Che palle! E scusatemi per il mio italiano, nello scritto non ho mai superato il 6- e viaggiavo sul 4.
Ieri discutevamo animatamente quasi insultandoci dopo una piacevolissima scalata.
Cercavamo di spiegarci perché persone con gradi altissimi, quando vanno in parete, non riescano a salire su gradi per loro facili e viceversa perché alpinisti di grande capacità non riescano a concepire lo scalare come tentativo continuo di innalzamento del proprio grado.
Ecco le conclusioni abbastanza condivise.... forse.
Lo scalare in maniera sportiva è fondamentale per migliorare la tecnica e la capacità atletica personali. Questo scalare non può però educare alla piena responsabilità, perché quasi sempre ha poca importanza se ciò che si sta facendo vada oltre le proprie capacità, anzi è un modo per superale forzandole, per raggiungerne così di nuove.
In alpinismo invece è fondamentale sapere se si è capaci di fare ciò che si vuole fare e sapere come si deve fare in ogni momento, basandosi sulla propria preparazione fisica, tecnica e mentale, imparando lentamente senza mai forzare nulla.
Chi scala sportivo quasi sempre sa dove deve andare e come proteggere la sua azione, spesso tutto è già predisposto: deve quasi solo capire come muovere il proprio corpo e può provare sbagliando.
Chi fa alpinismo deve capire dove andare e solo talvolta trova protezioni messe da altri: deve costruire il suo procedere valutando ciò che non sa e che dovrà superare con possibilità di errore spesso nulle.
Le due attività si sovrappongono e sono strettamente legate, ma nelle espressioni più estreme possono diventare totalmente incompatibili, forse escludendo l'attività solitaria.
Sono certamente educazioni mentali, o forse abitudini mentali, molto diverse e molto difficili da ottenere contemporaneamente.
Però abbiamo litigato a lungo su tutto e non funziona bene!
Che palle!
....ALPINISTA......NO GUIDA....... questa mi scombussola
Scalare con gli esperti del cai... son sempre dei grossi guai...... questa mi piace