Salve a tutti,
vorrei raccontarvi una escursione che ho fatto a luglio, siccome è tra le più belle che ho fatto fino ad ora mi sentirei di consigliarla a tutti quelli che hanno un minimo di allenamento fisico ( servirebbe avere nello zaino per precauzione i ramponi e 2 cordini con moschettone e una corda che al 90% non dovrebbero servire, almeno a noi non sono serviti).
Si tratta del monte Vioz a 3645 mt con attraversata del ghiacciaio dei forni verso punta linke.
Punto di partenza Pejo fonti (TN), fino a 2300mt si utilizzano gli impianti di risalita.
Dislivello: 1350mt
Dopo essere scesi al pian dei cembri prendiamo il sentiero con le indicazioni rifugio vioz Mantova-Monte Vioz.
Si sale su sentiero non troppo ripido che presenta alcuni tornati, e solo in alcuni punti con scalette di ferro e corde metalliche, in alcuni tratti il sentiero lascia spazio alle roccette, ma nulla di difficile. Una scritta in verde indica il punto a 3000mt, questo serve per capire come gestire il fiato oltre una certa altitudine.
Il sentiero ci porta dall'altro versante prima di arrivare al rifugio a 3500mt.
Il paesaggio è stupendo e ad ampio raggio: spazia dall'Adamello,il ghiacciaio del Careser, all'Austria...
Dopo il rifugio il sentiero si inerpica per gli ultimi circa 100mt di dislivello, si arriva ad un ante-cima con tanto di croce e poi si arriva al Monte vioz vero e proprio (dopo 3 e 30 circa), dopo le consuete strette di mano, le foto, si scende leggermente per accedere al ghiacciaio dei forni (nella parte sommitale), i ramponi non servono e nemmeno la corda, perchè c'è un pò di neve, e la pendenza non è proibitiva.
Attraversare il ghiacciaio per alcune centinaia di metri è emozionante, affiorano resti di munizioni della grande guerra, ed infine arriviamo a punta linke dove visitiamo il museo più alto d'Europa, si tratta di un museo sotterraneo sotto il permafrost, con all'interno il motore del vecchio impianto di risalita.
Da li il ghiacciaio dei forni si veda quasi tutto, tranne la parte che arriva oltre il pizzo Tresero.
E' grande l'emozione, mai ero arrivato a queste quote (prima ero arrivato fino a 3100) e mai avevo attraversato un ghiacciaio.
Ci sono colori, sfumature di luce, che non avevo mai visto, siamo sotto zero ma uno della nostra compagnia è ancora a mezze maniche e non sente freddo...
La discesa è una piacevole "passeggiata" ,la stanchezza non la sento perchè la contentezza di aver raggiunto questi luoghi è tanta.
Consigli per chi vorrà effettuare questa escursione:
1) gli impianti di risalita aprono alle 8.30 e chiudono alle 17.30 (quindi occhio all'orario nel scendere, non è necessario accelerare ma non prendetela troppo comoda, la discesa è comunque lunga, e la si fa con nelle gambe i 1300 mt di dislivello.
2) a 2800mt circa conviene (a chi non è troppo allenato) salire con passo regolare, e senza esagerare, l'altitudine si sente a livello di respirazione.
3) anche se non ci sono problemi di orientamento, in caso di nebbia questa escursione può diventare molto difficile, e nel caso valutare se tornare in dietro.
4) crema solare da non dimenticare! il sole non scherza a questa quota!
Appena riesco caricherò delle foto.