Volere è potere?

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Volere è potere?

Messaggioda gug » ven mar 31, 2017 14:24 pm

“Al di là dell'Eufrate, cominciava per noi il paese dei rischi e dei miraggi, le sabbie ove si affonda, le strade che finiscono senza metter capo in nessun luogo. Il minimo rovescio avrebbe prodotto come risultato una scossa al nostro prestigio, tale che qualsiasi catastrofe avrebbe potuto derivarne; non si trattava soltanto di vincere, ma di vincere sempre, e in questa impresa si sarebbero logorate le nostre forze. Già l'avevamo tentata una volta: pensavo con orrore alla testa di Crasso, lanciata di mano in mano come una palla durante una rappresentazione delle "Baccanti" di Euripide, data da un re barbaro con un'infarinatura di ellenismo la sera d'una vittoria su di noi. Traiano sognava di vendicare quella antica sconfitta; io, soprattutto di far sì che non si ripetesse. Prevedevo l'avvenire con sufficiente esattezza: non è impossibile, in fin dei conti, quando si conoscono in gran parte gli elementi del presente: prevedevo qualche vittoria inutile, che avrebbe attirato troppo avanti le nostre armate, pericolosamente sottratte ad altre frontiere; l'imperatore in punto di morte si sarebbe coperto di gloria e su di noi, che dovevamo vivere, vedevo pesare il compito di risolvere tutti i problemi e rimediare a tutti i mali.”


Sull’onda della moda dei vari corsi motivazionali e della cultura alla Steve Jobs che si è andata affermando negli ultimi anni in certi ambienti lavorativi, noto una diffusa tendenza a pensare che tutto debba essere considerato possibile, perché la riuscita di qualsiasi impresa dipende solo da noi stessi e dalla nostra motivazione. Porsi dubbi sulla riuscita o sulla possibilità di una qualsiasi attività viene considerato come “darsi degli alibi” per un fallimento, che arriverà perché non ci si è creduto abbastanza: noi soli siamo gli unici fautori del nostro successo.
Ho sempre diffidato di questa concezione, perché sono sempre stato convinto che ciò che dipende esclusivamente da noi è solo la determinazione a impegnarsi, ma spesso la riuscita di una iniziativa è influenzata in larga parte da elementi che sono fuori dal nostro controllo, nel lavoro, ma direi in ogni aspetto della vita. Questo concetto è ben noto in altri campi, ad esempio in alpinismo dove la forza di gravità e i pericoli oggettivi la fanno breve se non si è sempre coscienti del bilancio fra possibilità di riuscita e fallimento, mentre in quegli ambienti a cui mi riferivo viene costantemente trascurato e sepolto sotto una serie infinita di aforismi e frasi motivazionali di cui "Volere è potere" è il più ricorrente.

Credo che a volte addirittura ci si trova di fronte a obiettivi impossibili e la cosa più ammirevole in questi casi è quella di riconoscere una simile situazione e evitare di spendere tempo e risorse, o anche cose di più valore, in iniziative al di là della propria portata.
Un brano che esprime in maniera mirabile questa situazione è quello che ho riportato, tratto dalle Memorie di Adriano, e in cui il protagonista, che presto sarà un grandissimo imperatore, e che in quel momento è al seguito del più grande imperatore romano di sempre, si rende conto di una simile situazione e capisce di doverla evitare: rileggo spesso questo brano e vengo sempre ammaliato dalla grande lucidità dell’analisi priva di qualsiasi preconcetto, quando mi capita di venire sommerso dagli aforismi e dagli slogan di cui parlavo sopra.
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Re: Volere è potere?

Messaggioda tacchinosfavillantdgloria » ven mar 31, 2017 16:41 pm

Infatti i classici dicevano: "chi conosce il proprio limite non teme il destino".

Sul fatto che in certi ambienti lavorativi si sia diffusa una (per me perniciosa) ideologia di negazione del limite...beh, da vecchio veterosinistro mi fa pensare che sia anche un buon modo per favorire lo sfruttamento (e l'autosfruttamento).

Se poi uno non ce la fa a tenere certi ritmi...è colpa sua che si "autolimita", che "non è dinamico e ambizioso" eccetera eccetera.

È d'uopo invece ricordare che sta scritto: ad impossibilia nemo tenetur.

Limitati saluti
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Re: Volere è potere?

Messaggioda funkazzista » ven mar 31, 2017 16:48 pm

tacchinosfavillantdgloria ha scritto:Sul fatto che in certi ambienti lavorativi si sia diffusa una (per me perniciosa) ideologia di negazione del limite...beh, da vecchio veterosinistro mi fa pensare che sia anche un buon modo per favorire lo sfruttamento (e l'autosfruttamento).

Ipse dixit.
Con, per di più, la colpevolizzazione di chi "non ce la fa".
(lungi da me -nonostante il mio nickname- fare l'ode agli scansafatiche, eh)
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Re: Volere è potere?

Messaggioda paul mone » ven mar 31, 2017 18:13 pm

gug ha scritto:Porsi dubbi sulla riuscita o sulla possibilità di una qualsiasi attività viene considerato come “darsi degli alibi” per un fallimento


La ricerca dell'alibi, in falesia, è fondamentale.

Ciao
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Re: Volere è potere?

Messaggioda KIKKA-MO » ven mar 31, 2017 21:12 pm

Dio, concedimi la serenità di accettare le cose che non posso cambiare,
il coraggio di cambiare le cose che posso,
e la saggezza per conoscerne la differenza.

Reinhold Niebuhr.


io l'ho sempre trovata molto vera.

in questo la medicina è un'ottima scuola di umiltà. ci sono volte in cui fai tutto, ma proprio tutto, bene e il tuo paziente muore lo stesso. o accetti che ci sono cose che non dipendono da te e non puoi cambiare, oppure esci di zucca....

qualcuno ha per caso letto 'oscar e la dama in rosa?' (eric emmanuel schimtt).
è una favola che racconta di un bambino che sta morendo di leucemia e lo sa.
verso la fine del libro il protagonista parla con il suo medico.
non bisogna fare una faccia simile,dottor Dusseldorf (...) La smetta con quell'espressione colpevole. Non è colpa sua se è costretto ad annunciare brutte notizie alle persone, malattie dai nomi latini e guarigioni impossibili. Deve rilassarsi, distendersi. Non è Dio Padre. Non è lei a comandare alla natura. Lei è solo un riparatore. Deve rallentare, dottor Dusseldorf, diminuire la pressione e non darsi troppa importanza, altrimenti non potrà continuare a lungo con questo mestiere. Guardi già la faccia che ha.


medicalfilosofici saluti
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Re: Volere è potere?

Messaggioda Marcq » sab apr 01, 2017 0:31 am

KIKKA-MO ha scritto:in questo la medicina è un'ottima scuola di umiltà. ci sono volte in cui fai tutto, ma proprio tutto, bene e il tuo paziente muore lo stesso

Io credo che il limite in quel caso non sia del medico ma della medicina intesa come scienza e tecnologie. Se ci pensi grazie alle continue scoperte e tecnologie i tuoi limiti di medico sono ben oltre i limiti di un medico di 30 anni fà. Questi limiti però sono stati spostati da più persone che hanno cercato di superarli. Quindi secondo me è in parte vero che spesso ci auto imponiamo dei limiti. La cosa che però mi fà sorridere e che tutti quelli che ti dicono che i limiti non esistono omettono di dire che superarli ha un prezzo, Ondra per arrivare dove è arrivato ha sicuramente rinunciato a un sacco di cose, non credo che abbia molte amicizie stabili, magari gli sarebbe piaciuto laurearsi ma non può farlo se non rinunciando al suo mondo. Il problema secondo me non è tanto se si riesce o meno a superare il limite ma cosa comporta in termini di rinunce, conosco persone che per potersi permettere l'università han dovuto lavorare e studiare al punto da non uscire di casa per 6 anni, per mè quello è superare un limite ma sinceramente io non lo farei
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Re: Volere è potere?

Messaggioda KIKKA-MO » sab apr 01, 2017 11:37 am

Marcq ha scritto:
KIKKA-MO ha scritto:in questo la medicina è un'ottima scuola di umiltà. ci sono volte in cui fai tutto, ma proprio tutto, bene e il tuo paziente muore lo stesso

Io credo che il limite in quel caso non sia del medico ma della medicina intesa come scienza e tecnologie. Se ci pensi grazie alle continue scoperte e tecnologie i tuoi limiti di medico sono ben oltre i limiti di un medico di 30 anni fà. Questi limiti però sono stati spostati da più persone che hanno cercato di superarli.

il limite si può spostare ma non cancellare.
tutti noi moriremo, prima o poi. io trovo molto sano tenerlo a mente.
il chè non vuol dire che ho l'alibi per lavorare male,
ma semplicemente che riconosco che alcune cose non dipendono da me.
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Re: Volere è potere?

Messaggioda gug » sab apr 01, 2017 17:11 pm

Marcq ha scritto:
KIKKA-MO ha scritto:in questo la medicina è un'ottima scuola di umiltà. ci sono volte in cui fai tutto, ma proprio tutto, bene e il tuo paziente muore lo stesso

Io credo che il limite in quel caso non sia del medico ma della medicina intesa come scienza e tecnologie. Se ci pensi grazie alle continue scoperte e tecnologie i tuoi limiti di medico sono ben oltre i limiti di un medico di 30 anni fà. Questi limiti però sono stati spostati da più persone che hanno cercato di superarli. Quindi secondo me è in parte vero che spesso ci auto imponiamo dei limiti.


Può darsi che sia vero che ci sono situazioni in cui il limite lo mettiamo con la nostra testa, ma sono situazioni limitate. Invece quella cultura che citavo prende questi casi isolati e ne fa la regola: siamo solo noi che poniamo limiti a quello che possiamo fare, altrimenti potremmo riuscire in tutto.
Esistono invece dei limiti oggettivi che rendono alcune iniziative, in certi contesti, assolutamente irrealizzabili e esserne coscienti per cercare di evitarle è la cosa migliore che una persona sensata può fare, ma in questo tipo di cultura questo è un atteggiamento disfattista e perdente.
Come alpinisti continuamente sappiamo valutare le vie che sono alla nostra portata, quelle per cui ci occorre allenarci un po e quelle che sono assolutamente oltre il nostro livello: non è che declamando slogan come "vietato dire non ce la faccio" domani posso andare ad attaccare il Pesce :D
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Re: Volere è potere?

Messaggioda Marcq » sab apr 01, 2017 21:08 pm

Beh di sicuro dei limiti invalicabili esistono, di certo non possiamo sconfiggere la morte nè volare e mi sembra ovvio. Quello che intendo e che indubbiamente non posso andare ad attaccare il Pesce (e detto il primo aprile mi fà già un po ridere :lol: :lol: ) domani, ma probabilmente se decidessi di dedicare tutto il mio tempo extra lavorativo all' allenamento magari fra un "tot" tempo (1-2 anni non sò) riesco a chiuderlo. Ma avrebbe senso? Per me no.
Di sicuro non è la convinzione di poterlo chiudere domani che me lo farà chiudere, quello secondo me è essere irrazionali e incoscienti. Tutti i big di qualsiasi sport non hanno infranto i limiti in un giorno ma con lavoro costante durato anni.
Poi dipende cosa intendiamo con limiti, se corro 10km in 50 min e voglio chiuderli in 48 min mi faccio 1 mese di ripetute e batto il mio limite ma non mi sembra una grande impresa.
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Re: Volere è potere?

Messaggioda KIKKA-MO » dom apr 02, 2017 14:52 pm

ci sono persone che, allenandosi durissimo, arrivano a fare il 9a.
ce ne sono altre (e sono la maggior parte) che al 9a non ci arriverebbero neanche allendosi 20 ore al giorno, per limiti fisici invalicabili.
riconoscerlo non significa essere disfattisti, significa accettare la realtà. non tutti siamo (o potremmo potenzialmente diventare) dei top.
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Re: Volere è potere?

Messaggioda gug » dom apr 02, 2017 19:34 pm

Ripeto, ci sono situazioni in cui alcune iniziative sono impossibili e ciò può avvenire per tantissime ragioni perché di fatto la volonta' umana può influenzare un numero limitato di variabili.
Poi è vero che con il lavoro di generazioni alcuni limiti si spostano in avanti, ma ciò avviene con molti anni. Qui invece parliamo di iniziative singole in cui si capisce di non avere speranza di riuscita e che per la cultura degli slogan e dei motivatori possiamo sempre riuscire con la nostra sola volontà e di solito in questi contesti questi risultati dovrebbero arrivare molto velocemente perché altrimenti l'obbiettivo non era abbastanza "sfidante".
Una volta ero finito in mezzo a uno di questi progetti e mentre stavo cercando di spiegare al mio capo perché con quelle premesse era impossibile, lui mi ha detto "ma tu sei un alpinista e dovresti essere abituato a riuscire in sfide impossibili". Io allora gli ho raccontato della storia di Bonatti sul Freney, sotto la Chandelle e di come la più grande impresa fu capire che era impossibile proseguire e iniziare la ritirata.
Lui mi rispose che non ero motivato e che il progetto doveva proseguire con grande energia. Due mesi dopo lasciai quell'azienda, sei mesi dopo il progetto fu chiuso per manifesto fallimento, un anno dopo il mio ex capo lasciò quell'azienda.
Se avesse seguito l'esempio di Bonatti forse saremmo ancora tutti li :D
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Re: Volere è potere?

Messaggioda VECCHIO » lun apr 03, 2017 20:15 pm

Per riuscire a fare una cosa bisogna volerla fare e più la cosa è per una persona difficile più bisogna volerla con determinazione e fermezza.
Il POTERE non è solo una questione di volere, ma "anche" di volere.
Macchia e Ignazio ci hanno ragionato bene secoli fa e hanno insegnato bene in tutto il mondo e a quasi tutti gli uomini di potere.
(vello e loyola nevvero)
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Scalare con gli esperti del cai... son sempre dei grossi guai...... questa mi piace
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Re: Volere è potere?

Messaggioda Danilo » mar apr 04, 2017 0:21 am

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Re: Volere è potere?

Messaggioda funkazzista » mar apr 04, 2017 8:05 am

Semplice: per potere bisogna volere, ma a volte non basta.
Lo confermano anche gli studi di Jagger, Richards et al.:
https://www.youtube.com/watch?v=OagFIQMs1tw

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Re: Volere è potere?

Messaggioda Kinobi » mar apr 04, 2017 8:32 am

Nella mia vita ho avuto degli sprazzi di celebrità abbastanza elevati tanto da poter asserire che alle volte, se ci credi, raggiungi risultati impensabili.
E' sulla parola "impensabile" che penso si debba riflettere.
Non sto ad asserire che "volere è potere" anche perchè alcune delle persone che dicevano questo sono considerate enormi TdC.
Però "sull'impensabile" farei una riflessione. Certo, l'impensabile... non contempla i "sacrifici" che si debbono fare per raggiungerlo.

Visto che siamo in un forum di montagna, racconto una sensazione.
Sono andato in Pedriza, regno dell'aderenza. Ho fatto dei tiri tor-rope, che anche quando mi calavo, ero li incredulo nel credere li avessi realmente fatti. Se non li avessi fatti, non ci avrei creduto. E monsoni classici tiri di continuità che se ti alleni a sufficienza, li stampi.

Per cui... certo, c'è da valutare la differenza tra quello che ti dice il tuo capo (e già questa una riflessione su quello che tu dicessi se fossi "il capo") e quello che realisticamente è possibile fare e con quale sforzo, e quello che è impensabile. Ed il tutto, se ne valga la pena.
Ho visto che negli anni, credo per il minore tempo da vivere rimasto, gli obbiettivi diventano sempre più grossi, sempre più vicini, sempre più facili da centrare. Non per questo sono irraggiungibili per non dire "impensabili".
Ciao,
E
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Re: Volere è potere?

Messaggioda funkazzista » mar apr 04, 2017 8:52 am

Kinobi ha scritto:E' sulla parola "impensabile" che penso si debba riflettere.

In altre parole: conoscere i propri limiti senza farne un alibi.
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Re: Volere è potere?

Messaggioda gug » mar apr 04, 2017 17:52 pm

Kinobi ha scritto:
Per cui... certo, c'è da valutare la differenza tra quello che ti dice il tuo capo (e già questa una riflessione su quello che tu dicessi se fossi "il capo") e quello che realisticamente è possibile fare e con quale sforzo, e quello che è impensabile. Ed il tutto, se ne valga la pena.


Infatti, hai detto perfettamente: quello che tu descrivi è il bilancio che io credo che occorra fare, e che non è assolutamente banale fare, e che per questo mal si presta a soluzioni preconfezionate da slogan.
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