Commercio arrampicatorio

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Re: Commercio arrampicatorio

Messaggioda rocker » gio mar 21, 2019 9:05 am

Spartaco ha scritto:
rocker ha scritto:..con un bel gruzzoletto nel controsoffitto)


intendeva.corona.forse.



no, intendevo che parlare di economia in Italia tralasciando quella sommersa (a spanne sarà quasi la metà) non ha molto senso
rocker
 
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Re: Commercio arrampicatorio

Messaggioda Kinobi » dom mar 24, 2019 10:03 am

rocker ha scritto:tu kinobi insisti sempre sul "consumatore consapevole".
Ci sta. Nel senso che ognuno è responsabile delle proprie azioni, anche nel momento dell'acquisto.
Detto ciò i fatti provano che non è sufficiente.
lo stato deve mettere dei limiti e delle regole che promuovano e tutelino il commercio e il lavoro.
Cosa che in certa misura già fa. Solo che le odierne evoluzioni economiche necessitano di ulteriori misure.
Mentre la direzione politica prevalente pare paradossalmente quella opposta.
Faccio un esempio: mia madre aveva fino a poco tempo fa una bella libreria.
Ha dovuto chiudere perchè come molte altre librerie non funzionava più.
Per vari motivi:
-perchè sui libri hai un guadagno ridicolo
-perchè avere un dipendente in Italia è un salasso
-perchè gli italiani sono delle capre e non leggono più un c***o
-perchè è nato l'e-book
-ma secondo me sopratutto perchè su Amazon i libri li paghi di meno che in libreria.
cosa può fare lo stato (o l'UE!) per tutelare le attività che danno al consumatore qualcosa in più rispetto ad un monitor?
Può innanzitutto regolare (in primis a livello fiscale) l'attività dei giganti (Amazon, Google, Apple...).
Oppure anche mettere dei tetti e delle regole ben definite sulla scontistica (sul web come in negozio), come già fanno in Francia con i libri.
Pretendere che un consumatore spenda di più per una questione etica è utopico.
è bello pensare che non sia utopico che proprio la politica abbia il coraggio e la lungimiranza per fare delle scelte coraggiose che tutelino maggiormente l'economia, anzichè accontentare a suon di cagate un elettorato già ahinoi piegato dalla crisi economica (ma talvolta, peculiarità del Belpaese, con un bel gruzzoletto nel controsoffitto)



Personalmente, io come ditta individuale nel 2017 ho pagato più tasse di Amazon in Italia. Ho detto tutto credo. Non giro con elicottero o jet privato.
Come le merde umane che ci governano e le merde umane dei CEO di Amazon lo permettano, fa schifo. Arrivo a giustificare l'espropro proletario.

Per il mio lavoro non ho grande necessità di comprare roba da scalata. Quando lo faccio vado dal mio rivenditore sotto casa e compro li.
Non prendiamo libri su Amazon, se la libreria di fiducia non ce li fa arrivare dopo 5 giorni.
I ricambi per la moto li compro via web, ma solo dopo essere andato 9 volte dal meccanico e nell'ultima visita gli ho detto" mi va ben tutto, a tornare due volte ogni volta, ma almeno non mi far venire tre volte che se non hai la roba comprala te via web e me la fai trovare".
Cerco i miei 50 hotel annui su Booking.com, ma poi li chiamo e fisso a voce la mia visita per evitare che diano il 15% a Google. E' difficile, prchè NON ti fanno a meno (per cui prefersicono darli a Google che a me) e perdi il diritto alle recensione.

Nel mio lavoro (che è vendere prodotti per coloro che leggono questo foro) ho visto che non sono i migliori che hanno successo, ma chi ha più chiulo o è "nel posto giusto": non sono favorevole. Io sono per la meritocrazia, non il chiulo divino.

Le politiche di prezzo che tu hai citato sono destabilizzanti e creano confusione ai consumatori. Poche e rare ditte hanno cercato di mettere un freno alla distribuzione selvaggissima, ma con pochi risultati. I consumatori, parafrasando un commesso "si fa prima a metterla in culo che in testa" sono troppo volubili alle mode e troppo "marketinizzati" per non essere zombati nel cercare solo un prodotto quando ve ne sono 15 di equivalenti o migliori. I risultati si vedono: tanti negozi che vendono solo una cosa, con i consumatori che consumano le suole delle scarpe, i giga disponibili, o la benza nel serbatoio per cercare il minimo prezzo senza dare peso alla differenza tra "bottegaio" e personale preparato (che è sempre più raro, e sempre meno motivato). Quando si arriva che poco si vende perchè "va" e non si è capaci di vendere altro, il risultato è la guerra servaggia di prezzo. Non posso entrare nei fatti (e rare leggende e sono certo hai compreso la differenza), per motivi di quieto vivere. Ne avrei metri cubi da raccontare, alcuni "imbarazzanti".

Il mondo che verrà sarrà dei "big data", o di pochi catene di negozi.
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Re: Commercio arrampicatorio

Messaggioda zeler » mer mar 27, 2019 10:07 am

IO non ho mai comprato niente da Amazon e manco su siti dei negozi,
preferisco il negozio fisico, non per niente faccio il commerciante e la
rete crea non pochi problemi a noi dettaglianti. Per questo motivo mi chiedo
a chi potrebbe giovare una concorreza come quella che ho riportato.
Sinceramente ho notato quel prezzo solo perchè era sulle scarpe che sto usando
e non nego di essere stato tentato dal prenderne un altro un paio.
Non l'ho fatto e se lo farò andrò da chi già mi ha ben consigliato.
Ha ragione Kinobi, la ricerca del prezzo migliore fa perdere di vista
molte cose importanti come la cortesia, la competenza, la disponibiltà
e non ultima l'assistenza post vendita.
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