Corpo Forestale dello Stato: un ringraziamento di cuore
Inviato: ven mag 30, 2008 12:03 pm
Martedì scorso il mio cane Blizzard è stato morso da una vipera mentre salivo in bici sull?ultimo tratto della strada di Passo del Fargno (Monti Sibillini).
In tanto escursionismo, alpinismo, torrentismo? gli incontri con le vipere in montagna da noi sono rari e più che altro capita di rischiare di calpestare una piccola ursinii che si nasconde tra pietre e ciuffi d?erba.
In tanti anni di frequentazione della montagna non ho mai visto sui nostri monti un aspide a quella quota (1800 m) e non ho mai visto vipere su terreno così scoperto. Sono passata molte volte su quello sterrato e in ogni stagione dell?anno ma non mi era mai capitato di incontrarci vipere.
In altre occasioni vedere un aspide così grande sarebbe stata una gioia e l?occasione per molte belle foto. Invece, è capitato solo quando non sarebbe dovuto assolutamente capitare, e nel modo peggiore.
Il cane era pochi metri davanti a me, su terreno del tutto aperto: la strada è ampia e non c?è ancora erba sui lati, inoltre le sponde sono rocciose. Erano ancora presenti residui di neve (appena una settimana prima non era possibile passare con l?auto).
Un incontro del tutto imprevedibile, ai limiti dell?assurdo.
Quando ho visto il cane balzare non l?ho neanche richiamato pensando che fosse a caccia di un?arvicola o addirittura di un insetto.
Ho realizzato solo quando l?ho visto sollevare con la bocca il serpente. A quel punto era già troppo tardi.
Eravamo a 1800 metri di quota e avevo lasciato l?auto a Casali, circa 800 metri più in basso, non avevo quindi alcun modo di portare giù il cane.
Ho chiamato il 113 col cellulare (benedetti cellulari! Fateli i ripetitori, fateli, anche sulle cime delle montagne!) che ha allertato la Forestale, e in un tempo davvero breve considerate le distanze e le strade, siamo stati recuperati entrambi e portati di urgenza dalla veterinaria di Ussita che nel frattempo questi due angeli in divisa della Forestale avevano provveduto ad avvisare.
Successivamente, col cane affidato alle cure delle due veterinarie, sono stata anche riaccompagnata a Casali per recuperare l?auto.
Un grazie grandissimo a Marco e Alessandro (spero di ricordare bene i nomi), di stanza a Fiastra, che sono saliti a tutta velocità dalla lunga e tortuosa sterrata di Monte Coglia per venirci a soccorrere.
Un grazie di cuore anche a Noemi e Monica, le veterinarie di Ussita, che per tutta la giornata si sono prodigate nell?intervento di primo soccorso.
Un grazie anche a nome di Blizzard, che ora è ricoverato in una clinica veterinaria dove amorevolmente assistito lotta per venirne fuori.
In tanto escursionismo, alpinismo, torrentismo? gli incontri con le vipere in montagna da noi sono rari e più che altro capita di rischiare di calpestare una piccola ursinii che si nasconde tra pietre e ciuffi d?erba.
In tanti anni di frequentazione della montagna non ho mai visto sui nostri monti un aspide a quella quota (1800 m) e non ho mai visto vipere su terreno così scoperto. Sono passata molte volte su quello sterrato e in ogni stagione dell?anno ma non mi era mai capitato di incontrarci vipere.
In altre occasioni vedere un aspide così grande sarebbe stata una gioia e l?occasione per molte belle foto. Invece, è capitato solo quando non sarebbe dovuto assolutamente capitare, e nel modo peggiore.
Il cane era pochi metri davanti a me, su terreno del tutto aperto: la strada è ampia e non c?è ancora erba sui lati, inoltre le sponde sono rocciose. Erano ancora presenti residui di neve (appena una settimana prima non era possibile passare con l?auto).
Un incontro del tutto imprevedibile, ai limiti dell?assurdo.
Quando ho visto il cane balzare non l?ho neanche richiamato pensando che fosse a caccia di un?arvicola o addirittura di un insetto.
Ho realizzato solo quando l?ho visto sollevare con la bocca il serpente. A quel punto era già troppo tardi.
Eravamo a 1800 metri di quota e avevo lasciato l?auto a Casali, circa 800 metri più in basso, non avevo quindi alcun modo di portare giù il cane.
Ho chiamato il 113 col cellulare (benedetti cellulari! Fateli i ripetitori, fateli, anche sulle cime delle montagne!) che ha allertato la Forestale, e in un tempo davvero breve considerate le distanze e le strade, siamo stati recuperati entrambi e portati di urgenza dalla veterinaria di Ussita che nel frattempo questi due angeli in divisa della Forestale avevano provveduto ad avvisare.
Successivamente, col cane affidato alle cure delle due veterinarie, sono stata anche riaccompagnata a Casali per recuperare l?auto.
Un grazie grandissimo a Marco e Alessandro (spero di ricordare bene i nomi), di stanza a Fiastra, che sono saliti a tutta velocità dalla lunga e tortuosa sterrata di Monte Coglia per venirci a soccorrere.
Un grazie di cuore anche a Noemi e Monica, le veterinarie di Ussita, che per tutta la giornata si sono prodigate nell?intervento di primo soccorso.
Un grazie anche a nome di Blizzard, che ora è ricoverato in una clinica veterinaria dove amorevolmente assistito lotta per venirne fuori.