dire che la percezione dell'intzera faccenda varia di molto secondo la nostra esperienza e area di arrampicata.
Come dice Maxx, in Svizzera ovest, dove Remy e Piola la fanno da padroni, queste discussioni non esistono e classico e moderno coesistono. Pero' é anche vero che le vie di scalata definite classiche sono spesso direttamente le prime piola o remy, anni 70-80. Normale che coesistano con le successive....
ma anche nel Bianco, dove le classiche non mancavano, le moderne spesso si sono tenute a debita distanza e sono diventate in alcuni casi classiche. anche li' il dibattito sullo spit mi sembra sia attualmente abbastanza pacato e le vie vengono riattrezzate con una certa frequenza.
in dolomite immmagino la situazione sia molto piu' complessa e sfaccettata.
da biemme » mer ago 25, 2004 9:19 am
Maurizio ha scritto: ...............Sono sostanzialmente d'accordo con i gardenesi, al 95 per cento. .... dovrei fare una precisazione. E' vero che in Svizzera e Francia ........................ La linea in poche parole è questa. Mi sembra una posizione sufficientemente equidistante tra modernità e giusta conservazione della tradizione, una linea che, secondo me, alla fine può essere giudicata più progressista di quella svizzera o francese.
saluti
Maurizio
da quilodicoequilonego » mer ago 25, 2004 10:07 am
da LimaMike » mer ago 25, 2004 10:28 am
biemme ha scritto:Maurizio ha scritto: ...............Sono sostanzialmente d'accordo con i gardenesi, al 95 per cento. .... dovrei fare una precisazione. E' vero che in Svizzera e Francia ........................ La linea in poche parole è questa. Mi sembra una posizione sufficientemente equidistante tra modernità e giusta conservazione della tradizione, una linea che, secondo me, alla fine può essere giudicata più progressista di quella svizzera o francese.
saluti
Maurizio
da cialtrone » mer ago 25, 2004 11:23 am
da pietrodp » mer ago 25, 2004 11:40 am
da Aldino » mer ago 25, 2004 11:44 am
Cialtrone ha scritto: mi sorge il dubbio che però di tutti questi bei problemi di indelebilità, di segni forti, di saccheggio degli spazi, etcetc, un tempo se ne strafregavano: penso al traverso bellissimo del signor Micheluzzi sul volgare Ciavazes, 90 metri di VI- chiodato. Chissà se il signor Micheluzzi aveva in mente che stava fregando 90 metri di parete per le prossime generazioni
da cialtrone » mer ago 25, 2004 12:04 pm
da pf » mer ago 25, 2004 12:17 pm
da Maurizio » mer ago 25, 2004 12:23 pm
da cialtrone » mer ago 25, 2004 12:36 pm
pf ha scritto:Cialtrone è provocatorio ma scrive cose da far pensare ( anche sul Sanetsch: secondo me lì le vie sono da belle a bellissime perchè la roccia è spaziale, ma che le linee scelte siano belle...boh, quando uno dal basso può andare a fine parete scalando una combinazione di 5 vie diverse qualche dubbio ce l'ha).
pf ha scritto: (...) e se al posto di venti chiodi marci in venti metri qualcuno mette due soli spit, e per il resto ci si può proteggere, per me ci può anche stare, su queste vie di valore alpinistico modesto.
Vado a ripararmi dal lancio degli agrumi...
da Aldino » mer ago 25, 2004 13:01 pm
Cialtrone ha scritto: aprire una via di 300 metri con fix ogni metroemmezzo e che interseca altre n-linee è scontatamente una cacata...
da cialtrone » mer ago 25, 2004 13:12 pm
Maurizio ha scritto: (...) Allora, dico io, vogliamo pensare in modo un po' più lungimirante (...)
da cialtrone » mer ago 25, 2004 13:25 pm
Aldino ha scritto:Per amore di precisione: la Micheluzzi fu aperta nel 35. Buhl andò "subito" a ripeterla, nel 49, cioè solo 14 anni dopo, e, aprì una variante mediana più difficile del traverso dell'originale, cosa che non fa che confermare il fiuto di Micheluzzi. Ed è una variante, non una via nuova. Piuttosto che della Comici alla Grande, perchè non parliamo della Cassin alla Ovest? mi sembra più significativa, non credi?
da marinoroma » mer ago 25, 2004 13:40 pm
da Maurizio » mer ago 25, 2004 14:04 pm
da Aldino » mer ago 25, 2004 14:04 pm
Cialtrone ha scritto: Il termine variante potrebbe far venire la pelle d'oca a qualcuno, non pensi?
da pf » mer ago 25, 2004 14:37 pm
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