crodaiolo ha scritto:Danilo ha scritto:CRODA DEL LAGO-PARETE SUD-
30 LUGLIO 1911
"Il percorso originale di questa via è stato probabilmente ripetuto solo 3 volte,avendo i pochi ripetitori preferito,nella parte alta,la variante di dx.,seguendo un itinerario diretto più logico.
La guida Franz Aichner,che ci ha preceduti,ha lasciato scritto che la via ha un tratto di 6 grado(quasi incredibile per i tempi),invitando ad andare a vedere,se non ci si credesse.
Avendo nel 2005 colto l'invito,non solo confermo il giudizio,ma aggiungo di aver visto in giro,specialmente su vie recenti,vari passaggi dati di 6 più facili di questo.
Se volete ripeterla,sappiatevi regolare:questa via non solo detiene il "record"del passaggio forse più difficile fino ad allora superato sulle Dolomiti,ma ha anche un paio di tiri che sono fra i più friabili(però non quello di 6)che si possono trovare in questo gruppo.."
tratt. dalla nuova guida del catinaccio di antonio bernard..
tutto vero... ma quella della tua foto è la Croda da Lago dell'Ampezzano, sopra Cortina,
mentre il lago
specchio dell'impresa di Hans Dulfer è quello d'Antermoia... nel gruppo del Catinaccio.
Croda del Lago (d'Antermoia), parete Sud - via Dulfer-Kammerer 1911P.S. la foto l'ho "pescata" dal Web ed il tracciato della via che vi ho disegnato è - non avendola percorsa personalmente - puramente indicativo... A.Gogna in DOLOMITI E CALCARI Di NORDEST ha scritto:
... nel 2005, in seguito alla ripetizione (probabilmente la prima) di A. Bernard e A.Giambisi
si venne a sapere che lì Dulfer aveva compiuto con Hans Kammerer uno dei suoi grandi capolavori
e proprio nel primo dei suoi purtroppo pochi anni di carriera.
Era il 30 luglio 1911...
Kammerer definì la parete di quindici metri del passaggio chiave "estremamente difficile",
addirittura propose di battezzarla "Parete Dulfer":
ma questo succedeva soltanto con la pubblicazione di un suo tardivo articolo
sullo "Jahresbericht der Akademischen Sektion Munchen 1956/57", pochi mesi prima della sua morte.
interessante replica sull'ultimo n. di Alpi Venete da parte di Dante Colli:
"UN PROBLEMA ATTUALE
(...) Cito la salita alla Croda da Lago (...) ripetuta dalla cordata Battisti-Colli tiro per tiro, come da relazione e classificata V- (Colli-Battisti, Catinaccio, Tamari, 1984). Recentemente è stata classificata di VI senza confrontarsi con le relazioni esistenti e le altre vie e varianti aperte sulla parete e facendola passare per una clamorosa scoperta. (...)
Il problema di una diversa classificazione per l'apertura della scala (...) certamente esiste, ma non può essere risolto falsando il dato storico che è quello che realmente individua le difficoltà rispetto ai tempi e ai valori in campo. La storia dell'alpinismo e i suoi progressi si certificano ripetendo le vie, confrontandole e fissandone il valore. Non certo con delle fughe in avanti. (...) ecc. ecc."A questo punto sono andato a rileggermi la descrizione della via sul libro citato (quella di Colli-Battisti), questo il tratto incriminato (la parte originaria in alto):
Servendosi della corta fascia di s. ci si porta in un esiguo ripiano al di sopra della cavità, donde si vince uno strapiombo (straordinariam. diff. ed esposto), salendo prima direttam. fino sotto una prominenza a pancia (12 m), poi compiendo una larga spaccata verso d. per proseguire.... ecc.ora non capisco perchè Colli e Battisti avessero, all'epoca della stesura della guida, valutato di V-
uno strapiombo (straordinariam. diff. ed esposto): forse perchè preferirono non modificare le difficoltà tramandate da guide precedenti? O forse avevano esagerato nella descrizione? ma le "recenti" ripetizioni confermerebbero le valutazioni descrittive di Colli (e socio), che sembra fingere, nella sua replica, di non aver letto che la guida crucca prima e il Bernard poi sono saliti sulla linea originaria e non sulle varianti. "
In sostanza: chi viene quest'estate sulla Croda del Lago?