Pur avendomi sconcertato la presenza delle catene e spit sul Velo, l?intervento ripulitore di Zaccaria, degno di ogni stima per l?effetto ?morale? (cioè spingere con i fatti ad una riflessione di certa gente ? guide o non che siano ? su come andare in montagna, rispettare la storia, l?ambiente e gli altri), mi fa ridere agli effetti pratici:
1) Lo spit toglie avventura (quella data dal fatto di doversi e sapersi cercare gli ancoraggi e le soste)? Ma c?è uno che va sul Velo per cercare l?avventura o il ?fascino? di ingaggiarsi su posti in cui bisogna aver ?manetta? per salire, cercarsi la via ed assicurarsi?
2) Lo spit porta più gente, per di più sprovveduta? C?è qualcuno che va sul Velo per cercare tranquillità? Su una via che avrà 1000 ripetizioni all?anno si pensa di scoraggiare così gli ?sprovveduti? (e poi chissà che colpa hanno questi? come se tutti fossero nati ?imparati?

; in fondo è meglio trovarseli sul Velo che sulla via de Tedeschi alla Civetta!). Anni fa ci sono stato in novembre; complice il bel tempo c?era varia gente e c?era anche chi gridava verso l?alto da due tiri sotto ?dove si passa?? o ?dov?è un chiodo che ho la cacca al culo!?

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Ormai (mica da ieri) il Velo, pur essendo un pezzo di storia, una linea unica e quello che volete, per la sua bellezza (oltreché per il rifugio, gli spit, ecc...) sarà sempre di più un?arrampicata (e non una ?via?) di super moda e questo è il punto.
Quindi un grazie a Zaccaria

, ma, dopo attenta riflessione, ho deciso che di sicuro sul Velo non ci vadopiù a meno che non abbia voglia di fare una chiacchierata (o discussione) in piazza o magari guardare un due fighe

; ma almeno sarò spinto da ben nobili motivi. So cosa ci trovo, spit o no cambia poco, e per questo non è che non ci dormo la notte.