Hanno scoperto l'acqua calda

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Hanno scoperto l'acqua calda

Messaggioda walker » mer feb 17, 2010 14:37 pm

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Messaggioda arteriolupin » mer feb 17, 2010 14:49 pm

Allora...

Gli inglesi soffrono di un enorme problema genetico...

La loro vocazione secolare all'isolamento li ha portati ad essere una sorta di "famiglia chiusa", i cui membri, a furia di accoppiarsi tra consanguinei, soffrono di malattie ereditarie.. Un po' come capitò agli Asburgo.

Che un inglese si permetta di parlare così degli Italiani, non mi fa arrabbiare, mi fa solo ridere.

Gli Inglesi erano quelli che, pochi decenni fa, in occasione di una tempesta sulla Manica, non trovarono di meglio che titolare l'articolo "Tempesta sulla Manica! L'Europa è tagliata fuori"...

Sempre a livello storico, potrei ricordare che gli Americani, ricevendo le navi cariche di Italiani in cerca di lavoro (fine '800 - primi del '900), avevano direttive semisegrete che invitavano a prendere al lavoro gli abitanti del Nord Italia, più tonti ma più portati al lavoro...

Per quanto trovi idiota dare definizioni etnopsicologiche (l'etnopsicologia è alle base delle teorie razziste), in ogni caso mi piace ricordare che se esste una parte d'Italia pregna, colma di fantasia e "teste", è l'Italia Meridionale.
Meno votati al lavoro metodico, sono comunque insuperabili per fantasia ed acume.
Questo se vogliamo parlare d'intelligenza...

Per fare un sillogismo semplice, volpi al sud e muli al nord.

Ma sono solo emerite stronzate... Ed articoli di quel tipo, in ogni caso, al di là di quattro sane barzellette da bar su polentoni e terroni, meritano di essere scritti direttamente su carta doppio velo, affinché possano essere usati per quel che valgono.

Per gli Inglesi: non vi azzardate ad offendere i nostri meridionali! I terroni possono essere presi in giro solo dai polentoni, e viceversa...
Anche se posso capire il senso di frustrazione che un suddito di Sua Maestà Britannica possa provare di fronte alla classe, all'acume ed alla simpatia del peggiore dei sudditi italiani se paragonato al migliore dei sudditi della Regina Elisabetta...
Come si vede, a livello discorsivo, di amabile presa in giro campanilistica, si può scrivere di tutto e ridere... Se, invece,qualcuno pensa di dare valore "scientifico" a simili affermazioni...

Una risata li seppellirà.

Ovviamente, questo è solo il mio parere.
Ultima modifica di arteriolupin il mer feb 17, 2010 15:16 pm, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda ales » mer feb 17, 2010 15:10 pm

arteriolupin ha scritto:Allora...




=D> =D> =D>
Si vive in un'epoca in cui solo gli ottusi sono presi sul serio, e io vivo nel terrore di non essere frainteso
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Messaggioda Roberto » mer feb 17, 2010 15:11 pm

Il guaio che l' Italia è tutta a sud dell' Europa e la stupidità non ha confini 8)
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Messaggioda n!z4th » mer feb 17, 2010 15:12 pm

Se sono mezzo di su e messo di giù posso fare una media del QI?
Cioè, vale come il pisello odoroso di Mendelev?
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Messaggioda #giacco# » mer feb 17, 2010 15:18 pm

n!z4th ha scritto:Se sono mezzo di su e messo di giù posso fare una media del QI?
Cioè, vale come il pisello odoroso di Mendelev?


intendi Gregor Mendelev, quello che ha inventato la tavola periodica dei geni nobili?

http://en.wikipedia.org/wiki/Gregor_Mendel

http://en.wikipedia.org/wiki/Mendelev

:smt003
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Messaggioda Drugo Lebowsky » mer feb 17, 2010 15:18 pm

n!z4th ha scritto:Se sono mezzo di su e messo di giù posso fare una media del QI?
Cioè, vale come il pisello odoroso di Mendelev?


ah ben ciò

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Messaggioda Sbob » mer feb 17, 2010 20:00 pm

Credo che sia lo studio piu' scemo del mondo. Considerato che il QI misura solo una piccola parte delle facolta' intellettive, associarlo al successo o fallimento di un popolo e' assolutamente idiota.
Piuttosto sono interessanti gli studi che si soffermano sui valori etici e sociali, che sono secondo me un fattore molto piu' importante per il successo.

Aggiungerei che probabilmente vale una relazione opposta: chi cresce in un ambiente economicamente piu' sviluppato puo' sviluppare meglio le abilita' intellettive misurate dal QI.
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Messaggioda Falco5x » mer feb 17, 2010 20:27 pm

Sbob ha scritto:Aggiungerei che probabilmente vale una relazione opposta: chi cresce in un ambiente economicamente piu' sviluppato puo' sviluppare meglio le abilita' intellettive misurate dal QI.

Questo è sicuro.
Qualsiasi test viene risolto con maggiore facilità da chi è abituato a fare test analoghi. Perciò sono convinto che molti sedicenti geni iscritti al "mensa" siano solo degli incalliti enigmisti di media levatura.
La misura del vero QI è una chimera, chissà quanti veri geni incompresi esistono in quella parte di mondo che non si è ancora sviluppata.
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Messaggioda n!z4th » mer feb 17, 2010 20:59 pm

#giacco# ha scritto:
n!z4th ha scritto:Se sono mezzo di su e messo di giù posso fare una media del QI?
Cioè, vale come il pisello odoroso di Mendelev?


intendi Gregor Mendelev, quello che ha inventato la tavola periodica dei geni nobili?

http://en.wikipedia.org/wiki/Gregor_Mendel

http://en.wikipedia.org/wiki/Mendelev

:smt003


No, non lui, Gregor Mendel, scusate.

E' ricordato però più col suo vero nome, pisello odoroso.

Mi ricordo ancora le tante risate.Checcivolete fare, era l'età della demenza quella, 13-14-15 anni :lol: :lol: :lol:
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Messaggioda n!z4th » mer feb 17, 2010 21:00 pm

Drugo Lebowsky ha scritto:
n!z4th ha scritto:Se sono mezzo di su e messo di giù posso fare una media del QI?
Cioè, vale come il pisello odoroso di Mendelev?


ah ben ciò

dopo il trottolino amoroso, il pisello odoroso.


:lol: :lol: :lol:
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Messaggioda La Marmotta » mer feb 17, 2010 21:06 pm

L'Italia del sud si deve ancora evolvere molto in quanto a disciplina e rispetto delle regole, per il resto non credo siano meno intelligenti del nord.
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Messaggioda walker » gio feb 18, 2010 8:44 am

Io, invece, pur non amando troppo i seguaci della perfida Albione, mi trovo sostanzioalmente d'accordo con la tesi sviluppata; la storia ci ammonisce che quanto scritto é solida ed incontrovertibile realtà.

Caro Arterio, perdonami, ma tu, accostando scaltrezza e fantasia alla pura intelligenza, incorri in clamorosa inesattezza.

L'essere scaltro e fantasioso, si adopra, esclusivamente, per proprio egoistico beneficio, e molto spesso, a danno degli altri....nella quasi totalità dei casi: il meridionale.

L'essere intelligente, invece, si muove per creare beneficio per la collettività....nella quasi totalità dei casi: il settentrinale, ovvero, il Lumbard.

Sintomatico é poi l'elenco degli "intelligentoni" del sud, che ci viene proposto:

Gramsci ?!??? Moro?"??? i preti Don Sturzo e Giordano Bruno ?!??? Pirandello ?!??? sino, addirittura, a Totò ed Eduardo...davvero deboluccia questa presenza intellettiva, ma non c'era proprio altro.

Lorenzo Bernini, infine, pur essendo accidentalmente nato a Napoli, é di chiara estrazione toscana.

Si sono dimenticato del più grande di tutti i personaggi del sud: Torquato Tasso.

Geni del Nord? non voglio infierire verso gli amici del sud....non é proprio difficile fare un elenco molto più sostanzioso, corposo e carico di elevato spessore intellettivo, allo stato dell'arte; un nome su tutti: il più grande genio della intera umanità: Alessandro Volta da Como.

.......e poi parlano di razzismo... :smt003
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Messaggioda Falco5x » gio feb 18, 2010 9:35 am

Non voglio entrare nelle meschine polemiche nord-sud di casa nostra, voglio solo osservare che mentre noi qui ci parliamo addosso di quale sia il più intelligente, se il rude bergamasco o il fantasioso napoletano, c'è un resto del mondo che avanza in cultura ed emancipazione, e fra poco ci troveremo a decidere solo se nel mondo debbano essere considerati ultimi e penultimi i bergamaschi e i napoletani o viceversa.

La mia signora, che fa la maestra elementare qui nel ricco nordest, può ben testimoniare chi siano i due migliori allievi della sua classe: un moldavo e uno del Bangladesh. E quando dico i migliori non intendo solo nelle materie scientifiche e nella conoscenza dell'inglese (cosa quasi scontata), ma anche e soprattutto, badate bene, nella lingua italiana.

Già, perché mentre i grassi bambinoni di casa nostra pensano solo alla merendina e all'ultimo videogioco, quelli che arrivano dai paesi poveri hanno ansia di imparare, fame di cultura e di emancipazione e presto saranno loro a comandare qui da noi, cosa che mi auguro accada presto visto il degrado politico e morale nel quale siamo caduti.

E noi lavoriamo proprio affinché ciò accada perché, con il patetico intento di alzare steccati all'immigrazione, pretendiamo dagli immgrati cultura e conoscenza (lingua, storia, tradizioni, costituzione, ecc.) che noi stessi non possediamo, e quindi senza esserne coscienti stiamo solo selezionando i migliori tra loro affinché vengano a governarci. Ottimo, così finalmente grazie a loro ci sarà una rinascita in questo morto paese.

Non è certo un segreto che i giovani di etnia indiana e pakistana siano i più intelligenti al mondo, i matematici più dotati, gli informatici più abili.
Altro che padani! ci ridurremo presto a essere considerati i polentoni del pianeta.
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Messaggioda Vigorone » gio feb 18, 2010 10:43 am

Falco ti straquoto. Posso dire le stesse cose vivendo all'altro capo dell'intelligentissimo nord. Mio suocero, maestro elementare, vive la stessa esperienza tua. Per quanto mi riguarda, segnalo che accanto a dove lavoro c'e' la sede del centro di istruzione per l'edilizia (insomma, la scuola che forma muratori e affini). Gli allievi sono tutti rumeni, magrebini, indiani. Tutta gente che si sta facendo una professionalita' e poco alla volta la mettera nel frac alla maggior parte dei figli degli intelligentissimi italiani che, appunto, vivono sugli allori e arrivano analfabeti all'universita'. Cosi' come nelle universita' americane anche da noi gran parte dei dottorandi di ricerca sono indiani, bengalesi, cinesi, esteuropei. Il motivo semplice e' che non ci sono abbastanza italiani cosi' in gamba da coprire tutti i posti. Indipendentemente dal sangue piemontese, siciliano, calabrese, veneto, vattellapesca.



Sullo specifico dell'articolo del simpatico autore inglese, ieri sono stato ad un seminario ed uno dei partecipanti l'ha stampato e portato a vedere per farsi quattro risate. Dal punto di vista delle scienze sociali posso solo segnalare che l'articolo e' costruito con una metodologia abbastanza patetica, parte da una serie di case studies per inferire conclusioni generali. Insomma una merda, l'autore non e' molto capace a fare il suo mestiere. Dimostrazione che anche le riviste importanti pubblicano minchiate (si, succede spesso anche a Science e Nature).
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Messaggioda arteriolupin » gio feb 18, 2010 11:47 am

Per Vigorone...

La metodologia dei "case studies" per raggiungere considerazioni generali, a dirla tutta, non è poi peregrina.
La metofologia più sicura è sempre quella induttiva, ovvero partire dal particolare per arrivare all'Universale. Sicuramente più corretta che pretendere di partire dall'Universale per poi estrapolare il Particolare.
La questione è che, nella fattispecie, i "case studies" tali non sono, se non una serie di false considerazioni su ciò che potremmo definire, tutto sommato, luoghi comuni basati su recezioni "travisate" di singole situazioni.
In breve, la metodologia seguita è una non metodologia... Nemmeno una merda, una semplice "scorreggia nello spazio" (tanto per citare Sgarbi quando si riferiva ad un noto collega).

Il problema è che per occuparsi di scienze umane le variabili da considerare sono molteplici, ben più variegate e complesse, e comunque possono offrire solo conclusioni generalistiche, qualche "costante" che prevede, comunque, eccezioni troppo variabili per poter dare una qualsiasi patina di scientificità alla trattazione....

Anche le considerazioni cui tendiamo ad arrivare tutti, nello sviluppo della nostra discussione, non è esente da simili pecche: al di là delle amabili provocazioni del buon Walker (ed io amo i provocatori, costringono a pensare), anche le altre conclusioni prevederebbero un'analisi di un insieme di fattori davvero complesso...
Per esempio: non è che dai Paesi emergenti (cioè quello che una volta era considerato Terzo Mondo) arrivino ragazzi più intelligenti...
No, sarebbe scorretto. Il fatto che la maggioranza dei bravi informatici o simili arrivi da quelle parti è perché si sono resi conto che attraverso una sana cultura, estremamente specialistica, potrebbe arrivare il salto di qualità sociale... In breve il "pass" per non morir di fame.

Le popolazioni economicamente svantaggiate hanno la possibilità di dare ancora il dovuto valore all'acculturazione, necessità non sentita da chi ha già la panza piena...

Ma questo non vuol dire che i figli del Terzo Mondo o dell'ex blocco socialista siano più intelligenti: hanno semplicemente voglia di elevarsi e sono disposti a studiare e sacrificarsi... E tra di loro la selezione è spietata... Così come un tempo chi non sapeva cacciare moriva per inedia, per "selezione naturale", chi non si sa ingegnare oggi viene escluso dalla corsa al miglioramento dello status sociale.

Per cui, in conclusione, non parlerei di intelligenza di un popolo o simili...
Parlerei di condizioni di vita di un dato gruppo umano (senza scendere a considerazioni etniche) e dell'effetto del maggiore o minore benessere sui loro comportamenti...

Null'altro.

Però, alla fin fine, anche le mie risultano essere grossolane seghe mentali... Che necessiterebbeor di almeno cinque note a pie' di pagina per ciaswcuna delle mie affermazioni e postille...

Resta il fatto, comunque, che l'articolo del britannico è una stronzata, come tutti gli scritti di stampo razzista.
Questioni etniche, etnoculturali, etnopsicologiche e simili possono essere studiate dal punto di vista culturale e culturologico... Ma da qui a giungere a considerazioni care ai sostenitori dell'esistenza del concetto di "razza", chiedo scusa ma ne passa, e tanta...

Buone Montagne a tutti
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Messaggioda Vigorone » gio feb 18, 2010 11:55 am

Arterio sono d'accordo con te sulla validita' dell'uso dei case studies, ma il buon ricercatore deve essere in grado di costruire uno spazio di campionamento valido, ed avere l'onesta' intellettuale di trarre da quel che vede delle conclusioni adeguate. Non e' vero che da tutto si inferisce tutto.

Per quanto riguarda la selezione naturale, e' piu' o meno quel che volevo dire citando i giovanotti che incontro tutti i giorni sul marciapiede e alla fermata del bus. Grazie per aver chiarificato.

Non so piu' chi disse "una risata vi seppellira'". Cosa seppellira' i nostri discendenti nordici superdotati intellettualmente ma meno sotto altri punti di vista?

Anche io apprezzo i provocatori, ma non sempre.
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Messaggioda walker » gio feb 18, 2010 13:30 pm

Voi tutti vi siete precipitati ad urlare al razzismo. Nulla di più errato, ma forse trovate comodo e semplicistico tuffarvici in esso...vi riempie la bocca e, di conseguienza, placa i morsi della realtà.

La storia; ribadisco - la STORIA - ci insegna che i più grandi geni d'Italia, provengono dal nord. Nord, beninteso, quale fascia al di sopra del punto strategico o,della linea, se preferite, che lo separa dal sud.

Non ci sono dubbi, Lombardia, Veneto e Toscana, hanno regalato al mondo intero i geni fra i più grandi della terra.

Se questo voi lo considerate razzismo, ebbene, siete completamente fuori trada...documentatevi, invece, la vostra cultura ne beneficerebbe assai.

ps. a Michelangelo da Chiusi e Leonardo da Vinci e a Dante da Firenze o a Michelagelo da Caravaggio o ad Alessandro da Milano o a Giacomo da Recanati o Giuseppe da Busseto....ecc.ecc.ecc.ecc.ecc.ecc.ecc.........all'infinito, chi mai dunque del sud potreste contrapporre? Cammilleri? Nino d'Angelo? Mario Merola? Pippo Baudo? Albano Carrisi? Gigi d'Alessio? ma non fatemi ridere, please.

Poche storie! gli inglesi hanno ragione.

Walker Valtellina Ranger.
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Messaggioda arteriolupin » gio feb 18, 2010 13:58 pm

Caro Walker,

non mi passa per la testa accusare Te di razzismo.
Mi sono lmitato ad esprimere un'idea, peraltro circostanziata e corroborata a dovere, ovvero che simili generalizzazioni, applicate in ambito "scientifico" o parascintifico, possono portare a giustificazioni di istanze razziste.

Detto questo:

i campi della scienza prsentano menti come Antonino Zichichi, che tanto polentone non è.

Oltre a Pirandello potrei citare Verga...

Nel campo della muscia, potremmo continuare all'infinito (e lascia stare d'Angelo o d'Alessio).

Tu sei un sapiente instillatore di dubbi...
Intelligentemente hai citato esmepi illustri della Polentonia ed esmepi invece dubbi per la Terronia...

Ovvio che da un punto di vista campanilistico mi pisace contrapporre i geni "nostrani" (nel senso di mei corregionali o quasi) agli altri... Ma è a livello campanilistico... Non di dotta discussione con pretese di conclusioni "serie" o comunque prive di ironia o sarcasmo...

Il Sud ha prodotto e produce cervelli, come il Nord e come qualsiasi parte del mondo. Spetta alle realtà locali saper mettere a frutto il "materiale umano" a disposizione. Indubbiamente il materiale "mentale" proveniente dal Sud spesso deve emigrare per poter essere valorizzato... Ma, occhio...
Non credere che alNord la situazione sia migliore: la fuga di cervelli colpisce - eccome - anche le opime regioni del Nord.

Tra non molto, se continuiamo così, ti accorgerai eccome che arriveremo a diventare i terroni d'Europa... O a tornare ad essere muli e buoi da lavoro, per nulla considerati a livello di istruzione ed acculturazione.

In questo senso, dimostreremo ben poca intelligenza a livello di classe dirigente (quella che endemicamente manca nelle regioni meridionali e che ha provocato e provoca da secoli la situazione a tutti ben nota).

Un bicchiere alla tua, Walker.
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Messaggioda Falco5x » gio feb 18, 2010 14:05 pm

arteriolupin ha scritto:Il fatto che la maggioranza dei bravi informatici o simili arrivi da quelle parti è perché si sono resi conto che attraverso una sana cultura, estremamente specialistica, potrebbe arrivare il salto di qualità sociale... In breve il "pass" per non morir di fame.

Le popolazioni economicamente svantaggiate hanno la possibilità di dare ancora il dovuto valore all'acculturazione, necessità non sentita da chi ha già la panza piena...

Ma questo non vuol dire che i figli del Terzo Mondo o dell'ex blocco socialista siano più intelligenti: hanno semplicemente voglia di elevarsi e sono disposti a studiare e sacrificarsi... E tra di loro la selezione è spietata... Così come un tempo chi non sapeva cacciare moriva per inedia, per "selezione naturale", chi non si sa ingegnare oggi viene escluso dalla corsa al miglioramento dello status sociale.

Per cui, in conclusione, non parlerei di intelligenza di un popolo o simili...
Parlerei di condizioni di vita di un dato gruppo umano (senza scendere a considerazioni etniche) e dell'effetto del maggiore o minore benessere sui loro comportamenti...

In un post precedente ho affermato anch'io che la motivazione dei popoli emergenti è più forte; per questo sarà facile che d'ora in poi ci surclassino in tutti i campi mentre noi saremo troppo occupati a dormire sugli allori del passato per accorgercene.

Però mi voglio spingere più in là affermando adesso che gli indiani sono davvero molto più intelligenti degli italiani. E la ragione è assai banale e incontestabile. Facciamo l'ipotesi che nasca un genio ogni 100 milioni di umani: se fosse così vorrebbe dire che in India mediamente ce ne sarebbero una dozzina, in Italia invece probabilmente nemmeno uno. :lol:
Ovviamente è solo una battuta, ma quello che voglio dire è che l'intelligenza, intesa come potenzialità, è una dote probabilmente equidistribuita nell'umanità intera, per nostra fortuna. E comunque sarà una battuta che non farà più ridere quando ci accorgeremo che ai nostri sparuti laureati verranno preferiti pakistani, moldavi e cinesi.

E finiamola con queste cavolate dell'intelligenza razziale e con le solite menate degli italiani popolo di geni, artisti, navigatori e santi, tutti del nord naturalmente. Che ci hanno già scassato ampiamente i Maroni.
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