Ciao Ermanno,
innanzitutto mi aggiungo un'altra volta al coro dei complimenti.
La tua e le tue imprese sono veramente ammirevoli, una fonte di ispirazione per tantissimi alpinisti ed anche una piccola grande bussola per un'alpinismo con la "A" maiuscola ... e' un piacere leggere di prima mano le tue esperienze soprattutto per uno come me che in Italia i giornali non li puo' comprare.
Riguardo la vostra impresa, quello che mi coinvolge molto non e' tanto cio' che ha a che fare con un'annosa polemica, ma soprattutto il fatto che la parete da voi scalata e' stata considerata da molti impossibile. Tu hai realizzato un tuo sogno, ma allo stesso tempo hai incarnato e cristallizato il sogno e l'ideale di tanti alpinisti. Realizzare cio' che si credeva impossibile.
Apparentemente un sogno si realizza ed un mito si infrange.
Apparentemente, perche' secondo me un filo di fiducia, pur sempre sottilissimo, rimane. E' forse indispensabile avere certezze a tutti i costi?
Le descrizioni non quadrano e l'interrogativo rimane appeso solo alla caparbieta' di Maestri nell'affermare la sua verita' persino di fronte a schiaccianti evidenze.
Mi sembra quasi come se tutto fosse come un gran palcoscenico in cui ognuno recita una sua parte e forse, la verita' sta proprio nel giocare il proprio ruolo sino in fondo, o come raccontatori di storie o come uomini di azione. Chissa' ...
Ciao
Lorenzo