Interessi extralavorativi: diversità di atteggiamenti

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Re: Chi ha la sua scimmia e chi no

Messaggioda gug » mar dic 19, 2017 17:09 pm

PIEDENERO ha scritto:Quello che faccio io è bellofico quello che fanno gli altri sono scemate insulse


Non volevo intendere questo, Piede, tanto è vero che ho citato due o tre persone che avevano passioni che non c'entravano nulla con la montagna.
Il punto è che alcune persone si appassionano mentre altre sono più superficiali e sto notando che le prime sono una minoranza e la cosa mi stupiva perchè io non riesco ad immaginarmi senza interessi e passioni. Ne ho molti di più di quelli che riesco a coltivare e alcuni li ho di fatto declassati e anche il lavoro lo vivo come una passione in se stessa e non per quello che il lavoro mi può dare in termini economici e di posizione.
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Re: Chi ha la sua scimmia e chi no

Messaggioda wolf jak » mar dic 19, 2017 17:49 pm

Volevo già postarla una pagina fa, ma mi sono detto "ma no dai, che si capisce che intende solo qualcosa di veramente travolgente", però poi mi scrivi "persone senza interessi e passioni" e secondo me qui si confondono mele e pere.

Un conto sono le passioni, e non mi stupisce che poche persone vivano intense passioni dedicandovisi completamente (anche per i motivi già espressi prima). Leggere la definizione in calce please, e notare che mica sono tutte accezioni positive, a dimostrazione del fatto che non è sempre cosa sana farsi trascinare dalle stesse.

Da non confondersi con gli interessi, che ben sono vissuti con minore intensità. E magari non lo pensi, ma il tuo messaggio trasmette una sensazione "classificatoria" degli stessi, dove alcuni paiono più meritevoli o interessanti di altri...

Non concordo poi col fatto che uno non possa avere passione per viaggi, mare, insetti stercorari, ecc... C'è gente che diventa blogger per poter vivere di viaggi, cioè della propria passione, che potrebbe dirti che non sei abbastanza appasionato perché avresti potuto trovare il modo di far della montagna anche il tuo lavoro e poterla vivere con molta più intensità :wink:

Treccani ha scritto:
passióne s. f. [dal lat. tardo passio -onis, der. di passus, part. pass. di pati «patire, soffrire»]. – In senso generico, e in rapporto al sign. fondamentale del verbo lat. pati (v. patire1), il termine passione si contrappone direttamente ad azione, e indica perciò la condizione di passività da parte del soggetto, che si trova sottoposto a un’azione o impressione esterna e ne subisce l’effetto sia nel fisico sia nell’animo. 1. a. ant. Sofferenza fisica: poscia che io veggo te star fermo nella tua acerba crudeltà, né poterti la mia p. in parte alcuna muovere, con pazienza mi disporrò alla morte ricevere (Boccaccio); [il santo] Cacciò dal cavalliero ogni passione, E ritornolli a sanitade il piede (Ariosto). In partic., le sofferenze del martirio, e il martirio stesso: le p. e tribolazioni dei santi; ricevere, sostenere p., o la passione. b. Con quest’ultimo sign., la parola è viva soltanto con riferimento alla crocifissione di Cristo e alle sofferenze che la precedettero e l’accompagnarono: la p. di Cristo; la p. e morte di nostro Signore Gesù Cristo; spesso scritto con iniziale maiuscola: la P. di Gesù; i meriti della Passione. Scene della p., ciclo iconografico di ampiezza variabile con episodî della passione di Gesù; simboli della p., la croce, la lancia, i dadi, i chiodi, ecc., spesso oggetto di rappresentazione dal sec. 13° all’età del barocco, ecc. Domenica di p. o domenica delle Palme, la domenica precedente quella di Pasqua (prima della riforma liturgica, era chiamata domenica di p. la quinta domenica di quaresima, e settimana di p. quella che precede la settimana santa). c. Per estens., la narrazione evangelica della passione di Cristo (v. anche passio): la p. secondo Matteo, secondo Giovanni, ecc.; o la rappresentazione scenica di essa: la p. di Oberammergau, rappresentata ogni dieci anni (dal 1634) nella cittadina tedesca di Oberammergau. d. In musica, lettura, che qua e là assume intonazioni melodiche, della narrazione evangelica circa il martirio e la morte di Gesù; anche, componimento partecipante ad azioni sceniche religiose medievali alternante recitativi con melodie a forma di ballata, o componimento mottettistico del Rinascimento (fino a tutto il sec. 16°) sullo stesso argomento; nel sign. più noto, componimento drammatico sul martirio e la morte di Gesù, in stile tutto polifonico dapprima, poi monodico-polifonico a modo di oratorio, sviluppatosi dal sec. 17° in poi: la Passione secondo Matteo, la Passione secondo Giovanni, entrambe di J. S. Bach. e. Fiore della p., nome di varie specie di piante del genere passiflora. 2. Sofferenza spirituale, dolore morale: una bellezza velata e offuscata, ma non guasta, da una gran p. (Manzoni). Anticam. con uso più ampio: dare p., affliggere, darsi p., affliggersi; sentire p. per qualche cosa, addolorarsene, provarne rincrescimento. Oggi vive soprattutto in alcune espressioni pop.: ho una gran p. nel cuore; è una p. vedere un ragazzo così giovane ridotto in quelle condizioni (e in tono enfatico: è una vera p. vedere sprecare tanto ben di Dio); quel figliolo mi farà morire di p., e sim. 3. letter. Qualsiasi sentimento, impressione, sensazione che agisce sull’animo, a cui l’animo soggiace: Qual è colüi che sognando vede, Che dopo ’l sogno la p. impressa Rimane, e l’altro a la mente non riede (Dante), rimangono vive le impressioni del sogno e non si ricorda il suo contenuto; non essendo punto un uomo superiore al suo secolo, viveva anche lui in quell’opinione o in quella p. comune, che la scarsezza del pane fosse cagionata dagl’incettatori e da’ fornai (Manzoni). 4. a. Nell’uso com., sentimento intenso e violento (per lo più di attrazione o repulsione verso un oggetto o una persona), che può turbare l’equilibrio psichico e le capacità di discernimento e di controllo: la p. dell’odio, dell’ira; essere dominato, accecato dalla p.; avere l’animo turbato, agitato, sconvolto da opposte p.; essere schiavo delle p.; fomentare, eccitare una p.; aizzare, rinfocolare le p. politiche, le faziosità, gli odî di parte; la lotta, lo scontro, la tempesta, lo scoppio delle p.; l’impeto della p.; frenare, domare le p.; spogliarsi delle umane passioni; senza p. non c’è conoscenza, senza p. non c’è esperienza e nemmeno storia (Tiziano Scarpa). b. In partic., violento amore sensuale: essere preso da p. per una donna; essere infiammato di p.; avere una p. segreta; reso cieco dalla p.; p. violenta, sfrenata; una p. colpevole; una p. giovanile, senile. In senso concr., la persona stessa che ha ispirato tale sentimento (spesso con sign. attenuato, la persona amata o desiderata): è stata lei la mia prima passione. c. estens. Inclinazione vivissima, forte interesse, trasporto per qualche cosa: avere la p. del gioco, delle carte; avere p. per lo sport, per la caccia, per la musica, per la pittura; ha sempre avuto la p. della montagna; gli è venuta la p. dei cavalli. Più concretam., la cosa stessa, l’attività che è oggetto dell’inclinazione: la caccia è la sua p.; la mia più grande p. è dipingere. Fare qualche cosa con p., con partecipazione profonda, per naturale inclinazione e con dedizione totale di sé: fare con p. il medico, l’insegnante; tutto ciò che fa, lo fa con vera p.; in altro senso, parlare con p., recitare, cantare, suonare con p., con intensità di sentimento. d. Con altra estensione di sign., parzialità, mancanza di obiettività procedente da spirito di parte o da altro sentimento che turba la serenità del giudizio e della valutazione: vedere le cose, giudicare con p.; nel suo giudizio si sente troppo la p.; lo dico senza passione; è al di sopra di ogni p., detto di persona che nel giudicare non cede a parzialità e simpatie. ◆ Dim. passioncèlla; pegg. passionàccia (riferiti per lo più a passione amorosa).


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Re: Chi ha la sua scimmia e chi no

Messaggioda gug » mar dic 19, 2017 18:00 pm

Hai ragione su quello che scrivi e il motivo è che non sono riuscito a esprimere e trasmettere quello che ho pensato quando ho assistito alle presentazioni quindi ci riprovo.
Sono perfettamente d'accordo con te: viaggi, mare e collezioni di francobolli possono essere interessi in cui ci si immerge tanto quanto la montagna, non ho dubbi su questo. Ma quello che emergeva guardando la maggior parte di quelle presentazioni era che molte persone non vivevano interessi degni di questo nome e infatti venivano messe foto generiche di spiagge o di viaggi organizzati. Per altre invece si capiva benissimo che erano molto coinvolti in quello che facevano: la gara di nuoto over 45 con racconto del record, una persona che si impegnava nella pastorale vaticana per il dialogo fra le religioni, un ragazzo che ha messo lo stemma della squadra di pallacanestro in cui militava.
Sono due piani diversi e mi piacerebbe parlare di questo senza nessun atteggiamento di sufficienza, ma semplicemente per capire come si creano queste diversi atteggiamenti e che conseguenze hanno.
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Re: Chi ha la sua scimmia e chi no

Messaggioda coniglio » mar dic 19, 2017 18:41 pm

bella lì gug.
mi verrebbe voglia di scrivre il mio solito pippotto emo
sulla scimmia da climbing (e musica). e forse lo farò.
ma ora mi sento di dire (dal baratro dei miei quasi quattro mesi di stop con le attività anzidette
+ chissà quanti di recupero...se recupero)
che i "non scimmiati" magari se la vivono molto meglio
e più serenamente.

anche qui se n'è parlato.
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Re: Chi ha la sua scimmia e chi no

Messaggioda gug » mar dic 19, 2017 18:49 pm

coniglio ha scritto:bella lì gug.
mi verrebbe voglia di scrivre il mio solito pippotto emo
sulla scimmia da climbing (e musica). e forse lo farò.
ma ora mi sento di dire (dal baratro dei miei quasi quattro mesi di stop con le attività anzidette
+ chissà quanti di recupero...se recupero)
che i "non scimmiati" magari se la vivono molto meglio
e più serenamente.

anche qui se n'è parlato.
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http://chegradofai.blogspot.it/2015/10/ ... ating.html


Grazie per la citazione da Che grado fai che è un blog che adoro.
Però come ha detto giustamente wolf jack ci sono due piani: quello di avere la cosiddetta scimmia, o più prosaicamente essere ossessionati da una propria passione, e quella di essere coinvolti in un interesse o in una attività. In questo secondo piano intendo veramente coinvolti: pensarci, approfondire, dedicare tempo e così via.
Poi c'è il piano di chi non vive in modo coinvolgente nessuna cosa e sulla differenza di questi ultimi due piani che mi interessava avere un parere o un riscontro: il mio è stato quello di toccare, a causa di questo evento lavorativo, come sia molto frequente quest'ultima situazione.
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Re: Chi ha la sua scimmia e chi no

Messaggioda scairanner » mar dic 19, 2017 19:10 pm

gug ha scritto:Poi c'è il piano di chi non vive in modo coinvolgente nessuna cosa.


Domanda: in questo gruppo ci metti anche chi pone la sua famiglia al primo posto e
questo gli basta (e avanza)?
E scusa se è poco!
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Re: Chi ha la sua scimmia e chi no

Messaggioda gug » mar dic 19, 2017 19:15 pm

scairanner ha scritto:
gug ha scritto:Poi c'è il piano di chi non vive in modo coinvolgente nessuna cosa.


Domanda: in questo gruppo ci metti anche chi pone la sua famiglia al primo posto e
questo gli basta (e avanza)?
E scusa se è poco!


Cosa c'entra? Parlavo di coinvolgimento in interessi e non di affetti e relazioni che per me stanno su un altro piano, così come lo sarebbe, per altre questioni, il lavoro.
Tolto lo spazio per questi due aspetti della vita, ci sono persone che sono coinvolti in altri interessi e ci sono quelli che sono più superficiali e questo confronto mi interessava.
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Re: Chi ha la sua scimmia e chi no

Messaggioda Drugo Lebowsky » mar dic 19, 2017 19:27 pm

par mi, gavì roto i coioni

manco spiro tirava su tali pippe a 4 mani
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Re: Chi ha la sua scimmia e chi no

Messaggioda gug » mar dic 19, 2017 19:33 pm

Drugo Lebowsky ha scritto:par mi, gavì roto i coioni

manco spiro tirava su tali pippe a 4 mani


:lol: :lol: :lol: :lol:
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Re: Chi ha la sua scimmia e chi no

Messaggioda Ziggomatic » mar dic 19, 2017 20:02 pm

Drugo Lebowsky ha scritto:par mi, gavì roto i coioni

manco spiro tirava su tali pippe a 4 mani



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Re: Chi ha la sua scimmia e chi no

Messaggioda PIEDENERO » mar dic 19, 2017 21:31 pm

Drugo Lebowsky ha scritto:par mi, gavì roto i coioni

manco spiro tirava su tali pippe a 4 mani


caro Drugo, questo post è la dimostrazione che la dura lotta con l'alpe, che ti ha visto per anni protagonista, ha fatto di te un uomo saggio. :mrgreen:
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Re: Chi ha la sua scimmia e chi no

Messaggioda scairanner » mar dic 19, 2017 22:36 pm

gug ha scritto:
scairanner ha scritto:
gug ha scritto:Poi c'è il piano di chi non vive in modo coinvolgente nessuna cosa.


Domanda: in questo gruppo ci metti anche chi pone la sua famiglia al primo posto e
questo gli basta (e avanza)?
E scusa se è poco!


Cosa c'entra? Parlavo di coinvolgimento in interessi e non di affetti e relazioni che per me stanno su un altro piano, così come lo sarebbe, per altre questioni, il lavoro.
Tolto lo spazio per questi due aspetti della vita, ci sono persone che sono coinvolti in altri interessi e ci sono quelli che sono più superficiali e questo confronto mi interessava.


Quindi tu ritieni
1- che un individuo che si sente realizzato all'interno del suo nucleo famigliare o all'interno del suo spazio lavorativo e considera tutto il resto un contorno sia un "superficiale"
2- che la stessa famiglia o il lavoro o qualsiasi altro modo di occupare la propria vita che non rientri nella categoria hobby, passioni o interessi stiano su un altro piano, su quale non riesco a capirlo.
gug ha scritto:
C’erano quelli che nel parlare dei propri interessi e attività extralavorative parlavano di aspetti generali: “mi piace il mare”, “mi piacciono i viaggi”, “vado a sciare”.

Come vivono queste persone? Probabilmente molti sono più coinvolti nel lavoro (non che io non sia appassionato di quello che faccio) e si fanno bastare questo, oppure la stessa cosa per la famiglia (stessa cosa).

Qual è la vostra impressione? Esiste questo tipo di divisione? E se si come vivono queste persone?




gug ha scritto:
Ho avuto quindi un riscontro oggettivo di ciò che avevo già notato intuitivamente: le persone che hanno una scimmia sulla spalla sono minoritarie rispetto alla maggioranza che è molto più superficiale nelle passioni


gug ha scritto:Quello che mi ha colpito a quell'incontro è l'esigua percentuale di persone che sono coinvolte fortemente in qualche attività o passione rispetto ai "tiepidi".


gug ha scritto:Quello che mi ha colpito è la mancanza di passioni definibili come tali nella maggior parte delle persone che presentavano


gug ha scritto:
Il punto è che alcune persone si appassionano mentre altre sono più superficiali e sto notando che le prime sono una minoranza


gug ha scritto:Poi c'è il piano di chi non vive in modo coinvolgente nessuna cosa e sulla differenza di questi ultimi due piani che mi interessava avere un parere o un riscontro: il mio è stato quello di toccare, a causa di questo evento lavorativo, come sia molto frequente quest'ultima situazione.


credo che tu sia un pò troppo ossessionato da questo argomento.


funkazzista ha scritto:Magari forse chi non si fa travolgere è semplicemente più equilibrato e riesce meglio a bilanciare lavoro, famiglia, tempo libero ecc. senza manie compulsive.
Credo che gli psicologi abbiano già sviscerato la questione in lungo e in largo...


il.bruno ha scritto:Per lavoro e matrimonio mi sono un po' "disintossicato" dalla montagna negli ultimi 3 anni, e devo dire che mi ritrovo nella tua affermazione.
[...] mentre prima ero preso dalla mia passione e non riuscivo a concepire di trovare la stessa soddisfazione in altre cose, in questi anni mi sono accorto che questo non era vero, che esiste un mondo là fuori da scialpinismo, escursionismo, alpinismo, che è interessante e che dà soddisfazioni anch'esso.


non ho altro da aggiungere, ciao!
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Re: Chi ha la sua scimmia e chi no

Messaggioda Danilo » mer dic 20, 2017 0:24 am

le persone che non hanno la scimmia non esistono
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Re: Chi ha la sua scimmia e chi no

Messaggioda BigPoppa » mer dic 20, 2017 0:40 am

Io credo di aver compreso gug e mi sono posto anche io le stesse sue domande.
Sono anche io d'accordo che gli affetti e il lavoro siano su piani diversi.
Credo che gug non voglia dire che chi è realizzato nell'ambito familiare o lavorativo e che quindi considera le altre cose un contorno sia superficiale... assolutamente.
Qui si parla di un approccio alle proprie passioni, è una questione di personalità secondo me. Quindi la differenza sta nel come si vivono le proprie passioni. Se io dico mi piace l'arte e sto sul vago mostrando disinteresse per questa mia passione è diverso da dire mi piace l'arte e inizio a descrivere con enfasi le ultime opere viste aggiungendo al discorso dettagli che mostrano il mio interesse. Questo è un esempio banale per far comprendere il concetto. Perché diciamoci la verità il nostro interesse verso qualcosa traspare dai nostri modi di fare.
Alcune persone non sono magari bravissime ad argomentare ma comunque con il linguaggio del corpo o con altri piccoli dettagli si riesce a percepire l'interesse verso le proprie passioni.
Come dicevo secondo me si tratta di un aspetto caratteriale. Chi vive con interesse le proprie passioni, ha lo stesso approccio sul mondo che lo circonda. Si può comprendere dal modo di approcciarsi a qualcosa, dei tratti della personalità, perché alla fine rispecchia il carattere.
Secondo me chi è superficiale nelle proprie passioni, nel senso che non le approfondisce, ha un carattere incline al non buttarsi a capofitto su qualcosa ma ciò non vuol dire che questa persona abbia qualcosa in meno, o è un aspetto negativo. Il tutto sta nel trovare un equilibrio con se stessi.
Può essere che una persona scimmiata per qualcosa diventi superficiale nelle proprie passioni, oppure il contrario.
Bisogna essere capaci di soddisfare realmente i nostri bisogni e bisogna sentirsi vivi. Detto ciò non voglio sminuire i due tipi di personalità, anzi a me piace approfondire il pensiero di chi ho davanti, capire da dove nasce soprattutto, perché il come siamo deriva dalle esperienze pregresse.
Quello che secondo me vuole fare gug, e anch'io, è avere il contributo dei due (in questo caso) tipi di persona. Conoscere e comprendere chi abbiamo davanti senza dare un giudizio. Nessuno sta giudicando gli altri, ma si vuole approfondire questo diverso approccio alla vita.
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Re: Chi ha la sua scimmia e chi no

Messaggioda gug » mer dic 20, 2017 10:26 am

BigPoppa ha scritto:Io credo di aver compreso gug e mi sono posto anche io le stesse sue domande.
Sono anche io d'accordo che gli affetti e il lavoro siano su piani diversi.
Credo che gug non voglia dire che chi è realizzato nell'ambito familiare o lavorativo e che quindi considera le altre cose un contorno sia superficiale... assolutamente.
Qui si parla di un approccio alle proprie passioni, è una questione di personalità secondo me. Quindi la differenza sta nel come si vivono le proprie passioni. Se io dico mi piace l'arte e sto sul vago mostrando disinteresse per questa mia passione è diverso da dire mi piace l'arte e inizio a descrivere con enfasi le ultime opere viste aggiungendo al discorso dettagli che mostrano il mio interesse. Questo è un esempio banale per far comprendere il concetto. Perché diciamoci la verità il nostro interesse verso qualcosa traspare dai nostri modi di fare.


Esattamente, finalmente qualcuno che centra il punto, senza concentrarsi su particolari che erano assolutamente accessori.
E venendo al commento di scairanner , sinceramente non capisco proprio perchè sposti il discorso sulla famiglia, quando io di famiglia non avevo assolutamente parlato.
Ultima modifica di gug il mer dic 20, 2017 10:31 am, modificato 1 volta in totale.
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Re: Chi ha la sua scimmia e chi no

Messaggioda gug » mer dic 20, 2017 10:31 am

scairanner ha scritto:


gug ha scritto:
Ho avuto quindi un riscontro oggettivo di ciò che avevo già notato intuitivamente: le persone che hanno una scimmia sulla spalla sono minoritarie rispetto alla maggioranza che è molto più superficiale nelle passioni


gug ha scritto:Quello che mi ha colpito a quell'incontro è l'esigua percentuale di persone che sono coinvolte fortemente in qualche attività o passione rispetto ai "tiepidi".


gug ha scritto:Quello che mi ha colpito è la mancanza di passioni definibili come tali nella maggior parte delle persone che presentavano


gug ha scritto:
Il punto è che alcune persone si appassionano mentre altre sono più superficiali e sto notando che le prime sono una minoranza


gug ha scritto:Poi c'è il piano di chi non vive in modo coinvolgente nessuna cosa e sulla differenza di questi ultimi due piani che mi interessava avere un parere o un riscontro: il mio è stato quello di toccare, a causa di questo evento lavorativo, come sia molto frequente quest'ultima situazione.


credo che tu sia un pò troppo ossessionato da questo argomento.


No, semplicemente stavo cercando di definire maggiormente (e continuando la discussione sono riuscito a farlo) un pensiero che mi era venuto alla presentazione , ma che era ancora vago.

scairanner ha scritto:Quindi tu ritieni
1- che un individuo che si sente realizzato all'interno del suo nucleo famigliare o all'interno del suo spazio lavorativo e considera tutto il resto un contorno sia un "superficiale"
2- che la stessa famiglia o il lavoro o qualsiasi altro modo di occupare la propria vita che non rientri nella categoria hobby, passioni o interessi stiano su un altro piano, su quale non riesco a capirlo.


Io non ritengo niente, sto cercando di farmi un'opinione sui modi diversi di approcciarsi alle cose della vita: con maggiore coinvolgimento alcuni e con più superficialità altri e sto parlando delle cose della vita che sono accessorie, perchè non necessarie o non fondamentali.
Il lavoro e la famiglia sono il primo necessario e la seconda fondamentale: sono le fondamenta su cui si costruiscono le vite delle persone, ci saranno differenze di approccio anche in queste, ma in quelle presentazioni non si notavano perchè secondo me sono più sottili.
Quando invece parliamo degli aspetti più ludici, perchè sono di contorno (sono gli abbellimenti e le decorazioni dell'edificio) allora le differenze di approccio emergono in modo più netto.
Ultima modifica di gug il mer dic 20, 2017 12:27 pm, modificato 1 volta in totale.
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Re: Chi ha la sua scimmia e chi no

Messaggioda @Colapesce » mer dic 20, 2017 11:01 am

adesso risponde scairanner
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Re: Interessi extralavorativi: diversità di atteggiamenti

Messaggioda gug » mer dic 20, 2017 16:07 pm

Ho cambiato il titolo del topic per chiarire meglio l'argomento in seguito alle osservazioni i che man mano sono emerse :wink:
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Re: Chi ha la sua scimmia e chi no

Messaggioda robibz » mer dic 20, 2017 16:18 pm

gug ha scritto:
funkazzista ha scritto:Magari forse chi non si fa travolgere è semplicemente più equilibrato e riesce meglio a bilanciare lavoro, famiglia, tempo libero ecc. senza manie compulsive.
Credo che gli psicologi abbiano già sviscerato la questione in lungo e in largo...


Forse mi sono espresso male perchè ho puntato sul concetto scherzoso della scimmia, quando invece il punto del mio discorso era un altro.
Quello che mi ha colpito è la mancanza di passioni definibili come tali nella maggior parte delle persone che presentavano: visto che ci si doveva presentare in tre minuti ci si dovevano mettere le cose che più ci caratterizzavano e che ci occupavano la vita e se una persona mette "mi piace il mare" con foto di ombrelloni, o "mi piacciono i viaggi" con le foto di un viaggio a Cuba con il rum in mano, io comprendo che quella persona non ha passioni o entusiasmi forti come al contrario chi aveva messo che suonava il violoncello dopo aver studiato al conservatorio oppure chi scriveva che giocava a pallanuoto fin da ragazzo e poi faceva gare over 45 di nuoto mettendo a segno anche dei record.
E' ovvio che la seconda categoria è molto più ingaggiata in qualcosa della prima: poi la scimmia può esserci come non esserci e questo è un punto secondario.


E se queste persone semplicemente non hanno ancora avuto modo di trovare ciò che li appassiona tanto? Io fino ai 25/26 anni non avevo grandi passioni se non fumare cannoni e divertirmi a far serate (perciò rientravo nella prima categoria), poi da quando ho conosciuto la montagna/arrampicata, non potevo più farne a meno, era diventata un'ossessione, una droga (ed eccomi nella seconda categoria). Dopo un po però ho capito che non bisogna esagerare con questa passione, che non vuol dire non mostrare entusiasmo, si può e secondo c'è bisogno di trovare una giusta via di mezzo in modo da non esserne totalmente assuefatti, ne tanto meno snobbandola del tutto. Semplicemente ho imparato a viverla in modo più genuino, dando a tutto ciò che mi circonda nella vita nuova importanza e priorità.
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Re: Chi ha la sua scimmia e chi no

Messaggioda sergio-ex63-ora36 » mer dic 20, 2017 17:41 pm

PIEDENERO ha scritto:"Le azioni umane non vanno derise, compiante o detestate: vanno comprese" (cit)
Baruch Spinoza


bella e condivisibile...

però...però...

ricordatene anche tu, che certi tuoi commenti su sto foro... :wink:
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sergio-ex63-ora36
 
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