In quest'inverno un pò particolare per le cascate (almeno ad Oriente), non rimane altro che provare a spostarsi più a nord oltre confine. Un annata questa, che sebbene partita bene, vedasi un dicembre inizialmente favorevole, si è trasformata poi in una "ecatombe" di neve...Una quantità incredibile che ha visto le poche cascate salibili ricoperte da metri di neve. Mettici pure le temperature quasi primaverili e il gioco è fatto...
Diciamo che è la stagione giusta per gli sciatori...Ma l'altro giorno, preso dallo sconforto e dalla voglia di pulire un pò di ruggine dalle punte dei ramponi, propongo a Marco una mini trasferta quasi in giornata al muro di Renkfall nella Kaunertal in Tirolo.
Sapevo che in Austria, almeno in certi posti non aveva nevicato nemmeno la metà rispetto alle Dolomiti, per cui...si parte.
Il muro di Renkfall si trova in uno splendido ambiente alpino mozzafiato, dove complici l'altezza (2000 m) e il luogo molto freddo, fanno si che le cascate siano già salibili a inizio dicembre, a patto che si voglia camminare 2.15 h per 650 m di dislivello.
Arriviamo la sera prima e ricordando un buon posticino per mettere la tenda in velocità siamo dentro il sacco e pelo, ma tutta la notte il forte vento ci accompagna alzandoci per fino la tenda...Azz...il Fohn...speriamo bene!!La mattina mentre prepariamo il materiale, rischio di perdere la tenda, il vento furibondo me la fa volare via...che comiche...
Saliamo ancora con l'auto fino ad un parcheggino e qui la presenza di alcune macchine austriache difficilmente mi lascia pensare che siano andati a funghi...
In due ore siamo alla base dello spettacolare muro, scegliendo questa volta di salire la linea più diretta cioè la Eisspur, una linea completamente verticale con una sezione strapiombante centrale, bellissima...
Nel contempo, almeno 4 cordate attaccano altre linee, ma per fortuna la larghezza del muro permette di scalare comodamente senza dover schivare "comodini"...
Intanto il forte vento fa spazzolare dall'alto una quantità di neve tale da non poter tenere gli occhi aperti, ma in compenso il ghiaccio morbido ci fa divertire come matti e con 3 abalakov ritorniamo alla base. Ci guardiamo, vorremo salirne un'altra, ma il persistere del vento ci fa desistere...peccato...
Alla sera poi, tornando in Italia, l'occhio non può non cadere sull'estetica Das Problem, che onestamente non riesco a capire come possa rimanere ancora su, in considerazione delle temperature pimaverili e della bassa quota...Personalmente non mi avvicinerei nemmeno...
Vabbè, facciamoci questi 350 km di rientro...
Rifugio Anton-Renk-Hütte