Ciao a tutti,
sono Enrico Bonino, quello che insieme al collega Guida Alpina Nicolas, ha RI-chiodato le soste sulla cascata Mirroir de Glace in Valtournanche.
Ho letto i vostri commenti, e sentendomi preso in questione, vorrei darvi il mio parere sull?argomento, sia come alpinista amatoriale che come professionista della montagna.
Spit o non spit, sempre la solita domanda...
Fatto premesso che, sulla cascata in questione erano presenti soste vetuste e pericolose, costruite dai primi salitori, in parte con spit a mano (ormai arrugginiti: vedi foto
http://www.odyssee-montagne.it/modules/ ... php?cid=74 ) e in parte con chiodi, e fatto premesso che la roccia sui lati della cascata non è per nulla buona da consentire ancoraggi naturali sicuri (i chiodi infatti erano posizionati su blocchi staccati o in teppe d?erba: vedi foto sopra), e che le nuove soste sono state posizionate nei pressi di quelle vecchie, senza snaturare l?itinerario originale, semplicemente cercando roccia solida e posizioni meno esposte alla caduta di neve e ghiaccio.
Fatto premesso tutto questo, il mio parere da amatore è che sono d?accordo con chi dice che le linee naturali devono essere lasciate il più naturale possibile. Penso anche che itinerari storici o comunque aperti da altri, non dovrebbero essere cambiati. Penso che su terreno vergine ognuno sia libero di dare sfogo alla propria fantasia, più o meno bravo che sia l?alpinista. Penso anche che siamo nel 2012, e tutto ciò che facciamo oggi sia il frutto di decenni di evoluzione tecnica, storica, dei materiali, dei metodi di allenamento, e pertanto, dobbiamo avere molto rispetto per coloro che hanno fatto la storia dell?alpinismo, ma anche coscenza del mondo in cui viviamo e quindi stare al passo coi tempi. Cosa vuol dire? Vuol dire che oggi la frequentazione delle montagne, che ci piaccia o no, è aumentata (d?altronde se abbiamo il diritto noi di frequentarla, ce l?hanno anche gli altri), non solo sui sentieri ma anche sulle cascate, sulle pareti, sui ghiacciai. Questo con i suoi pro e i suoi contro. Tutti quanti abbiamo cominciato dall?inizio, e tutti quanti siamo stati principianti comettendo errori e arrampicando lentamente, o cacciandoci in posti al di sopra delle nostre capacità, non dimentichiamolo! Allo stesso tempo se le case produttrici di materiale alpinistico hanno voluto investire per far progredire l?attrezzatura che tutti noi oggi usiamo eapprezziamo (per non dire che tanti senza una Nomic non salirebbero neanche le scale di casa), è grazie alla maggior frequentazione delle montagne. Questo per dire che bisogna prendere atto che ci sono più persone, che i materiali evolvono, e che bisogna stare al passo coi tempi...cercando di preservare al massimo la natura.
Ora, in un posto che è già pericoloso di per se, che prende molto Sole, dove il ghiaccio non è sempre così solido da permettere la costruzione di un Abalakov sicura, dove la roccia sui lati è tutt?altro che buona, dove per di più esistevano già delle soste a spit di 20 anni fa, malconce e pericolose, non vedo quale possa essere il problema nel sostituire le soste vecchie con soste nuove cercando roccia solida e posizioni più al riparo, sia per le soste stesse che per coloro che stanno in sosta ad assicurare. Sono ben contento quando salgo una cascata, di trovarmi una bella sosta a spit dalla quale calarmi...e non penso di essere uno che ha paura dell?ingaggio, semplicemente è inutile aumentare i rischi quando si possono diminuire. Una sosta a spit, su questo tipo di itinerari non svaluta o sminuisce la via. Da una sosta all?altra bisogna ben arrivarci con i propri mezzi. Sarebbe tutt?altra cosa se si piazzasse una fila di spit lungo i tiri, per la progressione, quello si che sarebbe snaturare l?attività! Ma non siamo su ?No Siesta? ne sulla Nord dell?Eiger (dove per altro vi sono spit nuovi, e quello si che non è giusto!). Siamo coerenti, se abbiamo nostalgia del pionierismo allora andiamo tutti a fare cascate conle fettucce al posto dell'imbrago, pantaloni alla uava e calzettoni in lana cotta, e magari con l'Alpenstock. Se invece usiamo le Nomic, non scandalizziamoci per 2 spit alle soste. Questo è il mio parere personale da amatore.
Il mio parere da professionista, invece, mi dice che ho voglia di praticare questa bellissima attività il più a lungo possibile, e di invecchiare camminando sulle mie gambe! Io così come i miei colleghi, ci campo portando la gente in montagna. Coloro che in montagna lavorano, sono esposti al rischio ogni giorno dell?anno, se possiamo ridurlo un pelo, non ci dispiace, il che non vuol dire barare.
Lasciatemi dire una cosa: non sono certo gli spit qua e là che fanno si che ci siano incidenti o che incapaci vengano recuperati in giro per le pareti. Il problema sono coloro che leggono i report, li stampano, spengono il cervello, e attaccano le vie senza più interpretare la montagna...tanto sul blog c'è scritto che c'è la traccia e la via è stata salita il giorno prima...
Non si può dare agli altri la colpa delle nostre mancanze.
Penso comunque che qualsiasi parere sia da rispettare, ognuno di noi vive la montagna in modo diverso.
Per concludere vorrei fare un piccolo censimento: tra coloro che disprezzano così tanto gli spit, quanti vanno a Cogne (per fare un esempio) e costruiscono Abalakov di fianco alle soste con spit e maillon? Qualcosa mi dice...nessuno!
Buone salite a tutti