Visentin: il lato oscuro

Sezione dedicata alla mountain bike

Visentin: il lato oscuro

Messaggioda kala » gio giu 12, 2014 21:11 pm

Dopo estenuanti trattative (estenuanti per il Falco, non per me :mrgreen: ) la meta è decisa: come già avevamo abbozzato qualche tempo fa compiremo un itinerario ad anello che ci permetta di salire da Nord al Col Visentin, nota silhouette tra le terre del prosecco trevigiano e la ridente pianura bellunese. Sulla carta abbiamo stabilito un itinerario di massima, l'unico che sembra possibile per compiere un giro completo senza infiniti sali-scendi; e mai sarò sufficientemente grato a Bed (sempre sia lodato) per averci consigliato di percorrerlo in senso orario!

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Dunque, procediamo con ordine. Per modo di dire, ché già in fase di approccio tra i vaneggiamenti di un improbabile navigatore GPS e di un ancor più improbabile guidatore arriviamo al punto di partenza dalla parte sbagliata. Ma almeno il posto è giusto: Pian del Monte (570m), frazioncina di Tassei, in Comune di Belluno, poche case una chiesa e alcuni campi contornati da freschi boschi, sospesi sul fianco d'una valle colla vista che spazia diritta verso la lontana Gusela del Vescovà.

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Dietro suggerimento di una prodiga autoctona parcheggiamo nel vasto piazzale (!) della chiesetta e compiamo i preparativi di rito; poco dopo le 7 siamo già in sella, il Falco ed io, temendo la tremenda calura che ci aspetta. Prendiamo verso monte l'asfaltato che già riporta indicazioni per Nevegàl; si sale bene, le pendenze sono subito di discreto impegno ma non estenuanti, a poco a poco prendiamo il ritmo andando a guadagnare dopo neanche mezz'ora i riposanti prati de Le Ronce (820m). Dopo pochi minuti di strada, imboccata una aperta valletta, presso le case Caviola (880m) raggiungiamo un bivio fondamentale (oltre che un provvidenziale fontanile): a sx ci accomodiamo dietro evidenti segnalazioni sulla strada - per ora asfaltata - che ci consentirà di riallacciarci alla strada principale del Nevegàl.

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Di colpo ci troviamo in un freschissimo bosco di conifere, la strada - ora sterrata - che fila piacevolmente sotto le nostre ruote; più aventi ritroviamo l'asfalto ed una buona salita che in breve ci deposita a pochi passi dalla rotonda del Nevegàl (1025m). Prendiamo la strada verso monte, superando alberghi chiusi e innumerevoli "villaggi" turistici, e ancora all'ombra di alti abeti ci alziamo con una bella serie di tornanti. Raggiungiamo infine il culmine della strada asfaltata, ormai in prossimità della cresta, giusto in tempo per l'apertura dell'accogliente "Casetta" che ci permette di reintegrare le corte liquide: fin qui la salita è stata quasi tutta piacevolmente all'ombra, ma da ora in poi ci attende un assolato percorso di cresta.

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Pure ci attende, incombente, una rampetta cementata dall'aspetto minaccioso: ho evitato di guardarla bene arrivando ma, riprese le bici, non possiamo esimerci dall'affrontarla. Ben presto siamo col piede a terra, consci dei nostri limiti. Ma il percorso resta piacevolissimo, ché la rampa è breve, la temperatura è un po' scesa e il percorso si snoda mai troppo affannoso tra amene conche erbose. Anche il fondo spesso mosso non impensierisce troppo, mentre i brevi strappi più duri sono nuovamente cementati. Proseguiamo vicini alla cresta, con l'impressione ormai di un vuoto imminente. Ma dobbiamo aspettare di doppiare ancora il Monte Faverghera per affacciarci infine sulle foschie dell'afosa pianura: in primo piano si distende Vittorio Veneto, dietro la prima linea di colline sfuma ogni cosa dietro un velo opaco.

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Presso la prima delle orrende costruzioni di vetta, che poi è il rifugio "Brigata Alpina Cadore", scorgiamo pure la nostra meta, evidenziata da un folto di antenne e preceduta da altre, troppe, antenne che sono disseminate lungo questo tratto di cresta. Ancora qualche tratto dal fondo un po' ostico, quindi una breve discesa che ci fa ritornare per poco tempo nel bosco, sotto costa, ed infine una lunga rampa cementata: siamo ormai all'ultimo valico, sopra di noi - a portata di mano - la massima elevazione. Compiamo un breve traverso sull'opposto versante, ci congiungiamo alla strada che sale dalla parte opposta; l'ultima ostica rampetta la vinciamo d'orgoglio, per giungere in sella ai gradini del rifugio "5° Artiglieria Alpina" (1763m). Dominiamo l'orizzonte, anche se i monti sfuggono dietro l'inevitabile caligine. Suggelliamo l'ascesa con l'altrettanto scontata ma meritatissima radler.

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Al rifugio, mentre parliamo col nuovo gestore, un ospite - tra una bestemmia e l'altra, usate come intercalare - ci consiglia una via alternativa per la nostra discesa. Uno sguardo intercorre tra me e il Falco e ci capiamo al volo: a forcella Pezzei tireremo dritto come previsto, senza inseguire improbabili deviazioni. Dopo breve sosta ci fiondiamo dunque giù verso la cresta nella direzione opposta a quella di salita: il parere è unanime, mai più saremmo saliti da questa parte, abbiamo fatto benissimo a salire dal Nevegàl. In effetti ricordavo la salita - già fatta anni addietro - piuttosto dura ma oggi il fondo ci mette veramente a dura prova (ahi, l'allenamento è ormai solo un ricordo!).

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Dopo un simpatico siparietto, col Falco che perde il GPS ed è costretto ad aggiungere altri 300m di dislivello in tecnica mista al ruolino di marcia odierno, caliamo rapidissimi (sì - beh - si fa per dire) su Forcella Pezzei, dalla quale ci manteniamo decisamente in versante meridionale calando con ulteriore lunghissima diagonale su sterrato già migliore. In poco tempo - se togliamo i 45' persi prima - siamo al tornante di quota 1225m (Pian dei Grassi), dove ritroviamo l'asfalto. Una velocissima discesa e dopo due tornanti vediamo evidente la deviazione per collegarci con la strada di Pian de le Femene: forti delle nostre intuizioni topografiche la ignoriamo bellamente e preferiamo imboccare (e per poco pure ci sfuggiva) la stradina 500m più sotto. La quale proprio stradina non è, piuttosto tratturo; che da tratturo si trasforma poi in sentierino che percorriamo con perplessità sempre maggiori. Ma qualche santo ha pietà delle nostre miserie e fa sì che pure questo indegno ravanamento giunga a buon fine: sbuchiamo sull'ottimo sterrato snobbato in precedenza, stravolti. Una breve discesa ancora e siamo subito all'asfalto e all'ultima lunga salita.

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Dai nostri attuali 900m abbondanti ai 1100m e poco più di Pian de le Femene il dislivello è contenuto, ma ora il percorso impietosamente al sole ci fa soffrire non poco: saranno i kilometri più duramente sudati. Metto in atto tutti i trucchi del mestiere, dall'inseguire le rade macchie di ombra al rinfrescarmi la testa coll'acqua della borraccia; raggiungo infine il culmine dell'ultima nostra fatica con il ragguardevole aspetto di uno straccio da pavimenti (usato). Pure il Falco sembra aver avuto giorni migliori, ma dietro la terza "lemon" della giornata il nostro morale riprende rapidamente quota.

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A Pian de le Femene il piano sussisterà sì e non in qualche metro quadro, ma l'alternarsi di collinette prati e boschi è quanto mai piacevole e suggestivo; ben ritemprati affrontiamo una breve salita, divaghiamo un po' per ammirare i dintorni e quindi imbocchiamo il bivio di quota 1100m ca con chiare indicazioni per Melere. Segue una discesa ripida ma non impegnativa su sterrato che dopo aver percorso a lungo il fondo di una vallecola ne piglia il fianco per scodellarci nuovamente su un buon asfaltato. Con veloce percorso e alcune brevi contropendenze scendiamo fino all'evidente bivio di quota 777m. Ora a dx, di nuovo in salita e sempre sotto un sole implacabile: sono poche decine di metri ma la fatica si fa sentire. Un altro paio di contropendenze, sempre più corte, ci impegnano ancora; poi l'arrivo a Valmorel, quella famosa dei miracoli di Buzzati, è una bella volata.

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Da qui ci manca solo l'ultima discesa, da fare giusto con quel po' di prudenza che ci permetta di rimaner dentro la stretta strada asfaltata senza barriere; le ultime contropendenze, che non giungono inaspettate, sono vinte di slancio: in salita chiudiamo il nostro giro, portandoci a casa la bella soddisfazione di un giro impegnativo e particolarmente vario.

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[ Sviluppo: 45Km ca - Dislivello: 1650m ca - Le prime immagini sono tratte da Google Maps]

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Re: Visentin: il lato oscuro

Messaggioda Falco5x » gio giu 12, 2014 23:20 pm

kala ha scritto:Dopo estenuanti trattative (estenuanti per il Falco, non per me :mrgreen: )...

Questa è la cosa più vera che hai detto.
La tua ondivaghite mi distrugge, arrivo così stremato al termine delle trattative che con resa incondizionata potrei accettare qualunque proposta pur di finirla lì.
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Messaggioda OdinEidolon » ven giu 13, 2014 8:51 am

Sempre esteticamente stupenda la discesa dal Visentin lato Valmorel.
Già che c'eravate potevate portarvi il materiale e visitare le belle falesie della Faverghera, di Ceresera e delle Ronce (be', quest'ultima un po' trascurata), a due di esse ci siete in pratica passati letteralmente a fianco. :wink:
Immagino che fino al 5°, se era un weekend, abbiate trovato traffico. Di solito quella strada è una delle passeggiate predilette dai bellunesi.
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Messaggioda Falco5x » ven giu 13, 2014 9:22 am

OdinEidolon ha scritto:Sempre esteticamente stupenda la discesa dal Visentin lato Valmorel.
Già che c'eravate potevate portarvi il materiale e visitare le belle falesie della Faverghera, di Ceresera e delle Ronce (be', quest'ultima un po' trascurata), a due di esse ci siete in pratica passati letteralmente a fianco. :wink:
Immagino che fino al 5°, se era un weekend, abbiate trovato traffico. Di solito quella strada è una delle passeggiate predilette dai bellunesi.

Era un mercoledì, non abbiamo trovato quasi nessuno.
Quanto alle falesie... anche se sapessi arrampicare (e non lo so) ti assicuro che la combinata bici + corsa a piedi (per recuperare il GPS perduto) quel giorno mi ha pienamente soddisfatto, non mi rimanevano molte altre calorie da spendere.
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Messaggioda kala » ven giu 13, 2014 9:32 am

OdinEidolon ha scritto:Immagino che fino al 5°, se era un weekend, abbiate trovato traffico


Ma tanto noi ci scaldiamo sul 6° :mrgreen:


Se conosci le zone dimmi: da Forc. Pezzei il tizio ci proponeva di prendere una strada recente (l'abbiamo vista: sbarra all'inizio) che scende verso Nord, si collega ad un'altra che presa a sx porta a Casera Pianezze (?) e da lì si ricollega alla cresta che scende a Pian de le Femene... Esiste 'sta roba? E' fattibile in bici da trekking?

Le falesie invece dove sono? Trovo qualcosa in rete? (ora cerco)

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Messaggioda OdinEidolon » ven giu 13, 2014 9:48 am

kala ha scritto:
OdinEidolon ha scritto:Immagino che fino al 5°, se era un weekend, abbiate trovato traffico


Ma tanto noi ci scaldiamo sul 6° :mrgreen:


Se conosci le zone dimmi: da Forc. Pezzei il tizio ci proponeva di prendere una strada recente (l'abbiamo vista: sbarra all'inizio) che scende verso Nord, si collega ad un'altra che presa a sx porta a Casera Pianezze (?) e da lì si ricollega alla cresta che scende a Pian de le Femene... Esiste 'sta roba? E' fattibile in bici da trekking?

Le falesie invece dove sono? Trovo qualcosa in rete? (ora cerco)


Conosco la zona (abito a Castion, sotto il Nevegal), ma quella strada non l'ho mai fatta e non so dirti come sia. So solo che esiste.

Per le falesie trovi molte info in rete, ad esempio sul sempre ottimo abcdolomiti.it
Le Ronce è a pochi minuti dalla strada omonima, ormai è parzialmente dismessa.
Ceresera è praticamente una dviazione dalla strada da Tassei a BL, da Tassei attraversi il primo ponte sul Cicogna e poi sali fino dove puoi in auto (fontana), poi su per un erto sentiero fino alla falesia che è prevalentemente non-pippon e strapiombante. Se avete delle foto dal Visentin, la falesia si vede chiarissimamente come una lunga fascia di roccia orizzontale..
La falesia del Nevegal ("terrazza sul lago", la chiamano) è vicinissimo al Ristorante "la Casera", dove siete passati, probabilmente. Da lì parte un breve sentierino che porta sul lato Santa Croce in 5 minuti, aiutandosi con un paio di pezzi di corda. La falesia è bellissima, secondo me, anche se piccolina, con una arrampicata molto particolare su roccia eccellente, a liste, buchi e pinzati verticali. Minimo 5c, con vie di 6b e 6c veramente belle.
Ai piedi del Nevegal ci sono poi la ormai dismessa e invasa dalla vegetazione falesietta di Val Mamante, vicino Sossai (un luogo comunque molto bello dove fare una passeggiata estiva: c'è una bella cascatella, un laghetto gelato dove fare il bagno e dei boioni) e la falesia di Quantin, scendendo verso Ponte nelle Alpi, se non sbaglio recentemente ampliata e risistemata.
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Messaggioda kala » ven giu 13, 2014 11:45 am

OdinEidolon ha scritto:Le Ronce è a pochi minuti dalla strada omonima, ormai è parzialmente dismessa.
Ceresera è praticamente una dviazione dalla strada da Tassei a BL, da Tassei attraversi il primo ponte sul Cicogna e poi sali fino dove puoi in auto (fontana), poi su per un erto sentiero fino alla falesia che è prevalentemente non-pippon e strapiombante. Se avete delle foto dal Visentin, la falesia si vede chiarissimamente come una lunga fascia di roccia orizzontale..
La falesia del Nevegal ("terrazza sul lago", la chiamano) è vicinissimo al Ristorante "la Casera", dove siete passati, probabilmente. Da lì parte un breve sentierino che porta sul lato Santa Croce in 5 minuti, aiutandosi con un paio di pezzi di corda. La falesia è bellissima, secondo me, anche se piccolina, con una arrampicata molto particolare su roccia eccellente, a liste, buchi e pinzati verticali. Minimo 5c, con vie di 6b e 6c veramente belle.
Ai piedi del Nevegal ci sono poi la ormai dismessa e invasa dalla vegetazione falesietta di Val Mamante, vicino Sossai (un luogo comunque molto bello dove fare una passeggiata estiva: c'è una bella cascatella, un laghetto gelato dove fare il bagno e dei boioni) e la falesia di Quantin, scendendo verso Ponte nelle Alpi, se non sbaglio recentemente ampliata e risistemata.


Concittadino di Miotto, allora, se non sbaglio (?)

Quella de Le Ronce mi sa che proprio non l'ho vista.

Quella di Ceresera l'ho vista appena sceso dall'auto, chiedi al Falco! :lol: Ma non si raggiunge più comodamente da Ovest, calandosi dalla strada che passa sotto il Sasso di Mezzodì? (vedendo la cartina almeno)

Di quella del Nevegàl avevo sentito parlare, ma poi non ricordavo dov'era.. gran bel posto! Anche se come gradi non ci siamo, tutte troppo dure!!! :mrgreen:

Scendendo lungo il Cicogna abbiamo visto "spiaggette" molto belle; ma tutto questo versante del Visentin sembra riservare angoli splendidi per passeggiate e pennichelle in stile famiglia, siano prati, boschi o rive di torrente.. Ma a zecche come siam messi? Pesantemente infestato come mi han detto o da stare all'occhio come ormai dappertutto?

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Messaggioda OdinEidolon » ven giu 13, 2014 12:42 pm

kala ha scritto:
OdinEidolon ha scritto:Le Ronce è a pochi minuti dalla strada omonima, ormai è parzialmente dismessa.
Ceresera è praticamente una dviazione dalla strada da Tassei a BL, da Tassei attraversi il primo ponte sul Cicogna e poi sali fino dove puoi in auto (fontana), poi su per un erto sentiero fino alla falesia che è prevalentemente non-pippon e strapiombante. Se avete delle foto dal Visentin, la falesia si vede chiarissimamente come una lunga fascia di roccia orizzontale..
La falesia del Nevegal ("terrazza sul lago", la chiamano) è vicinissimo al Ristorante "la Casera", dove siete passati, probabilmente. Da lì parte un breve sentierino che porta sul lato Santa Croce in 5 minuti, aiutandosi con un paio di pezzi di corda. La falesia è bellissima, secondo me, anche se piccolina, con una arrampicata molto particolare su roccia eccellente, a liste, buchi e pinzati verticali. Minimo 5c, con vie di 6b e 6c veramente belle.
Ai piedi del Nevegal ci sono poi la ormai dismessa e invasa dalla vegetazione falesietta di Val Mamante, vicino Sossai (un luogo comunque molto bello dove fare una passeggiata estiva: c'è una bella cascatella, un laghetto gelato dove fare il bagno e dei boioni) e la falesia di Quantin, scendendo verso Ponte nelle Alpi, se non sbaglio recentemente ampliata e risistemata.


Concittadino di Miotto, allora, se non sbaglio (?)


Miotto è originario di qualche paese più a nord, verso Cortina, anche se è vissuto per lunghissimo tempo a Castion, sì.

Quella de Le Ronce mi sa che proprio non l'ho vista.

Quella di Ceresera l'ho vista appena sceso dall'auto, chiedi al Falco! :lol: Ma non si raggiunge più comodamente da Ovest, calandosi dalla strada che passa sotto il Sasso di Mezzodì? (vedendo la cartina almeno)

Che io sappia l'unico accesso è da E. Attraversi il ponte sul Cicogna e prima di ceresera giri a SX. Sali ancora un po' e posteggi prima che la strada diventi sterrata, presso uno slargo. Torni indietro una trentina di metri e sali per una mulattiera che poi si dirama in diversi sentieri (è un labirinto!) fino alla falesia, saranno 15-20 minuti di cammino, forse. È tanto che non ci vado.
Ci sono un paio di monotiri di 5qualcosa, ma in generale non è una falesia da pippon.

Di quella del Nevegàl avevo sentito parlare, ma poi non ricordavo dov'era.. gran bel posto! Anche se come gradi non ci siamo, tutte troppo dure!!! :mrgreen:

Al Nevegal il grado minimo è 5c, comunque ai due estremi della falesia ci sono dei 6a che personalmente trovo abbastanza soft. Anche io sono un pippon doc, eh. La falesia è fresca data l'altitudine (~1400) e la vicinanza del lago ed è esposta ad E. Ottima per arrampicate pomeridiane in piena estate.
Scendendo lungo il Cicogna abbiamo visto "spiaggette" molto belle; ma tutto questo versante del Visentin sembra riservare angoli splendidi per passeggiate e pennichelle in stile famiglia, siano prati, boschi o rive di torrente.. Ma a zecche come siam messi? Pesantemente infestato come mi han detto o da stare all'occhio come ormai dappertutto?

Sì, è una zona molto frequentata anche per prendere il sole e fare il bagno. Una volta il comune costruiva sempre delle pozze artificiali d'estate, ora purtroppo bisogna arrangiarsi. Come zecche non siamo neanche lontanamente a livelli da infestazione quali quelli della Val de Piero, della Val Vescovà, del Canale del Mis o dei Piani Eterni, per fare degli esempi. Un po' d'attenzione è necessaria come purtroppo ormai ovunque.
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Messaggioda arteriolupin » ven giu 13, 2014 14:27 pm

Caiani.

Anca in bici.

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Messaggioda kala » ven giu 13, 2014 14:42 pm

arteriolupin ha scritto:Caiani.

Anca in bici.

Caianissimi.


quella della bici è una lingua che ti manca, vero? :twisted:

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Messaggioda tacchinosfavillantdgloria » ven giu 13, 2014 16:32 pm

A ceresera sono stato due o tre volte. Qualche via pippon c'è, anche se la maggior parte degli itinerari erano appannaggio di bocia locali decisamente tenenti, e per noi del tutto inavvicinabili.

Non ci siamo più andati per due motivi:

1) ogni volta che siamo passati da lì, qualcuno s'è beccato una zecca;

2) l'ultima volta uno s'è tirato un bel voletto, trascinandosi dietro un sasso tipo tostapane, che è arrivato a dieci centimetri dalla testa di uno dei bambini al seguito.

Naturalmente sono eventi casuali non statisticamente significativi. Però nel dubbio abbiamo girato al largo.

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Messaggioda PARETI » ven giu 13, 2014 20:05 pm

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Messaggioda AlbertAgort » ven giu 13, 2014 20:06 pm

magari la prossima volta fai un riassunto per chi non ha voglia di leggersi tutto. Grazie. :roll:
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Messaggioda kala » ven giu 13, 2014 20:36 pm

AlbertAgort ha scritto:magari la prossima volta fai un riassunto per chi non ha voglia di leggersi tutto. Grazie. :roll:


Hai presente il Visentin?, quel muro che han messo dopo Belluno per impedirti di venir a romperci le palle qui in pianura? quello con tutte le antenne che fan così bello? Ecco, niente, io e il Falco visto che ormai non siam più buoni gnanche a camminare siam andati su e giù da lì in bici, 45 Kilometri, tre o quatto tra birrette lemon e radler, un gelato, gran pacche sulle spalle, stretta di mano caiana, foto di rito, che alti che gerimo che forti che semo: 1650m di dislivello massa forti... Basta tutto qua, le foto sono puramente eplicative e non garantiscono la bontà del prodotto.

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Messaggioda arteriolupin » ven giu 13, 2014 22:48 pm

Caiani.

Fine del riassunto.
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Messaggioda giorgiolx » sab giu 14, 2014 0:22 am

arteriolupin ha scritto:Caiani.

Fine del riassunto.


eh, mo duole farlo ma mi tocca quotarti... :roll:
vado a uccidere il frigorifero che mi sta fissando

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Messaggioda Falco5x » sab giu 14, 2014 7:17 am

Altro riassunto:

"Strafighi da paura a Pian dele Femene: fermento tra le medesime"

Stop. 8)
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Messaggioda granparadiso » sab giu 14, 2014 9:16 am

ma tu guarda, mi ricordo anni fa, che ad una mia proposta di risalire la val chialedina in MTB per poi fare il Col Nudo, qualcuno ci aveva preso quasi per matti - in bici? mai! - e tu guardalo adesso...

complimenti per averlo convinto kala :)

saluti gentaglia :D
babbo....
è....
quindi le montagne tengono su il cielo!

(mio figlio dopo aver visto Bonatti e Messner)

Mitakuye oyasin
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Messaggioda OdinEidolon » sab giu 14, 2014 9:27 am

Falco5x ha scritto:Altro riassunto:

"Strafighi da paura a Pian dele Femene: fermento tra le medesime"

Stop. 8)


Non assolutamente ho alcuna fonte in proposito, ma un istinto mi dice che le femene sono sì femene ma... di camorz :lol:
(wikipedia d'altronde non concorda con questa intuizione)
Come d'altronde la ponta dei tre mas'ci da voi recentemente visitata.
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Messaggioda kala » sab giu 14, 2014 10:20 am

OdinEidolon ha scritto:Non assolutamente ho alcuna fonte in proposito, ma un istinto mi dice che le femene sono sì femene ma... di camorz :lol:


Il Falco è di larghe vedute.


granparadiso ha scritto:ma tu guarda, mi ricordo anni fa, che ad una mia proposta di risalire la val chialedina in MTB per poi fare il Col Nudo, qualcuno ci aveva preso quasi per matti - in bici? mai! - e tu guardalo adesso...

complimenti per averlo convinto kala :)


E' peggio di quello che pensi: ha fatto tutto da solo! Io mi sono solo affiancato come tutor, per evitare il peggio. In ogni caso il cicloturismo è inarrestabilmente in discesa...

Altra cosa - alla quale prima o poi arriveremo - sarà un'escursione combo: bici + piedi. E' da un po' che ci penso e ho già alcune mete progettate.. ;)

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