Interessi extralavorativi: diversità di atteggiamenti

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Interessi extralavorativi: diversità di atteggiamenti

Messaggioda gug » lun dic 18, 2017 16:06 pm

La settimana scorsa, in seguito alla fusione di due divisioni nell’azienda in cui lavoro, è stata organizzato un incontro di conoscenza reciproca in cui ognuno di noi doveva fare una presentazione di tre minuti in cui presentarsi sia sul lato personale che su quello professionale.

Quindi più o meno tutti hanno parlato della propria situazione famigliare e dei propri interessi e quello che mi ha colpito è vedere come sotto quest’ultimo aspetto le persone di dividevano in due categorie.
C’erano quelli che nel parlare dei propri interessi e attività extralavorative parlavano di aspetti generali: “mi piace il mare”, “mi piacciono i viaggi”, “vado a sciare”. E poi c’erano quelli per cui si percepiva un maggiore coinvolgimento in attività e interessi: ovviamente io per la montagna, c’erano un paio di ragazzi che giocavano a pallacanestro in una squadra, c’era un signore che aveva praticato pallanuoto e ora faceva gare di nuoto per over 45, un altro che suonava il violoncello e così via, ma comunque questa seconda categoria era minoritaria.

Ho avuto quindi un riscontro oggettivo di ciò che avevo già notato intuitivamente: le persone che hanno una scimmia sulla spalla sono minoritarie rispetto alla maggioranza che è molto più superficiale nelle passioni, o che forse non ne ha proprio. Come vivono queste persone? Probabilmente molti sono più coinvolti nel lavoro (non che io non sia appassionato di quello che faccio) e si fanno bastare questo, oppure la stessa cosa per la famiglia (stessa cosa). Eppure io ho sempre avuto bisogno anche di altro e da quando ho trovato l’alpinismo, questo mi ha occupato un enorme spazio mentale e fisico e non riuscirei ad immaginarmi senza, anche se mi rendo conto che occorre fare sempre attenzione che questa passione non diventi un’ossessione (e qualche volta lo è). Però se non fosse stato l’alpinismo ci sarebbe stato qualcos’altro, qualche altra attività fisica, che di fatto c’è ma rimane in seconda linea: il tennis, la bici, i balli di coppia…..O forse attività sociali per cui ho avuto sempre interesse, ma mai tempo perché c’era altro.

Qual è la vostra impressione? Esiste questo tipo di divisione? E se si come vivono queste persone?
Ultima modifica di gug il mer dic 20, 2017 16:06 pm, modificato 1 volta in totale.
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Re: Chi ha la sua scimmia e chi no

Messaggioda BigPoppa » lun dic 18, 2017 16:59 pm

Condivido pienamente quello che hai detto e anche io ho notato questa differenza. Io sono dalla parte di quelli che hanno la scimmia per la montagna ma durante le mie giornate ho a che fare con gente che vive "superficialmente" le proprie passioni. Quello che ho notato è che chi è "scimmiato" è incompreso dall'altro tipo di persone e può essere lodato come se facesse chissà che cosa oppure semplicemente ascoltato con disinteresse quando parla della propria passione e la cosa si complica con le persone con cui si ha a che fare quotidianamente.
Dal punto di vista invece di come vivono quelli non "scimmiati" secondo me trovano un loro equilibrio nel non lasciarsi andare alle proprie passioni, loro hanno questa mentalità nel non lasciarsi coinvolgere più di tanto da qualcosa.
Gli "scimmiati" tendono a dare tutto per la propria passione a volte sacrificando anche altre cose non meno importanti e quindi perseguono l'idea di tenere accesa la propria passione trovando nuovi obiettivi e abbandonandosi completamente ad essa. La nostra attività è un bisogno che ci tiene vivi e ci fa sentire vivi. Senza la nostra passione saremmo persi.
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Re: Chi ha la sua scimmia e chi no

Messaggioda gug » lun dic 18, 2017 17:55 pm

BigPoppa ha scritto:Condivido pienamente quello che hai detto e anche io ho notato questa differenza. Io sono dalla parte di quelli che hanno la scimmia per la montagna ma durante le mie giornate ho a che fare con gente che vive "superficialmente" le proprie passioni. Quello che ho notato è che chi è "scimmiato" è incompreso dall'altro tipo di persone e può essere lodato come se facesse chissà che cosa oppure semplicemente ascoltato con disinteresse quando parla della propria passione e la cosa si complica con le persone con cui si ha a che fare quotidianamente.
Dal punto di vista invece di come vivono quelli non "scimmiati" secondo me trovano un loro equilibrio nel non lasciarsi andare alle proprie passioni, loro hanno questa mentalità nel non lasciarsi coinvolgere più di tanto da qualcosa.
Gli "scimmiati" tendono a dare tutto per la propria passione a volte sacrificando anche altre cose non meno importanti e quindi perseguono l'idea di tenere accesa la propria passione trovando nuovi obiettivi e abbandonandosi completamente ad essa. La nostra attività è un bisogno che ci tiene vivi e ci fa sentire vivi. Senza la nostra passione saremmo persi.


Io però penso che la situazione sia leggermente differente: non è che ci siano persone che abbandonano delle proprie passioni e altre per cui invece diventano preponderanti (arrivando scherzosamente ma neanche troppo a definirle "scimmia"), credo che ci siano persone che non hanno vere e proprie passioni.
Questo può avvenire o perchè ci sono persone che per vari motivi sono molto coinvolte nel lavoro e questo praticamente gli assorbe tutto lo spazio mentale o perchè semplicemente sono più superficiali, non so, mi piacerebbe approfondire i motivi di questa seconda categoria.

Il fatto che è difficile rapportarsi con persone che non sono dentro qualche trip come noi è vero: io personalmente parlo molto poco di montagna con chi non è dentro. Ovviamente emerge anche fuori dall'ambiente, ma difficilmente ne parlo se non richiesto e mai parlo o racconto le strategie di allenamento o i progetti ambiziosi perchè capisco che difficilmente sarebbero compresi.
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Re: Chi ha la sua scimmia e chi no

Messaggioda Eionedvx » lun dic 18, 2017 18:52 pm

gug ha scritto:
BigPoppa ha scritto:Condivido pienamente quello che hai detto e anche io ho notato questa differenza. Io sono dalla parte di quelli che hanno la scimmia per la montagna ma durante le mie giornate ho a che fare con gente che vive "superficialmente" le proprie passioni. Quello che ho notato è che chi è "scimmiato" è incompreso dall'altro tipo di persone e può essere lodato come se facesse chissà che cosa oppure semplicemente ascoltato con disinteresse quando parla della propria passione e la cosa si complica con le persone con cui si ha a che fare quotidianamente.
Dal punto di vista invece di come vivono quelli non "scimmiati" secondo me trovano un loro equilibrio nel non lasciarsi andare alle proprie passioni, loro hanno questa mentalità nel non lasciarsi coinvolgere più di tanto da qualcosa.
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Il fatto che è difficile rapportarsi con persone che non sono dentro qualche trip come noi è vero.


Da "Confessioni di un serial climber", di Mark Twight
"Contavano solo loro [le montagne]. Troncai tutti i rapporti irrilevanti o incompiuti. Consolidai la mia forza evitando di frammentarla. Certo, sono uno stronzo egocentrico, ma avere un'ossessione non è una cosa facile da condividere con qualcuno, e spesso non viene affatto apprezzato"
"Vivo a Chamonix perché qui non devo giustificarmi. Detestavo gli States, dove dovevo sempre spiegare ai non addetti ai lavori che a guidarmi è la passione per l'arrampicata, una passione che può prendere le forme dell'odio, della paura, della fatica. E' un demone che non mi lascia in pace. Si ripresenta sempre, non importa quanto sia stata brutta l'esperienza precedente. [...] Pretendo di non aver bisogno di arrampicare, ma il bisogno si ripresenta sempre e io sono pronto a soddisfarlo. Combatto con la mia passione per la montagna, con la necessità di rischiare e di conoscere me stesso. Oppongo resistenza perché arrampicare mi costringe a pensare e a ripensare, a non agire mai senza calcolare e valutare attentamente quello che faccio, lasciando in me poco spazio per gli altri."

Penso che chiunque sia alpinista, arrampicatore, FF, plasticaro, ghiacciatore, corridore o ciclista SERIO ci sia dentro.
Chi non rientra in questa categoria, beh, altro non fa cercare giustificazioni.

Preferire un allenamento a qualsiasi altra cosa? Fatto.
Non trombare perché ci son le cundi? :roll: :mrgreen:

Mishima scriveva "Il dolore, sono giunto a pensare, potrebbe ben dimostrare di essere la sola prova della persistenza di consapevolezza all'interno della carne, la sola espressione fisica di consapevolezza. Come il mio corpo s'immuscoliva e conseguentemente i rafforzava, ecco che gradualmente nasceva in me la tendenza verso una positiva accettazione del dolore e il mio interesse nella sofferenza fisica s'acuiva."
Ecco, questa è la Passione con la P maiuscola.

D'altro canto, la comprensione di chi non è scimmato non c'è perché non vuole esserci.
Io lo vedo come un complesso d'inferiorità, un non sentirsi realizzati e il non voler accettare che qualcuno sia sulla giusta strada per esserlo; una negazione della proprie responsabilità verso se stessi: una via vissuta non per noi ma per gli altri.
Una negativa accettazione della passività.
D'altronde, Cartesio prescriveva forse di vincere se stessi piuttosto che la fortuna e noi stessi più che l'ordine del mondo?
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Re: Chi ha la sua scimmia e chi no

Messaggioda gug » lun dic 18, 2017 19:38 pm

Quello che mi ha colpito a quell'incontro è l'esigua percentuale di persone che sono coinvolte fortemente in qualche attività o passione rispetto ai "tiepidi".
Direi che su circa sessanta persone le prime non superavano il numero di 10.
Ovviamente è un campione che potrebbe non essere significativo, ma finora non avevo mai quantificato una simile percentuale.

Inoltre io credo che la differenza sia fra persone che sono in grado di appassionarsi, di innamorarsi, di ingaggiarsi e a volte anche di ossessionarsi per le cose e chi invece di fatto vive in modo più superficiale e abulico. Alcuni di questi ultimi trovano grandi motivazioni nel lavoro, ma io credo che quando questo accade è perchè queste persone trovano nel lavoro soddisfazioni "estrinseche" e cioè legate ai vantiaggi che il lavoro porta (soldi, prestigio, potere) più che ad amore per quello che si fa.

Io per carattere cerco invece sempre le motivazioni "intrinseche" e lo faccio anche sul lavoro, ma poi questo si estende alle altre attività ed è per questo che mi appassiono, con vari gradi alle cose. Se non fossi preso per la montagna, mi sarei appassionato a qualcuna delle altre attività che tengo in secondo piano per limiti di tempo, ma qualcosa ci sarebbe, e in certi periodi comunque emerge.
Io sospetto invece che ci sia una larga maggioranza di persone per cui non è così.
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Re: Chi ha la sua scimmia e chi no

Messaggioda wolf jak » lun dic 18, 2017 20:00 pm

Magari sei circondato da persone che credono fermamente nello stoicismo e hanno fatto del dominio delle passioni il loro credo, che ne sai? :wink:

Voglio dire: c'è chi proprio evita di farsi prendere dalla scimmia per le cose, come scelta consapevole e come meccanismo di difesa (magari in cuor suo sa che potrebbe diventarne un drogato). Che non è necessariamente un male, anzi.
E non è nemmeno detto che non siano in grado di appassionarsi: magari temono di esagerare...
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Re: Chi ha la sua scimmia e chi no

Messaggioda scairanner » lun dic 18, 2017 20:44 pm

Eionedvx ha scritto:
Io lo vedo come un complesso d'inferiorità, un non sentirsi realizzati e il non voler accettare che qualcuno sia sulla giusta strada per esserlo; una negazione della proprie responsabilità verso se stessi: una via vissuta non per noi ma per gli altri.
Una negativa accettazione della passività.


Spero tu stia scherzando.
-Come sarà la scalata di Adam Ondra nel 2030?
-Arrampicherò di certo. Spero di non scalare peggio di quanto non faccia ora...


-meno internet, più cabernet
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Re: Chi ha la sua scimmia e chi no

Messaggioda Achille_piè_veloce » lun dic 18, 2017 21:17 pm

wolf jak ha scritto:Magari sei circondato da persone che credono fermamente nello stoicismo e hanno fatto del dominio delle passioni il loro credo, che ne sai? :wink:


Concordo. Mi è capitato di conoscere persone "fredde" su un argomento che poi hanno rivelato una passione travolgente. Si tratta di come si appare a primo impatto.. c'è chi lascia trasparire e chi è ermetico. Altri invece basta guardare come si illumina il volto quando parlano di una cosa per capire cosa provano. Immagino sia capitato a tutti.

Dognimodo questo thread mi fa ricordare che devo finire "La scimmia pensa, la scimmia fa".
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Re: Chi ha la sua scimmia e chi no

Messaggioda tacchinosfavillantdgloria » lun dic 18, 2017 23:51 pm

Eionedvx ha scritto:
gug ha scritto:
BigPoppa ha scritto:Condivido pienamente quello che hai detto e anche io ho notato questa differenza. Io sono dalla parte di quelli che hanno la scimmia per la montagna ma durante le mie giornate ho a che fare con gente che vive "superficialmente" le proprie passioni. Quello che ho notato è che chi è "scimmiato" è incompreso dall'altro tipo di persone e può essere lodato come se facesse chissà che cosa oppure semplicemente ascoltato con disinteresse quando parla della propria passione e la cosa si complica con le persone con cui si ha a che fare quotidianamente.
Dal punto di vista invece di come vivono quelli non "scimmiati" secondo me trovano un loro equilibrio nel non lasciarsi andare alle proprie passioni, loro hanno questa mentalità nel non lasciarsi coinvolgere più di tanto da qualcosa.
Gli "scimmiati" tendono a dare tutto per la propria passione a volte sacrificando anche altre cose non meno importanti e quindi perseguono l'idea di tenere accesa la propria passione trovando nuovi obiettivi e abbandonandosi completamente ad essa. La nostra attività è un bisogno che ci tiene vivi e ci fa sentire vivi. Senza la nostra passione saremmo persi.


Il fatto che è difficile rapportarsi con persone che non sono dentro qualche trip come noi è vero.


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Re: Chi ha la sua scimmia e chi no

Messaggioda Ziggomatic » mar dic 19, 2017 2:25 am

Eionedvx ha scritto:ci son le cundi


Ecco.
Passi Mishima
Passi Descartes
Passino quelli SERI e quelli invece no
Passi pure la PassionecollaPmaiuscola
Però quel cundi...
Santo cielo quel cundi...
Ecco, io per un cundi buttato lì così...in maniera sconsiderata, direi quasi criminale...
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Re: Chi ha la sua scimmia e chi no

Messaggioda funkazzista » mar dic 19, 2017 9:15 am

Magari forse chi non si fa travolgere è semplicemente più equilibrato e riesce meglio a bilanciare lavoro, famiglia, tempo libero ecc. senza manie compulsive.
Credo che gli psicologi abbiano già sviscerato la questione in lungo e in largo...
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Re: Chi ha la sua scimmia e chi no

Messaggioda tacchinosfavillantdgloria » mar dic 19, 2017 9:30 am

Ziggomatic ha scritto:
Eionedvx ha scritto:ci son le cundi


Ecco.
Passi Mishima
Passi Descartes
Passino quelli SERI e quelli invece no
Passi pure la PassionecollaPmaiuscola
Però quel cundi...
Santo cielo quel cundi...
Ecco, io per un cundi buttato lì così...in maniera sconsiderata, direi quasi criminale...
Io per un cundi del genere ti farei fare del 41 bis.


Forse di riferiva a questo:

"Che c'è di meglio, in alternativa alla solita insalata, del cundigiun genovese? Un piatto semplice da preparare ma gustosissimo, per conservare la tradizione."

Verduriani saluti
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Re: Chi ha la sua scimmia e chi no

Messaggioda Ziggomatic » mar dic 19, 2017 9:54 am

tacchinosfavillantdgloria ha scritto:
Ziggomatic ha scritto:
Eionedvx ha scritto:ci son le cundi


Ecco.
Passi Mishima
Passi Descartes
Passino quelli SERI e quelli invece no
Passi pure la PassionecollaPmaiuscola
Però quel cundi...
Santo cielo quel cundi...
Ecco, io per un cundi buttato lì così...in maniera sconsiderata, direi quasi criminale...
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Forse di riferiva a questo:

"Che c'è di meglio, in alternativa alla solita insalata, del cundigiun genovese? Un piatto semplice da preparare ma gustosissimo, per conservare la tradizione."

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Bravo Tacchino! Hai centrato il punto.
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Re: Chi ha la sua scimmia e chi no

Messaggioda gug » mar dic 19, 2017 11:27 am

funkazzista ha scritto:Magari forse chi non si fa travolgere è semplicemente più equilibrato e riesce meglio a bilanciare lavoro, famiglia, tempo libero ecc. senza manie compulsive.
Credo che gli psicologi abbiano già sviscerato la questione in lungo e in largo...


Forse mi sono espresso male perchè ho puntato sul concetto scherzoso della scimmia, quando invece il punto del mio discorso era un altro.
Quello che mi ha colpito è la mancanza di passioni definibili come tali nella maggior parte delle persone che presentavano: visto che ci si doveva presentare in tre minuti ci si dovevano mettere le cose che più ci caratterizzavano e che ci occupavano la vita e se una persona mette "mi piace il mare" con foto di ombrelloni, o "mi piacciono i viaggi" con le foto di un viaggio a Cuba con il rum in mano, io comprendo che quella persona non ha passioni o entusiasmi forti come al contrario chi aveva messo che suonava il violoncello dopo aver studiato al conservatorio oppure chi scriveva che giocava a pallanuoto fin da ragazzo e poi faceva gare over 45 di nuoto mettendo a segno anche dei record.
E' ovvio che la seconda categoria è molto più ingaggiata in qualcosa della prima: poi la scimmia può esserci come non esserci e questo è un punto secondario.
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Re: Chi ha la sua scimmia e chi no

Messaggioda PIEDENERO » mar dic 19, 2017 13:36 pm

Quello che faccio io è bellofico quello che fanno gli altri sono scemate insulse
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Re: Chi ha la sua scimmia e chi no

Messaggioda PIEDENERO » mar dic 19, 2017 13:47 pm

"Le azioni umane non vanno derise, compiante o detestate: vanno comprese" (cit)
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Re: Chi ha la sua scimmia e chi no

Messaggioda il.bruno » mar dic 19, 2017 14:02 pm

funkazzista ha scritto:Magari forse chi non si fa travolgere è semplicemente più equilibrato e riesce meglio a bilanciare lavoro, famiglia, tempo libero ecc. senza manie compulsive.
Credo che gli psicologi abbiano già sviscerato la questione in lungo e in largo...

Per lavoro e matrimonio mi sono un po' "disintossicato" dalla montagna negli ultimi 3 anni, e devo dire che mi ritrovo nella tua affermazione.
La montagna mi piace ancora molto, sono contento quando riesco a fare quel che mi piace e al contrario un po' mi spiace tante volte di non riuscire ad andarci, ma mentre prima ero preso dalla mia passione e non riuscivo a concepire di trovare la stessa soddisfazione in altre cose, in questi anni mi sono accorto che questo non era vero, che esiste un mondo là fuori da scialpinismo, escursionismo, alpinismo, che è interessante e che dà soddisfazioni anch'esso.

Devo anche dire che ognuno nella sua vita ha le sue stagioni, non tutte sono uguali e le stagioni seguenti non sarebbero le stesse se le precedenti fossero state diverse. Non rinnego la mia precedente "scimmia" ora un po' esausta, sono soddisfatto e contento di quel che ho fatto in passato e che magari a ritmo più blando farò ancora, insieme ad altre cose.
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Re: Chi ha la sua scimmia e chi no

Messaggioda Achille_piè_veloce » mar dic 19, 2017 14:09 pm

PIEDENERO ha scritto:"Le azioni umane non vanno derise, compiante o detestate: vanno comprese" (cit)
Baruch Spinoza

Bella cit.
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Re: Chi ha la sua scimmia e chi no

Messaggioda Eionedvx » mar dic 19, 2017 15:00 pm

PIEDENERO ha scritto:"Le azioni umane non vanno derise, compiante o detestate: vanno comprese" (cit)
Baruch Spinoza

"Quello che facciamo non viene mai compreso, ma sempre e soltanto apprezzato o disprezzato."
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Re: Chi ha la sua scimmia e chi no

Messaggioda Ziggomatic » mar dic 19, 2017 15:24 pm

Eionedvx ha scritto:
PIEDENERO ha scritto:"Le azioni umane non vanno derise, compiante o detestate: vanno comprese" (cit)
Baruch Spinoza

"Quello che facciamo non viene mai compreso, ma sempre e soltanto apprezzato o disprezzato."
Friedrich Wilhelm Nietzsche


Mishima...Nietzsche...qui c'è bisogno di...
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