scarto roccia/plastica

Area di discussione a carattere generale sull'arrampicata.

Messaggioda Enzolino » gio gen 27, 2005 17:47 pm

Fabio ... ma sbaglio o eri un pannellista sfegatato?

Ho letto un po' questo topic e vorrei riportare la mia esperienza. Ho arrampicato in palestre come il rock dome di Parma, ho visitato palestre in Polonia, Olanda, Germania ed ho arrampicato tanto nelle palestre inglesi. Una cosa che mi vien da dire e' che i discorsi sullo scarto roccia/plastica sono estremamente relativi. Tutti questi discorsi, a mio avviso, non possono essere generalizzati e devono tenere conto soprattutto della qualita' della palestra e del tracciatore.
Anni di tradizione e di una meteorologia miserabile ( :cry: ) hanno portato ad una qualita' delle palestre e dei tracciatori inglesi eccellente. In quelle palestre ho imparato le tecniche di incastro (le pareti sono cesellate/cementate come roccia vera) e migliorato la percezione del corpo e dei movimenti, ho migliorato la forza di dita e la resistenza ma, ahime', i piedi ci hanno perso parecchio e c'era sempre uno scarto roccia/plastica che richiedeva un periodo di adattamento che si recuperava presto. In palestra si e' anche verificato il maggior numero di infortuni alle dita o alle giunture o alla schiena mentre la roccia vera non mi ha quasi mai dato problemi. Ma gli inglesi erano bravi a riprodurre situazioni simili alle vie medie del Peak District (dove bilanciamenti e usi appropriati dell'articolazione del polso sono indispensabili) sia sul Grit che su calcare.
Al contrario quasi tutte le palestre che ho visto altrove lo scarto aumenta considerevolmente sia perche' i tracciatori non sono eccellenti (fa eccezione forse Parma), sia perche' la qualita' delle palestre e' quella che e', e non bisogna biasimare nessuno se ci sono pochi mezzi a disposizione.
Ad esempio nella palestra qua in Grecia lo scarto roccia/plastica non si puo' neanche stimare, perche' il tracciatore, pur non provando le vie, piazza delle scalette di prese di cui fondamentalmente cambia solo le loro dimensioni e la distanza reciproca. E' quasi un puro "ciapa e tira"!
Sinceramente per me a volte puo' essere divertente, e la palestra, se buona, puo' anche allenare l'arrampicata su tipi di morfologia della roccia assenti nelle falesie locali, paradossalmente, dunque, puo' rendere anche migliori, ma arrivo ad un certo punto in cui la plastica inizia a farmi schifo. Per un po' accetto il sacrificio per non rimanere dei mesi senza fare attivita' fisica (in inverno), ma son consapevole che tutta la plastica di questo mondo non puo' sostituire la magia, l'interazione ed il gioco con un singolo pezzo di roccia!

Ciao :wink:

Lorenzo
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Messaggioda pf » gio gen 27, 2005 18:03 pm

Il pannello mi permise di diventare un pò più atleta quando decisi di arrampicare più di dieci volte all'anno. Sono stati due anni da 2/3 volte alla settimana, poi per un anno l'ho usato una volta alla settimana e l'anno scorso mai ( solo tre ore di trave alla settimana ).
Quest'anno ho ripreso una volta alla settimana. E' divertente, ci alleniamo in quattro e io veleggio fra il penultimo e l'ultimo posto. Rimango sempre malissimo, ma mi consolo con la roccia, dove (sempre più lentamente...) miglioro.
Enzolino l'ha azzeccata, mi sa: dipende tutto dai tracciatori, che devono riportare su plastica situazioni di roccia.
Ricordo una spassosa discussione con un ragazzo, che mi aveva appena detto che non veniva al Sasso Pelo perchè era troppo duro per lui. Si sparò un lancio da quasi tre metri; giuro, io neanche con 30 kg in meno potrei fare una roba simile. Gli dissi che con 5 lanci al Pelo arrivava in catena ovunque, saltando tutte le sezioni dure, lunghe al massimo due metri!!
Su plastica, se tanto mi dà tanto, ci sono già centinaia di ragazzi capaci di fare sforzi ben superiori all'8a. Penso anche che fra dieci anni l'8a sarà quello che è oggi il 7a, per la massa. Una barriera psicologica, semplice da raggiungere fisicamente
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Messaggioda boozyfede » gio gen 27, 2005 18:09 pm

sono d'accordo anch'io con enzolino, tutto sta nelle capacita del tracciatore :!: la palestra che frequento io, pur essendo molto ridotta come spazio, è 20 volte più allenante di molte altre che ho visto proprio perchè il personaggio che ti segue ha capacità ed esperienza da vendere (oltrechè aver passato sulla roccia gran parte della sua vita. giusto l'altra sera mi diceva che in un anno è arrivato ad arrampicare 300 giorni 8O lo paragonavo con i miei :cry: )
"Uscire dal letto e fare di più, allenarsi di più, diventare più forte?questo è il mio vero talento naturale, quello che vorrei dare agli altri?
?la forza che ho sempre avuto dentro?. Jerry Moffat
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Messaggioda maxx » gio gen 27, 2005 18:10 pm

pf ha scritto:Certo che lo capisco, che vuoi che faccia io??
Però forse più di una seduta al pannello, se "disegnata" male, può peggiorare. meglio allora un trave o un pan-gullich, forse.
O no? La butto lì, sia chiaro, non conosco la ricetta magica, magari


Io la vedo cosi': in sala boulder per me non e' tanto importante cosa (o come) si fa, ma con chi lo si fa. Da soli, come hai detto giustamente sopra, non si arriva da nessuna parte: si tende a lavorare piu' sui propri punti di forza che sulle lacune. In compagnia di un "plasticaro" si tende a incaponirsi su movimenti strani e improbabili, che trasferiscono poco o niente sulla roccia. L'unica e' allenarsi con qualcuno che si muove gia' bene in terreno naturale, altrimenti come repertorio gestuale non si avanza di un millimetro, e gli schiaffi in primavera arrivano sonori... io quando sono con la compagnia "giusta" approfitto per farmi mostrare decine di blocchi diversi, cosi' le volte in cui capito solo o male accompagnato posso lavorarmeli con calma. 8)
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Messaggioda maxx » gio gen 27, 2005 18:22 pm

pf ha scritto:Penso anche che fra dieci anni l'8a sarà quello che è oggi il 7a, per la massa. Una barriera psicologica, semplice da raggiungere fisicamente


E' questo il vero dramma: il livello medio degli arrampicatori sta crescendo piu' rapidamente del MIO livello, dunque nonostante i miei sacrifici e sforzi titanici mi ritrovo sempre piu' scarso... :lol: :roll:
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Messaggioda Herman » gio gen 27, 2005 21:42 pm

maxx ha scritto:in sala boulder per me non e' tanto importante cosa (o come) si fa, ma con chi lo si fa.


si vabbè...occhio che tra un po' viene fuori che si stava meglio quando si stava peggio e altre amenità simili.

In un allenamento che deve essere allenante è importante cosa si fa. Che poi farlo con tizio o caio faccia differenza di motivazione o che tizio e caio ti facciano fare cose diverse da quelle che faresti tu è un'altra cosa. Ma quello che fa di una seduta al pan, al trave, al pannello una seduta allenante sono i contenuti della seduta, esercizi, serie, riposi....
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Messaggioda trivi » gio gen 27, 2005 22:05 pm

Herman ha scritto:
maxx ha scritto:in sala boulder per me non e' tanto importante cosa (o come) si fa, ma con chi lo si fa.


si vabbè...occhio che tra un po' viene fuori che si stava meglio quando si stava peggio e altre amenità simili.

In un allenamento che deve essere allenante è importante cosa si fa. Che poi farlo con tizio o caio faccia differenza di motivazione o che tizio e caio ti facciano fare cose diverse da quelle che faresti tu è un'altra cosa. Ma quello che fa di una seduta al pan, al trave, al pannello una seduta allenante sono i contenuti della seduta, esercizi, serie, riposi....


Tutte belle cose... però io in palestra ci vado solo se ciò qualche amico... se nò sai che palle! :lol: :lol: :lol:
...E riempire la vita di vita, e non di attesa. (Buzz)

Ho qualcosa da dire, ma non so bene cosa
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Messaggioda Herman » gio gen 27, 2005 22:49 pm

trivi ha scritto:
Herman ha scritto:
maxx ha scritto:in sala boulder per me non e' tanto importante cosa (o come) si fa, ma con chi lo si fa.


si vabbè...occhio che tra un po' viene fuori che si stava meglio quando si stava peggio e altre amenità simili.

In un allenamento che deve essere allenante è importante cosa si fa. Che poi farlo con tizio o caio faccia differenza di motivazione o che tizio e caio ti facciano fare cose diverse da quelle che faresti tu è un'altra cosa. Ma quello che fa di una seduta al pan, al trave, al pannello una seduta allenante sono i contenuti della seduta, esercizi, serie, riposi....


Tutte belle cose... però io in palestra ci vado solo se ciò qualche amico... se nò sai che palle! :lol: :lol: :lol:


chiaro, una si attiva e muove il culetto il base alla motivazione che ha all'arrampicata e al miglioramento :wink:
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Messaggioda Paolo Marchiori » ven gen 28, 2005 10:18 am

boozyfede ha scritto:sono d'accordo anch'io con enzolino, tutto sta nelle capacita del tracciatore


certo, dove scalo io, a Bruxelles, i tracciatori, secondo me, hanno di miracoloso...contrariamente alla media delle palestre da me visitate, qui, se non usi i piedi, non sali...sarà x quello che on salgo.
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Messaggioda Maurizio » ven gen 28, 2005 10:22 am

Ciao,

sono rarissimi quelli che sanno tracciare bene sulla plastica ed il tracciatore ha una grande responsabilità. Cattivi tracciati uguale un sacco di deficienti motori in circolazione :twisted: assolutamente non coscienti di esserlo, perchè non hanno mai visto, e forse mai vedranno, chi scala bene.
Ma il nodo è un altro: io penso che per tanti la plastica sia un gioco a sè, dunque va bene fare movimenti assai improbabilli ma magari divertenti, tanto la sala boulder deve servire a riempire le serate con gli amici. Per quel 30 per cento che si allena in sala per poi trasferire il tutto sulla roccia son caxxi, dunque è meglio che scelga attentamente la sala e soprattutto il tracciatore. D'altra parte pagate dei soldi, quindi avete diritto ad avere un tracciatore con un minimo di qualifica ed esperienza. :wink:

ciao

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Messaggioda MatteoD » ven gen 28, 2005 10:29 am

Maurizio ha scritto:Ciao,
dunque è meglio che scelga attentamente la sala e soprattutto il tracciatore. D'altra parte pagate dei soldi, quindi avete diritto ad avere un tracciatore con un minimo di qualifica ed esperienza. :wink:


Purtroppo le palestre non abbondano e dunque la maggioranza delle persone si adatta a quello che ha nei paraggi.
Peraltro è vero che c'è sempre più gente che sulla roccia non va mai e a loro non importa granché della qualità dei tracciati.
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Messaggioda yinyang » ven gen 28, 2005 10:32 am

ma non c'è anche un limite fisico? io non ho mai visto prese sintetiche più piccole di un tot (non ci starebbe la vite per piantarle?) per cui:
dato per assunto che devo tracciare con appoggi sempre buoni -> per rendere più difficile spingo sulla fisicità dei passaggi e sullo strapiombante

l'aderenza poi in palestra è una chimera...
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Messaggioda Maurizio » ven gen 28, 2005 10:40 am

yinyang ha scritto:ma non c'è anche un limite fisico? io non ho mai visto prese sintetiche più piccole di un tot (non ci starebbe la vite per piantarle?) per cui:
dato per assunto che devo tracciare con appoggi sempre buoni -> per rendere più difficile spingo sulla fisicità dei passaggi e sullo strapiombante

l'aderenza poi in palestra è una chimera...


Certo, ci sono dei limiti, ma la fantasia umana può abbondantemente ridurli. Un passaggio può essere difficile perchè costringe a soluzioni inusali, che necessitano del tempo per essere capite, non solo perchè devi raggiungere una presa distantissima. Torniamo sempre lì, se il tracciatore e privo di fantasia...

ciao

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Messaggioda Enzolino » ven gen 28, 2005 11:01 am

Per quanto mi riguarda la palestra deve essere solo complementare alla roccia solo ed esclusivamente in periodi in cui mi e' impossibile arrampicare in falesia. Ovvero d'inverno. La roccia e' insostituibile e persino d'inverno il finesettimana arrampicare all'aperto e' d'obbligo.

Fare palestre che simulino l'attrito della roccia e' possibile, ma devi spendere molto in design e tipo da materiale. E se gli arrampicatori sono pochi chi e' il proprietario/tracciatore che investe cosi' tanto?

Sul tipo di tracciatore purtroppo in teoria Maurizio ha ragione, ma in pratica, se un tracciatore ha dei limiti come si fa a farglieli superare? Io ad esempio cerco di trarre il massimo da quello che c'e' nella palestra in cui vado (ad Atene ce ne sono solo due e l'altra e' ad 1 ora di macchina + 5 euro di autostrada), e quindi cerco di migliorare almeno la resistenza in strapiombo o tetto, ma la gestualita' praticamente non ha nessun guadagno.
Secondo me, il fatto che piu' gente vada solo in palestra da un lato e' positivo da un punto di vista del fitness (la palestra di arrampicata come alternativa a quella di body building), ma un grosso pericolo dal punto di vista dell'arrampicata. Infatti:
- crea la falsa illusione/presunzione ai palestrari (climber allevati prevalentemente in palestra) di saper arrampicare su roccia;
- fossilizza il climber su schemi motori che spesso sono inutili in falesia;
- crea l'immagine a mio avviso aberrante che la falesia sia una "palestra a cielo aperto" (la FASI insegna) e questo rischia anche ti creare fenomeni come lo scavo delle prese o l'incollaggio delle stesse per riprodurre outdoor quello che si esperisce indoor, o persino la pretesa di omologare tutte le vie spittate secondo standard di sicurezza preconfezionati.
- eccetera.

Faccio degli esempi.
In quante palestre e' possibile arrampicare su fessure, dietri o su placche in cui l'attrito dei piedi ha un'importanza fondamentale? Persino i muri naturali presentano appigli e appoggi spesso cosi' insignificanti che fanno sembrare la palestra soprattuto un luogo per l'allenamento in cui prevale il ciapa e tira atletico rispetto all'acquisizione di diversi tipi di gestualita'.

Ciao

Lorenzo
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Messaggioda yinyang » ven gen 28, 2005 11:09 am

Enzolino ha scritto:In quante palestre e' possibile arrampicare su fessure, dietri o su placche in cui l'attrito dei piedi ha un'importanza fondamentale? Persino i muri naturali presentano appigli e appoggi spesso cosi' insignificanti che fanno sembrare la palestra soprattuto un luogo per l'allenamento in cui prevale il ciapa e tira atletico rispetto all'acquisizione di diversi tipi di gestualita'.


esatto è proprio questo il problema delle palestre!

certo capisco che per ovviare bisognerebbe spendere un pò di soldi...
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Messaggioda pietrodp » ven gen 28, 2005 14:33 pm

Maurizio ha scritto:... Per quel 30 per cento che si allena in sala per poi trasferire il tutto sulla roccia son caxxi, dunque è meglio che scelga attentamente la sala e soprattutto il tracciatore. D'altra parte pagate dei soldi, quindi avete diritto ad avere un tracciatore con un minimo di qualifica ed esperienza. :wink:



Faccio parte (o facevo, adesso in effetti mi vengono dei dubbi) di quel 30%.
Ma evidenzio la frase di Maurizio perche' mi ha fatto ridere! :lol:
Anzi piangere! :?
Anzi ridere! :D
No, no piangere!!! :cry:
Nella mia citta' (100.000 abitanti, una certa tradizione legata al mondo della montagna) non c'e' neanche una una palestra per l 'arrampicata.

Devo andare a 25km di distanza per trovarne una (mediocre) dove il "tracciatore" e' praticamente un ex-arrampicatore che a inizio stagione butta su un po' di prese sui pannelli e sui muri e poi se ne dimentica.
Con tutti i limiti intrinseci della plastica, qui aggiungiamo limiti a limiti.

Ma prima o poi mollo il lavoro e allora...
mandi
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Messaggioda Herman » ven gen 28, 2005 14:39 pm

yinyang ha scritto:dato per assunto che devo tracciare con appoggi sempre buoni -> per rendere più difficile spingo sulla fisicità dei passaggi e sullo strapiombante


Però dai, non è vero che gli appoggi sono sempre buoni, io nel mio pannellino ne ho alcuni che a volte mi dico (dopo che mi sgomma il piede): "ma che c***o di appoggio ho messo lì, non potevo metterlo al contrario e farlo uncinabile?"

Chiaro, sul verticale per piccolo che sia è sempre "abbastanza" utilizzabile, ma già con inclinazioni da 10/15° alcuni appoggi diventano duri da usare.
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Messaggioda yinyang » ven gen 28, 2005 14:39 pm

pietrodp ha scritto:Ma prima o poi mollo il lavoro e allora...


...metti su una palestra? :D
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Messaggioda cuorpiccino » ven gen 28, 2005 14:44 pm

Sembra comunque un problema più sentito nei paesi nordicopadanpoentoni, dove fa freddo, l'inverno si scala poco (meno) in falesia. E comunque dalle nuove leve (nel senso mi tengo sulla plastica e non sulla roccia) mentre per i vecchi pare il contrario (sulla plastica non mi tengo un tubo).
Non credo che ci sia una via d'uscita. La migliore soluzione penso che sia l'utilizzo di pannelli scolpiti (e non piatti) sui quali montare le prese. Credo comunque che un plasticaro (pure bravo), sulla roccia spesso proprio non vede gli appigli e gli appoggi.
Il più grande alpinista è quello che si diverte di più
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