Hard grit

Area dedicata all'arrampicata sportiva e al bouldering.

Re: Hard grit

Messaggioda rugge » mer gen 14, 2004 14:14 pm

aculnaig ha scritto:Pietro mi ha prestato il video e mi intrippa tantissimo.
Ho immaginato (ma in realtà è una cosa che frulla da un po') di girare per le alpi con corda, protezioni veloci e tanta fantasia. :D
Che ne dite?



che video? Non lo conosco:mi piacerebbe vederlo. Dove lo trovo?

correggetemi se sbaglio: la differenza tra alpinismo e hard grit sta nel fatto che l'hard grit lo si pratica su monotiri con difficoltà elevatissime, senza chiodi e con etica free-climbing, mentre l'alpinismo si fa su vie lunghe, con i chiodi, su difficoltà non estreme e con etica che basta andar su che tutto vale. Rimango in attesa del lancio di pietre.
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Messaggioda Roberto » mer gen 14, 2004 15:39 pm

aculnaig ha scritto:Ragazzi lasciate stare etica, paragoni con l'alpinismo etc. voglio farlo e basta! :evil:
Fallo e non rompere!
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Messaggioda aculnaig » mer gen 14, 2004 16:12 pm

Roberto ha scritto:
aculnaig ha scritto:Ragazzi lasciate stare etica, paragoni con l'alpinismo etc. voglio farlo e basta! :evil:
Fallo e non rompere!


infatti chiedo chi voleva unirsi!!! :evil:
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Messaggioda Roberto » mer gen 14, 2004 16:28 pm

aculnaig ha scritto:
Roberto ha scritto:
aculnaig ha scritto:Ragazzi lasciate stare etica, paragoni con l'alpinismo etc. voglio farlo e basta! :evil:
Fallo e non rompere!


infatti chiedo chi voleva unirsi!!! :evil:
Se vieni dalle mie parti c'è una parete che si adatta alla grande, non metti chiodi, metti anche pochi nut e friend, è decisamente hard :wink:
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Re: Hard grit

Messaggioda cuorpiccino » mer gen 14, 2004 17:50 pm

rrruggge ha scritto:
aculnaig ha scritto:Pietro mi ha prestato il video e mi intrippa tantissimo.
Ho immaginato (ma in realtà è una cosa che frulla da un po') di girare per le alpi con corda, protezioni veloci e tanta fantasia. :D
Che ne dite?



che video? Non lo conosco:mi piacerebbe vederlo. Dove lo trovo?

correggetemi se sbaglio: la differenza tra alpinismo e hard grit sta nel fatto che l'hard grit lo si pratica su monotiri con difficoltà elevatissime, senza chiodi e con etica free-climbing, mentre l'alpinismo si fa su vie lunghe, con i chiodi, su difficoltà non estreme e con etica che basta andar su che tutto vale. Rimango in attesa del lancio di pietre.

L'etica dell'hard grit è un po' più rigida rispetto a quella dell'alpinismo, niente chiodi e libera obbligatoria, ma anche arrampicando in montagna si fa qualcosa di simile, specialmente se tiri la libera puoi raggiungere sensazioni simili, ma in certi posti, senza chiodi non vai lontano.
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Messaggioda rugge » mer gen 14, 2004 21:10 pm

va beh, ma il video?

P.S.: inoltre gli alpinisti mica se li provano i tiri, prima, con la corda dall'alto, e le protezioni le mettono mentre salgono. Non mi pare proprio che Calibani nella sua Is not always Pasqua sia salito mettendo le protezioni: erano già belle piazzate quando è salito.
Hard grit e alpinismo hanno più differenze che somiglianze secondo me.
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Messaggioda pf » gio gen 15, 2004 9:44 am

Nell'annuario di alpinismo UP ( redattori Oviglia-Svab), di prossima uscita come primo numero, ci sarà un articolo sull'Hard Grit che dovrebbe soddisfare molte curiosità.
Hard Grit e Alpinismo sono parenti come tante altre discipline legate alla verticale: certo che nel 2003 Heason e compagni, applicando la filosofia hard Grit su un paretone in Groenlandia, hanno aperto una gran bella via, compromessa dall'uso delle corde fisse, ma eticamente invidiabile e assolutamente entrata di diritto nella storia dell'Alpinismo contemporaneo.
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Messaggioda Roberto » gio gen 15, 2004 10:07 am

Una parentela c'è di certo, si arrampica in tutte e due i casi! Per il resto mi sembrano due cose diverse, ma con confini, tra le due, incerti e indefinibili; non sai dove finisce l'hard grit ed inizia l'alpinismo!
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Messaggioda Enzolino » gio gen 15, 2004 10:17 am

pf ha scritto:Hard Grit e Alpinismo sono parenti come tante altre discipline legate alla verticale: certo che nel 2003 Heason e compagni, applicando la filosofia hard Grit su un paretone in Groenlandia, hanno aperto una gran bella via, compromessa dall'uso delle corde fisse, ma eticamente invidiabile e assolutamente entrata di diritto nella storia dell'Alpinismo contemporaneo.
8O :?:
Filosofia Hard Grit su un paretone?
Quindi hanno provato prima con la corda dall'alto, poi fissato le protezioni con calma ed in maniera ottimale e quindi arrampicato la via in libera? 8O
Preferisco il metodo tradizionale ... :D
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Messaggioda Roberto » gio gen 15, 2004 10:22 am

Enzolino ha scritto:
pf ha scritto:Hard Grit e Alpinismo sono parenti come tante altre discipline legate alla verticale: certo che nel 2003 Heason e compagni, applicando la filosofia hard Grit su un paretone in Groenlandia, hanno aperto una gran bella via, compromessa dall'uso delle corde fisse, ma eticamente invidiabile e assolutamente entrata di diritto nella storia dell'Alpinismo contemporaneo.
8O :?:
Filosofia Hard Grit su un paretone?
Quindi hanno provato prima con la corda dall'alto, poi fissato le protezioni con calma ed in maniera ottimale e quindi arrampicato la via in libera? 8O
Preferisco il metodo tradizionale ... :D
Effettivamente, anche a me la cosa mi lascia perplesso :?
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Messaggioda aculnaig » gio gen 15, 2004 10:29 am

Enzolino ha scritto:Preferisco il metodo tradizionale ... :D


Cioè?? Spiega sono gnurant :lol: :wink:
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Messaggioda Enzolino » gio gen 15, 2004 10:57 am

aculnaig ha scritto:
Enzolino ha scritto:Preferisco il metodo tradizionale ... :D

Cioè?? Spiega sono gnurant :lol: :wink:
Il metodo tradizionale sul Gritstone e' il seguente:

A. Vai sotto la via;
B. Selezioni a occhio le protezioni da posizionare in base a quello che vedi e/o leggi nella guida e decidi la strategia da adottare;
C. Sali possibilmente senza fare riposi, ovvero in free climbing.
D. Arrivato in cima fai la sosta e dici al/la compagno/a di salire.

Questo e' il metodo usato anche da me ed i miei amici per aprire diversi monotiri, e coicide con quello usato per aprire le vie in montagna puntando alla libera ed evitando l'artificiale. Quindi Grit = alpinismo in libera.

Veniamo all' "Hard" Grit.
Quando il discorso si fa piu' duro, ovvero quando gli E? diventano alti, allora le protezioni diventano sempre piu' precarie ed il metodo tradizionale diventa troppo rischioso, a meno che non sei veramente forte e un po' pazzo come un Dawes o un Moffat. Allora molti cosa fanno? Fanno come il video sembra suggerire, e come io ho visto varie volte.

A. Si prova la via dall'alto sino a quando non ci si sente abbastanza sicuri da affrontarla dal basso;
B. Una volta che si e' familiarizzato sufficientemente con la via, si piazzano per benino le posizioni calandosi dall'alto.
B1. Alcuni invece piazzano le protezioni dall'alto e provano la via tante volte dal basso (ovviamente dipende dai rischi in gioco);
C. Si sale la via dal basso;

Puoi dire di aver fatto la via solo quando la fai dal basso.
Quindi il metodo tradizionale si adatta ai rischi ed alle difficolta' oggettive ed il video da il nome ad uno stile standardizzato. "Hard" si riferisce semplicemente a vie Grit, ma piu' dure ed estreme.
Ovviamente il tutto non va sottovalutato, perche' la dimensione psicologica ha un ruolo fondamentale! E quindi, secondo gli inglesi (e secondo me), il gioco diventa piu' completo perche' la mente, e non solo il corpo, sono coinvolti in maniera piu' totale!

Spero di essere stato chiaro.

Lorenzo
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Messaggioda cuorpiccino » gio gen 15, 2004 11:02 am

Secondo me le differenze sostanziali sono due: l'altezza della parete e la difficoltà, il resto, protezioni gia messe e studio preventivo, sono una conseguenza :wink:

Comunque, caro aculnaig, se raggiungerò le Alpi la prossima estate, saranno possibili passeggiate, funghi, falesia e, al più, un po' di hard grit su qalche parete di 4-5-600 metri :wink: :roll: tanto per esser chiari :lol:
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Messaggioda Roberto » gio gen 15, 2004 11:05 am

Enzolino ha scritto:A. Si prova la via dall'alto sino a quando non ci si sente abbastanza sicuri da affrontarla dal basso;
B. Una volta che si e' familiarizzato sufficientemente con la via, si piazzano per benino le posizioni calandosi dall'alto.
B1. Alcuni invece piazzano le protezioni dall'alto e provano la via tante volte dal basso (ovviamente dipende dai rischi in gioco);
C. Si sale la via dal basso;

Puoi dire di aver fatto la via solo quando la fai dal basso.
Quindi il metodo tradizionale si adatta ai rischi ed alle difficolta' oggettive ed il video da il nome ad uno stile standardizzato. "Hard" si riferisce semplicemente a vie Grit, ma piu' dure ed estreme.
Ovviamente il tutto non va sottovalutato, perche' la dimensione psicologica ha un ruolo fondamentale! E quindi, secondo gli inglesi (e secondo me), il gioco diventa piu' completo perche' la mente, e non solo il corpo, sono coinvolti in maniera piu' totale!

Spero di essere stato chiaro.

Lorenzo
Spesso si provano le protezioni chiave con voli assicurati!
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Messaggioda aculnaig » gio gen 15, 2004 12:03 pm

Enzolino ha scritto:Spero di essere stato chiaro.

Lorenzo


Cristallino! Grazie.
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Messaggioda Spider » gio gen 15, 2004 12:15 pm

aculnaig ha scritto:
Enzolino ha scritto:Spero di essere stato chiaro.

Lorenzo


Cristallino! Grazie.


Ma quindi vuoi fare "grit" o "hard grit"?
Le migliori escursioni e vie alpinistiche nelle Dolomiti su www.abcdolomiti.com
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Messaggioda pf » gio gen 15, 2004 12:16 pm

Ciao Enzolino.
La tua disamina è ben fatta, però negli ultimi due/tre anni sono comparsi nuovi protagonisti che tentano a vista linee Hard Grit corrispondenti anche all'8a/8a+ francese. Quindi, mettendosi le protezioni. Nell'erticolo che uscirà c'è un sommario di questi tentativi, peraltro fatti non solo da inglesi ma anche da fortissimi ( quanto, finora, da noi sconosciuti) stranieri.
Fai bene a dire che l'Hard Grit in parete non è altro che il free climbing nell'alpinismo, senza spit e senza ( qui sta la differenza con quanto fatto dai nostri e dai tedeschi ) chiodi. Ignoro, per ora, come è stata aperta la via in Groenlandia, ma sicuramente dal basso. Ben Heason deve scrivermi un articolo su quella spedizione.
Circa tre anni fa Leo Houlding ha fatto qualcosa di sensazionale sul Capitan, con ( l'incompleta ) passage to the Freedom, che prevede peraltro un tiro di 7b completamente sprotetto e un 8a con chiave su nut.
Però il tiro di 7b è stato provato prima Top rope, e lo stesso Houlding ( uno dei primi a salire a vista tiri di 7c su arenaria ) ha chiaramente detto che il futuro è eliminare anche questo compromesso. Chiaramente non è proprio un giochetto aprire a vista su una parete che magari non ha neanche fessure! L'anno scorso Pedeferri l'ha fatto in Patagonia, una via di 300 metri passata inosservata perchè era solo 6c...però aperta a vista, con soste anche su un solo friendino, e con tiri su muro verticale non fessurato.
O tentare a vista un monotiro estremo dove le protezioni da mettere non sono "banali" friends in fessura ( qui Hirayama diede lezione in Yosemite) ma traballanti nuts strozzati da cordini in buchi...proprio per questo il fascino di queste salite è che sono praticamente inconfrontabili, non basta dire: quei due tiri sono 7c. Perchè salirli, per giunta a vista, li differenzia completamente. E' un pò la rivincita dello stile sul grado, che ovviamente è importante ( elementare ma talvolta dimenticato, c'è un oceano di differenza fra un 7b e un 8a), ma che nelle loro salite non è la sola cosa che fa differenza.
Per chi vuole cimentarsi ci sono già delle belle linee in Val Masino, alcune non estreme. Vorrei provarle anch'io, quindi qualcuno che dà coraggio mi farebbe comodo
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Messaggioda Herman » gio gen 15, 2004 12:59 pm

Secondo voi questa ricerca di nuovi stili di saliti può essere anche frutto di un sostanziale raggiungimento di un "certo limite" nella scala delle difficoltà? Chi arrivare a fare dall'8a all'8c sa che al momento andare oltre significa lunghi tentativi, fortuna, bla bla... e quindi, motivato da esperienze di altri paesi o da qualcosa che "si muove dentro" va alla ricerca di "altro"...

Logica conseguenza che questo stile di salita si diffonde anche al "parco buoi" che lo interpreta come una specie di new age e quindi si propone di farlo su difficoltà alla propria portata...
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Messaggioda Enzolino » gio gen 15, 2004 13:22 pm

pf ha scritto:La tua disamina è ben fatta, però negli ultimi due/tre anni sono comparsi nuovi protagonisti che tentano a vista linee Hard Grit corrispondenti anche all'8a/8a+ francese. Quindi, mettendosi le protezioni. Nell'erticolo che uscirà c'è un sommario di questi tentativi, peraltro fatti non solo da inglesi ma anche da fortissimi ( quanto, finora, da noi sconosciuti) stranieri.
Fai bene a dire che l'Hard Grit in parete non è altro che il free climbing nell'alpinismo, senza spit e senza ( qui sta la differenza con quanto fatto dai nostri e dai tedeschi ) chiodi. Ignoro, per ora, come è stata aperta la via in Groenlandia, ma sicuramente dal basso. Ben Heason deve scrivermi un articolo su quella spedizione.
Circa tre anni fa Leo Houlding ha fatto qualcosa di sensazionale sul Capitan, con ( l'incompleta ) passage to the Freedom, che prevede peraltro un tiro di 7b completamente sprotetto e un 8a con chiave su nut.
Però il tiro di 7b è stato provato prima Top rope, e lo stesso Houlding ( uno dei primi a salire a vista tiri di 7c su arenaria ) ha chiaramente detto che il futuro è eliminare anche questo compromesso. Chiaramente non è proprio un giochetto aprire a vista su una parete che magari non ha neanche fessure! L'anno scorso Pedeferri l'ha fatto in Patagonia, una via di 300 metri passata inosservata perchè era solo 6c...però aperta a vista, con soste anche su un solo friendino, e con tiri su muro verticale non fessurato.
O tentare a vista un monotiro estremo dove le protezioni da mettere non sono "banali" friends in fessura ( qui Hirayama diede lezione in Yosemite) ma traballanti nuts strozzati da cordini in buchi...proprio per questo il fascino di queste salite è che sono praticamente inconfrontabili, non basta dire: quei due tiri sono 7c. Perchè salirli, per giunta a vista, li differenzia completamente. E' un pò la rivincita dello stile sul grado, che ovviamente è importante ( elementare ma talvolta dimenticato, c'è un oceano di differenza fra un 7b e un 8a), ma che nelle loro salite non è la sola cosa che fa differenza.
Per chi vuole cimentarsi ci sono già delle belle linee in Val Masino, alcune non estreme. Vorrei provarle anch'io, quindi qualcuno che dà coraggio mi farebbe comodo
Non vorrei fare lo sconcia giochi, ma ho l'impressione che si stia mettendo una ettichetta nuova a qualcosa gia' nato qualche tempo fa. A parte la rinuncia al chiodo, se non sbaglio gia' dagli anni 70' 80' si facevano cose analoghe e l'intervista a Marco Bernardi puo' chiarire meglio cosa intendo dire:
http://www.go-mountain.com/Articoli/interviste.html

L'idea di spingere il limite della libera senza spit veniva gia' fatto da Bernardi, Manolo et al. una ventina di anni fa (correggetemi se sbaglio). Il fatto di provare un tiro dall'alto poi a me sembra proprio una trovata alla Hard Grit ed, eticamente, e' sicuramente peggio di quello che facevano Bernardi & C (volendo si puo' andare ancora prima di loro). La differenza sta solo nella difficolta'.

Se l'Hard Grit puo' essere una novita', lo e' semplicemente per il fatto che si applica in falesia uno stile usato in montagna, senza l'uso dei chiodi che, a furia di utilizzarli, rovinerebbe subito la roccia da parte di un uso massivo dei climbers.

Per il resto mi sa che si sta scoprendo l'acqua calda ma si accende la curiosita' dei "giovani" con nuove etichette ma vecchi stili.
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Messaggioda aculnaig » gio gen 15, 2004 13:51 pm

Enzolino ha scritto:Per il resto mi sa che si sta scoprendo l'acqua calda ma si accende la curiosita' dei "giovani" con nuove etichette ma vecchi stili.


Ti riferivi a me e alla mia proposta?
Se fosse così io non rivendico alcuna nuova etichetta.
L'ho visto fare sul video e mi è piaciuto. :D :wink:
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