da Tanica » mar nov 06, 2007 12:37 pm
BASSO FELTRINO Laura Puppato punta il dito contro il progetto Schievenin
«Quella miniera è una vera follia» Critiche dal sindaco di Montebelluna
Basso Feltrino
Quella miniera è una follia».La realizzazione della miniera per l'estrazione di materiali calcarei, progettata nella valle dello Schievenin, a Quero, sta agitando anche il Montebellunese dando il via ad una serie di azione per contrastarne la realizzazione.
Infatti, mentre il presidente dello Schievenin (società patrimoniale con sede proprio a Montebelluna) ha annunciato nell'ultima riunione la nomina di un geologo per approfondire il progetto e le possibili implicazioni con la sorgente dello Schievenin, è arivata anche in alcuni luoghi pubblici e istituti scolastici della città la raccolta di firme promossa dai Comitati del posto contro l'intervento.E non solo per una forma di solidarietà all'insegna dell'ambiente, ma anche perché il problema interessa il Montebellunese e non solo molto più direttamente di quanto si potrebbe pensare.«C'è il rischio - dice il sindaco di Montebelluna Laura Puppato - che quell'intervento possa toccare la sorgente, non senza conseguenze sull'acqua che beviamo, molto migliore di quella in bottiglia. La sorgente dello Schievenin è infatti proprio quella che fornisce la quasi totalità dell'acqua alla nostra zona. Il problema di un possibile intervento estrattivo si era presentato già durante la presidenza di Giovanni Tempesta, ma l'ipotesi era stata allontanata proprio per la reazione dlelo Schievenin e dei sindaci della zona. Ora il problema si ripropone con un nuovo progetto; realizzare la miniera sarebbe un incubo e farci perdere l'acqua dello Schievenin sarebbe da criminali».Per conto del sindaco di Montebelluna, l'assessore all'ambiente Franco Andolfato ha partecipato alcune settimane fa ad un incontro promosso dai Comitati di Quero sulla questione.«È un modo - dice l'assessore Andolfato- per dimostrare il nostro appoggio. Se ci saranno iniziative di protesta senz'altro le sosterremo. Dato che, anche se venisse dimostrato che la miniera non nuoce alla sorgente, essa rappresenta comunque un danno ambientale».
COMITATO COL DE RORO
QUERO - (A.T.) Sulla miniera di Schievenin è lotta dura. Il Comitato Col de Roro convinto va avanti e risponde punto per punto alle giustificazioni avanzate dalla ditta Rech concessionaria per l'escavazione nella valle querese.
«Leggendo le risposte delle ditta, sembra di leggere "Alice nel Paese delle meraviglie". Come il progetto viene descritto - scrivono dal Col de Roro - verrebbe "voglia" di averla già domani mattina una miniera, magari anche sotto casa, così è più comoda. Lasciamo stare le battute e lasciamo lavorare i tecnici che per conto del comitato stanno evidenziando le contro deduzioni al progetto da inviare, ricordiamo alla commissione V.I.A. della Regione entro il 24 Novembre, per quanto riguarda i privati, ed entro il 4 dicembre per quanto riguarda gli enti. A tal proposito informiamo i cittadini che il Comitato "Col del Roro" è a disposizione per fornire tutte le informazioni e istruzioni sulla compilazione delle osservazioni che ognuno volesse inviare individualmente. Informazioni si possono trovare nel sito del comitato: http//comitatocolderoro.blogspot.com.».
«Da quando abbiamo cominciato a leggere le innumerevoli pagine del progetto - continuano - sono balzati gli occhi diversi refusi ed errori da "copia ed incolla". Abbiamo già evidenziato quelli più pacchiani e percepibili anche dall'uomo della strada, altri stanno emergendo in questi giorni. È importante sottolineare, che non mettiamo in dubbio le capacità e l'autorevolezza dei progettisti, ma vorremo ricordare come il progetto sia stato presentato con molta fretta per evitare la scadenza della concessione, che ricordiamo è l'11 marzo 2008. Il concessionario ha ricevuto avviso da parte degli uffici competenti della Regione Veneto già dal Luglio di quest'anno».
«Per quanto riguarda l'apporto occupazionale che la miniera dovrebbe dare, nel progetto è stimato in maniera grossolana, non esiste ad esempio un piano industriale, non si sa dove questo materiale verrà lavorato ed impiegato, non è evidente quindi neanche quanta strada il materiale dovrebbe fare e di conseguenza quante persone nel trasporto si impiegherebbero e tanto meno è evidente quali strade sarebbero intasate dai 164 camion giornalieri previsti, il trasporto ferroviario citato nell'articolo rientra nelle favole di cui sopra». «Ed adesso facciamo due conti. I fratelli Rech ci tengono a precisare che i circa 200 mila euro previsti di introito per il comune è da moltiplicare per 34 anni, giusto, adesso proviamo ad applicare un'altra operazione aritmetica: la divisione. Dividiamo i 200 mila euro all'anno per i quasi 2500 abitanti di Quero e otteniamo circa 80 euro all'anno per cittadino se poi dividiamo quest'importo per i 365 giorni che ci sono nell'anno otteniamo meno di 22centesimi di euro al giorno, cioè un caffè ogni quattro/cinque giorni oppure un pacchetto di figurine per i bambini. Allora ci domandiamo, ammesso che tutto quello che ci dicono i progettisti sia vero, e che, dunque possiamo stare tranquilli per quanto riguarda l'acqua, i rumori, le vibrazioni e le polveri, è giusto rischiare che così non sia, per un caffè ogni quattro/cinque giorni?».
Nella notte in più zone di Quero tracciate con la vernice bianca muri imbrattati contro il Comune e il progetto
Scritte contro sindaco e miniera
Il primo cittadino Bruno Zanolla: «Esperti al lavoro per valutare l?entità dell?impatto»
Quero
(A.V.) Infuoca la protesta contro la miniera di Schievenin, anche sui muri delle strade di Quero che ieri sono stati imbrattati con scritte contro il sindaco e contro il progetto. Scritte di colore bianco apparse in almeno quattro punti differenti del comune, un'azione già oggetto di una denuncia per danneggiamento e diffamazione formalizzata questa mattina dall'Amministrazione, mentre il sindaco di riserva di presentare querela a titolo personale. Gli operai del comune già ieri mattina avevano cancellato le frasi ingiuriose nei confronti del sindaco di Quero. Il primo cittadino Bruno Zanolla si difende: «La nostra linea è chiara non capisco questo gesto che sicuramente non aiuta il dialogo e la soluzione della questione. Molti cittadini mi hanno telefonato per esprimermi la loro solidarietà indignati da questa azione. Mi auguro che il comitato contro la miniera prenda le distanze, perché non ho dubbi che non si tratta di qualcuno di loro. Il comune e il comitato, seppure per strade parallele, guardano allo stesso obiettivo, con queste azioni si rischia di rovinare tutto. E il comune sta lavorando con fatti non con chiacchiere alla soluzione della vicenda.
E i fatti sono i tre super esperti cui l'Amministrazione ha assegnato il compito di smontare, in un certo senso, il progetto presentato per realizzare la miniera in Valle di Schievenin. «Premesso che abbiamo perso il ricorso contro la concessione di scavo - spiega Zanolla - e che il Comune non ha competenze su questo progetto, l'unica nostra arma sono le controdeduzioni al progetto. Abbiamo già incontrato il Consorzio Schievenin che ha annunciato di aver dato incarico ad un idrogeologo di analizzare il progetto con lo scopo di verificare se la sorgente di Schievenin sarà dovutamente tutelata. Ma come Amministrazione ho già incaricato un geologo di analizzare il progetto della galleria Quero-Vas. Per tutelare la salute pubblica, abbiamo incaricato un ingegnere chimico di analizzare il progetto dal punto di vista della produzione delle polveri nell'aria, dei rumori e delle vibrazioni dei mezzi di trasporto che saranno usati per fare una valutazione di come cambierà la qualità della vita degli abitanti di Quero con l'attivazione della miniera. Infine, abbiamo incaricato un esperto in sistemi forestali e ambientali che dovrà verificare il rispetto ambientale delle zone Sic, una volta avviata la miniera. Si tratta di presupposti fondamentali per non intaccare la qualità della vita della nostra gente e su cui ci batteremo con forza». Stiamo gestendo una situazione delicata e difficile, risultato di vent'anni di contenzioso - conclude Zanolla - la mia preoccupazione è per il giorno dopo, per quando il progetto sarà realizzato. La nostra linea è chiara e profonda, vogliamo lottare con dati e fatti alla mano, per questo invito chiunque abbia elementi utili ad attivarsi presentando controdeduzioni. Le scritte non servono a niente e non risolvono la situazione».
Tanica