SPIT IN MARMOLADA!!!!!

Arrampicata e alpinismo su roccia in montagna

Messaggioda Enzolino » mar set 12, 2006 12:58 pm

Cialtrone,

se dovessi sintetizzare il tuo post direi che il messaggio e' il seguente:
"Ognuno faccia quello che c***o vuole".

Ma se e' vero per chi chioda non potrebbe essere vero anche per chi schioda?

Se c'e' chi piace vivere per la montagna non e' giusto che anche costoro vivano la loro vita come meglio gli aggrada?

Ciao :wink:

L
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Messaggioda as » mar set 12, 2006 13:16 pm

Enzolino ha scritto:a mio avviso stai facendo un minestrone mischiando insieme diversi tipi di alpinismo e diversi tipi di aperture.
Immagino che pf si riferisse alle aperture su placche o muri improteggibili, perche' di vie sino all'8a aperte con chiodi o friends ce ne sono, ma di vie su strutture rocciose compatte la leggibilita' del grado in apertura diventa difficile e scoraggiante in proporzione alla proteggibilita' di una via. Forse 7b e' un'indicazione proposta da Fabio, e sarei curioso se spiegasse il perche'.

Casarotto e' stato un grandissimo, ma in un particolare tipo di alpinismo, in cui io ed altri ci identifichiamo, ma sino ad un certo punto.
Qua si parla di alpinismo su roccia. Un conto e' aprire vie su percorsi verticali proteggibili, ed a me e' capitato. Ma so bene che e' il carattere di un possibile percorso verticale che determina lo stile di apertura, per cui mai e poi mai mi cimenterei ad aprire in centinaria di metri di parete senza buchi o fessure, mettendo in pericolo la mia incolumita' e quella del mio socio.

Spero di essere stato chiaro

Ciao :wink:

Lorenzo

Nessun minestrone e nessuna confusione nella mia testa...
Lo so benissimo che andare ad aprire 300 metri con il trapano e' ben diverso che fare 10 giorni in inverno sul bianco in solitaria, quello che tu chiami diverso tipo di alpinismo o diverso stile di apertura per me e la differenza tra quello che e alpinismo e quello che non lo e'...
A me sembra che il voler buttare qualsiasi cosa all'interno della Definizione alpinismo sia una gran cazzata le vie a spit lunghi sono alpinismo (e corti!?) il boulder e' alpinismo e perche' fare le scale di casa mia non e' alpinismo? se leggi un po in giro vogliono far passare questa idea: tutti felici nello splendido pianeta verticale... dal sasso dietro casa alle torri del Trango tutti una grande famiglia!
Difficile dare una definizione su quello che e' o non e' alpinismo!? forse... ma io c'e' l'ho ben chiara senza dovermi sforzare tanto. Incertezza e fatica questo per me e' l'alpinismo, poi ognuno trovera una sua definizione ma non mi dite la cavolata che andare a fare Supertegolina ai Lastoni sia alpinismo.
Per quanto riguarda lo stile di apertura che va per la maggiore quello a spit lunghi l'incertezza c'e' l'hai tra uno spit e il successivo che tra l'altro puoi decidere tu quando metterlo per la fatica direi che risalire un po di fisse e aprire uno o due tiri al giorno per poi tornare al rifugio non e proprio la stessa cosa che stare una settimana in parete non sapendo neanche se e dove andrai a finire...
Per ultimo su fessure o placca in apertura se non ci si puo proteggere non e' mai venuto in mente a nessuno che vuol dire che non si puo o non si e in grado di passare? Mi sa che al solito Messner era gia venuto in mente molto tempo fa...
P.S. Casarotto non faceva solo ghiaccio, quando e' partito per aprire il suo diedro sullo spiz suppongo avesse tanto idea di dove si stesse andando a cacciare tant'e' che per tornare lui e Radin dovettero tagliare le corde per farne degli ancoraggi...
...Grazie alle ragazze... a tutte le ragazze!...
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Messaggioda grimpeur » mar set 12, 2006 13:22 pm

cialtrone ha scritto:
pf ha scritto: non mi considero un grandissimo alpinista

a dir la verità, la via perfetta per etica, probabilmente, non esiste

Ho detto 7b, ed è un numero spartiacque, (più o meno, non prendetelo come assoluto) è una difficoltà su cui IN APERTURA (in falesia è diverso, per un Top il 7b è un sentiero, ma in montagna, in apertura, con davanti un mare di roccia, è un'altra cosa)

vuol dire, su una determinata linea ( sia essa 6a o 8a ), lasciar meno tracce umanamente possibili

l'A1 su cliff è una macchia, questo sicuramente, una macchia che però OGGI sarebbe non giustificabile ma che, secondo me, ALLORA ( nel contesto dell'anno di apertura) ha avuto un senso. ANCHE SE bisogna dire che gente come Manolo e Mariacher non l'avrebbero mai fatto

perchè l'intolleranza deve avere un dato empirico sotto, sennò davvero si dicono sciocchezze.

Sul saggismo...sapete, Grimpeur sta sulle balle a tutti

Buona settimana a tutti.

Vengo in aiuto al caro Aldino, alpinista un pò "radicale" per me, ma molto "astuto"... ;-)

Io, delle cose che ho evidenziato, non sono in accordo neppure sulla sintassi, figurarsi sul contenuto.
Però parlo ad uno scrittore, e, quanto meno, grande alpinista, quindi debbo stare attento.

Mi viene in mente, di fronte queste cose scritte dal sapido PF, la vignetta di Terminator, che appose qualche topic fa, intitolata "SEGHE MENTALI".
Ma riassumo il mio penziero dicendo semplicemente che io vivendo, vado pure in montagna. Non è vero il contrario, ovvero che vado in montagna per vivere.
Quindi, tutte queste belle questioni di lana caprina, IMO, sono sempre buffe in quanto perfettamente riconducibili ad una istanza sensibile "personale", assolutamente "personale". E quindi, de facto, per nulla teorizzabile in senso lato ed assoluto.
Nel 2006, una etica alpina è stupida se pensata in assoluto, visto che comunque è un'etica prodotta da una cogitazione umana, e non naturale.
Etica delle pareti, dicevi caro PF, pochi post fa, bisogna studiare ripetere per capire la storia di una parete.
E non ti accorgi che la storia della parete la fai tu. E commetti una violazione culturalmente enorme, appena metti piede su un calcare "intonso". Porti la tua cultura in un luogo che, quanto meno, non se ne accorge neppure, dal punto di vista soggettivo, e, che, invece, dal punto di vista oggettivo, risulta essere una invasione a mano armata fatta da tecnologia, batteri, chimica e quanto altro, ovvero dotata di cultura autonoma. Che non prevede, ad esempio, gomme Stealth C4 sopra di essa... ;-)

Etica di apertura, macchia da cliff (cheppoi, il mittttico Mannnolo mi pare ci si sia calato su un cliff, esattamente su quella via... o no?), Mittersteiner (zoppo, ora, imprenditore, e gestore di un indoor in Austria...curioso, no?), numeri spartiacque, settebi, ora, spartiacque, domani frangiflutti, probabilmente...oppure muro invalicabile se solo il settebi fosse seici bulder, a 15 metri da una qualsiasi protezione, seici di quelli che si trovano a Cresciano, intendo, intolleranza che necessita di "dato empirico", come dire, se piglio un marocchino che ruba una mela, cristo, adesso si che posso tagliargli una mano..., Grimpeur che sta sulle balle a tutti (non a me), lasciare meno tracce possibili su di una via (e allora stai a casa, che almeno il calcare resta intonso come è stato per miliardi di anni, sino a che non è comparso il virus umano), ecco, dicevo, tutte belle cose "assolutamente personali" su cui teorizzare può essere un esercizio simile a quello di credere che un grave segua una legge lineare in caduta.

Esercizi da ingegnere che approssima, pensando di risolvere.

Non me ne volere, PF, ma di quello che scrivi non mi piace, come detto, neppure la forma.
E non lo scrivo per invidia, sostantivo che, mi pare, ultimamente tu stia usando parecchio. Sono sufficientemente sveglio da ritenere che, se fossi animato da invidia, potrei emularti, e scrivere anche io le mie "questioni personali assolute", sul mio bel sito web, utilizzando le casse di risonanza che più mi aggraderebbero.
Lo scrivo perchè tu scrivi le tue cose ed è sacrosanto che io argomenti le mie.

Quindi, a te, e a tutti i "convinti" propugnatori di una montagna assoluta, ovvero la vostra (...), dico semplicemente che i discorsi assoluti in genere iniziano e finiscono esattamente quando inizia e termina il loro fautore.
Chiacchere pesanti. Che servono a giustificare istanze personali o di corrente, o di intolleranza. A chi ha schiodato la via di quel sempliciotto (...) bresciano, chiederei come si è recato sul posto di "lavoro". Certo del fatto che mi risponderebbe "in auto". E certo del fatto che, se io volessi, potrei mettergli su un pistolotto "assoluto" da "ecoterrorista". Sul fatto che, mediamente, ha fatto più danni lui con la sua fottuta auto, che non il bresciano con i suoi 50 fix, se magari il bresciano avesse scelto di recarsi in Marmolada a piedi.
Discorsi balenghi, appunto. Assolutistici.

Il resto è calcare e granito.
Quando uno sale, pensi a quello che fa. E poi torni a casa, soddisfatto e tranquillo.
Non credo che Cassin avesse un manualetto a casa con scritto :"la mia etica assoluta", neppure il sign. VInatzer (e continuo a citarli, visto che rappresentano nella mia mente, due punti particolarmente luminosi).
Eppure questi due, in barba a tutto, se la sono goduta.
;-)

Ed ora mi eclisso, visto che questi topici, dove alla fine si parla di istanze personali assolute, mi infastidiscono un poco. Restando anonimo, ovvero un cialtrone qualsiasi, certo che internet nasce su questo, vive per questo e prospera grazie a questo: sincera anonimità.



GRANDISSIMO INTERVENTO. E NON PERCHE' ABBIA SCRITTO CHE NON GLI STO SULLE BALLE (SIAMO TUTTI ANONIMI, E POI SINCERAMENTE DI STARE SULLE BALLE A 4 SCALZACANI NON ME NE FREGA NULLA) MA PER L'INTELLIGENZA DELLE PAROLE.
L'UNICO CHE HA CAPITO IL SUCCO DELLA QUESTIONE.
CHE METTE IN LUCE L'IPOCRISIA DI QUESTI PICCOLI UOMINI, CHE, GIUSTAMENTE, VANNO IN MONTAGNA PER VIVERE.
BRAVO UP!!
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Messaggioda Enzolino » mar set 12, 2006 13:28 pm

as ha scritto:A me sembra che il voler buttare qualsiasi cosa all'interno della Definizione alpinismo sia una gran cazzata ...
Bene.
Visto che hai le idee cosi' chiare sapresti dare una "Definizione di Alpinismo"?
Son curioso, perche' a mio avviso, la cazzata sta proprio nel voler istituire l concetto di Alpinismo, che secondo me non esiste.
L'alpinismo (per come viene mitizzato e idealizzato) e' una chimera.

Ciao :wink:

Lorenzo
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Messaggioda cialtrone » mar set 12, 2006 14:55 pm

Enzolino ha scritto:Cialtrone,

se dovessi sintetizzare il tuo post direi che il messaggio e' il seguente:
"Ognuno faccia quello che c***o vuole".Ciao :wink:

L
Caro scienziato cavernicolo, non volevo proprio dire questo.
Altrimenti, vabbè che mi piace sbrodolare, ma penzi che non ci sarei riuscito pure io, a sintetizzare? ;-)
cialtrone
 

Messaggioda HappyFra » mar set 12, 2006 15:01 pm

cialtrone ha scritto:
pf ha scritto: non mi considero un grandissimo alpinista

a dir la verità, la via perfetta per etica, probabilmente, non esiste

Ho detto 7b, ed è un numero spartiacque, (più o meno, non prendetelo come assoluto) è una difficoltà su cui IN APERTURA (in falesia è diverso, per un Top il 7b è un sentiero, ma in montagna, in apertura, con davanti un mare di roccia, è un'altra cosa)

vuol dire, su una determinata linea ( sia essa 6a o 8a ), lasciar meno tracce umanamente possibili

l'A1 su cliff è una macchia, questo sicuramente, una macchia che però OGGI sarebbe non giustificabile ma che, secondo me, ALLORA ( nel contesto dell'anno di apertura) ha avuto un senso. ANCHE SE bisogna dire che gente come Manolo e Mariacher non l'avrebbero mai fatto

perchè l'intolleranza deve avere un dato empirico sotto, sennò davvero si dicono sciocchezze.

Sul saggismo...sapete, Grimpeur sta sulle balle a tutti

Buona settimana a tutti.

Vengo in aiuto al caro Aldino, alpinista un pò "radicale" per me, ma molto "astuto"... ;-)

Io, delle cose che ho evidenziato, non sono in accordo neppure sulla sintassi, figurarsi sul contenuto.
Però parlo ad uno scrittore, e, quanto meno, grande alpinista, quindi debbo stare attento.

Mi viene in mente, di fronte queste cose scritte dal sapido PF, la vignetta di Terminator, che appose qualche topic fa, intitolata "SEGHE MENTALI".
Ma riassumo il mio penziero dicendo semplicemente che io vivendo, vado pure in montagna. Non è vero il contrario, ovvero che vado in montagna per vivere.
Quindi, tutte queste belle questioni di lana caprina, IMO, sono sempre buffe in quanto perfettamente riconducibili ad una istanza sensibile "personale", assolutamente "personale". E quindi, de facto, per nulla teorizzabile in senso lato ed assoluto.
Nel 2006, una etica alpina è stupida se pensata in assoluto, visto che comunque è un'etica prodotta da una cogitazione umana, e non naturale.
Etica delle pareti, dicevi caro PF, pochi post fa, bisogna studiare ripetere per capire la storia di una parete.
E non ti accorgi che la storia della parete la fai tu. E commetti una violazione culturalmente enorme, appena metti piede su un calcare "intonso". Porti la tua cultura in un luogo che, quanto meno, non se ne accorge neppure, dal punto di vista soggettivo, e, che, invece, dal punto di vista oggettivo, risulta essere una invasione a mano armata fatta da tecnologia, batteri, chimica e quanto altro, ovvero dotata di cultura autonoma. Che non prevede, ad esempio, gomme Stealth C4 sopra di essa... ;-)

Etica di apertura, macchia da cliff (cheppoi, il mittttico Mannnolo mi pare ci si sia calato su un cliff, esattamente su quella via... o no?), Mittersteiner (zoppo, ora, imprenditore, e gestore di un indoor in Austria...curioso, no?), numeri spartiacque, settebi, ora, spartiacque, domani frangiflutti, probabilmente...oppure muro invalicabile se solo il settebi fosse seici bulder, a 15 metri da una qualsiasi protezione, seici di quelli che si trovano a Cresciano, intendo, intolleranza che necessita di "dato empirico", come dire, se piglio un marocchino che ruba una mela, cristo, adesso si che posso tagliargli una mano..., Grimpeur che sta sulle balle a tutti (non a me), lasciare meno tracce possibili su di una via (e allora stai a casa, che almeno il calcare resta intonso come è stato per miliardi di anni, sino a che non è comparso il virus umano), ecco, dicevo, tutte belle cose "assolutamente personali" su cui teorizzare può essere un esercizio simile a quello di credere che un grave segua una legge lineare in caduta.

Esercizi da ingegnere che approssima, pensando di risolvere.

Non me ne volere, PF, ma di quello che scrivi non mi piace, come detto, neppure la forma.
E non lo scrivo per invidia, sostantivo che, mi pare, ultimamente tu stia usando parecchio. Sono sufficientemente sveglio da ritenere che, se fossi animato da invidia, potrei emularti, e scrivere anche io le mie "questioni personali assolute", sul mio bel sito web, utilizzando le casse di risonanza che più mi aggraderebbero.
Lo scrivo perchè tu scrivi le tue cose ed è sacrosanto che io argomenti le mie.

Quindi, a te, e a tutti i "convinti" propugnatori di una montagna assoluta, ovvero la vostra (...), dico semplicemente che i discorsi assoluti in genere iniziano e finiscono esattamente quando inizia e termina il loro fautore.
Chiacchere pesanti. Che servono a giustificare istanze personali o di corrente, o di intolleranza. A chi ha schiodato la via di quel sempliciotto (...) bresciano, chiederei come si è recato sul posto di "lavoro". Certo del fatto che mi risponderebbe "in auto". E certo del fatto che, se io volessi, potrei mettergli su un pistolotto "assoluto" da "ecoterrorista". Sul fatto che, mediamente, ha fatto più danni lui con la sua fottuta auto, che non il bresciano con i suoi 50 fix, se magari il bresciano avesse scelto di recarsi in Marmolada a piedi.
Discorsi balenghi, appunto. Assolutistici.

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Non credo che Cassin avesse un manualetto a casa con scritto :"la mia etica assoluta", neppure il sign. VInatzer (e continuo a citarli, visto che rappresentano nella mia mente, due punti particolarmente luminosi).
Eppure questi due, in barba a tutto, se la sono goduta.
;-)

Ed ora mi eclisso, visto che questi topici, dove alla fine si parla di istanze personali assolute, mi infastidiscono un poco. Restando anonimo, ovvero un cialtrone qualsiasi, certo che internet nasce su questo, vive per questo e prospera grazie a questo: sincera anonimità.


Straquoto! Non mi piace Darth Ratzinger quando parla di etica assoluta, figuriamoci un branco di storditi come noialtri alpinisti! :roll: :roll: :roll:
Ogni problema complesso ammette almeno una soluzione semplice. Sbagliata.


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Messaggioda as » mar set 12, 2006 15:21 pm

Enzolino ha scritto:
as ha scritto:A me sembra che il voler buttare qualsiasi cosa all'interno della Definizione alpinismo sia una gran cazzata ...
Bene.
Visto che hai le idee cosi' chiare sapresti dare una "Definizione di Alpinismo"?
Son curioso, perche' a mio avviso, la cazzata sta proprio nel voler istituire l concetto di Alpinismo, che secondo me non esiste.
L'alpinismo (per come viene mitizzato e idealizzato) e' una chimera.

Ciao :wink:

Lorenzo

Mi sa che non hai letto molto bene il mio post precedente cmq ripeto volentieri...
Alpinismo per me:Incertezza e fatica!
Per il resto mi sembra di aver capito che tu sia uno dei pochi tradizionalisti pentiti... mi piacerebbe sapere (e magari e' interessante anche per gli altri abituè della discussione spit si spit no) le ragioni di questo cambio di rotta...
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Messaggioda Enzolino » mar set 12, 2006 15:46 pm

as ha scritto:Mi sa che non hai letto molto bene il mio post precedente cmq ripeto volentieri...
Alpinismo per me:Incertezza e fatica!
Per il resto mi sembra di aver capito che tu sia uno dei pochi tradizionalisti pentiti... mi piacerebbe sapere (e magari e' interessante anche per gli altri abituè della discussione spit si spit no) le ragioni di questo cambio di rotta...
Non sono un tradizionalista pentito. Tuttora trovo piu' di mio gusto l'arrampicata tradizionale possibilmente clean, quindi senza l'uso di chiodi neanche nelle soste. Anzi, cerco di aprire vie in questo stile quando e' possibile e secondo le mie possibilita'.
Dopo aver anche io criticato le vie a spit ho dovuto riconoscere, ripetendo vie lunghe con gli spit, che ci sono molte situazioni in cui diventa impossibile usare qualsiasi tipo di protezione tradizionale. Allora ci si trova di fronte ad un dilemma: lasciare la parete vergine oppure aprire una via utilizzando gli spit. La seconda domanda diventa: come?

Io ho scelto di non usare gli spit perche' mi riconosco di piu' nelle vie che non lasciano traccia. Per me sono le vie piu' belle. Ma ho avuto modo di sperimentare vie lunghe a spit che richiedono ingaggio, incertezza e fatica nonostante le protezioni siano a prova di bomba, molto di piu' di altre vie comunemente definite "alpinistiche". Quello che ha fatto la differenza, insomma, e' stato ripetere questo tipo di vie.

Ciao :wink:

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Messaggioda as » mar set 12, 2006 16:05 pm

Enzolino ha scritto:
as ha scritto:Mi sa che non hai letto molto bene il mio post precedente cmq ripeto volentieri...
Alpinismo per me:Incertezza e fatica!
Per il resto mi sembra di...
... richiedono ingaggio, incertezza e fatica nonostante le protezioni siano a prova di bomba, molto di piu' di altre vie comunemente definite "alpinistiche". Quello che ha fatto la differenza, insomma, e' stato ripetere questo tipo di vie.

Ciao :wink:

Lorenzo

Non so ,non mi capacito di come,uno come te che (mi sembra di aver capito...) sa cosa vuol dire andare in montagna pensi che le vie a spit siano (lasciamo stare faticose o ingaggiose...) Incerte!
Ma che incertezza vuoi che ci sia!?
l'unica incertezza che hai e' se hai il grado o no per passare... male che vada fai quattro doppie e torni a casa tranquillo...
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Messaggioda Rock bandit » mar set 12, 2006 16:32 pm

Io non riesco a capire questo continuo sottolineare la differenza tra andare in montagna per vivere e vivere quindi andare in montagna; sembra quasi che il fatto di vivere quindi andare in montagna sia una giustificazione, come dire: "io dico che non esiste un'etica assoluta e che ognuno in montagna fa quello che vuole perche' a me non me ne importa nulla, io non vivo per quello".
Come ho gia' detto altre volte, ma forse non e' ancora chiaro, io non vivo per andare in montagna, ma vado in montagna perche' mi piace. Ma cio' non giustifica affatto certi atteggiamenti e la mancanza di regole e anarchia.
Non sono contro la montagna plaisir sicura e aperta a tutti, perche' penso sia giusto che ognuno possa godere della montagna nel modo che piu' lo aggrada (che si chiami Grimpeur, PF, Cialtrone o Rock bandit). PERO' MI DISPIACE quando vedo certe cose, che per me significano mancanza di rispetto e sono convinto che anche nell'andare in montagna e nell'alpinismo esistano regole non scritte che permettano appunto a tutti di andare in montagna secondo i propri gusti.
E come ho gia' detto io non pretendo di dire a nessuno dove andare ad arrampicare e come andare in montagna, ma pretendo che nessuno venga a dirmelo a me.
Percio' il rispetto non di un etica ma di certe regole penso sia un presupposto base: in Marmolada si sono aperte vie seguendo un certo stile e con un etica di apertura, NON assoluta, ma del posto, della Marmolada, quindi e' giusto si continui a fare cosi.
Cosi come in falesia in Italia ci sono spit ogni 2 metri e non e' giusto toglierli e in Inghilterra in falesia non ci sono spit e non e' giusto metterli, cosi come alcune fessure del Bianco sono spittate e io non ho nulla da dire.
Poi Grimpeur, Cialtrone io ho capito benissimo quello che volete dire, ma se davvero voi non vivete per arrampicare mi spiegate perche' dovete proprio andare a fare una via con spit ogni 2 metri sulla Sud della Marmolada?? Ci sono migliaia di pareti al mondo in cui e' possibile fare quello che si vuole...perche' voler imporre il proprio modo di andare in montagna ad altre persone, senza rispetto ne' per loro, ne' per gli apritori di tali vie.
E, sempre per Grimpeur, non e' vero che se ci sono gli spit io posso scegliere di non moschettonarli, sarebbe da stupidi, da incoscienti non moschettonarli, gli spit in certi posti non ci devono essere, punto.
Mi chiederai perche'?
Perche' come a te piace arrampicare a tuo modo (protetto dagli spit) e io non ho niente da dire a riguardo, a me piace arrampicare senza spit sulla Sud della Marmolada o con un numero limitato e non e' giusto che tu mi tolga la possibilita' di farlo!! Qui si parla di RISPETTO, un concetto che a te prima non era chiaro forse, rispetto per persone ed idee che le persone hanno. E, sia chiaro non voglio essere offensivo o polemico, io rispetto il tuo modo di andare in montagna e pretendo che tu rispetti il mio; e non e' la questione del vivere per andare in montagna, perche' da cio' che mi e' parso di capire alla fine andiamo in montagna per motivi simili...
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Messaggioda Rock bandit » mar set 12, 2006 16:42 pm

as ha scritto:Non so ,non mi capacito di come,uno come te che (mi sembra di aver capito...) sa cosa vuol dire andare in montagna pensi che le vie a spit siano (lasciamo stare faticose o ingaggiose...) Incerte!
Ma che incertezza vuoi che ci sia!?
l'unica incertezza che hai e' se hai il grado o no per passare... male che vada fai quattro doppie e torni a casa tranquillo...

Caro As,
ma sei mai andato a fare Fram, Specchio di Sarah, Portami Via, Dingo, Sur le fil des apparences, Phantom der Zinne, Letze ausfhart Titlis, Piginonieri dei sogni?, e chi piu' ne ha piu' ne metta... E non e' questione del grado che fai, ci vuole anche altro....voglio vedere quando ti trovi a 15 metri dall'ultimo spit e vedi che hai sbagliato direzione come le fai le tue 4 doppie e torni a casa tranquillo....
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Messaggioda as » mar set 12, 2006 17:03 pm

Rock bandit ha scritto:
as ha scritto:Non so ,non mi capacito di come,uno come te che (mi sembra di aver capito...) sa cosa vuol dire andare in montagna pensi che le vie a spit siano (lasciamo stare faticose o ingaggiose...) Incerte!
Ma che incertezza vuoi che ci sia!?
l'unica incertezza che hai e' se hai il grado o no per passare... male che vada fai quattro doppie e torni a casa tranquillo...

Caro As,
ma sei mai andato a fare Fram, Specchio di Sarah, Portami Via, Dingo, Sur le fil des apparences, Phantom der Zinne, Letze ausfhart Titlis, Piginonieri dei sogni?, e chi piu' ne ha piu' ne metta... E non e' questione del grado che fai, ci vuole anche altro....voglio vedere quando ti trovi a 15 metri dall'ultimo spit e vedi che hai sbagliato direzione come le fai le tue 4 doppie e torni a casa tranquillo....

No nessuna di quelle che hai detto e credo che non andro mai a farle per gradi ma soprattutto perche' secondo me sono vie che fanno male alla montagna...
Cmq non occorre essere sull'8a con lo spit a 15 metri (che poi perche' a 15 metri?) per saltare giu basta un buon IV grado magari con roccia di merda( li non hai problemi di non trovare lo spit successivo hai il problema di trovare la via che sarebbe gia tanto...) e se ti spari solo 30 metri di volo ti e' andata di culo anche perche difficile che non becchi qualche cengia prima... (sperando sempre che la sosta tenga...)
Cmq quanto dura l'incertezza su molte di queste vie 15 metri al massimo? fino al prox spit? se piove un maillon e a casa se sei stanco un maillon e a casa se non e giornata o non ce la fai un maillon e a casa... tante vie classiche in dolomiti hanno ormai rientri facilmente fattibili in doppia ma tante altre classiche e soprattutto non classiche no...
Ultima modifica di as il mar set 12, 2006 17:10 pm, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda n4bbetto » mar set 12, 2006 17:08 pm

deve essere l'eccessiva secchezza
del fisico
di questi nuovi super arrampicatori
a far sì che restino dei nervi scoperti
a fior di pelle

appena li sfiori
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Messaggioda grimpeur » mar set 12, 2006 17:18 pm

Rock bandit ha scritto:Io non riesco a capire questo continuo sottolineare la differenza tra andare in montagna per vivere e vivere quindi andare in montagna; sembra quasi che il fatto di vivere quindi andare in montagna sia una giustificazione, come dire: "io dico che non esiste un'etica assoluta e che ognuno in montagna fa quello che vuole perche' a me non me ne importa nulla, io non vivo per quello".
Come ho gia' detto altre volte, ma forse non e' ancora chiaro, io non vivo per andare in montagna, ma vado in montagna perche' mi piace. Ma cio' non giustifica affatto certi atteggiamenti e la mancanza di regole e anarchia.
Non sono contro la montagna plaisir sicura e aperta a tutti, perche' penso sia giusto che ognuno possa godere della montagna nel modo che piu' lo aggrada (che si chiami Grimpeur, PF, Cialtrone o Rock bandit). PERO' MI DISPIACE quando vedo certe cose, che per me significano mancanza di rispetto e sono convinto che anche nell'andare in montagna e nell'alpinismo esistano regole non scritte che permettano appunto a tutti di andare in montagna secondo i propri gusti.
E come ho gia' detto io non pretendo di dire a nessuno dove andare ad arrampicare e come andare in montagna, ma pretendo che nessuno venga a dirmelo a me.
Percio' il rispetto non di un etica ma di certe regole penso sia un presupposto base: in Marmolada si sono aperte vie seguendo un certo stile e con un etica di apertura, NON assoluta, ma del posto, della Marmolada, quindi e' giusto si continui a fare cosi.
Cosi come in falesia in Italia ci sono spit ogni 2 metri e non e' giusto toglierli e in Inghilterra in falesia non ci sono spit e non e' giusto metterli, cosi come alcune fessure del Bianco sono spittate e io non ho nulla da dire.
Poi Grimpeur, Cialtrone io ho capito benissimo quello che volete dire, ma se davvero voi non vivete per arrampicare mi spiegate perche' dovete proprio andare a fare una via con spit ogni 2 metri sulla Sud della Marmolada?? Ci sono migliaia di pareti al mondo in cui e' possibile fare quello che si vuole...perche' voler imporre il proprio modo di andare in montagna ad altre persone, senza rispetto ne' per loro, ne' per gli apritori di tali vie.
E, sempre per Grimpeur, non e' vero che se ci sono gli spit io posso scegliere di non moschettonarli, sarebbe da stupidi, da incoscienti non moschettonarli, gli spit in certi posti non ci devono essere, punto.
Mi chiederai perche'?
Perche' come a te piace arrampicare a tuo modo (protetto dagli spit) e io non ho niente da dire a riguardo, a me piace arrampicare senza spit sulla Sud della Marmolada o con un numero limitato e non e' giusto che tu mi tolga la possibilita' di farlo!! Qui si parla di RISPETTO, un concetto che a te prima non era chiaro forse, rispetto per persone ed idee che le persone hanno. E, sia chiaro non voglio essere offensivo o polemico, io rispetto il tuo modo di andare in montagna e pretendo che tu rispetti il mio; e non e' la questione del vivere per andare in montagna, perche' da cio' che mi e' parso di capire alla fine andiamo in montagna per motivi simili...



cerco di essere schematico, per chiarire meglio i concetti
1) è chiaro che ho voluto fare un pò il provocatore..vedi, da parte mia (e non per dire di essere bravo, assolutamente) ho salito molte vie sia spittate lunghe, che corte, ed anche totalmente prove di spit..ma non mi sono mai arrabbiato nel vedere spittate vie, in posti improteggibili, che avevo salito trad..l'importante è lasciare senza spit dove puoi proteggere..
2) secondo te è rispettoso togliere gli spit in marmolada come hanno fattp i tuoi amici?
3) dove è scritto che non posso spittare vie a 2 m, 3 o 4? se la parete è bella perchè non posso farlo? è tua??
4) perchè è da incoscienti non moschettonare gli spit?? se a te va di salire cosi, fallo, lo fai, appunto, per te stesso..o forse ti da fastidio che qualcuno possa salire in sicurezza, divertendosi, su bella roccia, dove tu o un altro trova lungo "di testa"..a volte, più che di etica, mi sembra una rincorsa nel dire e far vedere cho è più bravo a slire con meno spits possibili, un pò come quelli che fanno le corse in macchina al sabato sera, che fanno a gara a chi tira di più..
5) lo spit, sto benedetto spit..l'etica, sta benedetta etica.. ma secondo te erano etici gli alpinisti anni '60 che mettevano file di pressione (proprio in dolomiti)? che usavano pertiche lunghe 3 metri o facevano piramidi umane per passare?? che pur di fare la via mettevano file di chiodi (artificiale), dove il chiodo è l'antesignano dello spit?
è etico vedere metri e metri di ferrate??
7) e che dire allora di forti alpinisti, che sulla lavaredo, per fare la libera, hanno messo spit alle soste??
8) quando chiodi una via, perchè, dove puoi, non continui a mettere chiodi tradizionali?
9) perchè spitti bene sul 7b e malissimo sul 6a dove tutti sono cmq in grado di passare? è etica questa??

rifletti, riflettiamo..le pareti e la montagna è un terreno di gioco di TUTTI, ma di dà fastidio che qualcuno, soltanto perchè si spaccia per forte o più fuori di testa (magari, spesso, barando in apertura) debba precludere tutto a tutti gli altri arrampicatori..
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Messaggioda MarcoS » mar set 12, 2006 17:55 pm

grimpeur ha scritto:....
4) perchè è da incoscienti non moschettonare gli spit?? se a te va di salire cosi, fallo, lo fai, appunto, per te stesso.....


mi stupisce che tu dica cose del genere saltare gli spit se si trova che siano troppi. Con l'esperienza che dichiari su vie "trad", spittate lunghe e spittate corte dovresti ben sapere che avere molte protezioni e divertirsi a saltarle NON è assolutamente la stessa cosa che NON averle.

grimpeur ha scritto:..........rifletti, riflettiamo..le pareti e la montagna è un terreno di gioco di TUTTI, ma di dà fastidio che qualcuno, soltanto perchè si spaccia per forte o più fuori di testa (magari, spesso, barando in apertura) debba precludere tutto a tutti gli altri arrampicatori..


questo può anche essere vero ma è forse più vero che, appunto perché è un gioco, non è detto che per forza tutto debba essere "per tutti". Certo la tendenza è sempre più questa, anche in falesia: spittature seriali e ravvicinate, "rabbitproof" e revisione al rialzo dei gradi in molte falesie così tutti sono contenti. Sicuramente è divertente, l'arrampicata ci perde qualcosa però...
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Messaggioda the_serpent2006 » mar set 12, 2006 18:11 pm

.. secondo me ci vuole molto piu' impegno a farsi un 7b pulito pulito in falesia che una via come tempi moderni che sarà si e no 6b, o il pesce in artificiale, su cliff o non cliff.... per non parlare di tutte le classiche in cui la difficoltà maggiore sta nell'evitare di ammazzarsi in seguito a cadute di sassi, frane vere e proprie, o a schiodature dovute all'arrugginimento della ferraglia piantata li cinquanta anni fa....

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Messaggioda Paolo Marchiori » mar set 12, 2006 18:14 pm

the_serpent2006 ha scritto:.. secondo me ci vuole molto piu' impegno a farsi un 7b pulito pulito in falesia che una via come tempi moderni che sarà si e no 6b, o il pesce in artificiale, su cliff o non cliff.... per non parlare di tutte le classiche in cui la difficoltà maggiore sta nell'evitare di ammazzarsi in seguito a cadute di sassi, frane vere e proprie, o a schiodature dovute all'arrugginimento della ferraglia piantata li cinquanta anni fa....

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Messaggioda the_serpent2006 » mar set 12, 2006 18:17 pm

.. detto questo, sono contrario alla richiodatura delle vecchie vie, dato che ci sono tanti posti dove aprire nuove vie, ognuno colla propria etica... basta si rispetti un minimo l'ambiente naturale.

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Messaggioda the_serpent2006 » mar set 12, 2006 18:18 pm

Paolo Marchiori ha scritto: :roll:
sono perplesso...


è già qualcosa....

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Messaggioda monaco » mar set 12, 2006 18:23 pm

non capisco come lo spit (in ripetizione) possa cambiare o meno un'eventuale ritirata? e' il percorso tortuoso della via e soprattutto la conformazione della parete che puo' eventualmente (e mi permetto di dire mooolto raramente) impedire un'eventuale ritirata...tralasciando canaloni e seracchi, posti da cui si e' passati e dove non e' meglio tornare (non mi sembra pero' ci siano di questi problemi in dolomiti) si puo' quasi sempre tornare indietro da ovunque...se le soste non ci sono...addio amato materiale (e magari ho qualche chiodino in piu' nello zaino). insomma, si scende (quasi) ovunque, spitti o meno, anche da vie reputate dai piu' senza ritorno, certo con un po' piu' di pazienza, qualche dindo in meno e magari un po' piu' di angoscia.

al di la' del rispittare vie classiche...secondo me inqualificabile, penso che il vero problema dello spit (per quanto riguarda l'alpinismo e non le vie plaisir, preparate apposta per i ripetitori) risieda in fase di apertura. premetto che mai ho infisso uno spit, ne di conseguenza aperto sul nuovo a spitti, potrei anche sbagliarmi...insomma da un punto di vista alpinistico mi sembra che lo spit sia un po' barare...la sua grande potenza (e morte dell'impossibile) e' la sicurezza di poterlo mettere ovunque. in funzione di quanto sia forte ed in giornata si/no l'apritore ecco che su di una via (alpinistica, con pochi spit, dichiarati dagli apritori il minimo indispensabile) gli spit sono 1, 10, 100...nel momento in cui ''se non c'e' alcunche da piazzare foro'' chi decide quanti fori ho il permesso di fare? 0 come sul pesce? 1 come su variante italia? 2 come su futura? e alle soste? quanti i metri minimi consentiti sopra l'ultima protezione trad. sicura? 5? 10? un tiro?

certamente alcune vie su muraglie compatte mai sarebbero state possibili senza spit (manolo, kammerlander...ma non solo cosi' estreme). ma in compenso alcune ''addomesticate'' sarebbero state le sfide di domani...e non solo per gli estremi. leggo su di una guida, a proposito di una parete stupenda, sicuro regno dell'alpinismo e tana del drago: ''Gli spit intermedi sono stati usati soltanto nei passi difficilmente proteggibili con altri mezzi.''
falso! la medesima via poteva essere aperta, e senza diventare mortale (se una clessidra un metro piu' bassa dello spit sul chiave vi sembra troppo engage!!), senza forare alcunche'... magari qualche anno dopo da qualche giovinastro, meno famoso ma un po' meno timoroso...scoprendo con grande felicita' che il trapano poteva rimanere senza problemi a casa (o meglio in negozio)

abito lontano dalle alpi e sono un bieco ripetitore, ma sono convinto che gli anni 80 e soprattutto 90 abbiano rubato alla mia generazione tanto terreno vergine su cui aprire senza forare...
non ci sono consigli direttivi o conciliabolo dei saggi...nel momento in cui il vigio apre a spit in marmolada allora lo puo' fare anche uno sul 6c (senza incrociare il pesce pero', checazzo). o tutto o niente. o non buca nessuno o lo puo' fare chiunque...cosi' e', e cosi' c'e' chi magari crea comunque capolavori, e chi fa cagate.
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