da Danilo » mer ago 28, 2013 23:17 pm
da Freeraf » gio ago 29, 2013 8:36 am
da Babbuccio » gio ago 29, 2013 17:36 pm
Maaa....luigi dal re ha scritto:beh...anche io non scherzo,lo scorso anno sceso da una via al Colodri per il sentiero mi trovo a passeggiare per Arco con ntutto l'armamentario e ,siccome dovevamo aspettare due amici ci siamo infilati nei negozi..
da Danilo » ven ago 30, 2013 0:31 am
da fedebos » ven ago 30, 2013 8:10 am
da Babbuccio » ven ago 30, 2013 9:39 am
da Drugo Lebowsky » ven ago 30, 2013 10:09 am
Babbuccio ha scritto::( Mi sono sentito sfigato quando una ciocca dei miei bei capelli lunghi ( il secolo scorso ) mi é entrata nell'otto durante una calata.....
Mucio dolor.....
da giubi_pd » ven ago 30, 2013 10:10 am
Drugo Lebowsky ha scritto:Babbuccio ha scritto::( Mi sono sentito sfigato quando una ciocca dei miei bei capelli lunghi ( il secolo scorso ) mi é entrata nell'otto durante una calata.....
Mucio dolor.....
capita.
... pensa che ad un amico è entrata l'estremità di un pizzetto bello lungo e acconciato come una treccina
praticamente si è auto-scalpato l'estremità del mento
da Pié » ven ago 30, 2013 10:14 am
Drugo Lebowsky ha scritto:Babbuccio ha scritto::( Mi sono sentito sfigato quando una ciocca dei miei bei capelli lunghi ( il secolo scorso ) mi é entrata nell'otto durante una calata.....
Mucio dolor.....
capita.
... pensa che ad un amico è entrata l'estremità di un pizzetto bello lungo e acconciato come una treccina
praticamente si è auto-scalpato l'estremità del mento
da EasyMan » ven ago 30, 2013 10:42 am
da Piero26 » ven ago 30, 2013 10:48 am
da Drugo Lebowsky » ven ago 30, 2013 10:48 am
da guido6677 » ven ago 30, 2013 10:56 am
Drugo Lebowsky ha scritto:ciò Piè...si, beh... io ero sotto ad una breve doppia in discesa da una pala (dopo un bivacco programmato... ehm... molto liquido, diciamolo )
a un certo punto:
ahi, ahi, ahi....
cosa succede?
il barbìn! aiahiai! ... il barbìn! ahi!... fàe che? ... ahiai!
TIRA!!!
e così fece
il bello poi venne giù a valle, a tavola, quando nel bel mezzo della cena da una tasca tirò fuori ed esibì lo scalpo con ancora la goccia di sangue rappresso
una scena tra l'esilarante ed il macabro
da Drugo Lebowsky » ven ago 30, 2013 11:01 am
Piero26 ha scritto:
mezzo tiro in solitaria e me le sono anche sentite sto stronzo!
da Pié » ven ago 30, 2013 11:11 am
Drugo Lebowsky ha scritto:ciò Piè...si, beh... io ero sotto ad una breve doppia in discesa da una pala (dopo un bivacco programmato... ehm... molto liquido, diciamolo )
a un certo punto:
ahi, ahi, ahi....
cosa succede?
il barbìn! aiahiai! ... il barbìn! ahi!... fàe che? ... ahiai!
TIRA!!!
e così fece
il bello poi venne giù a valle, a tavola, quando nel bel mezzo della cena da una tasca tirò fuori ed esibì lo scalpo con ancora la goccia di sangue rappresso
una scena tra l'esilarante ed il macabro
da Pié » ven ago 30, 2013 11:21 am
Piero26 ha scritto:quello che sale da secondo sul primo tiro si lega (almeno io..) sempre dopo per evitare attorcigliamenti vari, mentre recuperava io stavo facendo un bisognino.. mi giro e non vedo più le corde
mi sono sentito sfigato, mezzo tiro in solitaria e me le sono anche sentite sto stronzo!
da giorgiolx » ven ago 30, 2013 12:07 pm
Pié ha scritto:Drugo Lebowsky ha scritto:Babbuccio ha scritto::( Mi sono sentito sfigato quando una ciocca dei miei bei capelli lunghi ( il secolo scorso ) mi é entrata nell'otto durante una calata.....
Mucio dolor.....
capita.
... pensa che ad un amico è entrata l'estremità di un pizzetto bello lungo e acconciato come una treccina
praticamente si è auto-scalpato l'estremità del mento
dio mio che scena truculenta
D?improvviso come aggredito da una tarantola, il Popi si dimena, scalcia sulle staffe, scruta verso il basso in cerca di una rapida soluzione che non trova: poi urla: devo assolutamente cagare!
Fa cagare? ?Mi chiede Masa per nulla stupito, distratto dalla sua lettura a voce alta del libro di fantapolitica Bodenchaff.
Avete idea di cosa significhi farlo a seicento metri dal suolo, in piedi sulle staffe ancorate a chiodini inseriti per qualche centimetro e che di colpo potrebbero cedere?
Bisogna spostare l?assicurazione dall?imbrago ad una semplice fettuccia legata in vita, e quindi, calare imbrago, pantaloni e mutande giocando sull?equilibrio delle staffe con i piedi che tendono sfuggire e a divaricarsi in improvvise spaccate frontali.
Masa ha lasciato il libro, un evento così precipitoso è raro e poi serpeggia in sosta, anche una vena di preoccupazione: ?l?impellente necessità? è sopra le nostre teste.
Dal deretano che si profila tra gli strapiombi contro il cielo, si stacca rapidissima una meteora, ma la roccia è tanto strapiombante che precipita nel vuoto, forse con un sibilo.
Popi si sente svuotato e stanco e chiede essere sostituito ma ne io ne Masa ci rendiamo disponibili: c?è un attimo di sconcerto e smarrimento quindi non rimane altro che scendere.
La prima doppia è terrificante, la corda penzola una decina di metri dalla roccia, solo cinquanta metri più in basso sembra possibile riacciuffare la parete.
Infilo l?otto sulle corde senza usare cordini e prusik di sicurezza; tecniche che reputiamo avvilenti e scendo.
Superato il bordo del tetto, inizio a roteare. Divarico le gambe per avere maggior stabilità ma serve a poco, poi d?improvviso mi trovo stirato verso l?otto, la fronte schiacciata contro il metallo reso bollente dall?attrito: i capelli sono stati risucchiati dal discensore.
Urlo di dolore e dall?alto spuntano curiose le teste dei miei compagni.
Separo i capelli in piccole ciocche che strappo con le dita. Proseguo la calata con un buco nella fitta chioma e odore di pollo bruciato per i capelli rimasti a carbonizzarsi nel discensore, fino a toccare la roccia con la punta della scarpa. Do una piccola spinta e pendolo; afferro una fessura e riorganizzo un posto di sosta.
Mi raggiunge il Popi poi scende Paolo. Ha i capelli lunghi ed è preoccupato. Per evitare il contatto con l?otto, tiene la testa rivolta verso l?alto.
A metà discesa lancia un urlo straziante.
Il maledetto discensore gli ha risucchiato un ciuffo di barba.
Dev?essere un dolore pazzesco, urla e sbiascica parole incomprensibili con la guancia appiccicata al metallo: ma non ha altra soluzione che strappare.
Spelacchiati e svuotati, proseguiamo le doppie senza particolari difficoltà e nel pomeriggio siamo sulla cengia alberata di metà parete.
Prima di scendere dal sentiero della Val Livincina, andiamo in silenzioso pellegrinaggio a vedere il punto d?impatto del siluro sulla cengia del Precipizio.
Sembra impossibile ma si è conficcato per alcuni centimetri nel terreno.
da Pié » ven ago 30, 2013 12:49 pm
giorgiolx ha scritto:
http://www.valdimello.it/v2/User/asp/Vdm.asp?ac=169D?improvviso come aggredito da una tarantola, il Popi si dimena, scalcia sulle staffe, scruta verso il basso in cerca di una rapida soluzione che non trova: poi urla: devo assolutamente cagare!
Fa cagare? ?Mi chiede Masa per nulla stupito, distratto dalla sua lettura a voce alta del libro di fantapolitica Bodenchaff.
Avete idea di cosa significhi farlo a seicento metri dal suolo, in piedi sulle staffe ancorate a chiodini inseriti per qualche centimetro e che di colpo potrebbero cedere?
Bisogna spostare l?assicurazione dall?imbrago ad una semplice fettuccia legata in vita, e quindi, calare imbrago, pantaloni e mutande giocando sull?equilibrio delle staffe con i piedi che tendono sfuggire e a divaricarsi in improvvise spaccate frontali.
Masa ha lasciato il libro, un evento così precipitoso è raro e poi serpeggia in sosta, anche una vena di preoccupazione: ?l?impellente necessità? è sopra le nostre teste.
Dal deretano che si profila tra gli strapiombi contro il cielo, si stacca rapidissima una meteora, ma la roccia è tanto strapiombante che precipita nel vuoto, forse con un sibilo.
Popi si sente svuotato e stanco e chiede essere sostituito ma ne io ne Masa ci rendiamo disponibili: c?è un attimo di sconcerto e smarrimento quindi non rimane altro che scendere.
La prima doppia è terrificante, la corda penzola una decina di metri dalla roccia, solo cinquanta metri più in basso sembra possibile riacciuffare la parete.
Infilo l?otto sulle corde senza usare cordini e prusik di sicurezza; tecniche che reputiamo avvilenti e scendo.
Superato il bordo del tetto, inizio a roteare. Divarico le gambe per avere maggior stabilità ma serve a poco, poi d?improvviso mi trovo stirato verso l?otto, la fronte schiacciata contro il metallo reso bollente dall?attrito: i capelli sono stati risucchiati dal discensore.
Urlo di dolore e dall?alto spuntano curiose le teste dei miei compagni.
Separo i capelli in piccole ciocche che strappo con le dita. Proseguo la calata con un buco nella fitta chioma e odore di pollo bruciato per i capelli rimasti a carbonizzarsi nel discensore, fino a toccare la roccia con la punta della scarpa. Do una piccola spinta e pendolo; afferro una fessura e riorganizzo un posto di sosta.
Mi raggiunge il Popi poi scende Paolo. Ha i capelli lunghi ed è preoccupato. Per evitare il contatto con l?otto, tiene la testa rivolta verso l?alto.
A metà discesa lancia un urlo straziante.
Il maledetto discensore gli ha risucchiato un ciuffo di barba.
Dev?essere un dolore pazzesco, urla e sbiascica parole incomprensibili con la guancia appiccicata al metallo: ma non ha altra soluzione che strappare.
Spelacchiati e svuotati, proseguiamo le doppie senza particolari difficoltà e nel pomeriggio siamo sulla cengia alberata di metà parete.
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