Arrampicare dopo i 60 anni

[EvaK]

Ma ascoltate ancora quello che dice Robbè???? mah... io (purtroppo) non lo conosco, ma uno che è tornato bello bello da Yosemity dove non ha fatto altro che tirare jumar non ci crederei mica tanto a quello che dice.

linguaggio giovanilistico: si dice IMprestare, non prestare, ma dove lo studiate il linguaggio dei ggiovani voi....

giudi: il vecchio di cui parli mi sa che è lo stesso che conosco e con cui ho scalato un paio di volte anche io. Domenica mi ha portato su i rinvii (a Paderno). L'ho trovato da solo seduto su un sasso che aspettava qualcuno per scalare e si è unito a noi. L'ho conosciuto una volta che parlava di giri in bici prima di andare al lavoro al mattino...

sempre giudi: te forse scalerai a nostre spese. pensa che noi non lo faremo mai a spese di nessuno.

si comunque, tra i 10 e i 20 è un'eternità, tra i 20 e i 30 non passano più. tra i 30 e i 40 ti giri un attimo, fai due cose, e hop, l'anno è già a metà e poi arriva subito Natale. ci dev'essere qualcosa di sbagliato, ingannevole e maligno perchè le tacche sulla linea del tempo mi sa che non sono mica tutte alla stessa distanza, dopo un po' si accorciano, anzi sempre di più!

dove andremo a finire...

[Vigorone]

...conclude Daidola.

Tutti quelli che hanno settant'anni ne hanno avuti venti... non tutti quelli che hanno vent'anni ne avranno settanta.
Abbiamo avuto la nostra parte e sarebbe ingiusto lamentarsi.

eh, ti quoto. ai miei cognati, 20 anni piu' giovani, che al mi compleanno mi prendevano in giro per l'eta', ho sempre detto "intanto io ci sono arrivato".

Comunque non ci son cazzi, l'unica maniera finora inventata per non morire giovani e' invecchiare. per ora preferisco invecchiare.

[Roberto]

Su El Capitan sono andato pieno di timori: ce la farò a resistere per più giorni in parete? L' ambiente mi opprimerà a tal punto da farmi venire la nausea? Sarò un peso per la cordata?
Poi, dopo il primo giorno e il primo bivacco su portaledge, la mattina successiva erò ancora il Roberto di quella precedente. Avevo dormito bene, ero relativamente riposato, non avevo rigetti ed anche se la mostruosa strapiombatezza della parete un po' mi ottenebrava (ma vorrei vedere chi ne immune da questo effetto), sentivo che ero vivo, ovvero pieno di energia vitale, nonostante i sessanta anni.
"Questo tiro la faccio io Diego!"
Ed ho iniziato a tirare anche io, di nuovo abile, ancora costruttore del mio futuro alpinistico e non soltanto rammentatore del mio passato.
L' energia e la voglia di quando avevo 10 anni di meno sono ormai un ricordo, ma dentro me, neppure tanto nel profondo, c' è ancora il gusto di mettersi alla prova, rinunciare o passare.
Il bisogno di progettare, di avere un futuro fatto di esami, perché, come dice Eduardo: "Gli esami non finiscono mai!" ed io ho intenzione di passarne con i migliori voti la maggior parte

[gug]

"Non appena giunto a Caraci, l'imperatore stremato era andato a sedersi sulla ghiaia, a contemplare le torbide acque del Golfo Persico. Si era ancora all'epoca in cui non dubitava della vittoria; eppure, per la prima volta, fu sopraffatto dall'immensità del mondo, dal terrore della vecchiaia, dei limiti che ci rinserrano tutti. Grosse lacrime rigarono il volto di quell'uomo che si credeva incapace di piangere. L'Imperatore, che aveva portato le aquile romane su lidi inesplorati fino a quel giorno, comprese che non si sarebbe imbarcato mai su quel mare tanto vagheggiato: l'India, la Battriana, tutto l'Oriente oscuro di cui s'era inebriato a distanza, sarebbe rimasto per lui un nome, una visione. L'indomani notizie funeste lo costrinsero a ripartire.
Tutte le volte che il destino mi ha detto no, ho ricordato quelle lacrime versate una sera, su una sponda lontana, da un vecchio che forse per la prima volta guardava in faccia la sua vita."

M. Yourcenair "Memorie di Adriano"