Spartaco ha scritto:hanno aperto.una via geotecnica.come mai.
I confini della ZPS non raggiungono il Corno Orientale. Geotecnica… il nome non mi piace, sembra la presa per il culo di un attaccabrighe a batterie. Anche
“Non Necessita Martello” è stupido ed offensivo: sull’Isola chiodi e martello sono NDA se affronti una via Alpinisitca, sia per rispetto alla tradizione, sia per buon senso. Tuttavia la via si propone con
“chiodatura prevalentemente tradizionale”. Avevo visto le fisse e Luca Schiera stesso mi raccontò di quella via un anno fa, l’ultima volta che abbiamo avuto modo di parlare e bere insieme prima che
“altri” complicassero ogni cosa.
“Però pochi!” mi disse.
“Okay, mi fido di te”. Gli avevo risposto. Quella sera in macchina avevo una copia de
“L’Isola Senza Nome” e così, visto che il giovane non sembrava conoscere ancora quasi nulla dell’Isola, gliela diedi. Il mio augurio per lui era che trovasse il modo giusto di entrare a far parte di quella storia densa di grandi arrampicatori.
8 fix, di cui 4 per due soste, in 6 tiri e 200 metri di via. Considero la
“libera assistita” una colossale stupidaggine, il
“WWE” dell’arrampicata, ma sul numero di fix è stato di parola,
“pochi”. La speranza è che la linea, che rimbalza su una classica del 1964 come la Don Arturo Pozzi non sia troppo pretestuosa, ravvicinata o invasiva. Al momento non ho modo di scoprirlo e per tanto voglio essere anche io di parola:
“Okay, mi fido di te”. E’ la seconda volta che prendo questo rischio con lui. Spero di non pentirmene.
Io sono stato un dei più accaniti critici per ciò che è accaduto sul corno Occidentale. Tuttavia ad Agosto, quando ho saputo che aveva iniziato a rimuovere i fix, ho scritto a chi di competenza perchè, in virtù di quel gesto di buona volontà, gli fosse data la possibilità di conservare intatta una linea. Anche se detesto i filotti di piastrine volevo fosse chiaro che si rimediava ad un errore, non che si infieriva su qualcuno in una Damnatio Memoriae. Non so se mi daranno ascolto questa volta, ma per me era altrettanto importante.
Io sono cocciuto, certo, ostinato sulle mie posizioni, certamente, ma molto meno bastardo di quanto mi si dipinga. Spero che la mia copia dell’Isola Senza Nome sia ancora intera e che la via sia all’altezza di quanto mi aspetto da Luca. Il tempo ci dirà la verità, tanto sugli uomini quanto sulla roccia: ogni tanto bisogna concedersi anche un po’ di speranza.