ncianca ha scritto:DISCLAIMER: ciao, io sono Nicola, ho lavorato per anni come braccio sinistro di Lord Casco e ho uno sforzo di un metro e mezzo. Uomo avvisato...
Vorrei anche io andare OT e spendere due parole sul discorso dolore.
La mia jihad del momento è per il cibo e prodotti bio, il detox (solo a pensarlo un burger di seitan e crusca mi fa saltare il pranzo e già mi sento meglio... provate), ma anche contro il dolore delle scarpette d'arrampicata. Questo vale per tutti. Pure Wild Climb. No perché sono amico di Grip uomo (è un uomo, anche di una certa stazza
), ma non sono un fan Wild Climb. Non sono un fan proprio di niente se è per questo, non prego, non voto, non tifo, non penso, sono vuoto, insipido, insapore, ignifugo. Di certe cose non me me frega proprio un c***o.
Però dico a voi signori... ma ci rendiamo conto di quello che facciamo? Mi rivolgo a chi non riesce a mettere le scarpette nuove, a chi infila i piedi nei sacchetti di plastica, a chi mette le scarpette nel frigo e chi sul termosifone, a quelli che le indossano a casa davanti alla tele, etc. Ma ci rendiamo conto che siamo degli psicopatici?
Ho visto la luce l'altro giorno quando mia figlia, 3 anni, guarda con sdegno il mio alluce sinistro e mi dice, "papà cos'è quella cosa?" Ho pensato, "è la prova medico-scientifica che tuo padre è un cretino"... credo di averlo solo pensato... non lo so. Andiamo avanti...
I climber si distruggono i piedi. Quelli da III+ e quelli da 8a. Quelli da 9a sono pagati per farlo, cazzi loro. Ma ha senso? Non ho i titoli per fare certe considerazioni, ma le faccio lo stesso. Secondo me non ha proprio senso. Dimostratemi che per scalare più duro devo solo farmi più male ai piedi. Dimostratemelo e smetto di scalare. Infatti io sto subendo il fenomeno opposto. Meno ho male meglio scalo. Che scoperta da 4 soldi...
Una buona scarpa, deve calzare stretta, fasciare bene, possibilmente non lasciare dei vuoti, e soprattutto non deve fare male. Perché la scarpetta deve fare male? Ma chi c***o l'ha detto? Ah... perché cedono... giusto. Ma allora perché non possiamo dire che una scarpa che perde la sua forma e taglia originale è una scarpa mal concepita invece di incoraggiare questa pratica masochistica di distruggersi i piedi per entrare nelle scarpe delle barbie?
Dico una cosa banale, lo so. Ma come molte cose banali, resto esterrefatto da quanto una cosa così ovvia sia completamente ignorata pressoché da tutti. Il fatto che uno arrivi in sosta dolorante con la smania di togliersi le scarpette o che prima di ogni cosa ancora appeso al project debba togliersi le scarpette a me sembra una cosa assurda per non dire ridicola. Tutti i discorsi su precisione, sensibilità, ma per favore... neanche se scalate l'8a a vista stanno in piedi. Rendiamocene conto... figuriamoci se stanno in piedi per uno che scala una dozzina di gradi sotto...
È tutto ciò che ho da dire. Tornate pure in topic. Quello del titolo o quello di slowrun, che è paradossalmente più inerente del resto.