zeler ha scritto:faccio gradi bassi pure io, sono passato dalle Resin rose alle Miura V, un abisso ma un dolore
della Madonna, forse ho sbagliato numero, 2 in meno, ora con le Pantera blu un numero meno,
faccio le stesse cose con meno dolore.
Resta il fatto che il mercato si è ampliato ci sono un sacco di marchi,
mi viene anche il dubbio che alcune siano fatte da terzi.
Grazie
Detto questo, i climbers stanno aumentando. In alcune nazioni molto che più che da noi.
L'unico dato certo di scarpette vendute arriva dalla Yankelandia con questa progressione dal 2014 al 2016
Grand Total 276.306 311.819 396.467.
Si parla di 120 mila paia di incremento in tre anni. Solo che li. Il mercato sta esplodendo, principalmente indoor. Se solo il 15% di questi escono dalle sale, da soli sono il numero di tutti i climber in USA di 10 anni fa. Con tutti i problemi connessi.
Alcuni brand non hanno produzione del tutto. Significa "alcune siano fatte da terzi." Spesso questo lo standard nel 99% dell'abbigliamento ad esempio.
Alcuni brand non producono tutto loro. Significa "alcune siano fatte da terzi." Questo è usuale su tanti settori. Lo era meno sulle scarpette, ma è più diffuso ora. Significa che si fanno una parte, ed una parte la fanno fuori.
Pochi pochi pochi brand producono tutto loro.
Per cui, i marchi stanno crescendo, ma c'è un problema di sottoproduzione (non si sa bene chi potrà fare le scarpette che si presume si potranno vendere nei prossimi anni). A me piace questa giungla di marchi perchè significa, pur con un chiaro power player (La Sportiva) che c'è ancora spazio. Guarda ad esempio le scarpe da correre dove ci sono pochi marchi e nessuno in grado di entrarci. Un oligopolio.
Ciao,
E