Falesie che chiamo "culturali".

Area dedicata all'arrampicata sportiva e al bouldering.

Falesie che chiamo "culturali".

Messaggioda VECCHIO » lun set 25, 2017 10:57 am

Sono un po' di mesi che mi sto facendo una cultura delle falesie, non riesco ancora a fare altro, anche se ci spero, ultimamente però mi "stiro" i muscoli.
Ho visto che esistono falesie per tutti i tipi di arrampicata e per ogni gusto del salire e di tante difficoltà (difficoltà alte quasi tutte irraggiungibili per me, ma belle da vedere mentre si osserva chi ci sale).
Ho scalato su gocce, su placca, su svasi, su fessura, su strapiombi, su appoggiato...... dinamico (incredibile per me) e statico (molto rincuorante).
Per me, che sono nato quando c'erano solo le vie lunghe (le falesie con gli spit non esistevano) e il massimo grado fattibile con una certa convinzione era il settimo, l'importante ovviamente è lo scalare a vista, magari anche il provare dei movimenti salendo e scendendo, ma fondamentalmente è importante leggere la roccia e capire come salire. Penso di aver spiegato che l'immediatezza, la "vista" è fondamentale per la mia mentalità e il mio scalare.
Ora voglio chiedere delle indicazioni per coltivare questo mio "vizio".
Un conto è il non tenersi, un conto è non capire come passare, è ovvio che sono mixati, ma se uno non capisce come fare, fa solo lo scimmione.
Vengo alla domanda.
Vi chiedo di nominarmi delle falesie difficilissime da leggere, ripeto non per tenuta, o perché sono unte, ma proprio perché i movimenti, le posizioni, lo sfruttamento della "roba" che c'è, è talmente difficile da capire che si "diventa matti" anche senza ghisarsi? Non chiedo quelle con gradi alti.
Falesie "con gradi facili" dove per salire è più importante capire che tenersi (tenersi passa nettamente in secondo piano) e i tiri sono completamente illeggibili e non, come di solito si è abituati, con passi di bulder sparsi qua e là, anche con frequenza.
Poi anche su queste penso si impari a vedere e dopo alcune volte si scali quasi a proprio agio (illusione molto pia), ma in genere sono talmente fuori dal solito che si resta interdetti: non si sale perché non ci si tiene, ma perché non si capisce come fare.
Un amico mi ha portato a "Portiera" e le "sportellate" erano continue, non è che non passassi (quando diventava anche atletico e dinamico era proprio quasi proibitivo per me), ma stare lì, fermo, a provare, a guardare e non capirci una mazza, era la regola e sì che non mi appendevo spesso o mi ghisavo. E non parlo di gradi alti, si comincia, ci si scalda, sui 6b (consiglio i tiri moderni (uno o due) che secondo me sono almeno un grado di meno di quelli vecchi, anche se son tutti dati 6b).
Ecco, conoscete delle falesie "culturali"?
Ci si fa un culo pazzesco, ma si impara anche tanto e fa bene al cervello, qualcuno direbbe alla psicomotricità.
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Re: Falesie che chiamo "culturali".

Messaggioda EvaK » lun set 25, 2017 13:11 pm

Bella questa domanda....
cercare falesie per arrampicata "intelligente".

Dalla mia povera esperienza (non ho certo girato il mondo), Erna risponde abbastanza alle caratteristiche che chiedi sia in termini di grado (regno del 6b-c) e sicuramente tanti tiri sulla carta "di grado medio" (definizione per la quale forse determinare il sesso degli angeli è più facile), poi te vojo vede a scalarli a vista.

Ho nostalgia di quel posto. Ci devo tornare.
"Quanto monotona sarebbe la faccia della terra senza le montagne" (Immanuel Kant)

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Re: Falesie che chiamo "culturali".

Messaggioda scairanner » lun set 25, 2017 13:33 pm

Avostanis e Scogliera, oltretutto posti splendidi dal punto di vista naturalistico.
Un pò lontani per te, ma sei in pensione quindi puoi farti il viaggetto; ti aspetto. :mrgreen:
-Come sarà la scalata di Adam Ondra nel 2030?
-Arrampicherò di certo. Spero di non scalare peggio di quanto non faccia ora...


-meno internet, più cabernet
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Re: Falesie che chiamo "culturali".

Messaggioda Drugo Lebowsky » lun set 25, 2017 14:18 pm

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Re: Falesie che chiamo "culturali".

Messaggioda ceciuzz » lun set 25, 2017 14:43 pm

EvaK ha scritto:Dalla mia povera esperienza (non ho certo girato il mondo), Erna risponde abbastanza alle caratteristiche che chiedi sia in termini di grado (regno del 6b-c) e sicuramente tanti tiri sulla carta "di grado medio" (definizione per la quale forse determinare il sesso degli angeli è più facile), poi te vojo vede a scalarli a vista.


Ci sono stato sabato dopo qualche anno di assenza..
dopo un giro di ricognizione su un "grado medio" (più o meno 45 min per capire come muoversi...), scendo sentenziando "per fare avvista 'sta roba devi essere Manolo"..
Puntualmente arriva un ragazzo dopo di me che in 15 min liquida il tiro OS =D>
non si finisce mai di imparare ! troppo bello ! :D =D> =D>
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Re: Falesie che chiamo "culturali".

Messaggioda VECCHIO » lun set 25, 2017 15:59 pm

Grazie, per ora nevvero, spero in altre vicine.
Scai sei lontano, molto, ma come son venuto una volta a oriente e magari lo rifaccio, anche se da voi bisogna "tenersi" tanto.
Eva, grazie, ci sono stato varie volte e mi piace molto, ma quando ho le dita buone la leggo abbastanza bene e senza ghisare..... certo e di sicuro vale solo sui tiri per me facili!!! Comunque sì, l'arrampicata è difficile, molto tecnica, ma se hai le ditine........
Drugo grazie, ma in un tempio dell'arrampicata dopo anni e anni di tiri detti facili, sul facile ci vado..... e il "tacca e piedi" a me piace, quelli con gradi alti li ho prenotati per la mia prossima vita.

Forse io pretendo troppo nel separare la lettura dal resto, ma, come dicevo, mi è capitato poche volte di restare "sportellato come fossi nel buio totale" per tutta una giornata, e c'era anche con un bel sole! Devo tornarci per verificare se è colpa della mia broccaggine o della mia carta d'identità.
Non c'erano dei passi "boulder", ma la scalata era tutta un casino e mi sono scassato un braccio: ho stirato muscoli che manco sapevo esistessero.

Forse la lettura dipende dalla tenenza e non dalla cultura?!?!?....... e mi sto facendo delle pippe?!?!?!
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Re: Falesie che chiamo "culturali".

Messaggioda Callaghan » lun set 25, 2017 16:13 pm

VECCHIO ha scritto:(...)
Forse la lettura dipende dalla tenenza e non dalla cultura?!?!?....... e mi sto facendo delle pippe?!?!?!


dovresti dircelo tu. scali da 100 anni e non lo sai ancora?
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Re: Falesie che chiamo "culturali".

Messaggioda VECCHIO » lun set 25, 2017 16:29 pm

Callaghan ha scritto:
VECCHIO ha scritto:(...)
Forse la lettura dipende dalla tenenza e non dalla cultura?!?!?....... e mi sto facendo delle pippe?!?!?!


dovresti dircelo tu. scali da 100 anni e non lo sai ancora?


Purtroppo io ho il viziaccio di voler imparare sempre e quindi dubito di tutto..... in più ultimamente mi capita molto spesso di dover ripartire da capo.
Poi ogni tanto faccio il reset totale del sistema, dopo aver salvato nevvero.
E' da qualche tempo che ragiono sulla lettura, mi domando: ho imparato a leggere (non a scrivere), o devo solo alzare il mio grado massimo?!?!? :lol: :lol: :lol:
Ma qui mi sorge il problema della separazione fra mentalità alpinistica (più o meno sprotetto) e mentalità falesistica (protetto a spit) e non mi fido ad alzare la mia soglia di "paura di volo".
Ora sto ricostruendo, magari scopro qualcosa di nuovo!
Ma di sicuro la carta d'identità picchia forte :lol:
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Re: Falesie che chiamo "culturali".

Messaggioda crodaiolo » lun set 25, 2017 17:19 pm

VECCHIO ha scritto:Ma di sicuro la carta d'identità picchia forte :lol:

sotto questo aspetto dubito che qui ti si possa aiutare.

ciao Paolo, magari mi prenoto a breve per una visita guidata
alla corna bianca di cui sopra, così mi riveli quali sono i tiri "facili".
inciampa piuttosto che tacere
e domanda piuttosto che aspettare
...
alla fine, è solamente un gioco
a cui a volte tendiamo a dare troppa importanza.
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Re: Falesie che chiamo "culturali".

Messaggioda VECCHIO » lun set 25, 2017 19:11 pm

crodaiolo ha scritto:
VECCHIO ha scritto:Ma di sicuro la carta d'identità picchia forte :lol:

sotto questo aspetto dubito che qui ti si possa aiutare.

ciao Paolo, magari mi prenoto a breve per una visita guidata
alla corna bianca di cui sopra, così mi riveli quali sono i tiri "facili".


Però mi firmi una dichiarazione di non responsabilità da traumi psicologici provocati da fulminazione improvvisa di broccaggine acuta :lol: :lol: :lol: :lol:
Dopo almeno due giorni di asciutto si va!
A presto.

Ps: ma sei così disperato, o cerchi nuove motivazioni?
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Re: Falesie che chiamo "culturali".

Messaggioda crodaiolo » mar set 26, 2017 9:41 am

VECCHIO ha scritto:Ps: ma sei così disperato, o cerchi nuove motivazioni?

diciamo che son così poco motivato...
da non preoccuparmi di disperare più di tanto ?
inciampa piuttosto che tacere
e domanda piuttosto che aspettare
...
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Re: Falesie che chiamo "culturali".

Messaggioda Arbor » mar set 26, 2017 13:46 pm

Vho (Campodolcino, SO)
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Roccia scavata a colpi di mina per far spazio alla strada (ora in disuso): un sacco di volumi, buchi, tacche ma difficile capire quali sono quelle giuste e soprattutto come tenerle
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Re: Falesie che chiamo "culturali".

Messaggioda VECCHIO » mar set 26, 2017 18:33 pm

Arbor ha scritto:Vho (Campodolcino, SO)
Settore sopra strada
Roccia scavata a colpi di mina per far spazio alla strada (ora in disuso): un sacco di volumi, buchi, tacche ma difficile capire quali sono quelle giuste e soprattutto come tenerle


Sì, me ne han parlato, ma raccontandomi sempre di gradi...... alti.
Vero?
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Re: Falesie che chiamo "culturali".

Messaggioda Callaghan » mar set 26, 2017 19:15 pm

VECCHIO ha scritto:
Arbor ha scritto:Vho (Campodolcino, SO)
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Roccia scavata a colpi di mina per far spazio alla strada (ora in disuso): un sacco di volumi, buchi, tacche ma difficile capire quali sono quelle giuste e soprattutto come tenerle


Sì, me ne han parlato, ma raccontandomi sempre di gradi...... alti.
Vero?

falso.

vecchio: ami l'avventura? sei curioso? vai e vedi, magari ragionando prima, se vuoi capire. ti sei mai accorto, ad esempio, della differenza tra la pietra delle vie della sud e della nord della regina? o forse non ci hai mai scalato sulla regina? e se ti sei accorto della differenza, quale è la più culturalmente difficile da leggere, di pietra?

vuoi invece la pappa pronta e che gli altri ti raccontino, ti dicano, ti spieghino? allora sei un brocco.

anche se non lo capirai mai, l'avventura è dentro, non fuori.
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Re: Falesie che chiamo "culturali".

Messaggioda Arbor » mar set 26, 2017 19:52 pm

VECCHIO ha scritto:
Arbor ha scritto:Vho (Campodolcino, SO)
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Roccia scavata a colpi di mina per far spazio alla strada (ora in disuso): un sacco di volumi, buchi, tacche ma difficile capire quali sono quelle giuste e soprattutto come tenerle


Sì, me ne han parlato, ma raccontandomi sempre di gradi...... alti.
Vero?


Ce n'è per tutti i livelli. Il grado sembra alto perché la roccia è particolare
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Re: Falesie che chiamo "culturali".

Messaggioda Fokozzone » dom ott 01, 2017 10:16 am

Francamente io sta storia di falesie dove tenersi passa in secondo piano la trovo una leggenda.
A parte casi rarissimi di placche appena appoggiate e tendenti fortementi al liscio, il resto implica tenenza.

Sta storia che "in questa falesia la forza non serve" la racconta o qualche orango che si tiene 5 gradi oltre il grado massimo di quella falesia, oppure qualche essere artigliato dalle dita forti e corte (se sono corte la leva è molto favorevole) che pur strizzando come un ossesso dice che la forza non serve perché si tira poco di braccia.
Insomma modi di dire del ca@@o poco rispondenti alla realtà.
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Re: Falesie che chiamo "culturali".

Messaggioda fedeclimb76 » mar ott 03, 2017 9:12 am

Costa - Valsugana Scalata old style, specie sui tiri medio facili 6a/6b. Una via che al tempo mi fece soffrire fu aperitivo cardiopatico 5b/5c (ora non ci soffro più perchè non la ripeto :lol: )...... Peccato che oramai non ci vada più nessuno o quasi. Altre falesie difficili da leggere sono quelle storiche di Finale con arrampicata braille, specie sui tiri anni '80.....
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Re: Falesie che chiamo "culturali".

Messaggioda izroz » mar ott 03, 2017 10:00 am

fedeclimb76 ha scritto:Costa - Valsugana Scalata old style, specie sui tiri medio facili 6a/6b. Una via che al tempo mi fece soffrire fu aperitivo cardiopatico 5b/5c (ora non ci soffro più perchè non la ripeto :lol: )...... Peccato che oramai non ci vada più nessuno o quasi. Altre falesie difficili da leggere sono quelle storiche di Finale con arrampicata braille, specie sui tiri anni '80.....


Però a Finale mi sa che ti ghisi mentre non non sai dove andare.. :oops:

Io sono d'accordo con Fokozzone... se sei su placca appoggiata puoi anche star li un quarto d'ora a NON capire un un passaggio, mentre sul verticale hai già molto meno tempo a disposizione, quindi anche se non sai dove andare ad un certo punto devi andare (a caso).

Mi vengono in mente falesie dove la scalata a vista è molto difficile..
Finale e Lumignano: possono essere un buon esempio, soprattutto per me che non sono abituato a buchi e buchetti e non sai mai quale prendere.
Falesie di conglomerato: sempre preso bastoni incredibili a vista, la roccia mi sembra un minestrone :oops:
Placca d'Argento (VR): arrampicata old style in placca leggermente appoggiata con molti spalmi, di certo non facile per chi è abituato a tirare tutto
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Re: Falesie che chiamo "culturali".

Messaggioda Giorgio Travaglia » mar ott 03, 2017 10:02 am

Paulin! Le placche di Finale ovviamente ma già conosci la musica e Candalla Bassa a Camaiore: muro bianco con pochi piedi e scivolosi....e volano madonne.
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Re: Falesie che chiamo "culturali".

Messaggioda VECCHIO » mar ott 03, 2017 15:35 pm

Giorgio Travaglia ha scritto:Paulin! Le placche di Finale ovviamente ma già conosci la musica e Candalla Bassa a Camaiore: muro bianco con pochi piedi e scivolosi....e volano madonne.


Ciao Giorgio (saliti i gialli? o sfiga col tempo?)
Grazie, Grizzly è il mio nuovo tutor "locals" e spero di incontrarti alla prossima "mareggiata finalese" e, se legge, anche Gabriele.
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