EasyMan ha scritto:Non voglio essere invasivo capisco che è un tuo modo di vedere le cose, ma secondo me il lavoro è un DOVERE (devo lavorare per vivere), l'obiettivo è un VOLERE (voglio fare Action Directe ... esagero
).
L'importante è definire obiettivi reali, chiari e progressivi, viverli come strumento di crescita e non come mezzi di giudizio.
Anche quello che dice
Evak non lo condivido molto (e capisco che è personale) ma l'obiettivo esiste , ha valore e vale la pena perseguire se veramente possiamo sostituirlo con la parola desiderio altrimenti è solo un impegno che ci lega.
Se domani uno lascia la montagna per tuffarsi nel mare blu il suo obiettivo/desiderio è semplicemnte cambiato.
Dici bene anche tu. Sottolineo che è un mio limite e ne sono ben consapevole. Fino a un certo punto sono anche in grado di pormi degli obiettivi graduali e ragionevoli.
Ma ad un tratto arrivo a una fase, che non saprei neanche come inquadrare, in cui mi ritrovo a ottenere l'effetto contrario.
Parlo ad esempio della corsa.
Ma anche di cose molto più banali tipo videogiochi quando ero più giovinotto.
Probabilmente è un aspetto intrinseco del mio carattere.
In montagna il problema non si pone, per il semplice motivo che non ho soci e non ho neanche tutte ste gran possibilità di conoscerne. Quindi, finchè giro da solo, ci sono già dei limiti ben definiti su cosa posso fare e cosa no.
Sia chiaro che non critico assolutamente chi ha un approccio più metodico ai propri hobby e passatempi ed è in grado di porsi degli obiettivi a lungo termine (e a rispettarli).
Anzi, massimo rispetto. Io non ne sono capace.