Artificiale negletta

Arrampicata e alpinismo su roccia in montagna

Messaggioda cuorpiccino » mar giu 29, 2004 11:04 am

simo il 4 CG ha scritto:domanda: pensate che sia più "semplice"(anche se sicuramente non è il termine corretto) raggiungere i gradi più alti in artificiale che in libera? mi spiego: l'8a e oltre sono da pochi, ci vuole tecnica, forza, tempo per allenarsi... nell'artificiale ci vuole tecnica, esperienza, coraggio, ma, da neofita, penso non così tanta forza come per la libera
scusate se ho detto baggianate...


Arrivare all'8a e oltre, richiede allenamento e tecnica, con una progressione tipicamente sportiva, quindi anche forza, hai detto giusto.

I gradi alti dell'artificiale richiedono una maturazione psicologica (e tecnica-tecnologica) tipica dell'alpinismo. Nell'artificiale rischi, se fai l'8a non rischi nulla. Tu simo potresti attaccarti ad un 8a, saresti magari un po' ridicolo, ma non rischieresti nulla, se ti attaccassi ad un tiro di artificiale estrema, rischieresti di non uscirne vivo.
Poi, da giocatore di pallacanestro, potresti avere preclusa la strada all'8a per le tue caratteristiche fisiche, ma potresti arrivare all'A5, perché li le barriere sono mentali e di uso dei materiali, ma non (non troppo) fisiche.

Una cosa che volevo sottolineare è che molto, nell'artificiale estremo, dipende dal tipo di roccia sulla quale si scala. Un solido granito e un marcio calcare (o marcia dolomia) sono diversissimi da affrontare. Poi anche se solidi, calcare e dolomia sono rocce molto più tenere. Anche in questo l'esperienza è indispensabile.
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Messaggioda pietrorrrago » mar giu 29, 2004 14:42 pm

Premetto che il mio "artificialismo" e nato da una normale evoluzione dell'alpinismo che 22 anni fa si praticava, se riuscivi a passare bene altrimenti staffa e via; con il passare degli anni è diventata una strada parallela alla libera, non più una continuazione della stessa dove questa si fermava (ora quando non passo torno a casa), ma un esperienza a se stante, il gusto di seguire una linea ideale di salita ingegnandomi a trovare un sistema per passare dove sembra non sia possibile.
Oggi è la mia pippagine che mi richiama alla staffa, a furia di prendere bastonate sulle vie in libera ogni tanto mi sparo una bella artif così dico "tiè, son passato lo stesso", molto infantile.
Scherzi a parte ora apprezzo il lato "psicologico" dell'artificiale, anche se non mi ingaggio in itinerari estremi moderni, non ho più le palle per quelli, preferisco quelli molto "faticosi" ma nei quali risci a piazzare ogni tanto un qualcosa di sicuro.
Ma il tassellatore no, non mi va, è come scavare per la libera, non ha senso x me.
Daccordo se in una via di più tiri ti ritrovi a fare un paio di fori per poter salire può anche starci (meglio di no) ma per me l'artif come la libera deve seguire le linee naturali della roccia e sfuttare le possibilità che essa ti da, altrimenti tanto vale attrezzare le volte dei cavalcavia e via di staffe (già fatto ed è anche divertente ma non sulla roccia).
Certo ho ripetuto vie in questo stile (vedi Born to Killer a Terlago) ma queste sono solo esercizi per rodare l'uso delle staffe, non sono vie in artif.
Secondo me comunque, anche qui, ognuno segue la sua via, il suo modo di vivere il verticale, che sia "libero" o "ferramentoso", in fin dei conti l'importante e divertirsi e poterlo poi raccontare. :wink:
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Messaggioda Davide62 » mar giu 29, 2004 15:51 pm

Io come Pietro arrivo da un alpinismo classico e ho fatto vie classiche con artificiale altrettanto classica.
Da ragazzo impazzivo per i tetti, quello di Sarre l'ho salito almeno 10 volte, al Corno del Nibbio ho fatto altrettante volte la facile ed estetica McKinley che oggi non c'è più ed è diventata una roba difficile in libera.
L'artificiale mi esaltava, mi affascina anche vedere le impressionanti prestazioni che con questa tecnica soso state fatte in giro per il mondo e anche in Italia.
Non la considero affatto una pratica negletta, tutt'altro, anche se di artificiale estrema non ne ho mai fatta e dubito che sarò mai in grado di farne.
Leggendo le vicende dello Yosemite dell'epoca d'oro si può senz'altro intuire che già all'epoca esisteva artif. e artif.
Dalle "banali" chiodature a pressione alle raffinate tecniche con l'uso di rurps, copperhead, rivets e ventose ne passa.......
Ci vuole esperienza, sangue freddissimo e sicuramente anche un pizzico di fortuna.
Non è una cosa per tutti.
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Messaggioda geko - luca » mar giu 29, 2004 15:59 pm

se riuscivi a passare bene altrimenti staffa e via; con il passare degli anni è diventata una strada parallela alla libera, non più una continuazione della stessa dove questa si fermava (ora quando non passo torno a casa)

probabilmente le regole del gioco in vent'anno sono un po' cambiate o meglio, il fenomeno dell'arrampicata sportiva ha profondamente influenzato anche l'ambiente alpinistico.
Se 20 anni fa l'importante portare a casa la via e la montagna a qualsiasi costo, oggi la prestazione atletica conta di+ e se uno fa anche solo un tiro in artif semba quasi che abbia barato e la prestazione viene quasi sminuita...
essere sul filo è vivere, tutto il resto è attesa

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Messaggioda Davide62 » mar giu 29, 2004 16:17 pm

geko - luca ha scritto:
se riuscivi a passare bene altrimenti staffa e via; con il passare degli anni è diventata una strada parallela alla libera, non più una continuazione della stessa dove questa si fermava (ora quando non passo torno a casa)

probabilmente le regole del gioco in vent'anno sono un po' cambiate o meglio, il fenomeno dell'arrampicata sportiva ha profondamente influenzato anche l'ambiente alpinistico.
Se 20 anni fa l'importante portare a casa la via e la montagna a qualsiasi costo, oggi la prestazione atletica conta di+ e se uno fa anche solo un tiro in artif semba quasi che abbia barato e la prestazione viene quasi sminuita...

Eppure tanti bei friend e dadi incastrati in montagna su certe fessure di V+ la dicono lunga sulla prestazione :wink:
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Messaggioda grizzly » mar giu 29, 2004 16:33 pm

Davide62 ha scritto: Eppure tanti bei friend e dadi incastrati in montagna su certe fessure di V+ la dicono lunga sulla prestazione :wink:


:D Anche sul IV... messi da falesisti che ho stramaledetto perchè costretto per ore a far sicura sul loro 7a...

Comunque siete bravi, un po' tutti... interessante sto argomento...
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Messaggioda simo il 4 CG » mar giu 29, 2004 17:03 pm

grizzly ha scritto:
Davide62 ha scritto: Eppure tanti bei friend e dadi incastrati in montagna su certe fessure di V+ la dicono lunga sulla prestazione :wink:


:D Anche sul IV... messi da falesisti che ho stramaledetto perchè costretto per ore a far sicura sul loro 7a...

Comunque siete bravi, un po' tutti... interessante sto argomento...


vero!
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Messaggioda Roberto » mer giu 30, 2004 11:26 am

Il discorso di Pietrorago, sulla pippagine che porta a fare dell'artificiale, è vero solo per la necessità di passare dove gli altri passano in libera, ma ho notato che, quando sono in forma nella libera, vado meglio (e di tanto) anche sull'artificiale.
Anche se la preparazione atletica è diversa da quella per scalare in libera, fare dell'artificilale seria (intendo vari tiri e sonstenuti, non un episodio su una via), richiede allenamento fisico e non solo mentale, vi assicuro che dopo una via di più tiri artificiali, sei stanco e con i muscoli doloranti e se non c'è una buona preparazione dietro, occorrono vari gg di recupero (ne so qualcosa io).
Ultima modifica di Roberto il mer giu 30, 2004 18:20 pm, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda BAT » mer giu 30, 2004 15:42 pm

E' da diversi anni che, quando ho un po' di tempo, faccio qualcosa in artificiale classico, anche se mi capita di dover piazzare qualche cosa un po' aleatoria, chiodi solo infilati, friend mezzi fuori, cliff, ecc.

Mi piacerebbe molto imparare qualcosa di artif moderno, ma a parte Folco (che ho cercato dic ontattare), non ci sono tranti altro personaggi cui appoggiarsi per avere lezioni in merito, ovvero per non ammazzarsi andando in giro per conto proprio...!

Anche i costi dei materiali giocano la propria parte, limitando così che le idee di provare a far artif si concretizzino.

Confermo che per vie artificiali a più tiri, una certa dose di resistenza sia necessaria per non avere i muscoli ko già dopo qualche decina di metri!

Gli aspetti che più mi affascinano (e credo che affascinino i vari artificialisti più o meno seri e più o meno col pelo sullo stomaco) potrebbero essere sintetizzatati:
1) un'altra dimensione del tempo. Tutto scorre più lentamente. Al secondo di cordata molte volte gli conviene portarsi un libro o una rivista per passare il tempo. Oppure conviene essere in 3, uno da primo e 2 che si fanno compagnia. COn un mio amico, unltimamanente, in apertura abbiam passato tante e tante ore a guardare la corda che saliva verso il primo e a spaziare con logsguardo.
2) esteticità di certi passaggi e di ambienti. Dato che si ha più tempo per tutto, anche da parte del primo di cordata, si ha più tempo per guardare dove fisicamente si è e cosa esattamente si sta facendo.
3) Lato psichico. Oltre al discorso dei tempi lunghi, si ha più tempo per pernsare, pensare non solo a come piazzare le protezioni, ma anche all'ambienbte e a se stessi.
4) Artif e artif. Ho letto che certe vie non si dovrebbero considerare in artif. Perchè? Valgono solo quelle moderne con almeno dell'A4 oppure sono delle cazzate? Ogni via in artificiale, su cui, in ogni caso, chi sale non riuscirebbe a salire in libera, sono da considerare vie di artif. Ogni via ha la sua storia e ha tutto il diritto di chiamarsi tale. Così sia la via dove ci sono chiodi uno dietro l'altro, sia quelle dove uno deve piazzare spesso e volentiere cosine indecenti.

Il mio sogno e di fare una via in artif non troppo cattiva, ma da star via più giorni, dove il ritmo di vita cambia e si entra in un'altra dimensione. Arrampicare, mangiare, bere, parlare, scherzare, dormire appesi e così per un paio di giorni... Chiassà a quando!
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Messaggioda grizzly » mer giu 30, 2004 16:08 pm

Quella diversa percezione del tempo l'ho provata ed è effettivamente ampliata rispetto ad una normale salita in montagna, anche impegnativa (impegnativa per il proprio limite, ovviamente).
Su di una via in libera il tempo scorre via abbastanza in fretta, ma comunque di metri ne fai... in artif il tempo "fugge lento"... ti accorgi di esser avanzato di... un tiro 8O
Io, "artificialista" alle prime armi pensavo dipendesse dal fatto della novità... dell'esser assorbito interamente dalla salita perchè "pivello"... ma vedo che più o meno capita anche a più smaliziati...
Per quanto riguarda il secondo: ... io dopo qualche tentativo sto provando da solo, su tiri "facilissimi" e non troppo remoti... e però un bel casino di aggrovigliamento... Per la stanchezza: devo dire che la prima volta per scendere in doppia, con sosta sicura a fix, ho faticato "psichicamente" non poco, non mi era mai capitato... L'idea di una via di più giorni, in un mondo fuori dal mondo... "è sogno".
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Messaggioda pf » mer giu 30, 2004 16:12 pm

Derogherò per un momento da una legge che mi sono autoimposto ( non dire nulla su ciò che non conosci, potresti affermare cose molto più idiote del massimo concepibile) per dire che non sarei poi così sicuro sui limiti della libera in relazione all'artificiale. Meno di 30 anni fa c'erano esperti artificialisti disposti a giocarsi molti soldi nello scommettere che nessuno sarebbe passato in libera dove erano passati loro, e quelle vie sono state oggi tutte liberate. Chiaramente, non dalla massa.
Dopo aver visto gente come Sharma non sono più sicuro dell'impossibile, anche perchè 3 metri di muro liscio non sono più un ostacolo, per esempio: essi, i mutanti, lo superano con lancio!!
Ecco perchè è anche bello che ci sia gente che continui ad aprire in artificiale estremo, vuol dire che continueremo a vederne delle belle.
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Messaggioda Roberto » mer giu 30, 2004 18:26 pm

pf ha scritto:Derogherò per un momento da una legge che mi sono autoimposto ( non dire nulla su ciò che non conosci, potresti affermare cose molto più idiote del massimo concepibile) per dire che non sarei poi così sicuro sui limiti della libera in relazione all'artificiale. Meno di 30 anni fa c'erano esperti artificialisti disposti a giocarsi molti soldi nello scommettere che nessuno sarebbe passato in libera dove erano passati loro, e quelle vie sono state oggi tutte liberate. Chiaramente, non dalla massa.
Dopo aver visto gente come Sharma non sono più sicuro dell'impossibile, anche perchè 3 metri di muro liscio non sono più un ostacolo, per esempio: essi, i mutanti, lo superano con lancio!!
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Sull'evoluzione della libera, non ci sono dubbi, ma su un muro liscio, segnato da una microfessura da proteggere a rurp e copperhead, le mani non le puoi mettere da nessuna parte, almeno che non fai salti dalla sosta sotto a quella sopra...
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Messaggioda Davide62 » mer giu 30, 2004 18:30 pm

Roberto ha scritto:
pf ha scritto:Derogherò per un momento da una legge che mi sono autoimposto ( non dire nulla su ciò che non conosci, potresti affermare cose molto più idiote del massimo concepibile) per dire che non sarei poi così sicuro sui limiti della libera in relazione all'artificiale. Meno di 30 anni fa c'erano esperti artificialisti disposti a giocarsi molti soldi nello scommettere che nessuno sarebbe passato in libera dove erano passati loro, e quelle vie sono state oggi tutte liberate. Chiaramente, non dalla massa.
Dopo aver visto gente come Sharma non sono più sicuro dell'impossibile, anche perchè 3 metri di muro liscio non sono più un ostacolo, per esempio: essi, i mutanti, lo superano con lancio!!
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Messaggioda cuorpiccino » mer giu 30, 2004 18:51 pm

Roberto ha scritto:
pf ha scritto:Derogherò per un momento da una legge che mi sono autoimposto ( non dire nulla su ciò che non conosci, potresti affermare cose molto più idiote del massimo concepibile) per dire che non sarei poi così sicuro sui limiti della libera in relazione all'artificiale. Meno di 30 anni fa c'erano esperti artificialisti disposti a giocarsi molti soldi nello scommettere che nessuno sarebbe passato in libera dove erano passati loro, e quelle vie sono state oggi tutte liberate. Chiaramente, non dalla massa.
Dopo aver visto gente come Sharma non sono più sicuro dell'impossibile, anche perchè 3 metri di muro liscio non sono più un ostacolo, per esempio: essi, i mutanti, lo superano con lancio!!
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Sull'evoluzione della libera, non ci sono dubbi, ma su un muro liscio, segnato da una microfessura da proteggere a rurp e copperhead, le mani non le puoi mettere da nessuna parte, almeno che non fai salti dalla sosta sotto a quella sopra...

Dite entrambi delle cose vere, finché rimangono scritte. Sicuramente esistono tiri non fattibili in libera, sicuramente, Robbé, ci sono dei tiri sui quali non vedresti neanche gli appigli. Ma comunque incaponirsi si sti discorsi esula un po' dal titolo del 3D.
Comunque Bubu Bole ha fatto in libera "isolitudine", via aperta in artif trad a Gorropu (Sardegna) con fix solo alle soste.
Ma questo non sminuisce il valore dell'apertura e, tantomeno, quello della libera.
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Messaggioda Roberto » mer giu 30, 2004 18:55 pm

cuorpiccino ha scritto:
Roberto ha scritto:
pf ha scritto:Derogherò per un momento da una legge che mi sono autoimposto ( non dire nulla su ciò che non conosci, potresti affermare cose molto più idiote del massimo concepibile) per dire che non sarei poi così sicuro sui limiti della libera in relazione all'artificiale. Meno di 30 anni fa c'erano esperti artificialisti disposti a giocarsi molti soldi nello scommettere che nessuno sarebbe passato in libera dove erano passati loro, e quelle vie sono state oggi tutte liberate. Chiaramente, non dalla massa.
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Dite entrambi delle cose vere, finché rimangono scritte. Sicuramente esistono tiri non fattibili in libera, sicuramente, Robbé, ci sono dei tiri sui quali non vedresti neanche gli appigli. Ma comunque incaponirsi si sti discorsi esula un po' dal titolo del 3D.
Comunque Bubu Bole ha fatto in libera "isolitudine", via aperta in artif trad a Gorropu (Sardegna) con fix solo alle soste.
Ma questo non sminuisce il valore dell'apertura e, tantomeno, quello della libera.
Già, "non sminuisce il valore dell'apertura"... ma siamo certi? Da parte mia si, perché aprire una via simile è sempre un'operazione difficile e merita apprezzamenti, ma in generale, dopo la libera, si vede con occhi diversi chi l'ha aperta, anche se sarebbe stato impossibile aprirla in modo diverso.
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Messaggioda cuorpiccino » mer giu 30, 2004 19:20 pm

Roberto ha scritto: Già, "non sminuisce il valore dell'apertura"... ma siamo certi? Da parte mia si, perché aprire una via simile è sempre un'operazione difficile e merita apprezzamenti, ma in generale, dopo la libera, si vede con occhi diversi chi l'ha aperta, anche se sarebbe stato impossibile aprirla in modo diverso.

Per quello che ti posso dire io vale più la libera di Isolitudine di quella di Hotel Supramonte (forse, dico non conoscendo ovviamente), per l'apertura non so. Io tra le due preferisco sempre l'artif tradizionale, proprio perché un giorno, almeno, darà la possibilità a qualcuno, se mai sarà possibile, di salire in libera su mezzi tradizionali. Ma certe vie non possono essere giudicate aprioristicamente. Ognuna è un caso a parte. Poi è ovvio che un forte alpinista liberista e un fuoriclasse alpinista liberista otterranno due risultati differenti in apertura, ci mancherebbe altro.
Ma questo non vuol dire che bisogna restare seduti in poltrona ad aspettare che uno Sharma qualunque, sotto l'effetto di cocaina, tenti un'apertura in free solo.
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Messaggioda Buzz » gio lug 08, 2004 11:07 am

http://www.planetmountain.com/home.html ... 87&-search

..........
a parte questo,
ci vuole, tempo, esperienza, conoscenza tecnica, un sacco di materiale, e poi... bisogna saper arrampicare bene...

che senso ha artificialare dove altri passano in libera?
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Messaggioda quilodicoequilonego » gio lug 08, 2004 11:29 am

Buzz ha scritto:http://www.planetmountain.com/home.html?-database=Mnetnews&-layout=scheda&-response=%2fNews%2fDetail1.html&-recordID=34587&-search

..........
a parte questo,
ci vuole, tempo, esperienza, conoscenza tecnica, un sacco di materiale, e poi... bisogna saper arrampicare bene...

che senso ha artificialare dove altri passano in libera?



...magari un buon apritore scopre una linea bellissima, ma qualche passaggio non è in grado di liberarlo. Deve aspettare che passi il "Larcher di turno" e la apra lui ? Anche questo può esser sbagliato... e per di più lui (e tanti altri) quella via non la salirà mai...
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In arrampicata, cosa c'è di più artificiale del trapano ?
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Messaggioda pf » gio lug 08, 2004 11:37 am

Sì, deve aspettare che passi il Larcher di turno.
Le pareti sono migliaia, e le inclinazioni e e tipologie pure. Uno può andare ad aprire in un posto dove comunque passerà con un artificiale contenuto, non con decine di A0 o di A1.
Vie come Isolitudine sono una cosa molto diversa, lì l'artificiale era tale da non rovinare con una fila di chiodi o di spit una linea; sicuramente la si poteva aprire con più libera, ma questo è un dettaglio puramente storico, non estetico. Se io invece oggi andassi su una bella parete e aprissi con del 6b obb una linea che in libera si rivelasse dal 7b in su, vorrebbe dire che avrei avuto un cattivo occhio ( o una certa presunzione) nella scelta della linea.
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Messaggioda cuorpiccino » gio lug 08, 2004 11:51 am

Basterebbe non portarsi gli spit, non si rovinerebbe nulla (come su isolitudine...) ma sono solo idee, ormai....
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