da danieladaniela » sab feb 12, 2005 13:10 pm
da Earon » sab feb 12, 2005 15:06 pm
danieladaniela ha scritto:Volevo chiedere una cosa, in particolare al geologo e allo studente di geologia. Mi spiegate come avviene un movimento franoso su rocce "da falesia"? In particolare vorrei capire cosa succede qualche giorno o qualche ora prima del crollo. Di che ordine di grandezza sono i movimenti? Millimetro? Due millimetri? Perche' se cosi' fosse mi chiedevo se qualcuno ha mai pensato a piazzare vicino alle linee di frattura dei pezzetti di vetro, che puo' farlo quasi chiunque con un minimo d'occhio per individuarle, magari dopo aver letto un manuale in proposito, e soprattutto puo' controllarli chiunque anche un bambino, e se si rompono non e' detto che venga giu' tutto ma c'e' un assestamento ed e' meglio spostarsi (ed eventualmente far venire chi ne sa piu' di noi a dare un'occhiata).
Daniela
da quilodicoequilonego » sab feb 12, 2005 15:27 pm
da superpjimmy » sab feb 12, 2005 16:46 pm
da danieladaniela » sab feb 12, 2005 21:52 pm
da Earon » sab feb 12, 2005 22:34 pm
danieladaniela ha scritto:Monsummano e' una ex cava piuttosto che una falesia naturale, e questo sicuramente la pone a maggior rischio di assestamento in tempi brevi, pero' a parte questo direi che valgono considerazioni simili, perche' credo che vicino al punto di rottura, quando ci si arriva, il crollo di pareti rocciose sia piu'o meno simile (parlo da ignorante nota bene ).
Mi chiedevo se, qualora un'anima volenterosa (ma non un genio della geologia) mettesse su 30 vetrini in una falesia, con spesa irrisoria e perdita di tempo piuttosto piccola, ovviamente non su tutti i possibili piani di frattura e neanche su tutte le fessure ogni 20cm, ma insomma, un po'in giro, se secondo te qualcuno dei vetrini sentinella si spezza con un po' di anticipo rispetto al casino oppure se e' come sperare di trovare il proverbiale ago nel pagliaio.
grazie del pointer ho letto la discussione su monsummano
daniela
da danieladaniela » sab feb 12, 2005 23:39 pm
da danieladaniela » sab feb 12, 2005 23:46 pm
da Earon » dom feb 13, 2005 16:35 pm
da rugge » dom feb 13, 2005 18:00 pm
Ed ora il punto di vista del Geologo. Il Dott. Gaetano Lotito, egli affronta un tema reso ancor più scottante dalle ultime cronache di falesia che hanno visto un masso enorme cadere ?.
SICUREZZA NELLE FALESIE DI ARRAMPICATA SPORTIVA.
IL PUNTO DI VISTA DEL GEOLOGO
Cari lettori, chi vi scrive è un Geologo con la passione dell?arrampicata sportiva, praticata ormai già da diversi anni e, come tutti gli arrampicatori, appena posso cerco di ?ritagliarmi? una giornata da passare con gli amici nei siti dedicati a questo sport.
Il mio gruppo si muove molto, sempre a caccia di siti nuovi per arrampicare, e posso dire di aver girato l?Italia, isole comprese, in lungo ed in largo.
In genere appena arrivo sul posto, per prima cosa consulto la guida e cerco di capire le difficoltà della via che mi appresto a scalare, ma, sarà deformazione professionale, nella maggior parte dei casi la mia attenzione è subito catturata dalle situazioni geologiche che potenzialmente potrebbero creare dei pericoli.
Debbo dirvi in tutta sincerità, che, geologicamente parlando, di vie ?coraggiose? e di siti chiodati ?con un solo occhio? in Italia ce n?è decisamente ed anche di famosi?.!
Qualche settimana fa, sono stato convocato per un consulto ad una riunione indetta dall?amico Aristo Aloi (ben noto agli esperti d?arrampicata sportiva) che con la Commissione Falesie studia il problema da diverso tempo, abbiamo incominciato a parlare della sicurezza delle falesie e, a tal proposito, lui mi ha chiesto fino a che punto un?indagine geologica poteva prevedere la caduta dei massi dalle pareti e quindi stabilire le operazioni da compiere per la ?MESSA IN SICUREZZA?, considerando i parametri di rispetto richiesti dal CONI per le cosiddette ?PALESTRE A CIELO APERTO? messi ben in evidenza all?ultimo convegno di Roma.
Naturalmente questo, in seguito ad uno studio accurato, è sempre possibile. Oggi, dal punto di vista geologico, moderni metodi di rilevamento geomeccanico permettono d?individuare caratteristiche della roccia (origine, stratificazione, grado di fratturazione), che condizionano sia le dimensioni dei blocchi che il meccanismo di rottura dei versanti in roccia. E? logicamente impensabile bloccare le pietre cadenti di piccole dimensioni, per intenderci quelle rimosse dal vento o da animali o dai piedi stessi degli arrampicatori, ma questo rientra negli eventi accidentali copribili dalle normali polizze assicurative e da un appropriata compilazione delle ?Norme D?uso? Falesia per Falesia, e nulla hanno a che vedere con la messa in sicurezza di una parete rocciosa dal punto di vista geologico.
Altre caratteristiche fondamentali della roccia quali la resistenza al taglio e la resistenza a compressione, sono verificabili solo tramite prove di laboratorio, fortunatamente una tantum, e sono indispensabili per consentire la scelta dei materiali più idonei ad attrezzare le falesie in sicurezza.
Dunque, rispondendo a questo dubbio ritenuto da alcuni irriducibile, affermo, invece, che non ci sono dubbi che si possa mettere una falesia ?in sicurezza? con tanto di ?Certificato di Collaudo? ad attestarne la veridicità, e non solo, il geologo può senza dubbio fornire un valido contributo anche nella scelta dei materiali più adatti secondo il tipo di roccia e le condizioni ambientali, ed in previsione di eventuali manutenzioni periodiche.
Tutto ciò è possibile grazie al frutto di studi specifici, in linee generali già fatti, ed in parte da applicare localmente, e di un?indispensabile e quanto mai necessario programma d?istruzione dei nostri futuri tecnici Chiodatori .
Con questo, non voglio dire che tutti i siti di arrampicata presentino pericoli, allontanando gli appassionati dalle falesie, tuttavia, in alcuni casi una maggiore attenzione in tal senso potrebbe evitare situazioni non del tutto auspicabili.
Dott. Gaetano Lotito Geologo
da danieladaniela » dom feb 13, 2005 18:38 pm
da cuorpiccino » lun feb 14, 2005 9:42 am
da yena » lun feb 14, 2005 11:43 am
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