sul forum scarseggia la fiqua

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Re: sul forum scarseggia la fiqua

Messaggioda tacchinosfavillantdgloria » gio nov 20, 2014 15:05 pm

Persephone84 ha scritto:
tacchinosfavillantdgloria ha scritto:Comunque quest'anno, se il buon giorno si vede dal mattino, dovrebbe essere bello nevoso


eccolo... il Tacchino che mi diventa gufo ... :evil:


E pure rosicone se è per quello!

(Adesso vado, ché devo mettere il gettone nell'aifòn :mrgreen: !)

Sorpassati saluti
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Re: sul forum scarseggia la fiqua

Messaggioda PIEDENERO » lun nov 24, 2014 9:04 am

Immagine[/quote]

e continuerà a scarseggiare...... :lol:
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Re: sul forum scarseggia la fiqua

Messaggioda PARETI » mar nov 25, 2014 2:19 am

Scarseggia la fiqua...governo ladro!!!
L'essenziale è invisibile agli occhi...
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Re: sul forum scarseggia la fiqua

Messaggioda coniglio » mer dic 03, 2014 12:42 pm

EROE

A me non dava fastidio il suo nervosismo, che era uterinamente altalenante; sapevo che sarebbe durato poco, mi piacevano quei differenziali amorosi, erano onde di energia vitale, maree ciclotimiche che la luna gestiva zodiacalmente.
A me dava fastidio che, pur essendo lei intelligente, pur avendo lei intrapreso un percorso di conoscenza di sé e di miglioramento di sé, non ammettesse mai la futilità dell’elemento scatenante.
Non mi dava fastidio che fosse isterica o che talvolta se la prendesse ingiustamente con me.
Quello che mi dava più fastidio era il fatto che mai, m-a-i, avrebbe ammesso di essere nervosa.
Era una incapacità compulsiva: così come un gatto non si sarebbe mai tuffato in una piscina per farsi un bagnetto, lei non mi avrebbe m-a-i dato ragione.
Un sacco di soldi spesi in lezioni di yoga, Chi kung, psicoanalisi e raduni buddisti.
Ma continuava a mentirsi dicendo che lei non era nervosa.
Decisi che quel giorno l’avrei osservata senza disturbarla, senza contraddirla, come uno psichiatra, o meglio, un antropologo. O, meglio ancora, un entomologo.

Cominciammo con un 6a+ brutto e boulderoso. Perfetto come zolfanello per appiccare l’incendio, e restare a guardare.
Salii prima io, fingendo una facilità annoiata, come se prendessi le prese a caso, tanto era facile. Mentre salivo, invece, elaboravo attentamente le sequenze, anticipavo i movimenti successivi, mi concentravo sulla strada più semplice da percorrere, come fossi stato su un 8a a vista.
Quando scesi avevo tutto in testa, come sempre: la sequenza migliore dei movimenti; i punti dove era facile sbagliare andandosi a infognare; ogni appiglio di quella via, sia per le mani che per i piedi, era stato inserito nel mio archivio mentale.
Toccava a lei.
Ci sono due categorie di donne scalatrici: quelle che riescono a godersi una via anche da seconde, e quelle che devono, per forza, andare sempre da prime.
Quelle che riescono a salire da seconde, sono meno auto-competitive, meno esigenti con loro stesse, più rilassate e talvolta indolenti. Sono rare (parlo delle vere scalatrici, certo, non delle fidanzate reggicorda). Quelle che sanno andare solo da prime, invece, devono continuamente spararsi nelle vene, per mezzo della scalata, massicce dosi di endorfine, per trovare un poco di pace.
Io ero affascinato quasi sempre dal secondo tipo.
Forse perché il primo gruppo era quasi introvabile.
Ovviamente volle a tutti i costi salire da prima.
Dunque cominciò a tribolare.
Io non sapevo se parlare. Conoscevo il modo giusto per passare. Ma sapevo anche che se mi facevo i cazzi miei era meglio.
Purtroppo, ad un certo punto, fu lei a chiedermelo.
“Potresti dirmi da che parte sei passato o sei disattento come al solito?”
Non troverai mai, mai nella tua vita, un assicuratore più attento di me.
“Hai una presa rovescia davanti al petto”.
“Dove!!!”
Il nervosismo, come l’ansia, impedisce di capire o vedere le cose più evidenti.
“Davanti a te, con la mano destra”.
“Non la trovo, devi spiegarti meglio”.
“Quindici centimetri e destra del rinvio che hai appena moschettonato”.
“Non la trovo. Blocca blocca bene”.
“……………” .
“Se parli devi essere preciso sennò è meglio che stai zitto”.
(.……………………)
Che faccio? Vuole che reagisca, ma se reagisco si incazza. Amore mio voglio farti stare bene voglio trovare il modo per farti stare bene.
“Mi ascolti quando parlo o ti stai facendo ancora i cazzi tuoi?”.
Amore non fare così ti prego, non mi dai via di uscita.
“Scusa non mi sono spiegato bene”.
Lo so lo so così peggioro la situazione
“Pensavo avessi visto quel rovescio”.
Devo simulare una leggera reazione, altrimenti pensa che le dò ragione, se le dò ragione non riesce a sfogarsi, povero l’amore mio.
“Non posso mica indicarti gli appigli con un raggio laser”.
Poi dirai che non ti sei innervosita. Lo so. Non è colpa tua. Non hai raggiunto quello stato di accettazione tantrica che ho raggiunto io. Io non ho bisogno di essere nervoso. Ancora. Ma ci proverò, te lo prometto, cercherò di capire come si fa.
“Allora stai zitto, sii preciso oppure stai zitto, altrimenti mi fai cadere”.
“Sei un pessimo maestro”.
“Quindi è colpa mia se ti sei appesa su un 6a”.
c***o mi è sfuggita questa frase, la mia bocca ha parlato scollegata dal cervello. Amore mio mi piaci tanto lo stesso lo sai?
“Fammi il piacere stai zitto, ok? Non cercare la polemica come al solito”.
Come al solito? Ora cercherai la zuffa, quello che dico o non dico non importerà, posso stare zitto, parlare, scusarmi, tu hai bisogno della guerra ora, ma non ti fa bene, ne hai bisogno come il varicelloso ha bisogno di grattarsi, amore mio è più forte di te, ma non ti darà nessuna soddisfazione.
“Ok sto zitto”.
Ora se non reagisco aumenterai la forza delle tue stoccate, e se non sarà sufficiente, immergerai le frecce nel veleno. Amore.
“Vado”.
“…………”.
“Occhio”.
“Ok”.
“… …”
“…………”.
“Sto per volare”.
“Ok”.
“Sei cretino? Ti dico sto per volare!! aiutami! dimmi dove devo andare!”
“Ok!”
“c***o mi dici OK!”

“…………”.
“Volo. Bbblllooocaaaa!”
“……………”.
“Quando ti comporti così sei proprio insopportabile”.
Dimmi amore mio, dimmi cosa vuoi che faccia, cosa vuoi che ti dica.
“Dimmi, cosa vuoi che faccia: sto zitto? Parlo? Ti dico i movimenti? Non te li dico?”.
“Mi dispiace che ti sia innervosita”.
Opps mi è sfuggita quella parola, amore mio, no, non sei nervosa, te non sei mai nervosa.
“Tu sei capace solo a scalare”. Disse.
Ora diventerai cattiva veramente. Ora vorrai affondare le tue stoccate oltre la pelle, fino alla carne viva, spolparla a forza di scalpellare fino a che non riuscirai a scoprire qualche nervo.
“……………..”.
“Per il resto vali zero”.
Mi guardavo intorno, alla ricerca di qualcosa, mi serviva un aggancio solido.
“Ora stai attento e non mi parlare mentre scalo”.
Vicino a me c’era una quercia di medie dimensioni. La base si sdoppiava in due grossi tronconi che si infilavano nella terra diventando radici.
“Sei sordo? Mi stai a sentire?”.
Preparai un’asola con l’altro capo della corda, la fissai con un bulino doppio alla radice.
“Vado. Molla. Molla!”.
Mollai un poco di corda.
Lei ripartì, e la corda non fu più in tensione.
Con un movimento veloce sganciai il Gri-Gri dalla mia imbracatura e lo fissai alla radice.
Abilmente feci una asola di bloccaggio, con controasola di sicurezza, a valle del Gri-Gri, per evitare che si potesse sbloccare accidentalmente (non per niente stavo per diventare una guida alpina). Ci vollero pochi istanti. Lei non si era accorta di nulla.
“Stai attento, ora per colpa tua mi sono stancata, mi hai fatto stare due ore su quel passaggio dimmerda”.
Mi incamminai sul sentiero che costeggiava la falesia. L’aria era fresca, le querce cominciavano già a macchiarsi di rosso, qualche foglia qua e là. Ottobre era il mio mese preferito per arrampicare. Il clima migliore. Cominciavo la stagione. Come fosse l’inizio dell’anno scolastico.
“Va bene”, risposi in automatico.
In risposta ci fu un silenzio attonito: la mia voce le stava arrivando da una angolazione diversa: quella di un osservatore che si stava allontanando.
Finalmente guardò sotto, e si rese conto che non c’era più nessuno, a farle sicura.
Quando cominciò a urlare, ormai avevo girato l’angolo del sentiero.
“Sei pazzo!! Pazzo! Mi fai paura”.
Mi sedetti, e con calma cominciai a rollarmi una sigaretta.
“Ti denuncio. Tutti devono sapere che sei pazzo!”.
Davanti a me si distendeva il ramo superiore della Val Nerina. Il sole del tardo pomeriggio trafiggeva la leggera nebbiolina che offuscava il fondovalle.
In lontananza si poteva vedere, solo accennato, il fumo bianco che si alzava dalla spuma generata dalle cascate delle Marmore.
“Torna subito qui. Mi fa male l’imbragatura. Sto male. Voglio tornare a casa”.
Mi accesi la sigaretta e inspirai avidamente il fumo come se, veramente, fossi stato lì, da solo, felice, a riposare dopo una passeggiata in montagna.



TRATTO DAL LIBRO
“RUN OUT”, Di Alessandro Jolly Lamberti.
PER LA COLLANA “STORIE VERE”
CHE USCIRA’ IL 1 NOVEMBRE 2014.


http://www.climbook.com/articoli/991-storie-vere
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Re: sul forum scarseggia la fiqua

Messaggioda espo » mer dic 03, 2014 22:26 pm

bisognerebbe sapere la versione della controparte :mrgreen:
massimo

Ci sono nomadi che si sentono a casa ovunque
altri che non si sentono a casa da nessuna parte

Io sono uno di questi.
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Re: sul forum scarseggia la fiqua

Messaggioda Pyotr » gio dic 04, 2014 8:18 am

Bravo Coniglio, proprio un bell'estratto, di valenza assolutamente universale.
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Re: sul forum scarseggia la fiqua

Messaggioda menestrello » gio dic 04, 2014 8:38 am

coniglio ha scritto:EROE

A me non dava fastidio il suo nervosismo, che era uterinamente altalenante; sapevo che sarebbe durato poco, mi piacevano quei differenziali amorosi, erano onde di energia vitale, maree ciclotimiche che la luna gestiva zodiacalmente.
A me dava fastidio che, pur essendo lei intelligente, pur avendo lei intrapreso un percorso di conoscenza di sé e di miglioramento di sé, non ammettesse mai la futilità dell’elemento scatenante.
Non mi dava fastidio che fosse isterica o che talvolta se la prendesse ingiustamente con me.
Quello che mi dava più fastidio era il fatto che mai, m-a-i, avrebbe ammesso di essere nervosa.
Era una incapacità compulsiva: così come un gatto non si sarebbe mai tuffato in una piscina per farsi un bagnetto, lei non mi avrebbe m-a-i dato ragione.
Un sacco di soldi spesi in lezioni di yoga, Chi kung, psicoanalisi e raduni buddisti.
Ma continuava a mentirsi dicendo che lei non era nervosa.
Decisi che quel giorno l’avrei osservata senza disturbarla, senza contraddirla, come uno psichiatra, o meglio, un antropologo. O, meglio ancora, un entomologo.

Cominciammo con un 6a+ brutto e boulderoso. Perfetto come zolfanello per appiccare l’incendio, e restare a guardare.
Salii prima io, fingendo una facilità annoiata, come se prendessi le prese a caso, tanto era facile. Mentre salivo, invece, elaboravo attentamente le sequenze, anticipavo i movimenti successivi, mi concentravo sulla strada più semplice da percorrere, come fossi stato su un 8a a vista.
Quando scesi avevo tutto in testa, come sempre: la sequenza migliore dei movimenti; i punti dove era facile sbagliare andandosi a infognare; ogni appiglio di quella via, sia per le mani che per i piedi, era stato inserito nel mio archivio mentale.
Toccava a lei.
Ci sono due categorie di donne scalatrici: quelle che riescono a godersi una via anche da seconde, e quelle che devono, per forza, andare sempre da prime.
Quelle che riescono a salire da seconde, sono meno auto-competitive, meno esigenti con loro stesse, più rilassate e talvolta indolenti. Sono rare (parlo delle vere scalatrici, certo, non delle fidanzate reggicorda). Quelle che sanno andare solo da prime, invece, devono continuamente spararsi nelle vene, per mezzo della scalata, massicce dosi di endorfine, per trovare un poco di pace.
Io ero affascinato quasi sempre dal secondo tipo.
Forse perché il primo gruppo era quasi introvabile.
Ovviamente volle a tutti i costi salire da prima.
Dunque cominciò a tribolare.
Io non sapevo se parlare. Conoscevo il modo giusto per passare. Ma sapevo anche che se mi facevo i cazzi miei era meglio.
Purtroppo, ad un certo punto, fu lei a chiedermelo.
“Potresti dirmi da che parte sei passato o sei disattento come al solito?”
Non troverai mai, mai nella tua vita, un assicuratore più attento di me.
“Hai una presa rovescia davanti al petto”.
“Dove!!!”
Il nervosismo, come l’ansia, impedisce di capire o vedere le cose più evidenti.
“Davanti a te, con la mano destra”.
“Non la trovo, devi spiegarti meglio”.
“Quindici centimetri e destra del rinvio che hai appena moschettonato”.
“Non la trovo. Blocca blocca bene”.
“……………” .
“Se parli devi essere preciso sennò è meglio che stai zitto”.
(.……………………)
Che faccio? Vuole che reagisca, ma se reagisco si incazza. Amore mio voglio farti stare bene voglio trovare il modo per farti stare bene.
“Mi ascolti quando parlo o ti stai facendo ancora i cazzi tuoi?”.
Amore non fare così ti prego, non mi dai via di uscita.
“Scusa non mi sono spiegato bene”.
Lo so lo so così peggioro la situazione
“Pensavo avessi visto quel rovescio”.
Devo simulare una leggera reazione, altrimenti pensa che le dò ragione, se le dò ragione non riesce a sfogarsi, povero l’amore mio.
“Non posso mica indicarti gli appigli con un raggio laser”.
Poi dirai che non ti sei innervosita. Lo so. Non è colpa tua. Non hai raggiunto quello stato di accettazione tantrica che ho raggiunto io. Io non ho bisogno di essere nervoso. Ancora. Ma ci proverò, te lo prometto, cercherò di capire come si fa.
“Allora stai zitto, sii preciso oppure stai zitto, altrimenti mi fai cadere”.
“Sei un pessimo maestro”.
“Quindi è colpa mia se ti sei appesa su un 6a”.
c***o mi è sfuggita questa frase, la mia bocca ha parlato scollegata dal cervello. Amore mio mi piaci tanto lo stesso lo sai?
“Fammi il piacere stai zitto, ok? Non cercare la polemica come al solito”.
Come al solito? Ora cercherai la zuffa, quello che dico o non dico non importerà, posso stare zitto, parlare, scusarmi, tu hai bisogno della guerra ora, ma non ti fa bene, ne hai bisogno come il varicelloso ha bisogno di grattarsi, amore mio è più forte di te, ma non ti darà nessuna soddisfazione.
“Ok sto zitto”.
Ora se non reagisco aumenterai la forza delle tue stoccate, e se non sarà sufficiente, immergerai le frecce nel veleno. Amore.
“Vado”.
“…………”.
“Occhio”.
“Ok”.
“… …”
“…………”.
“Sto per volare”.
“Ok”.
“Sei cretino? Ti dico sto per volare!! aiutami! dimmi dove devo andare!”
“Ok!”
“c***o mi dici OK!”

“…………”.
“Volo. Bbblllooocaaaa!”
“……………”.
“Quando ti comporti così sei proprio insopportabile”.
Dimmi amore mio, dimmi cosa vuoi che faccia, cosa vuoi che ti dica.
“Dimmi, cosa vuoi che faccia: sto zitto? Parlo? Ti dico i movimenti? Non te li dico?”.
“Mi dispiace che ti sia innervosita”.
Opps mi è sfuggita quella parola, amore mio, no, non sei nervosa, te non sei mai nervosa.
“Tu sei capace solo a scalare”. Disse.
Ora diventerai cattiva veramente. Ora vorrai affondare le tue stoccate oltre la pelle, fino alla carne viva, spolparla a forza di scalpellare fino a che non riuscirai a scoprire qualche nervo.
“……………..”.
“Per il resto vali zero”.
Mi guardavo intorno, alla ricerca di qualcosa, mi serviva un aggancio solido.
“Ora stai attento e non mi parlare mentre scalo”.
Vicino a me c’era una quercia di medie dimensioni. La base si sdoppiava in due grossi tronconi che si infilavano nella terra diventando radici.
“Sei sordo? Mi stai a sentire?”.
Preparai un’asola con l’altro capo della corda, la fissai con un bulino doppio alla radice.
“Vado. Molla. Molla!”.
Mollai un poco di corda.
Lei ripartì, e la corda non fu più in tensione.
Con un movimento veloce sganciai il Gri-Gri dalla mia imbracatura e lo fissai alla radice.
Abilmente feci una asola di bloccaggio, con controasola di sicurezza, a valle del Gri-Gri, per evitare che si potesse sbloccare accidentalmente (non per niente stavo per diventare una guida alpina). Ci vollero pochi istanti. Lei non si era accorta di nulla.
“Stai attento, ora per colpa tua mi sono stancata, mi hai fatto stare due ore su quel passaggio dimmerda”.
Mi incamminai sul sentiero che costeggiava la falesia. L’aria era fresca, le querce cominciavano già a macchiarsi di rosso, qualche foglia qua e là. Ottobre era il mio mese preferito per arrampicare. Il clima migliore. Cominciavo la stagione. Come fosse l’inizio dell’anno scolastico.
“Va bene”, risposi in automatico.
In risposta ci fu un silenzio attonito: la mia voce le stava arrivando da una angolazione diversa: quella di un osservatore che si stava allontanando.
Finalmente guardò sotto, e si rese conto che non c’era più nessuno, a farle sicura.
Quando cominciò a urlare, ormai avevo girato l’angolo del sentiero.
“Sei pazzo!! Pazzo! Mi fai paura”.
Mi sedetti, e con calma cominciai a rollarmi una sigaretta.
“Ti denuncio. Tutti devono sapere che sei pazzo!”.
Davanti a me si distendeva il ramo superiore della Val Nerina. Il sole del tardo pomeriggio trafiggeva la leggera nebbiolina che offuscava il fondovalle.
In lontananza si poteva vedere, solo accennato, il fumo bianco che si alzava dalla spuma generata dalle cascate delle Marmore.
“Torna subito qui. Mi fa male l’imbragatura. Sto male. Voglio tornare a casa”.
Mi accesi la sigaretta e inspirai avidamente il fumo come se, veramente, fossi stato lì, da solo, felice, a riposare dopo una passeggiata in montagna.



TRATTO DAL LIBRO
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oh c***o!! Devo avere questo libro!
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Re: sul forum scarseggia la fiqua

Messaggioda pablo75 » gio dic 04, 2014 10:12 am

questa è una storiella da niente rispetto a un'altra su un famoso personaggio. vera o non vera, darà molto lavoro ai forumisti. e forse agli avvocati :mrgreen: :mrgreen:
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Re: sul forum scarseggia la fiqua

Messaggioda PIEDENERO » ven dic 05, 2014 10:41 am

Scalare con le donne è bellissimo, sono le migliori compagne. Fanno sicura con attenzione, creano buon umore, limitano gli eccessi di competitività, capiscono se uno scalatore è in difficoltà e lo esortano a continuare, mediamente scalano meglio e con più eleganza rispetto al maschio FF, sono fonte di ispirazione, fanno e capiscono le battute ed ironie.
È per questi è altri cento motivi che noi qui sul forum le amiamo ele stimiamo.



@coniglio noncapisciuncazzo :D

PS ho attivato il fiquametro del forum e risulta che essa, la fiqua, scarseggia soprattutto durante le connessioni e dopo gli interventi di ncianca, giorgiolx e coniglio.
Sappiatevi regolare :mrgreen:
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Re: sul forum scarseggia la fiqua

Messaggioda coniglio » ven dic 05, 2014 11:01 am

PIEDENERO ha scritto:Scalare con le donne è bellissimo, sono le migliori compagne. Fanno sicura con attenzione, creano buon umore, limitano gli eccessi di competitività, capiscono se uno scalatore è in difficoltà e lo esortano a continuare, mediamente scalano meglio e con più eleganza rispetto al maschio FF, sono fonte di ispirazione, fanno e capiscono le battute ed ironie.
È per questi è altri cento motivi che noi qui sul forum le amiamo ele stimiamo.



@coniglio noncapisciuncazzo :D

PS ho attivato il fiquametro del forum e risulta che essa, la fiqua, scarseggia soprattutto durante le connessioni e dopo gli interventi di ncianca, giorgiolx e coniglio.
Sappiatevi regolare :mrgreen:


:lol: :lol: :lol:
invece dopo i tuoi interventi
sulla sicurezza certificata in falesia
secernono estrogeni abbestia vero?

:lol: :lol: :lol:


ps. tuttavia hai ragione, lo riconosco.
però il racconto era figo,
e poi la misoginia di ritorno dei servi della gleba (cit.)
unisce, fa spogliatoio. :lol:
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Re: sul forum scarseggia la fiqua

Messaggioda giorgiolx » ven dic 05, 2014 12:17 pm

coniglio ha scritto:
PIEDENERO ha scritto:Scalare con le donne è bellissimo, sono le migliori compagne. Fanno sicura con attenzione, creano buon umore, limitano gli eccessi di competitività, capiscono se uno scalatore è in difficoltà e lo esortano a continuare, mediamente scalano meglio e con più eleganza rispetto al maschio FF, sono fonte di ispirazione, fanno e capiscono le battute ed ironie.
È per questi è altri cento motivi che noi qui sul forum le amiamo ele stimiamo.



@coniglio noncapisciuncazzo :D

PS ho attivato il fiquametro del forum e risulta che essa, la fiqua, scarseggia soprattutto durante le connessioni e dopo gli interventi di ncianca, giorgiolx e coniglio.
Sappiatevi regolare :mrgreen:


:lol: :lol: :lol:
invece dopo i tuoi interventi
sulla sicurezza certificata in falesia
secernono estrogeni abbestia vero?

:lol: :lol: :lol:


ps. tuttavia hai ragione, lo riconosco.
però il racconto era figo,
e poi la misoginia di ritorno dei servi della gleba (cit.)
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Re: sul forum scarseggia la fiqua

Messaggioda PIEDENERO » mer mar 04, 2015 10:54 am

........ anche ai raduni :(
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Re: sul forum scarseggia la fiqua

Messaggioda EvaK » mer mar 04, 2015 11:08 am

Non ho però capito una premessa, nel racconto.
perchè la donna si dovrebbe godere i tiri da seconda, altrimenti passa per nervosa, nevrotica, competitiva.
l'uomo, invece, quello vero scalatore, dice che da secondo non riesce a scalare perchè non si concentra.

ecco, non ho capito.

un giorno scriverò in risposta un bel raccontino sulla povera climber (non ragazza-grigri) che pur di stare con il suo amore lo deve seguire in posti orribili e gelidi (ma con tiri meravigliosi) e assicurare per ore insaccata in un piumino spaccandosi le cosce con l'imbrago a tenere il suo amato che prova i singoli movimenti di un tiro assurdamente duro.

minkia sono una rompipalle
"Quanto monotona sarebbe la faccia della terra senza le montagne" (Immanuel Kant)

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Re: sul forum scarseggia la fiqua

Messaggioda coniglio » mer mar 04, 2015 11:13 am

EvaK ha scritto:Non ho però capito una premessa, nel racconto.
perchè la donna si dovrebbe godere i tiri da seconda, altrimenti passa per nervosa, nevrotica, competitiva.
l'uomo, invece, quello vero scalatore, dice che da secondo non riesce a scalare perchè non si concentra.

ecco, non ho capito.

un giorno scriverò in risposta un bel raccontino sulla povera climber (non ragazza-grigri) che pur di stare con il suo amore lo deve seguire in posti orribili e gelidi (ma con tiri meravigliosi) e assicurare per ore insaccata in un piumino spaccandosi le cosce con l'imbrago a tenere il suo amato che prova i singoli movimenti di un tiro assurdamente duro.

minkia sono una rompipalle


ma quale rompipalle!?anzi!
hai completamente ragione e tutta la mia solidarietà (per quel che può valere)

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Re: sul forum scarseggia la fiqua

Messaggioda PIEDENERO » mer mar 04, 2015 11:32 am

la scarsità è un dato oggettivo. notatevelo anche voi

@Eva, coniglio

in generale il problema non è scalare con la donna, ma con la propria donna.
anzi le poche volte che ho scalato con una femmina che non era la mia compagna, sono state fra le migliori.






PS per non smentirmi. soprattutto se scalavano con me nel ruolo di "prede" 8) :mrgreen:
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Re: sul forum scarseggia la fiqua

Messaggioda coniglio » mer mar 04, 2015 11:34 am

PIEDENERO ha scritto:la scarsità è un dato oggettivo. notatevelo anche voi

@Eva, coniglio

in generale il problema non è scalare con la donna, ma con la propria donna.
anzi le poche volte che ho scalato con una femmina che non era la mia compagna, sono state fra le migliori.






PS per non smentirmi. soprattutto se scalavano con me nel ruolo di "prede" 8) :mrgreen:


tu sei rimasto militare dentro. :lol:
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Re: sul forum scarseggia la fiqua

Messaggioda coniglio » mer mar 04, 2015 11:38 am

PIEDENERO ha scritto:le poche volte che ho scalato con una femmina che non era la mia compagna, sono state fra le migliori.






scalavano con me nel ruolo di "prede"
8) :mrgreen:



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Re: sul forum scarseggia la fiqua

Messaggioda ncianca » mer mar 04, 2015 15:28 pm

EvaK ha scritto:un giorno scriverò in risposta un bel raccontino sulla povera climber (non ragazza-grigri) che pur di stare con il suo amore lo deve seguire in posti orribili e gelidi (ma con tiri meravigliosi) e assicurare per ore insaccata in un piumino spaccandosi le cosce con l'imbrago a tenere il suo amato che prova i singoli movimenti di un tiro assurdamente duro.

Ma perché "pur di stare con il suo amore"? Ma la donna se è innamorata e il "suo amore" non sa rinunciare ad un giorno di scalata per stare con la "sua donna"... forse forse... Uomo e donna sono belli insieme se stanno bene insieme, ma hanno bisogno anche di grandi spazi individuali altrimenti diventano l'uno la malattia dell'altro. Se la donna climber ama scalare, ma il suo uomo vuole andare a scalare in un posto diverso da lei, che scalino separati ognuno con la sua compagnia. E se la cosa va avanti, se ne facciano una ragione. Non sono ovviamente fatti per stare insieme. Vivranno infelici e insoddisfatti forever after. Togli la scalata ad esseri del genere e trovi il nulla. I sacrifici che vanno affrontati nella vita di coppia non sono quelli di andare a fare sicura per ore in un posto demmerda per fare piacere al socio o alla socia. Occorre mantenere alto il livello di attenzione e le scorte di energia mentale per affrontare i momenti duri della vita di coppia. O non entrarci proprio nella vita di coppia... In linea di massima io sto imparando una cosa molto banale. Raggiunto un punto di equilibrio... non toccare niente, non respirare, che può solo andare peggio.

W la fiqua :mrgreen:
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Re: sul forum scarseggia la fiqua

Messaggioda VECCHIO » mer mar 04, 2015 16:18 pm

Altri tempi, qui donna era e credo lo sia ancora.
Ora di donne che vanno sulle vie in montagna ce ne sono di meno.

Una
Immagine

Due
Immagine

E la terza in cengia
Immagine

ma questa volta sempre quella donna
in marmellata da vinatzer nei '70....... per l'anno non ci scommetto, sul decennio forse sì.
....ALPINISTA......NO GUIDA....... questa mi scombussola
Scalare con gli esperti del cai... son sempre dei grossi guai...... questa mi piace
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Re: sul forum scarseggia la fiqua

Messaggioda tacchinosfavillantdgloria » mer mar 04, 2015 16:29 pm

EvaK ha scritto:perchè la donna si dovrebbe godere i tiri da seconda, altrimenti passa per nervosa, nevrotica, competitiva.
l'uomo, invece, quello vero scalatore, dice che da secondo non riesce a scalare perchè non si concentra.

ecco, non ho capito.



Al sengio dovrò portare la canottiera "top roper anonymous".
Spero che faccia abbastanza caldo per sfoggiarla.

Discinti saluti
TSdG

(Ah già, dimenticavo che non sono un vero scalatore

Farlocchi ri-saluti
T.)
My mind reels with sarcastic replies (Snoopy)

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