non so se Arco tradizionalmente finisce in questa sezione, nel caso stia sbagliando pardon
la parete in questione per chi non la conoscesse è quella fascia di un centinaio di metri esposta a nord (perfetta anche d'estate) davanti alla falesia del Belvedere sopra a Nago. In tanti la si conosceva ma in pochi ci mettevano il naso. Le relazioni, vaghe ed esilaranti, si trovano sulla guida garda verticale.
il grill recentemente ha restaurato la maggior parte delle vie di stenghel: pulizia generale, solito spit con anello alle soste e qualche variante qua e là.
Il risultato a mio avviso è strepitoso: la parete concede delle avventurone di mezza giornata in piena estate ad arco (ovvio che andare ad arco a luglio non è il massimo, ma se avete mezza giornata e state a nordest...e comunque naturalmente si possono fare più vie in un giorno). La parete è molto fresca (nord, sole fino alle 11 a luglio) e dico avventurone perchè nonostante il lifting le vie rimangono molto impegnative e l'arrampicata quanto mai "old school", principalmente fessuroni ostici che ti fanno appunto ostiare per bene. e l'unto dei fessuroni del colodri, almeno per un pò, dimenticatevelo. poi sicuramente qualche purista imprecherà (anche se sicuramente il lifting sarà stato concordato con stenghel, almeno credo ), ma davvero il tutto mantiene uno spiccato sapore alpinistico. La roccia è di qualità variabile, ma spesso ottima o comunque ripulita. Le relazioni di quelle sistemate sono tutte sul sito del grill.
2 commenti delle vie che ho ripetuto:
via delle mamme: senza dubbio la regina della parete. un diedrone camino impressionante. a tratti si sta dentro, a tratti fuori. il fessurone, del quale non si vede la fine, butta fuori aria gelida. via strepitosa e impegnativa ma inaspettatamente ben proteggibile. la relazione del grill non lo dice ma anche qui ci sono le soste con lo spit e anello.
via dei popi: a leggere la relazione sembra facile, tutt'altro. primo tiro suona tutto vuoto. il secondo tiro mentre il tettino di VI è facile, i fessuroni prima e dopo del tetto li ho trovati duri e poco proteggibili (chiodi vecchi e inaffidabili). Variante d'uscita simpatica.
via del vecio: il penultimo tiro, che stenghel aveva salito senza protezioni, è semplicemente incredibile: duro su roccia che sembra di essere a brentino. ora su quel tiro ci sono 4/5 chiodi ma rimane molto impegnativo e abbastanza obbligatorio.
via dell'universo: sulla carta la più dura di queste qua. I 2 settimi sono si duri ma nei fatti la via è molto chiodata (sul VII+ perfino uno spit!!!...sacrilegio... "beh intanto lo rinvio! ") e proteggibile. stenghel raccontava di essere volato sbottonando tutto fino alla sosta su 2 chiodi. Minchia. cmq i due diedri duri sono memorabili.
ecco.. poi ci sono tante altre vie. Anni fa ne avevo fatta una abbastanza facile sempre di stanghel che si chiamava via della libertà, più a sinistra, magari stanno sistemando pure quella.. e poi ce ne sono altre di mabboni..
Ah si: 3!!! minuti di avvicinamento
complimenti come sempre al mitico stenghel (vie fine '70) e grazie al grill che tra rovi, run-out e chiodi ruggini avrà avuto il suo bel da fare per sistemare ste vie..
saludos