Vughéra vs. Arco, Finale, Sardegna, Fontainebleau

Area di discussione a carattere generale sull'arrampicata.

Vughéra vs. Arco, Finale, Sardegna, Fontainebleau

Messaggioda tacchinosfavillantdgloria » sab dic 19, 2015 11:17 am

Come da oggetto, direi che non c'è gara :D

Come si dice in vernacolo, Vughéra e poeu pü 8)

Campanilisti saluti
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Re: Vughéra vs. Arco, Finale, Sardegna, Fontainebleau

Messaggioda espo » sab dic 19, 2015 21:16 pm

ma se vu ghera ... una volta ....

oggi vu non ghe +...

genocidio? :roll:

cavallette? 8O

transumanza? :mrgreen:
massimo

Ci sono nomadi che si sentono a casa ovunque
altri che non si sentono a casa da nessuna parte

Io sono uno di questi.
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Re: Vughéra vs. Arco, Finale, Sardegna, Fontainebleau

Messaggioda Danilo » sab dic 19, 2015 22:00 pm

Un’atipica casalinga di voghera

"La torta è quasi pronta,
l’arrosto da infornare,
il pane ancora caldo,
le carote da frullare.

I panni sono stesi,
il ferro sull’asse giace
e una pila di camicie
da ieri non mi dà pace.

L’olio in pentola sfrigola,
la pasta intanto bolle
mentre qualche lacrima
condisce le cipolle.

Mi manca solo il vetro
cui togliere gli aloni
di aliti famelici
d’illecite passioni.

Suonano alla porta,
una lettera ha il postino
ma guardo l’indirizzo e dico:
«No, questa è via Mazza Dorino»"



scostumati saluti :cry:
il forum è morto
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Re: Vughéra vs. Arco, Finale, Sardegna, Fontainebleau

Messaggioda tacchinosfavillantdgloria » dom dic 20, 2015 12:47 pm

Azz la poesiola non la conoscevo :oops: d'altronde manco da una vita.

Ricordo però bene le battute da ragazzini su "via Mazza", che peraltro era a duecento metri in linea d'aria da casa mia - attaccata al castello (che allora era un carcere, adesso, se ho capito bene, ci hanno trovato dentro degli affreschi del bramantino, bisogna che prima o poi faccia un giro a vederli).

Nostalgici saluti
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PS Peraltro destino ingrato per il povero Mazza Dorino, partigiano, essere rimasto nella memoria dei vogheresi come sinonimo di luogo di meretricio...

Resistenziali ri-saluti
T
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Re: Vughéra vs. Arco, Finale, Sardegna, Fontainebleau

Messaggioda tacchinosfavillantdgloria » dom dic 20, 2015 12:54 pm

Dal blog di Antonio Armano:

Quando fu introdotta l’imposta comunale che va sotto il nome di
“Iciap”, un commerciante vogherese commentò: “Sono passati tanti
anni e dobbiamo ancora pagare la Ciap ciap!” Ciap ciap era uno dei
soprannomi che le prostitute si passavano di generazione in
generazione e coi quali passavano alla storia. Elvira Andreassi, che
“lavorava” a Milano e fu uccisa da un cliente “rifiutato”, entrò nella
mitologia del meretricio come Rosetta, grazie alla celebre canzone:
“Hanno ammazzato un angelo/ la povera Rosetta/ era di piazza Vetra/
battea la colonnetta”.
Ciap ciap, invece, “esercitava” in via Mazza Dorino, vicino al castello
visconteo, uno dei pochi, se non l’unico, esempio in Italia di via con le
prostitute “in vetrina”, ora ridotta dagli sfavillanti anni ’60 e ’70 al
lumicino, con solo due o tre donne in servizio e piuttosto mature e
anche male in arnese. Fiorita a partire dal 20 settembre ’58, quando la
legge che porta il nome della senatrice socialista Merlin chiude i
casini, intitolata, ironia della toponomastica, a un partigiano della
brigata Aliotta, caduto nel ’45, tutta case basse e oggi fatiscenti, via
Mazza è il corrispondente vogherese del quartiere a luci rosse di
Amsterdam e Amburgo.
Nel ’68, le tariffe erano queste: 1.500 lire in vestaglia, 2.000 nuda. Un
45 giri faceva da sottofondo musicale e da clessidra in vinile alla
copula. Erano gli anni in cui i “pacifisti”, cioè i ragazzi della
contestazione, prendevano in affitto case a basso costo da quelle parti
malfamate dove nessuno voleva abitare, e la “Dafne”, non molto alta e
bionda, si appassionava alle loro discussioni da intelligencija
oltrepadana partecipando ai collettivi, alle riunioni sui massimi
sistemi. (Va da sé che, secondo l’interpretazione marxista, una che
finisce col fare quel mestiere è vittima delle ingiustizie del
capitalismo, corpo del reato di sfruttamento da parte della borghesia,
versione sessuale della sottomissione delle classi proletarie a quelle
che stanno sopra, e che in una società comunista mai potrebbe esistere
non già, o non solo, per divieto di legge ma per fisiologica mancanza
di offerta, per emancipazione dal bisogno eccetera).
Una porta di legno, chiusa quando c’era il cliente, dava su un piccolo
atrio con un’altra porta, questa volta a vetri, attraverso cui filtrava il
riflesso rosato di un paralume, secondo il tentativo di ricostruire
l’atmosfera soffusa, per dirla col Giancarlo Fusco di Quando l’Italia
tollerava, tra profumi, bambole e ninnoli di gusto piccolo-borghese.
Alcuni oggetti dell’arredo si sono rinnovati, uno Swatch gigante da
muro, per esempio, ha sostituito il cucù; altri sono rimasti, come un
tombolo che raffigura Gesù a punto croce, e una bacheca fitta di
boccette; i prezzi si esprimono in euro; le luci si sono asetticamente
ingiallite; nella stanza lillipuziana, da casa della Barbie, da trullo hard
core, un letto gigante occupa sempre tutto lo spazio. Secondo
un’inchiesta del giornale Voghera Sette, nato e morto verso la fine
degli anni ’60, una prostituta, lamentandosi che i preti rifiutavano di
benedire le case di via Mazza, disse: “Questi ipocriti! Come se non ce
ne fossero tra i nostri clienti!”
Ma una rievocazione non sarebbe completa senza ricordare il fasto
della “Munsesa”, la Monzese, la storia tragica della “Biancona”, e
quella di “Gnuf Gnuf”. Alta, bionda, un tipo alla Mae West, la più
bella di sempre, la più bella di tutte, la Munsesa talvolta usciva in
mezzo alla strada per mostrarsi in tutto il suo splendore ai potenziali
clienti, forestieri dei paesi limitrofi perlopiù, sulle note di un disco di
Gene Pitney. “Tu sei bella come sei…”.
Per sposarsi dovette pagare il protettore, Gabri, una specie di gangster
di Romagnese, il cui fratello, detto “Pas-gat”, Pesce-gatto, per via dei
baffetti, commerciava in stoffe rubate e venne ucciso durante una
rapina. Per farsi fare l’acconciatura e il velo dalle modiste del miglior
negozio della città, in via Emilia, la Munsesa mandò prima una
persona a chiedere il permesso di entrare, una forma di rispetto da
paria in versione porno che oggi sarebbe inconcepibile. Si dice abbia
sposato un ingegnere e si sia rifatta una vita nel tortonese dove
gestisce un ristorante.
“La gente banale – ha scritto Gianni Brera nel Corpo della ragassa –
taccia le puttane di grossolana idiozia, per avere sempre un lenone che
le sfrutta. In verità, le sole di loro minimamente felici sono quelle che
mandano i soldi a un uomo chiunque egli sia. Così facendo si sentono
vive e non proprio affogate nella professione”. Salernitana pettoruta,
la Biancona faceva la vita per pagare i vizi al figlio, e quando a questi
fu diagnosticata una cirrosi, lei impazzì e prese a passare i pomeriggi
al caffè Portici, in piazza del Duomo, mangiando gelati su gelati e
piangendo senza ritegno, vestita anni ’30 con vistosissimi cappelli.
Una notte ebbe un ictus e il figlio, parecchio malandato, riuscì a
chiamare l’ambulanza. Usciranno insieme dall’ospedale, coi piedi in
avanti, come si suol dire.
Gnuf Gnuf, figlia “traviata” di una maestra, chiese aiuto, per “venirne
fuori”, per uscire dal giro, ai preti e, prima di trovare impiego come
bidella, fece volontariato all’ospedale, dando assistenza ai malati. Il
fratello d’una paziente, noto clerico-fascista, già autista di gerarchetti,
riconosciuta la Gnuf Gnuf, invitò la sorella a non accettare di essere
imboccata da lei. “Con quelle mani, chissà che ha toccato!” sentenziò.
Negli anni ’80, a parte il sussulto dovuto all’assassinio di Rosy
Bandera, detta Bandera Rosa, una del giro, peraltro avvenuto altrove,
fu solo un lungo languire, mentre si vociferava di una morte per aids,
segno dei tempi, e le poche che restavano, quando passava qualche
curioso proprio quando loro stavano uscendo a farsi un caffè,
dicevano: “Torniamo subito: andiamo a prendere i preservativi, con
questo movimento di clienti!”…

da Vip, Voghera important people (2005)

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Re: Vughéra vs. Arco, Finale, Sardegna, Fontainebleau

Messaggioda tacchinosfavillantdgloria » dom dic 20, 2015 13:01 pm

E comunque (dal sito del corriere):

Scoperti affreschi del Bramantino a Voghera
----------------------------------------------------------------- Scoperti affreschi del Bramantino a Voghera VOGHERA (Pavia) - Un'importante scoperta artistica e' avvenuta durante il restauro del Castello di Voghera: da alcune pareti, liberate da diversi strati d'intonaco, sono affiorati affreschi del Bramantino, uno dei piu' raffinati pittori del XVI secolo. E' stata Teresa Binaghi, della Soprintendenza della Lombardia, ad identificare nel Bramantino l'autore dei dipinti scoperti. "Sono di qualita' eccellente - spiega l'esperta -: colore pieno, impianto architettonico stupendo, inquadrature suggestive". Sino a dieci anni fa l'antico maniero di Voghera era adibito a carcere. E' stata la Soprintendenza a deciderne il restauro. Proprio nel corso dei lavori, l'emozionante scoperta: sotto una controsoffittatura, ecco una fascia affrescata con nove figure femminili, identificabili come le nove muse. I dipinti sono in stato precario, ma recuperabili. L'ambiente nel quale e' venuto alla luce l'affresco era quasi certamento un piccolo studio, forse un luogo di meditazione per un mecenate di Voghera che commissiono' la decorazione al Bramantino. "Sono arrivata all'identificazione dell'artista per mero intuito - precisa Teresa Binaghi -. Mi ero recata al Castello, insieme a tre funzionari di Brera, per stabilire la destinazione d'uso delle sale da restaurare. Quando siamo entrati nell'ala dov'era affiorato il dipinto quasi ci e' mancato il respiro". Il Bramantino e' stato uno dei pittori milanesi del '500 piu' conosciuti ed apprezzati. Protagonista raffinato e colto della pittura dell'epoca, lavoro' nelle stanze vaticane, a Roma, al tempo dell'arrivo di Raffaello.

Pittorici saluti
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Re: Vughéra vs. Arco, Finale, Sardegna, Fontainebleau

Messaggioda PIEDENERO » dom dic 20, 2015 13:17 pm

il mio voto va a voghera. a patto che la CASALINGUA sia compresa nel pacchetto!
:P ,
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Re: Vughéra vs. Arco, Finale, Sardegna, Fontainebleau

Messaggioda Callaghan » dom dic 20, 2015 13:42 pm

comunque scalare in valle staffora è una bella esperienza, e son serio.

e tra l'altro la liguria da voghera è vicina.

ciao tacchino
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Re: Vughéra vs. Arco, Finale, Sardegna, Fontainebleau

Messaggioda VYGER » dom dic 20, 2015 16:34 pm

tacchinosfavillantdgloria ha scritto:Dal blog di Antonio Armano:

Quando fu introdotta l’imposta comunale

[...]

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Davvero molto bello.
Quando si dice "Poesia della ba[s]sura..."...

Alla fine ognuno cerca di dare essere.
Poi le cose vanno come vanno.

Così è la vita.

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Re: Vughéra vs. Arco, Finale, Sardegna, Fontainebleau

Messaggioda scairanner » lun dic 21, 2015 1:21 am

fresca di oggi, anzi ieri... queste casaleghe di Voghera

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-Come sarà la scalata di Adam Ondra nel 2030?
-Arrampicherò di certo. Spero di non scalare peggio di quanto non faccia ora...


-meno internet, più cabernet
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Re: Vughéra vs. Arco, Finale, Sardegna, Fontainebleau

Messaggioda tacchinosfavillantdgloria » lun dic 21, 2015 8:21 am

scairanner ha scritto:fresca di oggi, anzi ieri... queste casaleghe di Voghera

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So.

Ahimé :cry:

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Re: Vughéra vs. Arco, Finale, Sardegna, Fontainebleau

Messaggioda tacchinosfavillantdgloria » lun dic 21, 2015 8:25 am

Callaghan ha scritto:comunque scalare in valle staffora è una bella esperienza, e son serio.



Eh, prima o poi bisognerà tornare, a prendere qualche bastonata anche nei luoghi dell'infanzia...

Proustiani saluti
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Re: Vughéra vs. Arco, Finale, Sardegna, Fontainebleau

Messaggioda funkazzista » lun dic 21, 2015 9:27 am

Callaghan ha scritto:scalare in valle staffora è una bella esperienza

Quoto.
Sono stato ormai un bel po' di anni fa, ma ricordo bene le Balze di Guardamonte (a quelle ti riferisci, vero, Ispettore?).
Bellissimo posto invernale (o comunque per le giornate fresche... ricordo anche un magnifico giorno di primavera), ricordo che, oltre il settore principale, si poteva vagabondare nel bosco imbattendosi in pareti e paretine nascoste un po' ovunque.
Bella roccia.
Spero proprio che l'ambiente non sia stato rovinato perché aveva un suo fascino unico.
So che ultimamente hanno (ri?)chiodato parecchio: prima o poi tornerò a dare un'occhiata.
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Re: Vughéra vs. Arco, Finale, Sardegna, Fontainebleau

Messaggioda Callaghan » lun dic 21, 2015 9:56 am

si, anche quelle, ma anche i vari picchi che ci stanno più a destra (guardando le pareti).
le balze sono ben invernali, mentre gli altri settori immersi nel bosco permettono di scalare anche quando fa un po' caldo.

nel bosco tra l'altro c'è anche qualche pezzo di sabbia a forma di masso, dove qualche bel passaggio non difficile c'è.

non credo abbiano fatto molti guai: da quel che so hanno richiodato con resina, soprattutto i pinnacoli laterali dove la pietra tra l'altro è parecchio sabbiosa.

ciao funk
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Re: Vughéra vs. Arco, Finale, Sardegna, Fontainebleau

Messaggioda Danilo » lun dic 21, 2015 12:05 pm

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