Riflessioni sul rischio in arrampicata

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Re: Riflessioni sul rischio in arrampicata

Messaggioda wolf jak » gio giu 08, 2017 10:27 am

Vigorone ha scritto:VECCHIO, mi spieghi cosa c'entrano le regole e l'autonomia con l'uso del casco?
Mi sono convinto che non sono abbastanza intelligente per capire quello che dici.


Ti ringrazio, mi sento meno solo :D
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Re: Riflessioni sul rischio in arrampicata

Messaggioda wolf jak » gio giu 08, 2017 10:51 am

VECCHIO ha scritto:Preservativo, non contraccettivo!
Non sono contro il casco; ne ho uno caldo, uno fresco e tanti cappellini a coppola.
Mettere regole è togliere libertà, che richiede verità e queste sono limiti matematici: l'importante è la capacità di autonomia.
Io copro la testa perché guardo sempre i piedi e spesso picchio la testa o per proteggere il mio naso dal sole.

Secondo me la similitudine funzionale e psicologica apre grandi spazi di discussione :lol: :lol: :lol:
Comunque le donne non guardano al casco, a meno che siano istruttori certificate o donne-uomo #-o

Honnod non lo indossa mai nelle solitarie.
Ondra non lo indossa in falesia, in parete sì.


guarda che il preservativo è un metodo contraccettivo, da qui il mio gioco di parole :P

i tanti cappellini a coppola, in un volo del genere (e in tante altre occasioni), non servono a una beneamata mazza (lapalissiano) 8)

nessuno ha parlato di mettere regole* . Scomodare la verità per l'arrampicata mi pare eccessivo :? . La capacità di autonomia mi pare serva in ogni caso, al di là di regole o meno, in un'attività che si pratica da soli (se vai con un corso o una guida puoi anche avere meno autonomia, invece)
limiti matematici? 8O


Honnold e Ondra sono liberi -come tutti, ci mancherebbe- di fare quello che vogliono. E hanno raggiunto nei propri campi i massimi livelli. Non per questo devono essere presi acriticamente come modello comportamentale, anzi. Non è affatto detto che gli stessi siano i migliori nella gestione del rischio. :roll:



*O.T. sulle regole: se vogliamo, sono proprio le regole nel vivere civile che ti garantiscono certe libertà (o si torna alla legge del più forte, e voglio vedere che ce ne facciamo delle nostre belle libertà date dall'assenza di regole). Chiarisco: non mi riferisco qui alle regole dell'arrampicata, ma a quelle che sono derivazione del principio neminem laedere
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Re: Riflessioni sul rischio in arrampicata

Messaggioda funkazzista » gio giu 08, 2017 12:13 pm

Confesso che non uso quasi mai il casco in falesia, ma riconosco che non ci sono buone ragioni per non usarlo.
Penso che l'iconografia classica dell'eroe a torsolo nudo e capo scoperto, o, al massimo , fascia fra i lunghi capelli, abbia giocato un certo ruolo.
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Re: Riflessioni sul rischio in arrampicata

Messaggioda VECCHIO » gio giu 08, 2017 16:41 pm

Un'altra.

Metto il CASCO perché casco.....

Honnod non casca, quindi non mette il casco?
Ondra casca, ma non mette il casco, perché?

Si mette il casco per non picchiare la testa e per proteggersi dai sassi, piccoli, che possono raggiungerti.
Quando si bivacca è un'ottimo cuscino.

E' tutta una visione autonoma: vari ragionamenti e intuizioni, con varie sensibilità e abitudini portano a scelte diverse, è la vita.
Ci sono solo opinioni, la verità non esiste, magari prima o poi si concretizzerà.
Ma bisogna parlarne senza assolutismi, bisogna portare la propria esperienza, esperienza e non istruzione da corsi di estranei.
Qualsiasi forma di sicurezza in montagna dipende dall'individuo e dalla sua esperienza e cultura, non da ciò che altri gli dicono, solo un po' anche da questo.
....ALPINISTA......NO GUIDA....... questa mi scombussola
Scalare con gli esperti del cai... son sempre dei grossi guai...... questa mi piace
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Re: Riflessioni sul rischio in arrampicata

Messaggioda Danilo » ven giu 09, 2017 9:18 am

Callaghan ha scritto:..... certo, non hai lo stesso fascino da sean connery della bergamasca....

basta caz.zo non ce la faccio più :smt044 :smt043 :smt044
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Re: Riflessioni sul rischio in arrampicata

Messaggioda scairanner » ven giu 09, 2017 9:33 am

Danilo ha scritto:
Callaghan ha scritto:..... certo, non hai lo stesso fascino da sean connery della bergamasca....

basta caz.zo non ce la faccio più :smt044 :smt043 :smt044


Anche questa non è malaccio, mò me la segno [cit.] :mrgreen:

VECCHIO ha scritto:Qualsiasi forma di sicurezza in montagna dipende dall'individuo e dalla sua esperienza e cultura
-Come sarà la scalata di Adam Ondra nel 2030?
-Arrampicherò di certo. Spero di non scalare peggio di quanto non faccia ora...


-meno internet, più cabernet
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Re: Riflessioni sul rischio in arrampicata

Messaggioda #giacco# » ven giu 09, 2017 17:34 pm

apro posito dic asco

ho un vecchissssssimo scarab, riverniciato 2 volte, con la gabbietta che è saltato un rivetto e l'ho sostituito con un rametto di sambuco, l'imbottitura rifatta con dei ritagli di rivestimento di qualche elettrodomestico, qualche sbeccatura sul guscio.
potrebbe essere ora di cambiarlo, mi dico da qualche anno.

poi vado a provarne qualcuno e, avendo io testa magra, mi stanno quasi tutti come dei funghi.
allora provo la "small" , che mi va bene di circonferenza ma veste come una kippah, indumento che non sembra avere dimostrato nel corso dei secoli una grande efficacia antinfortunistica.

voi che ne sapete di materiali, che mi consigliereste?
così se ne trovo uno comodo lo uso anche in falesia e non devo più badare alla corda dietro alle gambe :mrgreen:
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Re: Riflessioni sul rischio in arrampicata

Messaggioda Callaghan » lun set 04, 2017 8:30 am

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Re: Riflessioni sul rischio in arrampicata

Messaggioda wolf jak » lun set 04, 2017 12:13 pm

#giacco# ha scritto:poi vado a provarne qualcuno e, avendo io testa magra, mi stanno quasi tutti come dei funghi.
allora provo la "small" , che mi va bene di circonferenza ma veste come una kippah, indumento che non sembra avere dimostrato nel corso dei secoli una grande efficacia antinfortunistica.

voi che ne sapete di materiali, che mi consigliereste?
così se ne trovo uno comodo lo uso anche in falesia e non devo più badare alla corda dietro alle gambe :mrgreen:


Mai nessuno che risponda al buon Giacco :lol:

C'è in giro qualche casco (ma non ricordo quale, forse il meteor 3 o 4) omologato anche per la bicicletta: questo dovrebbe garantire maggiore protezione da urti laterali e alla parte posteriore del cranio.

Io trovo molto comodo lo Sirocco della Petzl, che nella versione più recente ha un profilo ribassato per i motivi di cui sopra. Il fatto è che, comunque, dovrai provarlo e trovarne uno che ti sia comodo, dato che ogni cranio ha una forma abbastanza diversa (si registrano addirittura casi di teste falloidi, o deretaniche :lol: )

A proposito, come va in Pakistan? :mrgreen:


@Ispettore: grazie dell'articolo, l'avevo già letto ma non avevo pensato di psotarlo.
Mi è piaciuto il fatto che l'autrice abbia condiviso la sua esperienza pur con il -fondato- timore di esporsi a molte critiche per una scelta che, come giustamente sottolinea, alla fine è personale.
Non mi è molto piaciuta la conclusione a cui giunge, ma apprezzo la riflessione e la scelta consapevole (più di così!)
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Re: Riflessioni sul rischio in arrampicata

Messaggioda Callaghan » lun set 04, 2017 12:46 pm

wolf jak ha scritto:(...)
C'è in giro qualche casco (ma non ricordo quale, forse il meteor 3 o 4) omologato anche per la bicicletta: questo dovrebbe garantire maggiore protezione da urti laterali e alla parte posteriore del cranio.

il Kosmos di kong ha 3 omologazioni: arampicata, sci, bici.

@#giacco#: armati di pazienza e vai a provarne un pò. il Kosmos ha taglia S/M in un solo casco. non è un peso piuma come petzl e mammut, ma è un bel casco. anche salewa fa dei caschi decorosi.

ciao
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